Originariamente inviato da luigican
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Originariamente inviato da Nazarin
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Per quanto riguarda il passaggio ad altra amministrazione, questo è legato sempre al parere favorevole del DAP. Ovviamente capirai che se ti assume oggi per fare l'educatore non puoi domani chiedere di andare da un'altra parte. O meglio, puoi chiederlo ma ti sarà sicuramente rifiutato tale passaggio. Altra soluzione sarebbe quella di farsi accertare da una struttura pubblica l'impossibilità a lavorare in un ambiente carcerario. A quel punto l'amministrazione potrebbe destinarti ad altro ufficio (cosa che capita sovente col personale di Pol.Pen. che transita nei ruoli civili). Detto questo, sappi che negli ultimi 5 anni a chi chiede un passaggio del genere viene negato il diritto (che era privilegio) di scegliersi la sede che gli pareva, ma gli viene assegnata d'ufficio e di solito, se non più a nord, la sede è nella medesima città. Quindi non capisco come un tale passaggio possa consentirti in alcun modo di avvicinarti.
In via generale, se qualcuno crede di non essere in grado di fare l'educatore,è meglio che rinunci ora e che lasci spazio a chi questa attitudine ce l'ha. Perché poi è assurdo vedere persone che dal primo giorno fanno di tutto per non fare quello che gli compete, che sfruttano fino all'ultimo giorno la malattia e si fanno scudo dei problemi dei familiari per tentare di avvicinarsi.
Luigi, lo so è dura. Anche io convivo quotidianamente con la disabilità. Ma se quello che dici è vero, se non c'è nessuno che possa prendersi cura dei tuoi genitori, allora è meglio che prendi la decisione di farli venire con te. Al nord c'è sicuramente più tessuto sociale e l'aiuto per le persone invalide è più costante sia da parte del pubblico che di associazioni private. Spero tu possa risolvere la situazione nel migliore dei modi.
Nazarin, capisco l'amarezza delle tue parole. Anche a me fa specie leggere che persone neppure in servizio chiedano come fare per non fare il lavoro per cui hanno vinto il concorso, mentre ci sono persone che prenderebbero servizio a Bressanone immediatamente anche con la consapevolezza di non spostarsi mai più. Comprendo perfettamente il tuo sfogo. Ma dobbiamo provare a comprendere anche chi, in situazione di oggettivo disagio, fa di tutto per trovarsi nella condizione di non dover scegliere se accettare o meno un impiego pubblico. E' difficile e neppure io ci riesco. Non solo, avrei scritto parola per parola la tua osservazione, se non mi avessi anticipato. Ma poi ho capito che non sta a me sindacare cosa sia giusto o no. E neppure io sono a dover decidere se una persona è tagliata o meno per fare l'educatore. Posso avere una mia opinione su questo, su Luigi e su tutte le persone che scrivono sul forum. Ma non per questo devo far mancare la risposta alla domanda di chi, prescindendo dalle intenzioni più o menorispettabili, vive sicuramente giorni di difficoltà ed angoscia.
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