stamattina ho telefonato al dap e mi hanno detto che gli accompagnatori non possono entrare!
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Comitato "i nuovi educatori penitenziari"
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Originariamente inviato da simona1976 Visualizza il messaggioIo salgo a lamezia alle 13,09.
Sono con mia mamma, quindi se vedi due belle donzelle sbracciati dal finestrino, siamo noi....
se mi fai sapere in che carrozza sei vengo a conoscerti...
così anticipiamo un pò i tempi!!!!
fammi sapere ok????
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Originariamente inviato da romuccia Visualizza il messaggioX OFFINITO, nn ci sono grandissimi problemi, ma la città piemontese con più possibilità è Torino dove ci sono tantissime coperative sociali e servizi di ogni genere e alle Vallette si lavora decisamente bene.
X STEFI genova-alessandria è abbastanza ben collegata ( ma ti conviene la C.C perchè la C.R dista " circa 2KM dalla stazione e ci sono pochi mezzi. Però valuta anche pontedecimo non mi sembra mal collegato, a livello KM è più vicina che Alessandria.
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Originariamente inviato da glorydave Visualizza il messaggioVivere a Monza e lavorare a Milano...
dipende dal carcere e se vuoi muoverti con i mezzi o in macchina. Diciamo che muoversi in macchina al mattino tra Monza e Milano è un delirio, rischi di rimanere imbottigliata nel traffico. E' questione di scelte e di opportunità: conosco persone che lo fanno tutte le mattine, ma per me non è vita... io rischierei di arrivare al lavoro già stanca... Con i mezzi il discorso è diverso. In treno Monza-Milano è comodissimo (diciamo massimo una ventina di minuti). Una volta arrivata a Milano, se vuoi andare a San Vittore ci sono solo alcune fermate di metro (tra l'altro sei già sulla linea verde e non devi nemmeno cambiare) e il carcere è solo a 5 minuti a piedi dalla fermata. Se vuoi raggiungere Opera o Bollate calcola che con i mezzi ci vuole quasi un'ora dal centro di Milano... Io non l'ho mai fatto con i mezzi, ma i tempi dovrebbero essere più o meno questi.
Se scegli di vivere a Monza prova a considerare anche questo carcere, che in quanto a complessità non ha nulla da invidiare alle più famose carceri milanesi. E' una casa circondariale direi abbastanza grande, sugli 800 detenuti. A parte i 41bis, ci sono tutte le tipologie di detenuti, comuni, AS, protetti, collaboratori, femminile e protette... se uno vuol fare esperienza ne ha la possibilità. Il carcere è un po' fuori dal centro, in macchina ci vogliono 5 minuti, ma con i mezzi è molto scomodo. Ci sono solo dei pullman, che sono quelli usati dai familiari, che però viaggiano solo a partire da una certa ora o non in tempo utile per portarti al lavoro al mattino...
Lecco invece è tutta un'altra cosa: 50/60 detenuti, solo comuni. E' proprio l'opposto rispetto a Monza e rispetto ai grandi istituti di Milano. E' un carcere con diversi progetti sul territorio e con una buona rete di servizi intorno (anche se è un po' cosi' in tutta la Lombardia)...
Se vuoi vivere a Monza e lavorare a Lecco c'è mezzora di treno e 10 minuti di pullman dalla stazione al carcere (si può anche fare a piedi ma ti ci va un'altra mezzora). In macchina al mattino, visto il traffico in ingresso a Lecco devi calcolare almeno un'ora direi.
Aiuto!!Non finirò mai la lista!!!
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Indie, dato il tuo sollecito ti pongo due domande, che da un pò mi ronzano nella testa.
Non voglio fare la ruffiana perchè mi hai fatto un complimento eh ...
Le stesse domande la rivolgo agli altri educatori/tri che ci leggono, che magari non hanno la stessa esperienza di Indie e pertanto sono più vicini a noi, potenziali novelli educatori.
Prima domanda.
I libri dicono l'educatore non dovrebbe giudicare, dovrebbe essere empatico, dovrebbe porsi in una posizione distaccata, ma nello stesso comprensiva...ect ect, ma io mi chiedo, è così facile non giudicare? Si riesce veramente a non giudicare la persona che ha commesso gravi reati, o reati che urtano particolarmente la sensibilità di una persona? E' una competenza che si apprende oppure ce la devi avere innata?
Perchè non penso sia così semplice....almeno per me. Però mi viene in mente un esempio stupido. Nella mia "carriera" lavorativa ho fatto anche l'assistente da un dentista. Sul lavoro non mi impressionava nulla, invece fuori dal contesto lavorativo certe cose mi avrebbero infastidito non poco. Altro esempio, un amico della polizia stradale, quando va sugli incidenti tutto ok, se va in ospedale ci vuole poco che non svenga...anche lui non se lo spiega. Succede una cosa simile?
Perchè parliamoci chiaro, io non credo di riuscire ad essere così "super partes" davanti a certi reati....ma forse non è il "mio" lavoro.
Seconda domanda.
Si sa che in carcere, un pò per il contesto diverso rispetto a quello in cui è maturato un reato, un pò per i potenziali benefici di legge, il detenuto ha una buona condotta, ma spesso la comunicazione diventa strumentale... magari il detenuto fa il "bravo" e segue il trattamento perchè "gli conviene" e non perchè ci crede. Si riesce a capire chi finge?
Io mi sono posta questo interrogativo più volte e ho pensato che l'unica soluzione è pensare che tutti siano sinceri, altrimenti si rischia che la diffidenza venga prima di tutto e comprometta il lavoro. Ma anche così potrebbe essere una soluzione pericolosa, ai fini del lavoro stesso.
Tu che dici Indie?
Basta..finito il massacro di domande. Per stasera..
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Originariamente inviato da serendipity76 Visualizza il messaggiole rinuce sono due..infatti ci sarò anch'io venerdì (411), sarò l'ultimo a scegliere e sicuramente avrò il cielo stellato sopra di me
"vorrei andare con il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me...e la legge 104 insieme a me..."
Scusate, solo per sdrammatizzare...
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Non so se faccio bene a scrivere questo post. Nel dubbio, lo scrivo...
Non ho perso occasione, qualche giorno fa, per fare le mie congratulazioni a chi - divergenze di opinioni a parte - ha dimostrato grinta e abnegazione nel condurre una battaglia in favore dell'assunzione di vincitori e idonei di questo concorso. E confermo ancora quel che ho scritto.
Tuttavia...non posso neanche esimermi dal constatare il solito cattivo gusto della "stampa alternativa". Non è la prima volta che da quelle parti vengono rivolte feroci critiche a questo forum, con un perfetto stile da "comari", perchè si parla troppo di 104, o di vita privata, o di madri con prole al seguito ecc.ecc.
Con la solita e ingiustificata spocchia (particolarmente grottesca quando supportata da un Italiano scricchiolante) si insinua che forse qualcuno di noi non è adatto a questo lavoro. Ovviamente "lorsignori" non soltanto sono adatti...ma già in grado di valutare (e solo grazie alla lettura di un forum!) chi è in grado o meno di svolgere questa professione. Presunzione e tendenza al giudizio sommario...sono forse queste le attitudini che devono caratterizzare un buon educatore?
Addirittura paventano che questo spazio potrebbe rinforzare i pregiudizi negativi già fin troppo radicati riguardo la professione di educatore (?!?).
Insomma, diamo il cattivo esempio.
Questi "missionari" si preoccupano soltanto della salute dei detenuti, ben distanti dalle nostre grossolane aspirazioni materiali al "posto fisso".
Insomma...senza entrare nel merito...questo è uno spazio pubblico. Se non si viene ad insultare, c'è ampio spazio per il dialogo e il confronto...perchè cavolo non venite qui a scrivere?
Venite, ed offrite a coloro che contestate la possibilità di replicare.
Se al contrario preferite continuare a coltivare il vostro smisurato ego in "separata sede"...non interverrò oltre sull'argomento.
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Originariamente inviato da Nazarin Visualizza il messaggioNon so se faccio bene a scrivere questo post. Nel dubbio, lo scrivo...
Non ho perso occasione, qualche giorno fa, per fare le mie congratulazioni a chi - divergenze di opinioni a parte - ha dimostrato grinta e abnegazione nel condurre una battaglia in favore dell'assunzione di vincitori e idonei di questo concorso. E confermo ancora quel che ho scritto.
Tuttavia...non posso neanche esimermi dal constatare il solito cattivo gusto della "stampa alternativa". Non è la prima volta che da quelle parti vengono rivolte feroci critiche a questo forum, con un perfetto stile da "comari", perchè si parla troppo di 104, o di vita privata, o di madri con prole al seguito ecc.ecc.
Con la solita e ingiustificata spocchia (particolarmente grottesca quando supportata da un Italiano scricchiolante) si insinua che forse qualcuno di noi non è adatto a questo lavoro. Ovviamente "lorsignori" non soltanto sono adatti...ma già in grado di valutare (e solo grazie alla lettura di un forum!) chi è in grado o meno di svolgere questa professione. Presunzione e tendenza al giudizio sommario...sono forse queste le attitudini che devono caratterizzare un buon educatore?
Addirittura paventano che questo spazio potrebbe rinforzare i pregiudizi negativi già fin troppo radicati riguardo la professione di educatore (?!?).
Insomma, diamo il cattivo esempio.
Questi "missionari" si preoccupano soltanto della salute dei detenuti, ben distanti dalle nostre grossolane aspirazioni materiali al "posto fisso".
Insomma...senza entrare nel merito...questo è uno spazio pubblico. Se non si viene ad insultare, c'è ampio spazio per il dialogo e il confronto...perchè cavolo non venite qui a scrivere?
Venite, ed offrite a coloro che contestate la possibilità di replicare.
Se al contrario preferite continuare a coltivare il vostro smisurato ego in "separata sede"...non interverrò oltre sull'argomento.
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