Originariamente inviato da NetEagle
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Le liti temerarie sono riconosciute, perfino dal codice civile, da tempo immemore. Qui una definizione:
È l'agire o resistere in giudizio con mala fede e colpa grave cioè l'agire o resistere con la consapevolezza del proprio torto o per spirito di emulazione o con intenti dilatori o defatigatori, ovvero con la mancanza della pur minima avvedutezza e consapevolezza delle conseguenze dei propri atti.
Per tale comportamento la legge configura una responsabilità aggravata, ossia una responsabilità che, andando oltre la normale responsabilità per soccombenza, si aggrava in quanto, essendo fondata su un illecito, dà luogo all'obbligo di risarcire tutti i danni che conseguono all'aver dovuto partecipare ad un giudizio obiettivamente ingiustificato, danni che vengono liquidati, anche d'ufficio, dal giudice nella sentenza.
Per tale comportamento la legge configura una responsabilità aggravata, ossia una responsabilità che, andando oltre la normale responsabilità per soccombenza, si aggrava in quanto, essendo fondata su un illecito, dà luogo all'obbligo di risarcire tutti i danni che conseguono all'aver dovuto partecipare ad un giudizio obiettivamente ingiustificato, danni che vengono liquidati, anche d'ufficio, dal giudice nella sentenza.
Questo quanto, con tutta probabilità, messo in atto dai precari o dagli avvocati e/o sindacati che li hanno sostenuti.
Il problema resta, sempre e comunque, l'Istat!
Avrebbe dovuto citare i ricorrenti per lite temeraria e, mai e poi mai, agire legittimando le loro richieste!
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