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Orale - tributario

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    Originariamente inviato da carrie2007 Visualizza il messaggio
    Salve a tutti! Sapete se è uscito il volume 2 diritto tributario parte speciale del Tesauro aggiornato? Mi risulta solo l'edizione del 2008? Mentre il volume 1 parte generale c'è un'edizione del 2009. Grazie

    ciao, a me in libreria hanno detto che non dovrebbe uscire una nuova edizione della parte speciale. quindi io ho preso l'ottava edizione, quella del 2008

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      Originariamente inviato da roccia Visualizza il messaggio
      Anch'io ho fatto la tua stessa riflessione ... nemmeno io capisco perchè le rimanenze confluiscono nella determinazione dell'imponibile (essendo costi per i quali non si sono manifestati i relativi ricavi). Infatti, in base a quello che avevo capito io, dovrebbero essere componenti negativi del reddito dell'esercizio in chiusura (e componenti positivi del reddito dell'esercizio successivo), e quindi essere dedotte dal reddito, non aggiunte. Chiedo lumi a chi ne sappia di più.
      Il costo degli acquisti delle merci fatti nel corso dell’anno ed il valore delle “rimanenze iniziali” delle merci (e cioè delle merci in giacenza all’inizio dell’esercizio che coincidono necessariamente con il valore delle “rimanenze finali” dell’esercizio precedente) rappresentano per l’impresa degli oneri e quindi diminuiscono il reddito.
      Il valore delle “rimanenze finali” è da considerarsi come un provento.
      Tale valore quindi contribuisce a far aumentare il reddito dell’esercizio e quindi ad elevare l’importo imponibile fiscale su cui si calcolano le imposte.

      Come ha detto Paola....usciremo vivi dal magazzino!!

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        Originariamente inviato da saradella Visualizza il messaggio
        Il costo degli acquisti delle merci fatti nel corso dell’anno ed il valore delle “rimanenze iniziali” delle merci (e cioè delle merci in giacenza all’inizio dell’esercizio che coincidono necessariamente con il valore delle “rimanenze finali” dell’esercizio precedente) rappresentano per l’impresa degli oneri e quindi diminuiscono il reddito.
        Il valore delle “rimanenze finali” è da considerarsi come un provento.
        Tale valore quindi contribuisce a far aumentare il reddito dell’esercizio e quindi ad elevare l’importo imponibile fiscale su cui si calcolano le imposte.

        Come ha detto Paola....usciremo vivi dal magazzino!!

        Si avevo infatti immaginato che li considera come provento, ma questo legislatore però, sempre con questi giochi leva- metti, leva-metti , leva da una parte e mette dall'altra....

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          Originariamente inviato da roccia Visualizza il messaggio
          Anch'io ho fatto la tua stessa riflessione ... nemmeno io capisco perchè le rimanenze confluiscono nella determinazione dell'imponibile (essendo costi per i quali non si sono manifestati i relativi ricavi). Infatti, in base a quello che avevo capito io, dovrebbero essere componenti negativi del reddito dell'esercizio in chiusura (e componenti positivi del reddito dell'esercizio successivo), e quindi essere dedotte dal reddito, non aggiunte. Chiedo lumi a chi ne sappia di più.

          bè...è esattamente il contrario di quello che hai capito.
          allora diciamo così:non è che le rimanenze confluiscono nell'imponibile...è che non possono essere dedotte dall'imponibile!!!..e quindi...confluiscono nell'imponibile.
          cioè..si tratta di costi che devono essere "stornati" cioè rinviati al futuro..e quindi li metti dall'altra parte,cioè tra i componenti positivi di reddito.
          se io ho acquistato 10 euro di materie prime che mi basteranno per due anni,alla fine del primo anno ne avrò utilizzato 5.
          ma tra i costi ho registrato una fattura di 10 euro...di cui 5 euro li utilizzerò nel futuro esercizio.
          quindi la rimanenza di 5 devo rinviarla...ed ecco che diventa componente positiva dell'imponibile quale rettifica di costo.
          Fiscalmente il legislatore determina un valore minimo sotto il quale non si può andare,cioè non consente di effettuare svalutazioni eccessive..civilmente è possibile comunque farle (in relazione ad andamenti sfavorevoli di mercato etc)ma fiscalmente devo effettuare una rettifica in aumento fino al valore minimo consentito

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            Originariamente inviato da bleu80 Visualizza il messaggio
            bè...è esattamente il contrario di quello che hai capito.
            allora diciamo così:non è che le rimanenze confluiscono nell'imponibile...è che non possono essere dedotte dall'imponibile!!!..e quindi...confluiscono nell'imponibile.
            cioè..si tratta di costi che devono essere "stornati" cioè rinviati al futuro..e quindi li metti dall'altra parte,cioè tra i componenti positivi di reddito.
            se io ho acquistato 10 euro di materie prime che mi basteranno per due anni,alla fine del primo anno ne avrò utilizzato 5.
            ma tra i costi ho registrato una fattura di 10 euro...di cui 5 euro li utilizzerò nel futuro esercizio.
            quindi la rimanenza di 5 devo rinviarla...ed ecco che diventa componente positiva dell'imponibile quale rettifica di costo.
            Fiscalmente il legislatore determina un valore minimo sotto il quale non si può andare,cioè non consente di effettuare svalutazioni eccessive..civilmente è possibile comunque farle (in relazione ad andamenti sfavorevoli di mercato etc)ma fiscalmente devo effettuare una rettifica in aumento fino al valore minimo consentito
            quoto in pieno, in applicazione del principio di competenza economica, così come avviene per i risconti attivi. Quindi le RF vengono imputate

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              mi potete indicare qualche sito dove magari acquistare i libri con qualche piccolo sconticino che non fa mai male???

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                Originariamente inviato da bleu80 Visualizza il messaggio
                bè...è esattamente il contrario di quello che hai capito.
                allora diciamo così:non è che le rimanenze confluiscono nell'imponibile...è che non possono essere dedotte dall'imponibile!!!..e quindi...confluiscono nell'imponibile.
                cioè..si tratta di costi che devono essere "stornati" cioè rinviati al futuro..e quindi li metti dall'altra parte,cioè tra i componenti positivi di reddito.
                se io ho acquistato 10 euro di materie prime che mi basteranno per due anni,alla fine del primo anno ne avrò utilizzato 5.
                ma tra i costi ho registrato una fattura di 10 euro...di cui 5 euro li utilizzerò nel futuro esercizio.
                quindi la rimanenza di 5 devo rinviarla...ed ecco che diventa componente positiva dell'imponibile quale rettifica di costo.
                Fiscalmente il legislatore determina un valore minimo sotto il quale non si può andare,cioè non consente di effettuare svalutazioni eccessive..civilmente è possibile comunque farle (in relazione ad andamenti sfavorevoli di mercato etc)ma fiscalmente devo effettuare una rettifica in aumento fino al valore minimo consentito
                quoto in pieno, in applicazione del principio di competenza economica, così come avviene per i risconti attivi. Quindi le RF vengono imputate a ricavi dell'esercizio in corso per farle partecipare alla determinazione del reddito. A seconda della specifica natura delle rimanenze vanno poi ripartite in A2 o in B11. A inizio anno successivo, poi avviene il giro contabile in RI.

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                  Ok, dunque, probabilmente, è proprio in applicazione del principio di competenza economica che le rimanenze vanno ad aumentare l'imponibile dell'esercizio in chiusura: infatti, i costi sono deducibili solo nell'esercizio in cui si manifestano i relativi ricavi, cioè, si presume, nell'esercizio successivo, per cui in quel momento vanno a diminuire l'imponibile. Prima il valore delle rimanenze costituisce un provento. Dovrebbe essere così, o sbaglio?


                  Originariamente inviato da saradella Visualizza il messaggio
                  Il costo degli acquisti delle merci fatti nel corso dell’anno ed il valore delle “rimanenze iniziali” delle merci (e cioè delle merci in giacenza all’inizio dell’esercizio che coincidono necessariamente con il valore delle “rimanenze finali” dell’esercizio precedente) rappresentano per l’impresa degli oneri e quindi diminuiscono il reddito.
                  Il valore delle “rimanenze finali” è da considerarsi come un provento.
                  Tale valore quindi contribuisce a far aumentare il reddito dell’esercizio e quindi ad elevare l’importo imponibile fiscale su cui si calcolano le imposte.

                  Come ha detto Paola....usciremo vivi dal magazzino!!

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                    Ci siamo sovrapposti! Ok, adesso ho capito. Comunque, credo di essere stata fuorviata dal Simone 36 (che, non l'ho sotto mano, ma mi pare dica a un certo punto, che le rimanenze sono un componente negativo del reddito dell'esercizio in chiusura e positivo del nuovo, comunque verificherò). Grazie a tutti!

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                      Ciao! Sul Tesauro parte generale leggo che le 4 Agenzie fiscali sono enti pubblici economici, ma a me risulta che solo l'agenzia dele demanio lo sia ... voi che mi dite?

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