Un'ultima cosa. Non è vero che il trattamento e la rieducazione dei detenuti extracomunitari è impossibile (anzi la mia esperienza va proprio nella direzione opposta). Il problema vero è che, una volta messo il piede fuori dall'istituzione carcere, i datori di lavoro che li avevano assunti (in art. 21, in stage formativo o in apprendistato) sono costretti a licenziarli per via di una legge ingiusta che non ragiona caso per caso e che usa il machete laddove si dovrebbe usare il laser.
In questo senso intendevo che è impossibile il reinserimento! Giacchè non ne danno la possibilità. E ingiustificata per lo stesso motivo. Le mie parole non erano un attacco ai detenuti stranieri, spero sia chiaro, ma nei confronti di un sistema che pensa a mettere dentro, ma non da a tutti le medesime opportunità.
In questo senso intendevo che è impossibile il reinserimento! Giacchè non ne danno la possibilità. E ingiustificata per lo stesso motivo. Le mie parole non erano un attacco ai detenuti stranieri, spero sia chiaro, ma nei confronti di un sistema che pensa a mettere dentro, ma non da a tutti le medesime opportunità.
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