E’ chiaro che qualcuno non ha capito il senso del mio intervento. Il discorso delle missioni-retribuzioni non è l’oggetto del mio interesse, era solo uno spunto per affrontare l’argomento vero, più importante e cioè l’assunzione degli educatori e la loro posizione giuridica. E il mio intervento non era polemico come qualcuno pensa, ma si limitava a fotografare la situazione. “IL DIRITTO ALLA RETRIBUZIONE DI CHI È GIÀ IN SERVIZIO NON È ASSOLUTAMENTE PARAGONABILE AL DIRITTO (CHE NON C'È) ALLA ASSUNZIONE” , davanti a questa affermazione dovremmo pure starcene zitti? E sì, perché forse voi non lo avete notato ma da un po’ di tempo si leggono cose del tipo “non avete alcun diritto all’assunzione”, “non tempestate il dap di telefonate sennò rallentate il lavoro”, “ci sono categorie che hanno più diritti di voi”, “il vostro non è un diritto soggettivo”.
A me non interessa dire che in quanto vincitori di concorso abbiamo la priorità sugli altri, ma che non mi si venga a dire che chi aspetta l’assunzione non può vantare alcuna pretesa. Ora basta con questo atteggiamento che ci invita a starcene in un angolo, quasi ad elemosinare una cosa che invece ci spetta!! Quasi quasi dovremmo pure chiedere scusa se abbiamo vinto un concorso.
Ora rispiego, e se non si capisce pazienza: a me non importa un fico secco delle missioni o quant’altro. Quello che mi fa specie è che qualcuno, ogni volta che escono certe questioni di competenza del dap, non perda l’occasione per sottolineare la debolezza della nostra posizione di gente in attesa di assunzione. Oppure non lo avete notato? E tutto questo non ha nulla a che fare con una visione educatori-centrica, qui nessuno pensa che il mondo ruoti intorno a noi, ma è lecito pensare da certi interventi che qualcuno non perda l’occasione di tenerci buoni con argomentazioni tipo “tanto avete poco da fare”.
Qui il punto non è stabilire se serviamo o meno al dap, ma è risolvere la posizione di persone in attesa di un futuro, non si tratta di mettere l’educatore al centro del mondo. E francamente ho tutto il diritto di dire quello che mi pare e nessuno può dirmi che “NON HO OGGETTIVAMENTE LA POSIZIONE PIÙ IDONEA PER GIUDICARE SERENAMENTE QUELLO CHE SUCCEDE” . A no? E questa posizione chi ce l’ha allora, se non coloro che sono i diretti interessati? E il criterio della oggettività necessaria poi chi lo stabilisce?
Ed è inaccettabile che chi dissente o mette sul piatto argomentazioni diverse venga preso per isterico o ansioso o per persona “che si deve sfogare”, è inaccettabile oltre che offensivo. Fino a prova contraria qui tutti, e dico tutti, hanno pari credibilità e pari facoltà di dire cose relative al concorso. D’altronde se c’è chi sa veramente cose che noi non sappiamo sui 397 educatori (che è la sola cosa che ci interessa!) parli e la dica tutta.
Io non ce l’ho con nessuno, non ne faccio un discorso personale, tanto più che nemmeno vi conosco, ma ce l’ho con un certo atteggiamento, con un certo modo di pensare che ormai serpeggia e che non giova a tutti noi che vogliamo l’assunzione.
A me non interessa dire che in quanto vincitori di concorso abbiamo la priorità sugli altri, ma che non mi si venga a dire che chi aspetta l’assunzione non può vantare alcuna pretesa. Ora basta con questo atteggiamento che ci invita a starcene in un angolo, quasi ad elemosinare una cosa che invece ci spetta!! Quasi quasi dovremmo pure chiedere scusa se abbiamo vinto un concorso.
Ora rispiego, e se non si capisce pazienza: a me non importa un fico secco delle missioni o quant’altro. Quello che mi fa specie è che qualcuno, ogni volta che escono certe questioni di competenza del dap, non perda l’occasione per sottolineare la debolezza della nostra posizione di gente in attesa di assunzione. Oppure non lo avete notato? E tutto questo non ha nulla a che fare con una visione educatori-centrica, qui nessuno pensa che il mondo ruoti intorno a noi, ma è lecito pensare da certi interventi che qualcuno non perda l’occasione di tenerci buoni con argomentazioni tipo “tanto avete poco da fare”.
Qui il punto non è stabilire se serviamo o meno al dap, ma è risolvere la posizione di persone in attesa di un futuro, non si tratta di mettere l’educatore al centro del mondo. E francamente ho tutto il diritto di dire quello che mi pare e nessuno può dirmi che “NON HO OGGETTIVAMENTE LA POSIZIONE PIÙ IDONEA PER GIUDICARE SERENAMENTE QUELLO CHE SUCCEDE” . A no? E questa posizione chi ce l’ha allora, se non coloro che sono i diretti interessati? E il criterio della oggettività necessaria poi chi lo stabilisce?
Ed è inaccettabile che chi dissente o mette sul piatto argomentazioni diverse venga preso per isterico o ansioso o per persona “che si deve sfogare”, è inaccettabile oltre che offensivo. Fino a prova contraria qui tutti, e dico tutti, hanno pari credibilità e pari facoltà di dire cose relative al concorso. D’altronde se c’è chi sa veramente cose che noi non sappiamo sui 397 educatori (che è la sola cosa che ci interessa!) parli e la dica tutta.
Io non ce l’ho con nessuno, non ne faccio un discorso personale, tanto più che nemmeno vi conosco, ma ce l’ho con un certo atteggiamento, con un certo modo di pensare che ormai serpeggia e che non giova a tutti noi che vogliamo l’assunzione.
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