Originariamente inviato da kino
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Comitato "i nuovi educatori penitenziari"
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Master(Pi)card
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Buonasera ragazzi. Mi fa piacere seguire una civile diatriba tra persone intelligenti e preparate.
Ho letto tutti i post, e mi hanno convinto le argomentazioni di Picard.
Ovviamente empaticamente sposo le emozioni e soprattutto la voglia di rivendicazione che anima le intenzioni di Saint Just e del buon Kino.
Però sono lieto che qualcuno, anche esterno al comitato, abbia la cura di esprimere perplessità e - magari - aiutarci a correggere il tiro.
Ciò che in realtà continua a disturbare il mio sonno è la scelta di utilizzare i fondi della cassa ammende per la costruzione di nuove carceri. Oggi sono stato inserito in un'equipe di ricerca sulle problematiche inerenti la questione carcere. Ho avuto modo di confrontarmi con diversi colleghi da tempo impegnati nell'ambito penitenziario, e il mio malanimo non ha fatto altro che esacerbarsi ulteriormente.
In verità, credo che l'azione del nostro comitato...dei comitati, vah...sia stata importante e utile. Ma credo anche che avremmo dovuto, dopo la notizia della misera quantità di assunzioni previste per il 2009, fermarci ed aprire un momento di riflessione. Che invece non c'è stato. Chi si è eclissato, chi magari ha continuato facendo finta di nulla, chi si è rassegnato. Sia chiaro che la prima persona a cui mi rivolgo è Nazarin.
Solo che anche io sono discreto, e certe cose preferisco dirmele in privato
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Ben ritrovato Naz. Sulla questione della Cassa Ammende c'è poco da dire. Nel senso che il Governo così ha deciso e così si fa. Piuttosto vorrei dire una parola sul tema dell'edilizia penitenziaria. Le carceri scoppiano. Oggi, adesso... non fra 5 anni. E la costruzione di ulteriori Istituti può essere una cura che sortirà i suoi effetti a lungo termine. Ma oggi come si fa? Per dirla alla Ned Flanders faremo un nuovo indulto, indultino, indultarello, indultarellino? O una grazia, graziella...
Il problema non è di poco conto. Non c'è soluzione. In molti Istituti, nel periodo post indulto i detenuti sono più che raddoppiati raggiungendo e superando ampiamente i limiti di capienza previsti e ogni record mai raggiunto. Perché non pensiamo a cosa accadrà nei prossimi otto mesi? Probabilmente non tutti riescono a rendersi conto di cosa vuol dire la convivenza di 500 persone in un posto che potrebbe ospitarne al massimo 300. E non tutti comprendono la difficoltà di lavorare in una realtà simile. Sinceramente io vivo questo disagio ogni giorno. Disagio di chi lavora e di chi è ristretto. E detta come va detta, né la costruzione di nuove carceri né l'assunzione di contabili, collaboratori ed educatori potrà mai riconsegnare all'uomo che vive il carcere quella dignità che dovrebbe essere diritto inderogabile di qualunque essere umano sia esso "guardia" o "ladro".Master(Pi)card
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E' proprio questo che mi preoccupa. Le carceri tra un pò scoppieranno...c'è carenza di organico e si costruiscono nuove carceri...qual'è la logica?
Sarò paranoico, ma io continuo a temere la volontà di appaltare a privati la gestione di alcuni istituti, magari quelli a custodia attenuata. Altrimenti quali sono le possibilità? Io non le vedo, ma gradirei essere illuminato...
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picard
come al solito non si capisce la tua idea o meglio cerchi di stare sempre dalla parte di chi nella tua testa è debole, mi sembri l'avvocato delle cause perse!!o........... decidi tu.....
Non permetti a nessuno di poter esprimere la sua idea serenamente ci sei sempre tu a giudicare , cerchi sempre di stare nel mezzo e cerchi sempre di stare dalla parte del giusto!!
Ancora non è chiaro il tuo interesse per questo concorso.... illuminaciiiiiiiiiiiii!
A volte provochi e a volte plachi: per te è importante esserci!!!! ormai è chiaro a tutti!!
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Se non capisci il mio pensiero è probabilmente colpa mia. Inutile, secondo me, farti aiutare da qualcuno. Nazarin, Saint Just e tanti altri mi capiscono perfettamente ma loro evidentemente hanno i miei stessi gravi problemi di presenzialismo e/o protagonismo. Eppure con loro il dialogo, seppur a volte acceso, è sempre corretto. Come diceva qualcuno, anche le idee più stupide hanno diritto di albergare su questa terra...quindi non ti curar di me e non tentare di capire le mie idee.
Una cosa però voglio dirtela...mi accusi di stare dalla parte di chi, secondo me, in quel momento è debole. Tante ne ho sentite, ma un'accusa simile è davvero degna del periodo che stiamo vivendo. Ricorda Positive, io non giudico, esprimo le mie idee, stupide forse, ma sicuramente originali. Rileggi le tue frasi e prova a pensare che le abbia scritte io...forse in quel momento capirai chi ha giudicato chi.
Mi spiace non avere il tuo apprezzamento. Ora andrò a letto con un peso sullo stomaco...per colpa delle tue considerazioni o forse dei peperoni che non ho digerito.
Con affetto, Jean Luc PicardMaster(Pi)card
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Ciao picard.
Mi sono incazzata perché non mi è chiaro il motivo per cui il diritto all’assunzione è un diritto secondario rispetto al diritto alla retribuzione, al diritto dei detenuti ad avere un processo equo , al diritto della società di veder condannati coloro che hanno commesso un reato ecc ecc.
Tu stesso sostieni che quando si fanno paragoni bisogna mettere sul piatto della bilancia elementi di pari importanza e valore, io ho fatto proprio questo: ho messo sul piatto della bilancia diritti di pari importanza e valore. Così come i poliziotti penitenziari hanno diritto ad essere retribuiti per il lavoro svolto anche noi abbiamo diritto ad essere assunti per aver vinto un concorso.
Il mio non è un discorso filosofico perché in uno stato di diritto tutti i diritti devono essere tutelati e rispettati senza alcuna priorità e senza alcuna preferenza!
Aver speso 6 anni circa della propria vita per superare un concorso non credo non dia il diritto ad arrabbiarsi quando si ci rende conto che il proprio diritto viene “congelato” mentre altri diritti vengono più o meno puntualmente soddisfatti.
Secondo te i diritti di coloro i quali già lavorano hanno un valore maggiore del diritto di coloro i quali hanno vinto un concorso e aspettano di essere chiamati??? Io credo proprio di no e mi in*****! Sarà un mio limite ma non sono in grado di attribuire una priorità o un valore ad un diritto piuttosto che ad un altro.
… ma nella mia serietà continuerò ad incazzarmi ogni qualvolta vedrò un diritto calpestato, congelato, o ignorato. Ascolterò e prenderò in considerazione le logiche, le motivazione e le spiegazioni che ci sono dietro ad ogni azione e ad ogni scelta ma questo non mi impedirà mai di arrabbiarmi e di esprimere le mie idee e soprattutto di combattere per ciò in cui credo.
Ho un grande difetto non mi arrendo facilmente.
lina
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Fai bene a combattere. Infatti se parliamo di diritto nell'accezione di "Lina ha diritto all'assunzione come gli altri hanno diritto ad essere retribuiti" oppure "Lina ha diritto ad arrabbiarsi" in linea di principio sono d'accordo con te. Ma se parliamo di diritto inteso come insieme di norme che regolano la nostra società, il discorso è davvero diverso. Perché come ben sai, portandoti il primo esempio che ho sottomano "Aderendo alla tesi prevalente, ad avviso del Collegio (in questo caso Tar del Lazio con pronuncia del 2005) ANCHE il concorrente classificato al primo posto della graduatoria concorsuale non vanta una posizione di diritto soggettivo alla nomina, bensì solo un'aspettativa ad essa, avendo la p.a. il potere di non procedere alla nomina (o all'assunzione in servizio) tutte le volte che sia venuta meno la necessità o la convenienza della copertura del posto messo a concorso, o l'assunzione stessa sia inibita da una norma sopravvenuta o in generale da un "factum principis", con il solo limite della presenza di valide e motivate ragioni di pubblico interesse."
In questo caso, come vedi, la tua tesi non regge e il diritto alla retribuzione di chi è già in servizio non è assolutamente paragonabile al diritto (che non c'è) alla tua assunzione. Insomma, ribadendo ciò che ho già detto a Kino, quando si parla e soprattutto quando si rappresenta un nutrito gruppo di persone, bisognerebbe moderare le parole o quantomeno informarsi. Ed avere l'umiltà di riconoscere uno sbaglio cosa che forse sono il primo a non fare ma io rappresento solo me stesso e quindi solo su me stesso ricadono gli errori che faccio.
Alla tua domanda-affermazione "Secondo te i diritti di coloro i quali già lavorano hanno un valore maggiore del diritto di coloro i quali hanno vinto un concorso e aspettano di essere chiamati??? Io credo proprio di no." non solo rispondo di si (come ti ho spiegato sopra). Ma ti invito a riflettere che più di quello che uno crede, conta quello che è. Se partiamo da prospettive sbagliate non si otterrà mai a nulla. Perché non appena scriverai "il mio diritto all'assunzione" sarai sommersa da sentenze, pareri e giurisprudenza che dicono esattamente il contrario. E tra queste e ciò che credi tu, sinceramente non c'è paragone e non perché il tuo giudizio non conti nulla, ma perché così è. Non l'ho deciso io, non l'hai deciso tu. "E' la legge ragazzi..." che ci piaccia o no. Se invece partiamo dal presupposto di ottenere quanto più è possibile nell'ambito di ciò che il governo ci concede, allora sono completamente d'accordo con te. Su questo si può ragionare e discutere. Ma quando dirai di avere un diritto all'assunzione equiparabile al diritto alla retribuzione di personale già in servizio non mi vedrai mai al tuo fianco.
Scusa per il tono crudo, ma l'intervento di Positive che considero tutt'uno col tuo mi è sembrato poco corretto e fuoriluogo. La mia stima resta invariata ma ribadisco la necessità di tenere questi discorsi ad un livello privato poiché si rischiano brutte figure che non fanno onore né a chi le fa nè a chi le fa rilevare. Mi spiace davvero, credimi. E spero di non dover aggiungere neppure una parola su questo argomento.Master(Pi)card
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Qualcuno cita leggi a conforto di certe categorie affermando che esse avrebbero diritto ad avanzare pretese più di chi ha vinto un concorso pubblico ed aspetta l’assunzione. Non mi intendo di legge, non è la mia materia, ma se di diritto dobbiamo parlare, allora vorrei ricordare tutte le norme di diritto amministrativo che dovrebbero valere anche per il nostro concorso e che invece alla luce dei fatti non mi pare siano o siano state applicate: sono quelle che parlano di SEMPLIFICAZIONE PROCEDIMENTALE , di DOVERE DI PROCEDERE, di DOVERE DI CONCLUDERE IL PROCEDIMENTO IN TERMINI EQUI, di PRINCIPIO DI SEMPLIFICAZIONE, mirante a rendere più celere l’azione amministrativa. Si parla di EFFICACIA dell’azione amministrativa, intesa come rapporto tra obiettivi prefissati ed obiettivi conseguiti: ditemi voi se alla luce dei fatti tale rapporto a tutt’oggi è per la p.a. positivo o negativo.
E’ notorio che ogni volta che viene avviata una procedura concorsuale, nel momento in cui il concorrente ha espletato tutte le attività imposte a partire dall’invio della domanda di partecipazione fino alla pubblicazione della graduatoria (in cui il concorrente medesimo risulti per altro vincitore), la pubblica amministrazione DEVE OTTEMPERARE. E questo lo dice il diritto amministrativo.
Qui si difende il diritto costituzionalmente garantito al lavoro, inteso come ACCESSO AL MONDO DEL LAVORO, che non può non essere prevalente rispetto ad una mera aspettativa di miglioramento retributivo, considerato che la ritardata assunzione di un vincitore di concorso comporta pregiudizio irreparabile in termini di mancata decorrenza dell’anzianità di servizio (refluente sul trattamento economico di fine rapporto e sull’allungamento dell’età pensionabile). Per non parlare poi del gravissimo pregiudizio e mancato guadagno nell’eventualità in cui per caso fortuito o forza maggiore il concorrente non potesse più sottoscrivere il contratto d’assunzione (in caso ad esempio di perdita permanente dei requisiti psico-fisici richiesti dal bando concorsuale, per non parlare di un eventuale decesso, che toglierebbe peraltro ogni tipo di diritto in capo agli eredi).
Vogliamo continuare sull’incommensurabie danno al vincitore che non venga assunto?
Sarei curiosa di sapere quale potrebbe essere rispetto al nostro caso il convincimento dell’ Alta Corte di Giustizia Europea, che in molteplici casi ha riconosciuto le pretese risarcitorie di tutte le “vittime” di processi civili irragionevolmente lunghi.
So per certo che altri concorsi banditi dal ministero della giustizia per le figure di ufficiale giudiziario (Unep) ed assistente giudiziario (cancelleria) sono stati espletati in tempi rapidissimi dell’ordine di uno o due anni: Ciò comporta una inaccettabile disparità di trattamento in seno alla medesima amministrazione e quindi di fatto da parte dello stesso datore di lavoro, disparità che non può trovare alcuna giustificazione in nessuna legge o sentenza.
Vorrei ricordare a tutti coloro che continuano a gridare che quello all’assunzione non è un diritto soggettivo, che se anche fosse SOLO un interesse legittimo ciò non lo renderebbe meno meritevole di tutela, tanto più che la Corte di Cassazione con sentenza 500/99 ha riconosciuto la RISARCIBILITÀ DEL DANNO DA LESIONE DELL’INTERESSE LEGITTIMO. Quindi affermare che “il nostro non è un diritto” è solo pretestuoso e non deve e non può significare che noi dobbiamo subire passivamente l’inottemperanza della p.a. e la conseguente gravissima lesione delle nostre legittime aspettative.
Trovo agghiacciante che ancora la pubblica amministrazione non provveda come prevede la legge e come prevede il diritto, giuridicamente noi vincitori siamo a posto e ci troviamo davanti ad una pubblica amministrazione inottemperante. E trovo agghiacciante che qualcuno ancora sottolinei che non abbiamo alcun diritto e che siamo noi ad intasare il lavoro di chi deve provvedere ad assumerci. ma per favore.
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Ragazzi però io non capisco perchè non debba essere possibile confrontarsi senza scontrarsi. Non capisco, Picard, neanche l'eventualità di dirsi in privato queste cose.
Cara Mirtilla...anche io sono d'accordo col capitano. Non credo che il nostro diritto all'assunzione possa essere messo alla pari con quello - che so - degli agenti in servizio alla retribuzione.
Dirò di più...rischiando lo scotennamento virtuale.
Credo anche che la nostra figura professionale non sia la più importante o più "urgente" da assumere all'interno del sistema penitenziario.
CIò non toglie che io creda in questo lavoro, che voglia farlo ad ogni costo, che ritenga sacrosanto il nostro diritto all'assunzione ecc.ecc.
Però credo anche che la nostra giustificatissima acredine, il nostro sconforto, non debbano indurci a perdere lucidità e senso della misura.
A parte questo...al di là delle opinioni di merito, non posso che essere felice di sentire Mirtilla ancora così battagliera.
L'unica, e mi ripeto ancora una volta: io penso che confronti come questo siano utili - per tutti - e non credo debbano essere condotti in "sede privata".
Tra l'altro, sono abituato a pensare che quando non c'è diversità di opinioni, qualcuno sta nascondendo la propria opinione.
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