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Comitato "i nuovi educatori penitenziari"

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    Originariamente inviato da petty1975 Visualizza il messaggio
    Sono contenta di averti aiutato, non scegliendo la Sicilia, a rimanerci.
    Io (rientrata ieri sera da Roma) alla fine ho scelto Genova Pontedecimo. Un solo posto lì, quindi purtroppo al momento nessuno di voi sarà mio collega, nè è stata assegnata l'anno scorso tale sede ai primi in graduatoria, quindi un salto nel buio rispetto alla conoscenza diretta della sede, ma sono ottimista, e penso di contattare più avanti gli educatori di quel carcere per potermi confrontare con loro.

    X Dandeb: tu cos'hai scelto alla fine? Marassi?

    X tutti quelli che ho conosciuto di persona, è stato un piacere incontrarvi, spero di rivedervi presto al corso.
    ciao petty,ho letto la tua mail ma al momento di risponderti ho cliccato sul cancelle e non sul rispondi,per cui non ho piu' la tua mail. Lo faccio da qui,sperando che tu lo legga:
    noi del ministero giustizia abbiamo tutti lo stesso indirrizzo mail ,per cui quello di Angela dovrebbe essere angela.armetta@giustizia.it.
    Penso pero' che sia piu' agevole chiamarla in ufficio al n.010 784320 ti rispondera' il centralino e poi ti farai passare lei oppure l'altro collega che si chiama dr.Palumbo.Gli orari migliori per gli educatori sono o al mattino verso le nove o nel primo pomeriggio,al rientro dalle sezioni detentive.Tra l'altro mi pare di aver capito che sei siciliana...anche la dr Armetta proviene dalla tua regione.Se hai bisogno d'altro scrivimi pure al mio indirizzo...questa volta staro' piu' attenta.bye

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      Originariamente inviato da glorydave Visualizza il messaggio
      Il lavoro dell'educatore è un lavoro, non una missione, e su questo siamo d'accordo.
      Ma è un lavoro che fai con altre persone... e se uno che per lavoro avvita bulloni (solo un esempio) lo può fare anche controvoglia, per uno che ha a che fare con le persone il discorso cambia. Se parli con una persona ma vorresti essere altrove e nel frattempo pensi "chi me l'ha fatto fare?", beh, come minimo questa se ne accorge e il tuo lavoro è andato a farsi benedire.
      Il rischio che vedo, partendo così, è che tu possa diventare uno di quegli educatori che si nascondono in ufficio dietro le pratiche ed evitano i detenuti... e sarebbe davvero un peccato, per te, che perderesti la parte più interessante del lavoro (perchè un lavoro può anche essere interessante, sai) e per l'amministrazione e i detenuti, perchè non è di questo tipo di educatori che c'è bisogno...

      “Avvitare bulloni controvoglia” (visione anacronistica degli operai) ti fa saltare una mano e perdere la vita (le morti bianche riguardano per lo più gli operai).
      Però gli educatori, come altre categorie di lavoratori, rischiano altre cose. Non saprei come definire ciò che provo nel leggere certe cose…provo a cominciare a dire che l’amministrazione manda in prima linea, a contatto con una massa di psicotici, schizofrenici, psicopatici, gente selezionata semplicemente tra laureati vari senza seri test psico-attitudinali all’anglossasone , con il rischio di ritrovarsi i “fatini” in bocca ai leoni…senza un serio corso di formazione e ulteriore selezione (perché al corso sano già tutti assunti), corso estrapolato da quelli che ti infinocchiano (e infinocchiano all’amministrazione, perché sono le stesse persone) all’uscita dei licei e degli atenei in tutta Italia che chiamano p.n.l. , formazione formatori, mediazione familiare, counseling, ecc., senza insegnare e prepare la gente a riconoscere i rischi e a proteggersi dagli “agganci” in generale della gente di cui sopra e degli effetti subdoli ma devastanti sulla psiche un po’ più debole, ma nessuno ne è completamente assente. Gli educatori che tu critichi sono probabilmente i più “sani”, quelli che prendono le giuste distanze da una situazione pericolosa che l’amministrazione fa finta di ignorare rischiando di fare male a dei disgraziati per un misero stipendio. Leggi la lettera della sagunsa, l’unico sindacato a citare la Sindrome di Burnout”…”è sottoposto a forme di logoramento e strss psico-fisici, con episodi di somatizzazione del disagio, che spesso sfociano nella nota “Bornout’s Sindrome” “Vai studiare quanto è pericolosa e devastante e subdola..

      http://www.sagunsa.it/joomla/documen...o%20Alfano.pdf

      Ultima modifica di @ctivo; 28-01-2010, 08:56.

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        Originariamente inviato da serendipity76 Visualizza il messaggio
        sarò pure fuori dal coro (o fuori di testa) ma per me fare l'educatore è, prima che un lavoro, una missione.. la penso così forse perché ho una visione spirituale della vita o forse semplicemente perché non mi piace essere "normale"..
        certo non sarà una missione facile, ma con un po' di buona volontà e il sorriso sulle labbra nessuna meta è irraggiungibile.."un viaggio lungo mille chilometri inizia con un piccolo passo" recita un detto cinese.. e sarà il piccolo passo che farò quando metterò piede nell'istituto che mi attende
        buonanotte

        Solo per questo in U.S.A. minimo ti avrebbero convocato dallo psicologo se già assunto, ma non ti avrebbero certo assunto se fosse venuto fuori prima...ma noi itagliani siamo più buoni.

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          Originariamente inviato da laura1975 Visualizza il messaggio
          esatto...siamo diversi e non si può generalizzare un'esperienza personale, ci sono troppe varianti..carattere, situazione familiare personale, spirito di adattamento, e soprattutto mi sembra di capire che non per tutti questo lavoro abbia la stessa importanza...per me è un inizio dopo tanta attesa, e di certo non è un lavoro come tanti, e poi non condivido chi si lamenta del razzismo, della violenza ecc che c'è al Nord dipingendo il Sud come un mondo perfetto.. piuttosto rendiamoci conto di quanto oggi sia importante un lavoro a tempo indeterminato..basta con le lagne e chi non è contento dia il posto a chi lo desidera..
          E' evidente che non hai capito nulla di ciò che ho scritto...è evidente che il confronto se fa male lo si evita con le chiacchere...
          Tieniti stretta il tuo lavoro indeterminato, perchè è evidente che sarebbe l'unica tua risorsa (e non mi riferisco e risorsa economica) e magari le lagne che mi attribuisci (proiezione) sono le tue..:io i miei diritti li ho gudagnati come tutti, almeno spero che tutti abbiano sgobbato come me, senza imbrogli, e gestiro i miei diritti nell'ambito delle regole e di ciò che mi è consentito.

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            Originariamente inviato da Nazarin Visualizza il messaggio
            Beh, su questo siamo in totale disaccordo...capita
            Ovviamente non sta a me cercare di convincerti, e questo entusiasmo potrebbe aiutarti a riempire di contenuti il tuo lavoro.
            Non mi pronuncio sulla mia visione più o meno spirituale della vita, e sicuramente non mi pongo problemi di "normalità" o "anormalità". Ma dopo 10 anni di lavoro nel sociale, mi sono convinto di due cose:
            1) Questo lavoro è importante
            2) Non lo è più di quello svolto dalla polizia penitenziaria, dalle figure amministrative e contabili.
            E' un lavoro. E in realtà ho tanti, tanti dubbi anche sul concetto di "rieducazione".
            Tuttavia...non vedo l'ora di iniziare...
            In bocca al lupo anche a te...

            Scopro che la più pensiamo allo stesso modo molto più di ciò che sembrava in un primo momento..in particolare condivido i tuoi dubbi sul concetto di rieducazione, una grande pippa i cui effetti si vedono ogni giorno nelle cronache..Tu mi sembri uno di quelli "sani", che non sono certo quelli che si nascondono negli uffici come diceva qualcuno prima, ma forse faranno il lavoro migliore possibile.

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              Originariamente inviato da @ctivo Visualizza il messaggio
              “Avvitare bulloni controvoglia” (visione anacronistica degli operai) ti fa saltare una mano e perdere la vita (le morti bianche riguardano per lo più gli operai).
              Però gli educatori, come altre categorie di lavoratori, rischiano altre cose. Non saprei come definire ciò che provo nel leggere certe cose…provo a cominciare a dire che l’amministrazione manda in prima linea, a contatto con una massa di psicotici, schizofrenici, psicopatici, gente selezionata semplicemente tra laureati vari senza seri test psico-attitudinali all’anglossasone , con il rischio di ritrovarsi i “fatini” in bocca ai leoni…senza un serio corso di formazione e ulteriore selezione (perché al corso sano già tutti assunti), corso estrapolato da quelli che ti infinocchiano (e infinocchiano all’amministrazione, perché sono le stesse persone) all’uscita dei licei e degli atenei in tutta Italia che chiamano p.n.l. , formazione formatori, mediazione familiare, counseling, ecc., senza insegnare e prepare la gente a riconoscere i rischi e a proteggersi dagli “agganci” in generale della gente di cui sopra e degli effetti subdoli ma devastanti sulla psiche un po’ più debole, ma nessuno ne è completamente assente. Gli educatori che tu critichi sono probabilmente i più “sani”, quelli che prendono le giuste distanze da una situazione pericolosa che l’amministrazione fa finta di ignorare rischiando di fare male a dei disgraziati per un misero stipendio. Leggi la lettera della sagunsa, l’unico sindacato a citare la Sindrome di Burnout”…”è sottoposto a forme di logoramento e strss psico-fisici, con episodi di somatizzazione del disagio, che spesso sfociano nella nota “Bornout’s Sindrome” “Vai studiare quanto è pericolosa e devastante e subdola..

              http://www.sagunsa.it/joomla/documen...o%20Alfano.pdf

              Massimo

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                Originariamente inviato da massimodm Visualizza il messaggio
                Condivido!

                Finalmente ho dato voce "all'altro punto di vista"...vedo dalla data d'iscrizione e dal numero dei messaggi che non sei tra i fatini.

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                  Originariamente inviato da pagnos Visualizza il messaggio
                  Grazie era proprio quello che desideravo fare, li contatterò al più presto ! Non sapevo che la distibuzione delle ore potesse essere una scelta del dipendente...meglio così. Quindi se ho ben capito potrò fare o 6 ore al giorno o 7ore e 15 su quattro giorni e il 5 giorno solo 7 ore. Quanto incide la pausa pranzo sull'orario di uscità? E sulla retribuzione ( buoni pasto)? L'orario di inizio è alle 8 o alle 830?
                  Grazie ancora e scusa per il "martellamento" ma vorrei decidere da subito se è il caso di portare su la macchina
                  Bè, diciamo che dipende dal direttore che ti ritroverai, perchè dovrà autorizzarlo...se non sarà uno s@@@@@o ti accontenterà tra 7,12x5, 6 ore giornaliere e due rientri settimanali x 5, 6x6..e dovrai lavorare il sabato, eventuali ore di straordinario da recuperare in giorni di permesso (difficile che paghino gli straordinari, mi sembra per direttiva forse di brunetta)..l'ingresso è flessibile 7,30-9,00..i buoni pasto sono dovuti solo se manca la mensa (difficile che manchi) e si "deve" fare pausa pranzo per 1 ora credo se si lavora per più di 6 o 7 ore...ma su questo Indie sarà più preciso.

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                    ma perchè non sperare che siano i detenuti a rieducarci,attutendo i nefasti effetti di un necessario ma doloroso distacco?potrebbe anche accadere che un ergastolano,con una fraterna pacca sulla spalla,ci ricordi che vi sono situazioni peggiori rispetto al doversi trasferire al nord con 1500 & al mese...

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                      Originariamente inviato da picotomas Visualizza il messaggio
                      ma perchè non sperare che siano i detenuti a rieducarci,attutendo i nefasti effetti di un necessario ma doloroso distacco?potrebbe anche accadere che un ergastolano,con una fraterna pacca sulla spalla,ci ricordi che vi sono situazioni peggiori rispetto al doversi trasferire al nord con 1500 & al mese...



                      Un egastolano avrà ammazzato un pò di gente e non capisco quanto possa essere fraterna la "pacca"...tu sei per caso tra quelli che "il carcere deve rieducare chi ha sciolto un bambino nell'acido" !!?? Un ergastolano deve restare in carcere a vita, altrimenti che ergastolo sarebbe, dovremmo solo non essere ulteriormente crudeli, aiuterli a sopravvivere umanamente nel carcere ma non certo diventare amici.
                      Il primo rischio/sintomo della sindrome cui ho accennato prima sarebbe proprio lasciare che si entri in empatia con il soggetto fino a farci consolare per il trasferimento "al nord" per 1500 euri...ecco io ti lascerei a casa o cercherei prima di assumerti di capire se sarebbe possibile formarti in maniera "sicura".

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