I percolati che si producono vengono recuperati da un apposito sistema di raccolta e trattati in un impianto di depurazione i cui scarichi devono rispettare i limiti di accettabilità del D.Lgs 152/99 prima di essere reimmessi nel reticolo idrografico di superficie.
Il maggior rischio per la salute pubblica e per la qualità dell'ambiente deriva dalla eventuale contaminazione dei terreni, delle acque e dell'aria da parte di elementi tossici provocata dalla dispersione di fluidi (percolati e biogas) provenienti da impianti privi di presidi o a difettoso funzionamento. Il reale impatto di tale evento sulle componenti ambientali è però diverso a seconda del tipo e della concentrazione dell'inquinante coinvolto, e delle condizioni metereologiche ed idrogeologiche dell'area e del potere di autodepurazione del suolo.
Per percolato si intende il complesso di prodotti della decomposizione della sostanza organica ad opera dei batteri e dell'estrazione, per azione solvente dell'acqua (meteorica o già contenuta nei rifiuti), dei contaminanti organici e inorganici; esso si presenta come un liquido di colore scuro, dall'odore nauseabondo e con indice di inquinamento centinaia di volte superiore a quello degli scarichi urbani.
Anche il volume d'acqua generato dai processi di trasformazione dei rifiuti nella discarica è irrilevante, ma risulta fortemente inquinato.
Di conseguenza, per ridurre la produzione di percolato, le discariche di recente costruzione prevedono, a fine esercizio, la creazione di uno strato impermeabile a contatto con lo strato più elevato dei rifiuti. Tale strato impermeabile è a sua volta ricoperto da uno strato vegetativo, nel quale possono espandersi le radici della vegetazione usata per il ripristino estetico - paesaggistico.
Il maggior rischio per la salute pubblica e per la qualità dell'ambiente deriva dalla eventuale contaminazione dei terreni, delle acque e dell'aria da parte di elementi tossici provocata dalla dispersione di fluidi (percolati e biogas) provenienti da impianti privi di presidi o a difettoso funzionamento. Il reale impatto di tale evento sulle componenti ambientali è però diverso a seconda del tipo e della concentrazione dell'inquinante coinvolto, e delle condizioni metereologiche ed idrogeologiche dell'area e del potere di autodepurazione del suolo.
Per percolato si intende il complesso di prodotti della decomposizione della sostanza organica ad opera dei batteri e dell'estrazione, per azione solvente dell'acqua (meteorica o già contenuta nei rifiuti), dei contaminanti organici e inorganici; esso si presenta come un liquido di colore scuro, dall'odore nauseabondo e con indice di inquinamento centinaia di volte superiore a quello degli scarichi urbani.
Anche il volume d'acqua generato dai processi di trasformazione dei rifiuti nella discarica è irrilevante, ma risulta fortemente inquinato.
Di conseguenza, per ridurre la produzione di percolato, le discariche di recente costruzione prevedono, a fine esercizio, la creazione di uno strato impermeabile a contatto con lo strato più elevato dei rifiuti. Tale strato impermeabile è a sua volta ricoperto da uno strato vegetativo, nel quale possono espandersi le radici della vegetazione usata per il ripristino estetico - paesaggistico.
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