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Istat - ricorso - concorso per 115 collaboratori tecnici

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    Originariamente inviato da jamp78 Visualizza il messaggio
    Tra un diplomato che in due mesi impara gli elementi di statistica descrittiva
    e fa una prova simile ad un laureato che in 5 anni ha buttato il sangue sui libri
    io,ente,scelgo il primo.

    Maggior capacita' e rapidita' di apprendimento contro chi ,con una laurea o un master,ancora
    non e' riuscito a farsi lo spazio che il titolo imporrebbe nel mondo del lavoro.

    I concorsi dovrebbero fondarsi sulle sole capacita' teoriche e pratiche del candidato.
    La legalita' dei titoli dovrebbe essere abolità compresa la supponenza di chi crede che un
    diplomato non debba essere "autorizzato" a competere con un titolato.

    Di concorsi per tencologi,ricercatori,collaboratori di terzo livello l'Istat ne indice continuamente.
    Se vi fa schifo che un diplomato o un non laureato in statistica faccia il rilavatore(segnare una x su un questionario o su un foglio excel...ovviamente è un'iperbole per rendere l'idea),non partecipate a questi concorsi.Anche perchè francamente dopo 5 anni di statistica sarebbe un bel fallimento elemosinare un posto simile.
    Ti ringrazio jamp! Mi hai tolto le parole di "tastiera"!
    Vorrei ricordare, a chi brandisce il possesso di un titolo di studio elevato che, dal Parlamento fino all'ultimo consiglio di quartiere (con tutti i funzionari annessi e connessi), passando per tutti gli enti pubblici a corollario di questi, gli uffici sono pieni zeppi di laureati e il risultato del nostro Paese in termini di competitività, progresso, capacità legislativa ed apparati burocratici è quanto di più pletorico, arretrato, corporativo, corrotto e torbido di quanto ci si aspetterebbe da uno Stato che si ritiene civile e meritocratico!
    Negli ultimi 30 anni le università sono diventate dei veri e propri "laureifici" dove, grazie alle rendite di posizione, ai baronati e alla gestione prettamente aziendale degli atenei, si sono perpetuati, a scapito degli studenti i quali, pagando le tasse (quindi più si è, meglio è) si sono ritrovati corsi di studio inutili e che non avevano alcuno sbocco nel mercato lavorativo (si pensi a tutti i laureati in lettere, filosofia, scienze delle comunicazione, scienze politiche e così via), se non per percentuali ridotte (se non esigue) di fortunati!
    Si salvano solo alcune eccezioni! Del resto, le nostre università si collocano, mediamente, oltre il 200mo posto nelle classifiche internazionali!
    Quindi, cortesemente, evitiamo l'equazione: più laureati nelle P.A. = migliore efficienza della struttura, perchè i fatti non supportano affatto questa tesi!
    Se c'è qualcuno a cui non va a genio la possibilità che, nel settore pubblico, si possa concorrere per l'impiego con dei diplomati, ha due possibilità:

    1) Non partecipa ai concorsi che prevede il diploma, mostrando una giusta coerenza con quelli che sono i suoi princìpi;
    2) Partecipa e, senza ritenersi superiore in partenza e mostrandosi quanto più umile possibile, accettando il rischio che possa essere "usurpato" da una persona meglio preparata, ma con un titolo di studio inferiore, senza gridare all'imbroglio o allo scandalo in maniera preventiva! Se poi, effettivamente, il laureato è preparato, allora il titolo di studio e gli anni in cui si è impegnato con passione nel suo ambito, potranno solo renderlo più tranquillo mentre, a parità di condizioni, un semplice diplomato dovrà sudare le famose sette camicie.

    Scusatemi se sono stato prolisso!

    P.S. Grazie mille Spacciatore! In mia assenza, rendi pienamente il mio pensiero in merito alle questioni, anche se, forse, mi ritengo giusto un po' più diplomatico!
    Ultima modifica di achill3r; 25-06-2011, 17:10.

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      Originariamente inviato da Pino dei Palazzi Visualizza il messaggio
      I requisiti vengono determinati in base alle mansioni delle figura professionale per cui si concorre.
      Se c'è gente con lauree o come diceva qualcuno ricercatori universitari, che accettano volentieri
      un lavoro "da diplomati" si capisce che il problema si estende oltre la normale dinamica del concorso.

      Per un diplomato è più difficile quindi vincere, però chi ha un istruzione superiore non può lamentarsi se le domande sono semplici, semmai si può lamentare perchè vengano pubblicate prima.

      Uno con la licenza media puo fare lo sborone tra banchetti delle elementari, è patetico ma non si puo risolvere nell'ambito del concorso.
      Eh si.. questo è verissimo.... lo dicevo anche una volta qui sul forum ad uno dei precari con dottorato di ricerca: il solo fatto che sia messo lì a fare carte false (letteralmente) per aggrapparsi con le unghie ad un posticino da diplomato la dice lunga su come questo paese sia andato completamente a put.tane......

      Ciò però non toglie che assumere solo gente laureata in Statistica avrebbe alzato un attimino le aspettative di professionalità.... non ne faccio un discorso di singole persone, ma potenzialmente qua si rischia che ai vincitori del concorso si debba spiegare per filo e per segno come fare una rilevazione.....

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        Originariamente inviato da achill3r Visualizza il messaggio
        Ti ringrazio jamp! Mi hai tolto le parole di "tastiera"!
        Vorrei ricordare, a chi brandisce il possesso di un titolo di studio elevato che, dal Parlamento fino all'ultimo consiglio di quartiere (con tutti i funzionari annessi e connessi), passando per tutti gli enti pubblici a corollario di questi, sono pieni zeppi di laureati e il risultato del nostro Paese in termini di competitività, progresso, capacità legislativa ed apparati burocratici è quanto di più pletorico, arretrato, corporativo, corrotto e torbido di quanto ci si aspetterebbe da uno Stato che si ritiene civile e meritocratico!
        Negli ultimi 30 anni le università sono diventate dei veri e propri "laureifici" dove, grazie alle rendite di posizione, ai baronati e alla gestione prettamente aziendale degli atenei, si sono perpetuati, a scapito degli studenti i quali, pagando le tasse (quindi più si è, meglio è) corsi di studio inutili e che non avevano alcuno sbocco nel mercato lavorativo (si pensi a tutti i laureati in lettere, filosofia, scienze delle comunicazione, scienze politiche e così via), se non per percentuali ridotte (se non esigue) di fortunati!
        Si salvano solo alcune eccezioni! Del resto, le nostre università si collocano, mediamente, oltre il 200mo posto nelle classifiche internazionali!
        Quindi, cortesemente, evitiamo l'equazione: più laureati nelle P.A. = migliore efficienza della struttura, perchè i fatti non supportano affatto questa tesi!
        Se c'è qualcuno a cui non va a genio la possibilità che, nel settore pubblico, si possa concorrere per l'impiego con dei diplomati, ha due possibilità:

        1) Non partecipa ai concorsi che prevede il diploma, mostrando una giusta coerenza con quelli che sono i suoi princìpi;
        2) Partecipa e, senza ritenersi superiore in partenza e mostrandosi quanto più umile possibile, accettando il rischio che possa essere "usurpato" da una persona meglio preparata, ma con un titolo di studio inferiore, senza gridare all'imbroglio o allo scandalo in maniera preventiva! Se poi, effettivamente, il laureato è preparato, allora il titolo di studio e gli anni in cui si è impegnato con passione nel suo ambito, potranno solo renderlo più tranquillo mentre, a parità di condizioni, un semplice diplomato dovrà sudare le famose sette camicie.

        Scusate se sono stato prolisso!

        P.S. Grazie mille Spacciatore! In mia assenza, rendi pienamente il mio pensiero in merito alle questioni, anche se, forse, mi ritengo giusto un po' più diplomatico!
        e dillo che l'espressione "conigli raccomandati" non la useresti mai ma ti piace

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          Originariamente inviato da jamp78 Visualizza il messaggio
          Tra un diplomato che in due mesi impara gli elementi di statistica descrittiva
          e fa una prova simile ad un laureato che in 5 anni ha buttato il sangue sui libri
          io,ente,scelgo il primo.

          Maggior capacita' e rapidita' di apprendimento contro chi ,con una laurea o un master,ancora
          non e' riuscito a farsi lo spazio che il titolo imporrebbe nel mondo del lavoro.

          I concorsi dovrebbero fondarsi sulle sole capacita' teoriche e pratiche del candidato.
          La legalita' dei titoli dovrebbe essere abolità compresa la supponenza di chi crede che un
          diplomato non debba essere "autorizzato" a competere con un titolato.

          Di concorsi per tencologi,ricercatori,collaboratori di terzo livello l'Istat ne indice continuamente.
          Se vi fa schifo che un diplomato o un non laureato in statistica faccia il rilavatore(segnare una x su un questionario o su un foglio excel...ovviamente è un'iperbole per rendere l'idea),non partecipate a questi concorsi.Anche perchè francamente dopo 5 anni di statistica sarebbe un bel fallimento elemosinare un posto simile.
          2 mesi per mezzo argomento di statistica descrittiva? Se ci metti così tanto a studiarla mi sa che non sei così bravo neanche a studiarla a memoria ed un laureato non può certo inventarsi cose nuove. Magari il concorso facesse leva anche sulle capacità pratica del candidato, così si eviterebbe che all'istat vadano a lavorare incompetenti come capita. Ah l'istat indice concorsi di livello più alto molto raramente, e per un terzo livello chiede il dottorato e non la laurea

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            Originariamente inviato da achill3r Visualizza il messaggio
            Ti ringrazio jamp! Mi hai tolto le parole di "tastiera"!
            Vorrei ricordare, a chi brandisce il possesso di un titolo di studio elevato che, dal Parlamento fino all'ultimo consiglio di quartiere (con tutti i funzionari annessi e connessi), passando per tutti gli enti pubblici a corollario di questi, sono pieni zeppi di laureati e il risultato del nostro Paese in termini di competitività, progresso, capacità legislativa ed apparati burocratici è quanto di più pletorico, arretrato, corporativo, corrotto e torbido di quanto ci si aspetterebbe da uno Stato che si ritiene civile e meritocratico!
            Negli ultimi 30 anni le università sono diventate dei veri e propri "laureifici" dove, grazie alle rendite di posizione, ai baronati e alla gestione prettamente aziendale degli atenei, si sono perpetuati, a scapito degli studenti i quali, pagando le tasse (quindi più si è, meglio è) corsi di studio inutili e che non avevano alcuno sbocco nel mercato lavorativo (si pensi a tutti i laureati in lettere, filosofia, scienze delle comunicazione, scienze politiche e così via), se non per percentuali ridotte (se non esigue) di fortunati!
            Si salvano solo alcune eccezioni! Del resto, le nostre università si collocano, mediamente, oltre il 200mo posto nelle classifiche internazionali!
            Quindi, cortesemente, evitiamo l'equazione: più laureati nelle P.A. = migliore efficienza della struttura, perchè i fatti non supportano affatto questa tesi!
            Se c'è qualcuno a cui non va a genio la possibilità che, nel settore pubblico, si possa concorrere per l'impiego con dei diplomati, ha due possibilità:

            1) Non partecipa ai concorsi che prevede il diploma, mostrando una giusta coerenza con quelli che sono i suoi princìpi;
            2) Partecipa e, senza ritenersi superiore in partenza e mostrandosi quanto più umile possibile, accettando il rischio che possa essere "usurpato" da una persona meglio preparata, ma con un titolo di studio inferiore, senza gridare all'imbroglio o allo scandalo in maniera preventiva! Se poi, effettivamente, il laureato è preparato, allora il titolo di studio e gli anni in cui si è impegnato con passione nel suo ambito, potranno solo renderlo più tranquillo mentre, a parità di condizioni, un semplice diplomato dovrà sudare le famose sette camicie.

            Scusate se sono stato prolisso!

            P.S. Grazie mille Spacciatore! In mia assenza, rendi pienamente il mio pensiero in merito alle questioni, anche se, forse, mi ritengo giusto un po' più diplomatico!
            Achill, la storia dei "laureifici" è tristemente vera.... ma ti prego di non generalizzare, la questione è molto più complessa e stratificata di come la dipingi tu.... è vero, una laurea non è per niente sinonimo di preparazione e professionalità di per sè (e l'ho sempre sostenuto), ma generalizzando si rischia di fare un torto a coloro che hanno sputato sangue sui libri per anni e preparati lo sono per davvero....

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              Originariamente inviato da Pino dei Palazzi Visualizza il messaggio
              I requisiti vengono determinati in base alle mansioni delle figura professionale per cui si concorre.
              Se c'è gente con lauree o come diceva qualcuno ricercatori universitari, che accettano volentieri
              un lavoro "da diplomati" si capisce che il problema si estende oltre la normale dinamica del concorso.

              Per un diplomato è più difficile quindi vincere, però chi ha un istruzione superiore non può lamentarsi se le domande sono semplici, semmai si può lamentare perchè vengano pubblicate prima.

              Uno con la licenza media puo fare lo sborone tra banchetti delle elementari, è patetico ma non si puo risolvere nell'ambito del concorso.
              Peccato che i requisiti non rispecchiano le mansioni

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                Originariamente inviato da NetEagle Visualizza il messaggio
                Eh si.. questo è verissimo.... lo dicevo anche una volta qui sul forum ad uno dei precari con dottorato di ricerca: il solo fatto che sia messo lì a fare carte false (letteralmente) per aggrapparsi con le unghie ad un posticino da diplomato la dice lunga su come questo paese sia andato completamente a put.tane......


                Ciò però non toglie che assumere solo gente laureata in Statistica avrebbe alzato un attimino le aspettative di professionalità.... non ne faccio un discorso di singole persone, ma potenzialmente qua si rischia che ai vincitori del concorso si debba spiegare per filo e per segno come fare una rilevazione.....
                ma io mi giocherei quello che vuoi che molti di questi "laureati" che non hanno voluto fare la preselettiva oltre ad essere raccomandati, codardi ed impreparati a scontrarsi con dei diplomati motivati ed agguerriti hanno COMPRATO la laurea un tanto ad esame..

                che in questo paese la verità è che un diplomato vero magari vale qualcosa perchè se l'è sudato il diploma, ma c'è gente che si compra i titoli, diplomi , esami universitari e lauree ed è risaputo che è così ed in tutta Italia avviene questo "mercato" dei titoli

                per cui, l'unico modo reale che ha un vero laureato, che la laurea se l'è sudata, di dimostrare il suo valore non è esibire un pezzo di carta che ogni giorno che passa ha sempre meno valore MA mostrare che vale coi fatti, sul campo

                ora, se tu laureato precario Istat ti fai esentare dalla preselettiva io che devo pensare ? che vali ? che te la sei sudata sta laurea ? o che sei un raccomandato con la laurea comprata un tanto ad esame e con moneta varia, pagamento in natura compreso ?

                come faccio a farmi un'idea positiva di gente che dice di essere titolata e poi fa carte false per non fare la preselettiva.. dai



                ovviamente non tutti, la maggior parte avrà avuto solo paura, ma quanti ce ne stanno di questi che ho detto ?
                Ultima modifica di Spacciatore resuscitato; 25-06-2011, 17:17.

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                  Originariamente inviato da procuste Visualizza il messaggio
                  Peccato che i requisiti non rispecchiano le mansioni
                  Cioè intendi che le mansioni sono da scuola media o da università?

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                    Originariamente inviato da Pino dei Palazzi Visualizza il messaggio
                    Cioè intendi che le mansioni sono da scuola media o da università?
                    Sono da gente che sa qualcosa in più rispetto a cos'è la mediana

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                      Originariamente inviato da NetEagle Visualizza il messaggio
                      Achill, la storia dei "laureifici" è tristemente vera.... ma ti prego di non generalizzare, la questione è molto più complessa e stratificata di come la dipingi tu.... è vero, una laurea non è per niente sinonimo di preparazione e professionalità di per sè (e l'ho sempre sostenuto), ma generalizzando si rischia di fare un torto a coloro che hanno sputato sangue sui libri per anni e preparati lo sono per davvero....
                      Attenzione! Io ho detto, e ripetuto, che le eccezioni esistono!
                      Ciò non toglie che, visto che le leggi e la Costituzione garantiscono le parità in partenza dei candidati ad un concorso pubblico, è chiaro che se ad uno di questi dove il requisito è il dipoloma, parecipano i laureati, in linea teorica tutti i posti dovrebbero essere conseguiti da questi ultimi!
                      Ma se così non dovesse accadere e, se il concorso è pulito, non griderei allo scandalo!
                      Questo è il succo del mio discorso.
                      Se poi, il laureato, con master, in statistica non rientra tra gli "eletti", non può scaricare la colpa sui diplomati usurpatori!
                      Tengo a ricordare che ci sono sempre fior fiori di agenzie di statistica private dove, ritengo, il requisito del diploma sarebbe impensabile; allora, perchè questi non provano a farsi assumere lì, invece che RIPIEGARE su un concorso pubblico, salvo poi lamentarsi del requisito di studio? Ma dov'è la coerenza in chi si comporta così?

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