Originariamente inviato da jamp78
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Vorrei ricordare, a chi brandisce il possesso di un titolo di studio elevato che, dal Parlamento fino all'ultimo consiglio di quartiere (con tutti i funzionari annessi e connessi), passando per tutti gli enti pubblici a corollario di questi, gli uffici sono pieni zeppi di laureati e il risultato del nostro Paese in termini di competitività, progresso, capacità legislativa ed apparati burocratici è quanto di più pletorico, arretrato, corporativo, corrotto e torbido di quanto ci si aspetterebbe da uno Stato che si ritiene civile e meritocratico!
Negli ultimi 30 anni le università sono diventate dei veri e propri "laureifici" dove, grazie alle rendite di posizione, ai baronati e alla gestione prettamente aziendale degli atenei, si sono perpetuati, a scapito degli studenti i quali, pagando le tasse (quindi più si è, meglio è) si sono ritrovati corsi di studio inutili e che non avevano alcuno sbocco nel mercato lavorativo (si pensi a tutti i laureati in lettere, filosofia, scienze delle comunicazione, scienze politiche e così via), se non per percentuali ridotte (se non esigue) di fortunati!
Si salvano solo alcune eccezioni! Del resto, le nostre università si collocano, mediamente, oltre il 200mo posto nelle classifiche internazionali!
Quindi, cortesemente, evitiamo l'equazione: più laureati nelle P.A. = migliore efficienza della struttura, perchè i fatti non supportano affatto questa tesi!
Se c'è qualcuno a cui non va a genio la possibilità che, nel settore pubblico, si possa concorrere per l'impiego con dei diplomati, ha due possibilità:
1) Non partecipa ai concorsi che prevede il diploma, mostrando una giusta coerenza con quelli che sono i suoi princìpi;
2) Partecipa e, senza ritenersi superiore in partenza e mostrandosi quanto più umile possibile, accettando il rischio che possa essere "usurpato" da una persona meglio preparata, ma con un titolo di studio inferiore, senza gridare all'imbroglio o allo scandalo in maniera preventiva! Se poi, effettivamente, il laureato è preparato, allora il titolo di studio e gli anni in cui si è impegnato con passione nel suo ambito, potranno solo renderlo più tranquillo mentre, a parità di condizioni, un semplice diplomato dovrà sudare le famose sette camicie.
Scusatemi se sono stato prolisso!
P.S. Grazie mille Spacciatore! In mia assenza, rendi pienamente il mio pensiero in merito alle questioni, anche se, forse, mi ritengo giusto un po' più diplomatico!
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