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Comitato "i nuovi educatori penitenziari"

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    Originariamente inviato da Nazarin Visualizza il messaggio
    Roxydj, temo ci sia un equivoco...probabilmente credi di aver vinto un concorso per spurgatore, in realtà si tratta di una professione completamente diversa. Certamente un lavoro duro, come del resto molti altri, e sicuramente non uno dei meno "igienici".
    E' un lavoro duro, ma non una "missione", come dice Ilenia. Questa mentalità - chiedo scusa - mi sembra ancora più pericolosa e fuorviante di quella di Roxydj. E onestamente vedo più a rischio la tenuta di chi si approssima a questo impegno con progetti "salvifici" di chi lo affronta col cinismo che almeno in apparenza caratterizza la solita Roxydj.
    Insomma...quanto vogliamo ricamare su questa professione? Non è un incubo, non è una missione: è un lavoro.
    Ovviamente la motivazione è importante, ma nella consapevolezza che il carcere è orribile, non certo un luogo di "redenzione", e che gli educatori possono fare davvero ben poco per migliorare le cose...
    Io non farò questo lavoro perchè non c'è altro, Roxydj, ho scelto. Ma non certo con la presunzione di salvare vite o redimere anime.
    Questo genere di impegno non si assume - a mio avviso - per amore del prossimo...ma per amore della civiltà.
    Insomma, come direbbe Falcone...dobbiamo avere spirito di servizio. E' più che sufficiente.
    Come tanti di voi, più volte ho riflettuto sulla figura professionale dell'educatore e da tempo ho maturato la convizione che non ci si può improvvisare educatori confidando soltanto sulla preparazione teorico - formativa, ma occorrre qualcosa di più... Sento che per questo lavoro occorra altresì un bagaglio personale di autodeterminazione e volontà di mettersi in gioco nell'ascolto, nella responsabilizzazione e nel trovare alternative qualitative di vita migliori.
    Ho letto dei timori avanzati da qualcuno qui sul forum sulle condizioni igienico - sanitarie delle celle, e li trovo sconcertanti proprio perchè se abbiamo studiato tanto le funzioni dell'educatore penitenziario, che pensiamo di andare in carcere e trovare una realtà già "cambiata", già bella infiocchettata per noi??? Perchè, invece, non ci poniamo la domanda se saremo capaci di saper aiutare, ascoltare le persone,i detenuti. Avremo bisogno di tutti gli operatori, perchè per noi è una realtà nuova (almeno lo è per me!) .
    Dovremo percorrere con i detenuti le vicende della loro vita personale per offrire un programma di recupero e saper essere modelli di riferimento. Il nostro aiuto può fare veramente tanto ed io ,mi sono sempre detta, se anche se fossi stata d'aiuto ad una sola persona sarei contenta perchè avrei dato la possibilità di vivere a chi altrimenti sarebbe rimasta relegata ad una condizione di sopravvivenza.
    Voglio qui raccontare un'esperienza maturata in questi ultimi anni nell'associazione di volontariato di cui faccio parte: mi trovavo in servizio e, con la mia squadra, andiamo a soccorrere una persona in stato di evidente shock. Nonostante il nostro pronto intervento l'ospedale non ha voluto accogliere quella persona, perchè ubriaca e riconosciuta per essere una vagabonda. Così è stata volutamente lasciata andare via dall'ospedale. Ecco, io ho cercato di riprendere questa persona "senza tetto" e di portarla in altra struttura, ma da persone mie colleghe che hanno maturato già altri anni di servizio mi sono sentita rispondere...lasciamo stare, abbiamo finito il turno e dobbiamo andare, e poi siamo gà tutte sporche!
    Ora, sebbene il racconto riguarda la vicenda in un servizio di volontariato, quello che resta è la disposizione delle persone nei rispettivi ruoli professionali. Così, nel lavoro di educatore (e concordo con Nazarin a considerarlo Lavoro) ritengo sia necessario una predisposizione personale all'ascolto, alla pazienza, all'umiltà di conseguire risultati che devono partire innanzitutto dall'uomo, in primis il detenuto al quale ci rivolgiamo. Questo lo dico perchè sento forte che la maggiore gratificazione personale che da questo lavoro possiamo trarre è quello di contribuire alla realizzazione completa dell'uomo, prima ancora dello stipendio! Altrimenti potevamo partecipare ad altri concorsi o fare altro nella vita! Per questo mi sento di dire che forse è anche importante riflettere su come si è arrivati a questo concorso, alle nostre motivazioni interiori ed alle nostre aspirazioni perchè, oltre al "senso di civiltà" di cui parla Nazarin, è anche questione di coscienza personale nell'assumere un ruolo professionale tanto delicato per il bene comune...
    Nell'attesa comune......un forte abbraccio!!!

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      Grazie Streghina

      Ciao Streghina! Grazie per le belle parole!Una domanda...ma i colloqui la fai da sola o sei affiancata da un tutor?
      Grazie
      Ah...altra domanda! Hai saputo nulla di quella riunione di cui parlavi qualche "pagina" fa che doveva svolgersi oggi riguardo alle nuove assunzioni?
      Grazie ancora!

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        Originariamente inviato da pimkie Visualizza il messaggio
        ciao enjoy!non riesco ad aprire il file, a quali autorizzazioni si riferisce?
        Pimkie, il bollettino comunica l'avvenuta pubblicazione del DPCM con cui si autorizza l'assunzione a tempo indeterminato di personale anche presso Il DAP e presso altri ministeri.

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          Originariamente inviato da enjoy Visualizza il messaggio
          Pimkie, il bollettino comunica l'avvenuta pubblicazione del DPCM con cui si autorizza l'assunzione a tempo indeterminato di personale anche presso Il DAP e presso altri ministeri.
          quindi di noi altri 110??se è così non dobbiamo attendere alcun altro bollettino allora

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            In effetti bisognerebbe leggere la gazzetta n. 162 del 15 luglio ( in cui c'è il DPCM) per vedere se al dap autorizzano appunto 110 nuove unità come noi pensiamo. Io non la riesco a trovare...
            Ma forse ormai non dobbiamo più aspettare alcun bollettino.

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              si si infatti lo penso anche io. io purtroppo non riesco ad aprire piu alcun bollettino, mi dice "il file è danneggiato e non puo essere riparato", ma dopo quello che hai riportato tu mi sa che davvero era quella l'unica possibile pubblicazione sul bollettino, era quella di cui parlavamo!!

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                e allora il conto alla rovescia è già a buon punto!!

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                  Ma sì, ormai manca poco. Conviene farsi trovare pronti alla chiamata alle armi!

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                    e allora è una buona notizia!!ragà riprendo il totoscommesse lanciato da TodoModo....convocazione per il 20 nella capitale

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                      Originariamente inviato da Nazarin Visualizza il messaggio
                      Roxydj, temo ci sia un equivoco...probabilmente credi di aver vinto un concorso per spurgatore, in realtà si tratta di una professione completamente diversa. Certamente un lavoro duro, come del resto molti altri, e sicuramente non uno dei meno "igienici".
                      E' un lavoro duro, ma non una "missione", come dice Ilenia. Questa mentalità - chiedo scusa - mi sembra ancora più pericolosa e fuorviante di quella di Roxydj. E onestamente vedo più a rischio la tenuta di chi si approssima a questo impegno con progetti "salvifici" di chi lo affronta col cinismo che almeno in apparenza caratterizza la solita Roxydj.
                      Insomma...quanto vogliamo ricamare su questa professione? Non è un incubo, non è una missione: è un lavoro.
                      Ovviamente la motivazione è importante, ma nella consapevolezza che il carcere è orribile, non certo un luogo di "redenzione", e che gli educatori possono fare davvero ben poco per migliorare le cose...
                      Io non farò questo lavoro perchè non c'è altro, Roxydj, ho scelto. Ma non certo con la presunzione di salvare vite o redimere anime.
                      Questo genere di impegno non si assume - a mio avviso - per amore del prossimo...ma per amore della civiltà.
                      Insomma, come direbbe Falcone...dobbiamo avere spirito di servizio. E' più che sufficiente.
                      Non c'è niente da aggiungere.
                      La penso esattamente come te, solo come come lo scrivi tu, io non ne sarei capace.
                      Grazie per essere tornato mio caro Nazarin, la tua presenza mi fa sentire meno la mancanza del nostro amico.

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