Originariamente inviato da VeNuSsS
Visualizza il messaggio
annuncio
Comprimi
Ancora nessun annuncio.
Comitato vincitori-idonei educatori C1, Dipartimento amministrazione peniten
Comprimi
X
-
ATTUALITA'
Il giustiziere
di Francesco Bonazzi
Costruire carceri per l'ondata record di detenuti. trovare soldi per i processi. mediare con le toghe. E rimandare nei tribunali tutti i magistrati in servizio al ministero. Ecco i piani di Angelino Alfano
Il rischio di un agosto con le carceri in rivolta è già stato prospettato ad Alfano dai vertici del Dap, l'amministrazione penitenziaria, nei primi incontri informali. "Niente spargimenti di sangue all'ora dell'aperitivo", consigliava Fabrizio De André ai ministri degli Interni democristiani. Niente rivolte in carcere a Ferragosto, si potrebbe consigliare oggi a chi deve reggere il dicastero della Giustizia. Il problema è che le cifre consegnate al giovane ministro sono terribili: 'Galera Italia' ospita 50.850 persone, contro i 43.149 posti letto ammessi dalle leggi. Insomma, il ministero è responsabile di un'illegalità che grava innanzitutto sui detenuti, e in secondo luogo sui 41.000 'secondini' (il cui tasso di suicidi sfiora ormai quello dei detenuti). Insomma, è già ampiamente sfumato l'effetto di quell'indulto voluto dal centrosinistra nella scorsa legislatura, e cattolicamente votato anche dai deputati di Forza Italia. Ghedini e Alfano compresi, naturalmente.
L'impatto carcerario dell'annunciato pacchetto-sicurezza, che nel giro di un paio di mesi potrebbe essere operativo, non è stato ancora calcolato. Ma stime che circolano nell'ambiente giudiziario parlano di 10 mila detenuti in più entro fine anno. In massima parte saranno extracomunitari clandestini, ma molte migliaia saranno italiani che perderanno i benefici della legge Gozzini e dovranno rimanere in cella, anziché scontare la pena in altri modi. Servirebbero tanti soldi e nuove carceri, ma i tentativi di costruirle in leasing ai tempi di Castelli naufragarono di fronte alle inchieste giudiziarie sui personaggi ai quali il ministro s'era affidato. Ora, con scelta di tempo perfetta, i consulenti britannici di Kpmg hanno già spedito in via Arenula un dettagliato dossier nel quale si spiega che "l'unico sistema per risolvere il drammatico problema del sovraffollamento è affidare la costruzione di nuovi penitenziarti a operatori privati e ricorrere al project financing". Loro hanno ovviamente tanto gli 'operatori' quanto i capitali privati, anche se per fare lobby si sono affidati all'ex banchiere socialista Gianfranco Imperatori. Alfano studierà e deciderà con la sua testa, certo. Forse non avrà il coraggio di passare alla storia come il primo ministro che privatizzò la pena, spaventato dal prevedibile fuoco di sbarramento della magistratura, ma intanto gli piace l'idea di vendere le vecchie galere in centro città e di costruirne di nuove e più grandi in periferia. Incubi umanitari come San Vittore e Regina Coeli si trasformeranno in complessi residenziali da sogno (e da 5 mila euro al metroquadro in su), però i furbetti del quartierino sono già avvertiti: Alfano farà gare d'appalto europee. Insomma, per fare i soldi con le sbarre bisognerà essere minimo euro-furbetti. E se per avere qualche soldo fin da subito servirà cartolarizzare gli edifici e ricoprirli di pubblicità sulle mura esterne, il ministro-ragazzino non si tirerà indietro.
Commenta
-
Certo, i soldi sono sempre il primo problema della giustizia italiana, nota in tutto il mondo per la lentezza disumana (la prova è che circa il 70 per cento dei carcerati è ancora in attesa di giudizio). E lunedì 12 maggio, Alfano ha subito voluto affrontare il tema in un primo incontro riservato con il ministro Giulio Tremonti. Il guardasigilli è convinto che Mastella non gli abbia lasciato in cassa un euro e ha chiesto al collega nientemeno che una 'due diligence' sui conti di via Arenula. Non è che servano gli ispettori di via XX Settembre per scoprire che i processi sono infiniti perché mancano perfino i soldi per le notifiche o per gli straordinari dei cancellieri. Però l'idea della 'due diligence' dev'essergli sembrata un bel colpo d'immagine, specie alla vigilia di una stagione che si preannuncia assai calda. Certo, ci sarebbero i 60 milioni di euro della Cassa delle ammende gelosamente custoditi dal numero due del Dap, Emilio Di Somma, e in gran parte inutilizzati. Ma poi chi li sente i tanti operatori del non profit che ottengono le briciole di quel tesoretto per i loro progetti di recupero a favore dei detenuti? Insomma, Alfano si è gia messo le mani nei pochi capelli. E anche all'incontro di martedì 13 sul pacchetto sicurezza con La Russa, Frattini e Maroni, andato in scena mentre gli agenti della penitenziaria sbaraccavano casa Alfano, il ministro della Giustizia ha parlato di soldi. Soldi che non può mettere tutti lui e che comunque non ci sono proprio.Ultima modifica di VeNuSsS; 27-05-2008, 15:50.
Commenta
-
Originariamente inviato da VeNuSsS Visualizza il messaggioCerto, i soldi sono sempre il primo problema della giustizia italiana, nota in tutto il mondo per la lentezza disumana (la prova è che circa il 70 per cento dei carcerati è ancora in attesa di giudizio). E lunedì 12 maggio, Alfano ha subito voluto affrontare il tema in un primo incontro riservato con il ministro Giulio Tremonti. Il guardasigilli è convinto che Mastella non gli abbia lasciato in cassa un euro e ha chiesto al collega nientemeno che una 'due diligence' sui conti di via Arenula. Non è che servano gli ispettori di via XX Settembre per scoprire che i processi sono infiniti perché mancano perfino i soldi per le notifiche o per gli straordinari dei cancellieri. Però l'idea della 'due diligence' dev'essergli sembrata un bel colpo d'immagine, specie alla vigilia di una stagione che si preannuncia assai calda. Certo, ci sarebbero i 60 milioni di euro della Cassa delle ammende gelosamente custoditi dal numero due del Dap, Emilio Di Somma, e in gran parte inutilizzati. Ma poi chi li sente i tanti operatori del non profit che ottengono le briciole di quel tesoretto per i loro progetti di recupero a favore dei detenuti? Insomma, Alfano si è gia messo le mani nei pochi capelli. E anche all'incontro di martedì 13 sul pacchetto sicurezza con La Russa, Frattini e Maroni, andato in scena mentre gli agenti della penitenziaria sbaraccavano casa Alfano, il ministro della Giustizia ha parlato di soldi. Soldi che non può mettere tutti lui e che comunque non ci sono proprio.
Ecco perchè dobbiamo sfruttare il vento favorevole... io sono fiduciosa
Commenta
-
Originariamente inviato da dede Visualizza il messaggioEcco perchè dobbiamo sfruttare il vento favorevole... io sono fiduciosa
ah proposito,ieri sera ho inviato i dati,oggi si sono aggregate anche altre due ragazze.....simona30 e la sorella e devo dire con una disponibilita' che ammiro...mi ha dato anche il cel. dicendo che lei fara' tutto cio' che si decidera' e che sara' disponibile anche per fare eventuali chiamate........piu tardi li invio a papi.
PS:invito anche anche gli altri a collaborare,dobbiamo essere uniti,c'è bisogno di tutti nessuno escluso!!!!!!!!!!!!!!!
Commenta
-
Originariamente inviato da dede Visualizza il messaggioEcco perchè dobbiamo sfruttare il vento favorevole... io sono fiduciosa
A me sembra che questi non c'hanno i soldi manco per le marche da bollo...
Commenta
-
Originariamente inviato da Mariannicca Visualizza il messaggioDite?
A me sembra che questi non c'hanno i soldi manco per le marche da bollo...
Commenta
-
Originariamente inviato da Mariannicca Visualizza il messaggioDite?
A me sembra che questi non c'hanno i soldi manco per le marche da bollo...
Commenta
-
Originariamente inviato da dede Visualizza il messaggioce li hanno, ce li hanno...basterebbe evitare certi sprechi quando i soldi servono davvero si trovano sempre
Commenta
Commenta