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Quando il prodotto dei medi diverge da quello degli estremi

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    Scoperta frode fiscale per 42 milioni di euro | SESTOPOTERE.COM, news 24 ore su 24

    San Marino – 8 luglio 2014 – Frodi fiscali dal 2006 al 2013 e costituzione di depositi milionari presso istituti di credito della Repubblica di San Marino con la complicità di funzionari bancari italiani


    I 2 soggetti investigati, professionisti di età compresa tra 50 e 56 anni, entrambi ciociari, hanno frodato il fisco, a partire dal 2006, per ingenti importi, pari ad oltre 42 milioni di euro e, avvalendosi della collaborazione di altri 4 soggetti, funzionari di banca ed intermediari finanziari, hanno costituito fondi all’estero per circa 36 milioni di euro.
    Entrambi i professionisti sono stati denunciati per frode fiscale ed i soggetti che hanno cooperato con essi sono indagati per abusivo esercizio di attività finanziaria e riciclaggio, in quanto attraverso sofisticate operazioni bancarie hanno trasformato l’originaria provvista, derivante dal “nero” dell’attività professionale, in apparenti depositi personali presso banche estere e, quindi, al riparo dall’occhio del fisco italiano.
    I proventi dell’evasione perpetrata in territorio ciociaro, prima di approdare a San Marino, subivano alcuni passaggi presso istituti bancari nazionali, ove avvenivano vere e proprie operazioni di riciclaggio.
    Le indagini delle Fiamme Gialle, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Frosinone, proseguono per verificare se altri soggetti si sono avvalsi di tale meccanismo fraudolento e, soprattutto, per recuperare a tassazione l’intero “bottino” indebitamente trasferito oltre confine.


    Una frode durata dal 2006 al 2013 con la costituzione di depositi milionari in titoli presso l’ex Ibs a San Marino con la complicità di funzionari bancari italiani e il coinvolgimento di un altro funzionario dell’Istituto Bancario Sammarinese. Ecco che cosa c’è scritto nel comunicato stampa.
    Ma che cosa fa ora questo alto funzionario? Lavora in un’altra banca? Può reiterare il reato? Può nascondere le prove del suo crimine? Quanti segreti, anche di potenti sammarinese, può nascondere questo funzionario? Quanti santi in paradiso ha?
    Queste sono alcune delle domande che molti sammarinesi si fanno e che qualcuno dovrà rispondere. Forse il Tribunale?

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      .............."E perché gli italiani utilizzano fiduciarie sammarinesi? Perché siamo bravi, dicono a San Marino, e riservati. Questo tipo di riservatezza, dice la Guardia di Finanza, è l' esigenza di chi fa il nero e di chi ricicla. La lista non è quella delle 51 fiduciarie, per altro note. È una sottolista. Per compilarla bisogna prendere una per una le fiduciarie e trovare i «possedimenti» in Italia, cioè proprietà e intestazioni per conto terzi. Ne viene fuori una mappa impressionante: società di costruzioni, immobiliari, finanziarie, holding, industrie, parrucchieri, artigiani.

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        Perchè il governo Italiano non si è mai interrogato sul patrimonio "italiano" delle fiduciarie a San Marino? 800 partecipazioni, oltre 1 miliardo di giro d'affari.....

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          Perchè il governo Italiano non si è mai interrogato sul patrimonio "italiano" delle fiduciarie a San Marino? 800 partecipazioni, oltre 1 miliardo di giro d'affari.....

          Riciclaggio e usura, nel 2013 flussi di denaro sospetto per 84 miliardi. Politici nel mirino

          Il rapporto dell’Unità di informazione finanziaria: "Numerosi casi di segnalazione e analisi su riciclaggio proventi di reati lesivi di interessi pubblici o ascrivibili a persone politicamente esposte". E la finanza creativa viene utilizzata per mascherare la corruzione


          di Redazione Il Fatto Quotidiano | 9 luglio 2014

          Nel 2013 e nei primi sei mesi del 2014 sono decisamente aumentate le segnalazioni di operazioni sospette alla Uif, l’Unità di informazione finanziaria istituita in maniera autonoma presso la Banca d’Italia. E’ quanto si legge nel rapporto sul 2013 secondo cui l’importo complessivo segnalato lo scorso anno è di 84 miliardi di euro. E dove si sottolinea come tra le operazioni finanziarie sospette “numerosi casi di segnalazione e di analisi hanno riguardato il riciclaggio deiproventi di reati lesivi di interessi pubblici o ascrivibili a persone politicamente esposte“. L’Uif riferisce in particolare che “sono stati rilevati utilizzi distorti dei finanziamenti pubblici, inadempienze nell’applicazione della disciplina sulla tracciabilità dei flussi finanziari nel settore dei contratti pubblici, appropriazioni indebite di fondi di pertinenza di partiti politici, situazioni corruttive”.
          A sostenere la prassi, la finanza creativa che viene utilizzata per mascherare la corruzione. Per dissimulare l’identità degli effettivi titolari, infatti, viene fatto ricorso “a strumenti di investimenti innovativi, a mandati fiduciari e a catene societarie complesse” con propaggini internazionali e utilizzo di X X X X X (CINQUE LETTERE) .Tanto che la Uif parla di “contrastare una possibile zona grigia di operatori disponibili a rendersi strumento del riciclaggio. La collaborazione attiva impone una scelta di campo tra rifiuto del riciclaggio e disponibilità alla connivenza, esclude la possibilità per gli operatori di preferire non vedere o non sapere”.



          Un tema che riguarda anche gli uffici pubblici, il cui apporto in termini di segnalazioni è non a caso infinitesimale. La stragrande maggioranza (85%) delle notifiche di operazioni sospette allaUif arrivano infatti dalle banche, solo il 4% dai professionisti, mentre il “contributo potenzialmente rilevante” degli uffici dellapubblica amministrazione ”è pressoché nullo”. A tal proposito nel rapporto si legge come “sono stati avviati contatti con il ministero dell’Internoper definire gli ambiti di attività pubblica per i quali è opportuno fornire indicatori di anomalia e istruzioni per le modalità di segnalazione”. Invece per quanto riguarda i professionisti ”la scarsa collaborazione di queste categorie è una criticità presente in molti altri Paesi, con numeri di segnalazioni trasmesse anche inferiori a quelli dell’Italia. Essa va contrastata, oltre che con l’intensificazione dei controlli, favorendo un approccio che anteponga la sostanza alla forma nell’applicazione delle previsioni normative e rafforzando i presidi a tutela della riservatezza“.
          Ma non sono solo gli uffici pubblici a non collaborare. C’è anche il legislatore. Le attuali norme italiane, lamenta il direttore della Uif, Claudio Clemente, chiedendo una riforma, “in contrasto con gli standard internazionali e comunitari non prevedono l’accesso della stessa unità ai dati investigativi e giudiziari“. Inoltre sul piano della normativa nazionale, aggiunge Clemente, ”particolarmente vivo è il dibattito sulla punibilità dell’autoriciclaggio. L’irrilevanza penale della fattispecie anche se non incide sul sistema di prevenzione, condiziona negativamente l’efficacia complessiva del sistema di contrasto”. Per il direttore della Uif, infine “ulteriori esigenze di revisione riguardano le sanzioni penali e amministrative da commisurare maggiormente alla natura e alla gravità delle violazioni per renderle proporzionate, effettive e dissuasive”.
          Per quanto riguarda il ruolo dei politici, Clemente ha invece ricordato come per individuare ifenomeni di corruzione le norme di vigilanza bancarie permettono “presidi rafforzati di adeguata verifica per chi occupa o ha ricoperto importanti cariche pubbliche pure in ambito nazionale”. Quindi occorre “fare leva sulla corretta analisi dei profili soggettivi” facilitata dalle normative. Anche perché per individuare in maniera fondata la corruzione difficilmente sono emersi “elementi oggettivi” mentre si sono rilevati “elementi soggettivi di anomalia come la sproporzione tra il tenore di vita e il reddito del soggetto potenzialmente corrotto”.
          I numeri, in ogni caso, parlano per ora di circa 600 segnalazioni nel 2013 per sospetti sulla corretta destinazione dei finanziamenti pubblici. “In alcuni casi sono stati evidenziati dubbi in merito alla corretta applicazione della disciplina sulla tracciabilità dei flussi finanziari nel settore dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture” nonché sulle “sproporzioni tra il tenore di vita e il reddito ufficiale del soggetto potenzialmente corrotto”. Inoltre, si legge ancora nel rapporto, “nell’anno hanno assunto particolare rilievo vicende concernenti la presunta appropriazione indebita di fondi di pertinenza dei partiti politici e il loro successivo reimpiego in investimenti di natura immobiliare o altre unità”.
          Una goccia, in ogni caso, nell’oceano delle oltre 92.000 segnalazioni (+54% sul 2012) che lo scorso anno sono state analizzate e trasmesse agli organi investigativi. Nel sottolineare che “la qualità delle segnalazioni è migliorata sensibilmente”, Clemente ha osservato che in media ”oltre il 50% delle segnalazioni trasmesse è stato ritenuto meritevole di accertamenti investigativi, di tali approfondimenti circa la metà si è conclusa con riferimenti in sede processuale”. Per quanto riguarda il 2014, i dati del primo semestre parlano di oltre 38.000 segnalazioni con un incremento del 23% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Numeri che lasciano ben sperare. “Negli ultimi anni le segnalazioni di operazioni sospette sono aumentate in misura esponenziale passando dalle 12.500 del 2007 alle circa 65.000 del 2012 e 2013; il trend di crescita risulta ulteriormente rafforzato nell’anno in corso”, ha sottolineato Clemente aggiungendo che “elevati sono anche gli importi complessivamente segnalati: nel 2013 circa 84 miliardi di euro. Attualmente l’Italia è tra i Paesi europei con i più elevati livelli di collaborazione attiva”.
          Ma non basta. “In un Paese che presenta radicati problemi di legalità come l’Italia i risultati finora conseguiti non possono tuttavia essere considerati un traguardo finale ma una solida base su cui costruire un ulteriore consolidamento del sistema di prevenzione e contrasto”. L’obiettivo è appunto “contrastare una possibile zona grigia di operatori disponibili a rendersi strumento del riciclaggio”.



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            appunto.......

            Frode fiscale da 40 milioni con la complicità di un direttore postale

            bla bla bla................
            La collaborazione di un direttore postale


            Fondamentale per il disegno criminoso, la “collaborazione” fornita dal direttore di un ufficio postale, accusato di corruzione:dietro laute regalie, non ha adempiuto agli obblighi antiriciclaggio.......

            pool di magistrati ...... dove i soldi si muovono.presso gli intermediari....(non bisogna inseguire......ma prevenire!!!!)

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              prima....." Al denaro non bisogna correre dietro, ma andare incontro"


              dopo.............05/06/2013 - Chiusura amministrazione straordinaria della Banca Commerciale

              Sammarinese S.p.A.
              In data 4 giugno 2013, l'Assemblea dei soci della Banca Commerciale Sammarinese S.p.A. ha deliberato lo scioglimento e la messa in liquidazione volontaria della banca.

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                Il segreto bancario è vivo e vegeto

                L'economista francese Gabriel Zucman: "C'è ipocrisia nelle banche svizzere: vediamo i dati"
                ZURIGO - Contrariamente a quanto si potrebbe pensare il segreto bancario non se la passa male e a livello internazionale l'evasione fiscale continua alla grande: lo sostiene l'economista francese Gabriel Zucman, che nel suo ultimo libro dedicato al tema auspica un intervento più deciso degli stati.
                "Circa l'8% dei patrimoni finanziari mondiali, pari a una somma di 7600 miliardi di dollari, si trova in oasi fiscali, è un record di tutti i tempi", afferma in un'intervista pubblicata dalla "WochenZeitung" il docente alla London School of Economics, che per giungere alle sue conclusioni ha analizzato tutte le cifre disponibili. "Nella sola Svizzera si trovano 2400 miliardi, pure un primato".
                "Rilevo ipocrisia da parte delle banche svizzere, che ci vogliono far credere che oggi sono pulite", osserva Zucman. "Mostrateci i dati, se volete convincerci. Se le statistiche dimostrano che l'evasione è in calo, sarò il primo a rallegrarmi. Ma i dati attualmente disponibili dicono qualcosa di diverso: i patrimoni stranieri in Svizzera continuano ad aumentare".
                Stando all'autore di "La Richesse cachée des nations", opera ora tradotta anche in tedesco, a livello globale tutte le oasi fiscali si espandono: piazze come Singapore e Hong Kong ancora di più che la Confederazione. Ma queste non sono concorrenti: molte società che si trovano colà sono solo filiali di istituti svizzeri. I movimenti di denaro sono quindi solo contabili.
                Per i clienti solo moderatamente ricchi il segreto bancario sta invece effettivamente morendo: lo scambio automatico con gli Usa è quasi realtà ed entro la fine del decennio lo sarà anche probabilmente con l'Ue, prevede Zucman. Le banche svizzere non sono più interessate a clienti stranieri con un paio di centinaia di migliaia di franchi.
                L'evasione si fa quindi più ingegnosa, si utilizzano società di comodo, trust o fondazioni. Oltre il 60% dei patrimoni stranieri in Svizzera è gestito attraverso questi costrutti, afferma l'economista 27enne. Le banche continuano a guadagnare soldi facendo qualcosa che, per la gran parte della popolazione, risulta essere dannosa, anche in Svizzera: per fermarle occorre un'opera di deterrenza, perché gli affari con i soldi non tassati rimangono ancora troppo attraenti, conclude Zucman.

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                  ....................."Un pasticcio, chiosa il quotidiano romano, che avrebbe spinto addirittura l’ambasciata degli USA a scendere in campo, visto che da sola conterebbe circa 20.000 cittadini in queste condizioni. “Se la norma sulla voluntary disclosure entra in vigore, è facile prevedere un esodo molto significativo degli stranieri più facoltosi, che alimentano l’economia, favorendo gli investimenti stranieri in Italia nonché i consumi”, ha dichiarato al quotidiano romano Marco Maximilian Elser, un banchiere d’affari americano da tempo residente in Italia. ........

                  Secondo me questo assunto è tutto da dimostrare......


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                    Ddl rientro capitali, Roberti (Dna): condono "sostanziale" incoraggia l'evasione fiscale

                    30 luglio 2014

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                      /www.youtube.com/watch?v=4qbvMQ_g2ac

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                      Sto operando...
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