Originariamente inviato da kyraxxx
(...omissis...)
quante volte la giurisprudenza offre soluzioni contrarie alla logica ed alla norma scritta: da ultimo sul termine di costituzione in caso di opposizione a decreto ingiuntivo, in cui una sentenza della cassazione ha fatto saltare per aria (è occorsa una legge di interpretazione) migliaia di processi.
Ebbene sì, in giudizio conta la giurisprudenza e non la legge e se al cliente non gli dico che la giurisprudenza è tutta contro, dice sempre la giurisprudenza, che sono passibile di responsabilità professionale.
Visto che le sentenze le scrivono i giudici e non tu, che interpreti in modo così fine la legge, io seguo la giurisprudenza e tu la legge.
A proposito, non citate a sproposito il principio di contestualità delle prove, perchè dice la giurisprudenza che il principio in esame non va inteso in senso assoluto.
Ben può accadere, ed infatti accade spesso in ogni concorso, che le prove si svolgano in giorni diversi, in considerazione dell'alto numero dei candidati.
E questo cosa vuol dire? Nulla. Importante è variare i test, chiaramente.
(...omissis...)
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