il t.u. sul pubblico impiego, d.lgs. 165/2001, sancisce agli artt. 35 e 36 principi inderogabili in merito all'inserimento di personale nelle pp.aa. le disposizioni finali richiamano il d.p.r. 487/94 quale regolamento di base per i concorsi pubblici ma non ne sanciscono l'inderogabilità [né tantomeno lo "trasformano" in legge...], tanto più che si consente alle singole amministrazioni di approntare apposito regolamento, nell'osservanza di quanto stabilito dai suddetti artt. 35 e 36 ("ivi" è riferito agli artt., non al d.p.r.), tutto quanto confermato da una sentenza summenzionata. a ciò si aggiunga quanto disposto dal d.lgs. 300/99 che nella sezione II sulle agenzie fiscali, all'art. 71, dedicato al personale, stabilisce al comma 3 lett. b) che il regolamento di amministrazione, tra le altre, detta le norme per l'assunzione del personale. infine, il regolamento di amministrazione dell'AE all'art. 15 comma 5 dice testualmente:
"Le regole delle procedure di selezione di cui ai commi precedenti sono stabilite nei relativi avvisi o bandi"
Il ragionamento è giusto? È sbagliato? È su queste conclusioni che l'ae basa le sue certezze? Tutto ciò è sufficiente a garantire la legalità dei bandi e di quanto ivi previsto? Non lo so, chiedetelo ai vari avvocati ai quali vi rivolgerete.
"Le regole delle procedure di selezione di cui ai commi precedenti sono stabilite nei relativi avvisi o bandi"
Il ragionamento è giusto? È sbagliato? È su queste conclusioni che l'ae basa le sue certezze? Tutto ciò è sufficiente a garantire la legalità dei bandi e di quanto ivi previsto? Non lo so, chiedetelo ai vari avvocati ai quali vi rivolgerete.
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