Si Mariannicca
Il pesce puzza dalla testa.. e la testa è costituita dal Dap .
Abbiamo mandato una miriade di lettere all’Amministrazione ma nessuna risposta è mai arrivata.
Amministrazione INOPEROSA ……..Oggi le organizzazioni sindacali sembrano svegliarsi dal loro torpore e incominciare a denunciare l’inoperosità del Dap… MEGLIO TARDI CHE MAI
Posso capire la carenza di risorse economiche ma, se si crede nel fattore umano, occorrerebbe denunciare la gravissima carenza di organico all’autorità politica e chiedere provvedimenti: niente di tutto questo.
Oggi si arriva, quasi per assurdo, a sostenere che con nuove carceri e una diversa allocazione delle risorse umane i problemi si risolvono, forse si svilupperebbe il problema di sistemare gli educatori in esubero.
Mi sento preso in giro come cittadino e quasi mi pento ad aver puntato e creduto sul concorso per educatori.
Spiace constatare la scarsa sensibilità dei vertici del Dap sulla problematica rieducativa o, ancora meglio, sulle condizioni disumane in cui vivono le persone detenute
Il dott. Ionta dice che una popolazione detenuta di 60.0000/70000 unità è fisiologica per un Paese come l’Italia.
Ma mi chiedo quanto segue:
E’ fisiologico fare dormire 6 o 8 persone in una cella di pochi metri quadrati?
È fisiologico farli dormire a terra o nelle palestre?
È fisiologico non avere l’acqua calda per fare una doccia?
Non voglio alimentare polemiche inutili o cadere nella retorica.
La situazione è la seguente:
Il Governo decide un piano straordinario di edilizia penitenziaria e non sente l’esigenza di un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali ( alla faccia del dialogo e della concertazione)
I sindacati inviano denunce al Dap di disfunzioni o di drammatica carenza di personale negli istituti penitenziari, e non ricevono risposte.
Il Presidente della Repubblica, spiace dirlo, appare troppo silente in ordine al problema carcere ( escludendo la Sua richiesta di indulto ai tempi del Governo Prodi)
Chiedo ai sindacati, tutti e nessuno escluso, di passare dalle parole ai fatti: non potete limitarvi a seguire la strada della mera denuncia poiché è arrivato il momento di sviluppare iniziative di protesta, tangibile e pubblica, democratica e pacifica
Il mondo politico e l’opinione pubblica devono comprendere che siamo ad un passo dal collasso del sistema penitenziario.
Occorrono scelte sindacali unitarie e coraggiose, scelte tese a smuovere le coscienze (dormienti) dei nostri governati e dei tanti signori che il potere mette nei posti di comando.
Anche il Comitato, a mio modesto avviso, non potrà esimersi dal dare il suo piccolo contributo.
Il pesce puzza dalla testa.. e la testa è costituita dal Dap .
Abbiamo mandato una miriade di lettere all’Amministrazione ma nessuna risposta è mai arrivata.
Amministrazione INOPEROSA ……..Oggi le organizzazioni sindacali sembrano svegliarsi dal loro torpore e incominciare a denunciare l’inoperosità del Dap… MEGLIO TARDI CHE MAI
Posso capire la carenza di risorse economiche ma, se si crede nel fattore umano, occorrerebbe denunciare la gravissima carenza di organico all’autorità politica e chiedere provvedimenti: niente di tutto questo.
Oggi si arriva, quasi per assurdo, a sostenere che con nuove carceri e una diversa allocazione delle risorse umane i problemi si risolvono, forse si svilupperebbe il problema di sistemare gli educatori in esubero.
Mi sento preso in giro come cittadino e quasi mi pento ad aver puntato e creduto sul concorso per educatori.
Spiace constatare la scarsa sensibilità dei vertici del Dap sulla problematica rieducativa o, ancora meglio, sulle condizioni disumane in cui vivono le persone detenute
Il dott. Ionta dice che una popolazione detenuta di 60.0000/70000 unità è fisiologica per un Paese come l’Italia.
Ma mi chiedo quanto segue:
E’ fisiologico fare dormire 6 o 8 persone in una cella di pochi metri quadrati?
È fisiologico farli dormire a terra o nelle palestre?
È fisiologico non avere l’acqua calda per fare una doccia?
Non voglio alimentare polemiche inutili o cadere nella retorica.
La situazione è la seguente:
Il Governo decide un piano straordinario di edilizia penitenziaria e non sente l’esigenza di un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali ( alla faccia del dialogo e della concertazione)
I sindacati inviano denunce al Dap di disfunzioni o di drammatica carenza di personale negli istituti penitenziari, e non ricevono risposte.
Il Presidente della Repubblica, spiace dirlo, appare troppo silente in ordine al problema carcere ( escludendo la Sua richiesta di indulto ai tempi del Governo Prodi)
Chiedo ai sindacati, tutti e nessuno escluso, di passare dalle parole ai fatti: non potete limitarvi a seguire la strada della mera denuncia poiché è arrivato il momento di sviluppare iniziative di protesta, tangibile e pubblica, democratica e pacifica
Il mondo politico e l’opinione pubblica devono comprendere che siamo ad un passo dal collasso del sistema penitenziario.
Occorrono scelte sindacali unitarie e coraggiose, scelte tese a smuovere le coscienze (dormienti) dei nostri governati e dei tanti signori che il potere mette nei posti di comando.
Anche il Comitato, a mio modesto avviso, non potrà esimersi dal dare il suo piccolo contributo.
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