Ciao Todo Modo, todo bien?
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Comitato "i nuovi educatori penitenziari"
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Originariamente inviato da offinito Visualizza il messaggioGrazie, Gin. Sai anche che posto è Empoli? Affitti, qualità della vita? Io comunque sto riflettendo anche su Livorno e Massa.
Se dovessi farci un pensierino....io sn qui!
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Originariamente inviato da dede Visualizza il messaggioGinevra non faccio fatica ad immaginare le cose che racconti...siamo in Italia
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Notzie carcere Empoli
Ho trovato on line queste notizie sulla situazione del carcere Empolese e non particolarmente incoraggianti!
Empoli: in attesa di detenuti transessuali, il carcere resta vuoto
Ad Empoli il carcere di Pozzale da alcuni mesi aspetta vuoto l’arrivo dei detenuti. La struttura era stata chiusa per far svolgere dei lavori che sono terminati. Ora, dovrebbe riaprire per ospitare solo detenuti transessuali provenienti da diverse carceri, tra cui quella di Sollicciano.
La direttrice rassicura: "Sotto le feste non era opportuno spostare le detenute di Sollicciano. Se non ci sono nuovi indirizzi da parte del ministero, a breve la struttura di Pozzale sarà a regime di nuovo". Mentre nel vicinissimo Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo i detenuti soffocano in celle piccole e anguste, a Pozzale, vicino Empoli, il carcere rimane un fortino di cemento vuoto e inutile.
Da un anno e mezzo l’amministrazione penitenziaria ha predisposto la trasformazione della struttura empolese a carcere per i transgender provenienti dal carcere di Sollicciano e da altre carceri; tuttavia malgrado i lavori di adeguamento siano terminati da tempo, di questi non c’è nessuna traccia.
Così succede che dopo tanti proclami ufficiali del ministero, la destinazione di Pozzale potrebbe essere anche diversa rispetto a quella concordata. Mesi fa era cresciuta l’ipotesi che nel piccolo carcere empolese che ha recuperato decine e decine di giovani tossicodipendenti ci potevano essere trasferiti i pazienti più gravi dell’Opg di Montelupo. Mentre, invece, di recente si parlava di un carcere per detenuti che fanno l’università. Nell’empasse operativa, le voci si rincorrono e vengono fuori le tesi più strane.
La verità è che da anni è sotto gli occhi di tutti, compreso quelli di Regione e Comune di Empoli: uno dei fiori all’occhiello dell’amministrazione penitenziaria italiana era destinato alla sepoltura. Per mesi la struttura è costata sui 3 - 4 mila euro al giorno con 22 addetti alla sorveglianza e sei operatori per garantire un servizio quando all’interno c’erano solo paio di detenute. E ancora, dopo sei mesi che il carcere è vuoto, non è stato messo riparo all’emorragia di soldi e all’inutilità evidente di 26 celle.
Per quanto riguarda la mia esperienza personale della città mi limito a riferire solo questo: mi è capitato varie volte di fermarmi alla stazione ferroviaria di empoli in tarda serata e l'ho trovata un posto mal frequentato e decisamente poco raccomandabile :-(
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Originariamente inviato da Picard Visualizza il messaggioTorno a palla sull'argomento scelta delle sedi. Io credo che la questione sia solamente una. Se si ha desiderio di abbandonare la propria terra, le proprie origini e i propri affetti, non c'è Istituto e non c'è città che non possa ospitarci. Se invece la scelta la facciamo con il cuore che piange, il discorso è diverso. Neppure Parigi sarebbe una meta desiderata e anche il minimo difetto diventerebbe ostacolo insormontabile. Riguardo agli Istituti, la mia esperienza mi dice che è inutile parlare di persone antipatiche, simpatiche, despoti o democratici. Tutto dipende da voi, da come vi presentate e come riuscirete ad inserirvi nel gruppo. C'è gente che come biglietto da visita manda 30 giorni di malattia e al ritorno si chiede perché il direttore rifiuta la sua successiva richiesta di ferie. Insomma, le cose bisogna anche sapersele conquistare...soprattutto se parliamo della fiducia e del rispetto dei colleghi.
Ho solo un consiglio da darvi (che è quello che sto dando a tutte le persone che mi chiamano o mi contattano). Non sfasciate la vostra famiglia. Organizzatevi in modo da portare con voi i vostri figli e i vostri partners. Per esperienza so che è difficile se non impossibile fare una vita da separati e che, nella grande maggioranza dei casi, questo porta a conclusioni non piacevoli per l'unità della famiglia. Sono decisioni che, se siete sposati, non riguardano soltanto voi ed il vostro desiderio di lavorare. Riguardano anche chi vi sta accanto e che, forse, non condivide la scelta che state per fare ma che tace per non vedere nei vostri occhi la delusione per l'occasione mancata. Riflettete anche su questo. Non c'è nulla di paragonabile alla serenità familiare e nulla per cui valga la pena rinunciare a tale serenità.
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Originariamente inviato da macchianera Visualizza il messaggioQualche informazione su Sant'Angelo dei Lombardi ? risulta molto lontano da Napoli ?
Se ti interessano i mezzi pubblici posso dirti che NA-AV è ottimamente collegata, ma da av a sant'angelo credo che i collegamenti non siano buoni...i miei genitori sono originari di un paesino vicino s.angelo e noi ci andiamo sempre in macchina...spero di esserti stata utile!
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Originariamente inviato da offinito Visualizza il messaggioCiao Todo Modo, todo bien?
Ciao Offinito, ho letto solo ora il tuo post. Ero collegata, ma in realtà stavo studiando l'Atlante geografico.... Prima della tua partenza ci sentiamo.
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Originariamente inviato da Picard Visualizza il messaggioTorno a palla sull'argomento scelta delle sedi. Io credo che la questione sia solamente una. Se si ha desiderio di abbandonare la propria terra, le proprie origini e i propri affetti, non c'è Istituto e non c'è città che non possa ospitarci. Se invece la scelta la facciamo con il cuore che piange, il discorso è diverso. Neppure Parigi sarebbe una meta desiderata e anche il minimo difetto diventerebbe ostacolo insormontabile. Riguardo agli Istituti, la mia esperienza mi dice che è inutile parlare di persone antipatiche, simpatiche, despoti o democratici. Tutto dipende da voi, da come vi presentate e come riuscirete ad inserirvi nel gruppo. C'è gente che come biglietto da visita manda 30 giorni di malattia e al ritorno si chiede perché il direttore rifiuta la sua successiva richiesta di ferie. Insomma, le cose bisogna anche sapersele conquistare...soprattutto se parliamo della fiducia e del rispetto dei colleghi.
Ho solo un consiglio da darvi (che è quello che sto dando a tutte le persone che mi chiamano o mi contattano). Non sfasciate la vostra famiglia. Organizzatevi in modo da portare con voi i vostri figli e i vostri partners. Per esperienza so che è difficile se non impossibile fare una vita da separati e che, nella grande maggioranza dei casi, questo porta a conclusioni non piacevoli per l'unità della famiglia. Sono decisioni che, se siete sposati, non riguardano soltanto voi ed il vostro desiderio di lavorare. Riguardano anche chi vi sta accanto e che, forse, non condivide la scelta che state per fare ma che tace per non vedere nei vostri occhi la delusione per l'occasione mancata. Riflettete anche su questo. Non c'è nulla di paragonabile alla serenità familiare e nulla per cui valga la pena rinunciare a tale serenità.
Picard condivido pienamente le tue parole.
Sai sempre dare i giusti consigli!
Grazie
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