Rispondo a Luigican, nel caso con il termine "tizio" intendesse riferirsi a me.
Se dovessi scegliere tra il lavoro di cancelliere sotto casa, e quello di educatore a Milano - come da mia destinazione - non avrei il minimo dubbio: educatore a Milano.
Io non giudico aspirazioni e obiettivi di nessuno. Anzi, trovo anche ragionevole che chi ha una formazione giuridica possa addirittura preferire mansioni d'ufficio al lavoro di educatore. Così come potrebbe essere vero l'esatto contrario.
Qui nessuno giiudica nessuno. Ma non cominciamo con la farsa dei "vorrei vedere cosa sceglierebbe lui", "farebbe la stessa cosa al posto mio" ecc. Questo modo di appiattire qualunque dibattito è irritante.
Ho detto e ribadisco: sceglierei in qualunque caso di fare l'educatore.
Ovviamente, tra cancelliere e "niente", punterei sulla prima opzione. Non sono certo esente dalla necessità di lavorare e guadagnare.
Ma trovo irragionevole anche soltanto avanzare questa richiesta. Trovo sia poco interessante, irrealizzabile e - soprattutto - poco corretto. Davvero non capisco come si possa stare a lagnarsi per gli stabilizzati del nostro concorso, e poi aspirare ad essere assunti come cancellieri...
Veramente è il paese dei Cettolaqualunque.
Non avevo, tuttavia, alcuna intenzione di aprire polemiche. Ognuno è libero di seguire le proprie aspirazioni o necessità.
Ho solo voluto esprimere il mio punto di vista. E siccome non ho cercato di convincere o intralciare nessuno, non vedo la necessità di metterlo in discussione.
Se dovessi scegliere tra il lavoro di cancelliere sotto casa, e quello di educatore a Milano - come da mia destinazione - non avrei il minimo dubbio: educatore a Milano.
Io non giudico aspirazioni e obiettivi di nessuno. Anzi, trovo anche ragionevole che chi ha una formazione giuridica possa addirittura preferire mansioni d'ufficio al lavoro di educatore. Così come potrebbe essere vero l'esatto contrario.
Qui nessuno giiudica nessuno. Ma non cominciamo con la farsa dei "vorrei vedere cosa sceglierebbe lui", "farebbe la stessa cosa al posto mio" ecc. Questo modo di appiattire qualunque dibattito è irritante.
Ho detto e ribadisco: sceglierei in qualunque caso di fare l'educatore.
Ovviamente, tra cancelliere e "niente", punterei sulla prima opzione. Non sono certo esente dalla necessità di lavorare e guadagnare.
Ma trovo irragionevole anche soltanto avanzare questa richiesta. Trovo sia poco interessante, irrealizzabile e - soprattutto - poco corretto. Davvero non capisco come si possa stare a lagnarsi per gli stabilizzati del nostro concorso, e poi aspirare ad essere assunti come cancellieri...
Veramente è il paese dei Cettolaqualunque.
Non avevo, tuttavia, alcuna intenzione di aprire polemiche. Ognuno è libero di seguire le proprie aspirazioni o necessità.
Ho solo voluto esprimere il mio punto di vista. E siccome non ho cercato di convincere o intralciare nessuno, non vedo la necessità di metterlo in discussione.
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