Trovo molto curioso il fatto che tutti sembrino dare per scontato che io sia un totale ignorante della materia giuridica in generale, e tributaria in particolare. Mi piace pensare che l'ignoranza sia ben altro, e che tra essa e la nonchalance con cui nemoland maneggia il linguaggio giuridico (cosa che mi dissuade anche solo dall'iniziare una diatriba con lui) ci siano più di cinquanta sfumature.
Spero di poter dimostrare cosa intendo alla seconda prova e, nel caso, presumo che avrò da togliermi dalle scarpe ben più di qualche sassolino… se invece sarò fuori, amen: ci ho sperato, ma ho avuto poco tempo per prepararmi.
Sui quiz logici in generale (il riferimento è a Nastrina), osservo che sono usati in tutto il mondo a vari livelli e ritengo quindi che la possibilità di contestarne l'utilizzo (che presumo "figlio" dell'esercizio di una discrezionalità tecnica) in quanto tale sia piuttosto remota. Aggiungere altro sul punto mi sembrerebbe tempo sprecato.
xnabucco,
Il riferimento all'autismo era relativo al fatto che talvolta un soggetto autistico è straordinariamente abile in un singolo campo o attività, e non mi pare che ciò sia intrinsecamente offensivo per l'autistico. Se ciononostante avessi involontariamente offeso la sensibilità di qualcuno, non ho problemi a scusarmene.
Che poi mi possa far sorridere il pensiero che qualcuno si sia preparato per settimane "sui sinonimi" (esempio) salvo arrivare alla prova e non saper che pesci pigliare proprio su quelli, beh... è vero. Che posso farci?
Sul punto peraltro, mi corregga nemoland se sbaglio, ritengo che un italiano lessicalmente "solido" , fisiologicamente costruito in anni di studio e lettura, possa solo aiutare nella comprensione di disposizioni normative, atti giudiziari e testi universitari in materie giuridiche (sì, la domanda è retorica).
x fmazza, che discorso è che gli altri non determinano l'esito della mia seconda prova? Ovvio che no, ma concorrono a determinare il piazzamento del mio esito nella classifica complessiva. Ti dirò di più.
All'atto pratico sono solo i laureati in giurisprudenza "bravi" e quei pochi "bravi" di altre materie (che però non siano già meglio occupati altrove) a fare davvero "paura". Gente laureata in aria fritta che apre domani diritto tributario per la prima volta, o laureati in giurisprudenze "del menga" che arrancavano su quei tre sinonimi dell'attitudinale faranno quasi certamente solo da contorno.
Il discorso però è anche un altro: uno ha fatto bene, e non gli dispiacerebbe che da quello discendesse un qualche straccio di conseguenza positiva... no?
Per l'ulteriore dubbio: allo stato attuale sì, vorrei lo stesso lavorare per quell’amministrazione.
Confesso di non riuscire a capire perché non abbiano semplicemente fatto precedere le due scritte da una preselettiva con contingentamento (credo perfettamente legittima, sempre ex art. 7), ma... tant’è.
In chiusura, faccio sommessamente notare (nemoland, questa espressione è fighissima ;P) a tutti una cosa.
Il punteggio visibile negli elenchi risulta dall'applicazione di una formuletta che, per quanto ne so, è determinata in modo piuttosto arbitrario dall'Agenzia delle Entrate, ossia non discende da una semplice, naturale, proporzione mediante la quale il punteggio conseguito al test è convertito in trentesimi.
Le poche informazioni a mia disposizione depongono a favore del fatto che conseguenza pratica dell'applicazione di detta formula sia un incremento generalizzato dei voti (pur mantenendone ovviamente l’ordinamento).
Ciò premesso, ha davvero senso contestare così vibratamente "la soglia" fissata?
O sarebbe sensato porsi anche il problema di quali valori stanno venendo con detta soglia confrontati?
Perché se si ammette che l'ente possa calcolare come vuole i punteggi ottenuti, distorcendoli ad arbitrio verso il basso o -come in effetti avviene- verso l'alto, ai miei occhi la soglia sembra un po' svuotata di senso pratico.
Ripeto, sto parlando di semplice buon senso. Giuridicamente mi si potrà dire (boh?!) che il punteggio attribuito al test, comunque ottenuto, una volta assegnato è quello e stop. Ok (?!?).
Del resto, cosa voglio saperne io, povero analfabeta in materie giuridiche buono solo a fare la settimana enigmistica.
PS. Per amor di completezza, riconosco che trovo il discorso del quesito “a risposta doppia” assolutamente meritevole di considerazione, e giustificata la rabbia di chi lo ha trovato (vabbè se uno ha perso punti anche sugli altri, è stato poco furbo perché sarebbe stato meglio fare prima quelli e tornarci dopo, ma a parte questo ripeto, avete senz'altro ragione sul punto).
Spero di poter dimostrare cosa intendo alla seconda prova e, nel caso, presumo che avrò da togliermi dalle scarpe ben più di qualche sassolino… se invece sarò fuori, amen: ci ho sperato, ma ho avuto poco tempo per prepararmi.
Sui quiz logici in generale (il riferimento è a Nastrina), osservo che sono usati in tutto il mondo a vari livelli e ritengo quindi che la possibilità di contestarne l'utilizzo (che presumo "figlio" dell'esercizio di una discrezionalità tecnica) in quanto tale sia piuttosto remota. Aggiungere altro sul punto mi sembrerebbe tempo sprecato.
xnabucco,
Il riferimento all'autismo era relativo al fatto che talvolta un soggetto autistico è straordinariamente abile in un singolo campo o attività, e non mi pare che ciò sia intrinsecamente offensivo per l'autistico. Se ciononostante avessi involontariamente offeso la sensibilità di qualcuno, non ho problemi a scusarmene.
Che poi mi possa far sorridere il pensiero che qualcuno si sia preparato per settimane "sui sinonimi" (esempio) salvo arrivare alla prova e non saper che pesci pigliare proprio su quelli, beh... è vero. Che posso farci?
Sul punto peraltro, mi corregga nemoland se sbaglio, ritengo che un italiano lessicalmente "solido" , fisiologicamente costruito in anni di studio e lettura, possa solo aiutare nella comprensione di disposizioni normative, atti giudiziari e testi universitari in materie giuridiche (sì, la domanda è retorica).
x fmazza, che discorso è che gli altri non determinano l'esito della mia seconda prova? Ovvio che no, ma concorrono a determinare il piazzamento del mio esito nella classifica complessiva. Ti dirò di più.
All'atto pratico sono solo i laureati in giurisprudenza "bravi" e quei pochi "bravi" di altre materie (che però non siano già meglio occupati altrove) a fare davvero "paura". Gente laureata in aria fritta che apre domani diritto tributario per la prima volta, o laureati in giurisprudenze "del menga" che arrancavano su quei tre sinonimi dell'attitudinale faranno quasi certamente solo da contorno.
Il discorso però è anche un altro: uno ha fatto bene, e non gli dispiacerebbe che da quello discendesse un qualche straccio di conseguenza positiva... no?
Per l'ulteriore dubbio: allo stato attuale sì, vorrei lo stesso lavorare per quell’amministrazione.
Confesso di non riuscire a capire perché non abbiano semplicemente fatto precedere le due scritte da una preselettiva con contingentamento (credo perfettamente legittima, sempre ex art. 7), ma... tant’è.
In chiusura, faccio sommessamente notare (nemoland, questa espressione è fighissima ;P) a tutti una cosa.
Il punteggio visibile negli elenchi risulta dall'applicazione di una formuletta che, per quanto ne so, è determinata in modo piuttosto arbitrario dall'Agenzia delle Entrate, ossia non discende da una semplice, naturale, proporzione mediante la quale il punteggio conseguito al test è convertito in trentesimi.
Le poche informazioni a mia disposizione depongono a favore del fatto che conseguenza pratica dell'applicazione di detta formula sia un incremento generalizzato dei voti (pur mantenendone ovviamente l’ordinamento).
Ciò premesso, ha davvero senso contestare così vibratamente "la soglia" fissata?
O sarebbe sensato porsi anche il problema di quali valori stanno venendo con detta soglia confrontati?
Perché se si ammette che l'ente possa calcolare come vuole i punteggi ottenuti, distorcendoli ad arbitrio verso il basso o -come in effetti avviene- verso l'alto, ai miei occhi la soglia sembra un po' svuotata di senso pratico.
Ripeto, sto parlando di semplice buon senso. Giuridicamente mi si potrà dire (boh?!) che il punteggio attribuito al test, comunque ottenuto, una volta assegnato è quello e stop. Ok (?!?).
Del resto, cosa voglio saperne io, povero analfabeta in materie giuridiche buono solo a fare la settimana enigmistica.
PS. Per amor di completezza, riconosco che trovo il discorso del quesito “a risposta doppia” assolutamente meritevole di considerazione, e giustificata la rabbia di chi lo ha trovato (vabbè se uno ha perso punti anche sugli altri, è stato poco furbo perché sarebbe stato meglio fare prima quelli e tornarci dopo, ma a parte questo ripeto, avete senz'altro ragione sul punto).
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