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In quest’ottica è dunque imprescindibile continuare nella positivaevoluzione del rapporto fisco-contribuente, che deve essere sempre di piùbasato sulla fiducia, sulla trasparenza e sulla semplificazione.Rendere l’adempimento più semplice e certo nelle modalità e neicontenuti agevola la competitività delle imprese e gli investimenti, creandole condizioni per favorire la crescita economica del paese.Questo orientamento è peraltro in linea con gli indirizzi espressidall’OCSE che, già nel novembre 2010, ha esplicitamente sollecitato gliStati a rivedere le relazioni tra l’Amministrazione fiscale ed i contribuenti1.A tal fine, la legge delega per la riforma del sistema fiscale (legge 11marzo 2014, n. 23) ha posto al centro dell’ordinamento fiscale i requisiti distabilità e certezza che costituiscono elementi cardine in quanto presuppostoindispensabile per le scelte degli operatori economici e per la crescita delPaese, nonché fattori fondamentali nella competizione fiscale tra Stati,almeno quanto il livello effettivo di tassazione.In particolare, i tre decreti legislativi delegati in materia diinternazionalizzazione delle imprese (decreto legislativo n. 147 del 2015),certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente (decreto legislativo n.128 del 2015), così come quello finalizzato a incentivare la fatturazioneelettronica (decreto legislativo n. 127 del 2015), vanno nella direzione delcambiamento e sono misure che incidono significativamente nella politicadel controllo.La riforma del sistema fiscale operata nella direzione del cambiamentocon particolare riferimento alle attività di controllo è completata dal riordino della disciplina degli interpelli e del contenzioso tributario (decretolegislativo n. 156 del 2015), dalla revisione del sistema sanzionatorio(decreto legislativo n. 158 del 2015), dalla razionalizzazione delle norme inmateria di riscossione (decreto legislativo n. 159 del 2015)
In quest’ottica è dunque imprescindibile continuare nella positivaevoluzione del rapporto fisco-contribuente, che deve essere sempre di piùbasato sulla fiducia, sulla trasparenza e sulla semplificazione.Rendere l’adempimento più semplice e certo nelle modalità e neicontenuti agevola la competitività delle imprese e gli investimenti, creandole condizioni per favorire la crescita economica del paese.Questo orientamento è peraltro in linea con gli indirizzi espressidall’OCSE che, già nel novembre 2010, ha esplicitamente sollecitato gliStati a rivedere le relazioni tra l’Amministrazione fiscale ed i contribuenti1.A tal fine, la legge delega per la riforma del sistema fiscale (legge 11marzo 2014, n. 23) ha posto al centro dell’ordinamento fiscale i requisiti distabilità e certezza che costituiscono elementi cardine in quanto presuppostoindispensabile per le scelte degli operatori economici e per la crescita delPaese, nonché fattori fondamentali nella competizione fiscale tra Stati,almeno quanto il livello effettivo di tassazione.In particolare, i tre decreti legislativi delegati in materia diinternazionalizzazione delle imprese (decreto legislativo n. 147 del 2015),certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente (decreto legislativo n.128 del 2015), così come quello finalizzato a incentivare la fatturazioneelettronica (decreto legislativo n. 127 del 2015), vanno nella direzione delcambiamento e sono misure che incidono significativamente nella politicadel controllo.La riforma del sistema fiscale operata nella direzione del cambiamentocon particolare riferimento alle attività di controllo è completata dal riordino della disciplina degli interpelli e del contenzioso tributario (decretolegislativo n. 156 del 2015), dalla revisione del sistema sanzionatorio(decreto legislativo n. 158 del 2015), dalla razionalizzazione delle norme inmateria di riscossione (decreto legislativo n. 159 del 2015)
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