giustizia
Caro Picard, nonostante non abbia letto tutta la discussione e quindi le mie valutazioni lascino il tempo che trovano, ho notato che i tuoi interventi sono sempre molto chiari e i tuoi ragionamenti molto coerenti. Credo di essere molto attento alle questioni etiche, anche se non nego che talvolta l'interesse personale potrebbe offuscare la mia capacità di giudizio ; nel caso in questione, tuttavia, non credo che lo scorrimento di una graduatoria di idonei comporterebbe una grande ingiustizia. Tu giustamente citi coloro che si laureano dopo, le cui possibilità verrebbero diminuite, in un certo senso hai ragione, ma da un altro punto di vista le opportunità si modificano con il modificarsi della società e delle congiunture economiche e, benché possa apparire ingiusto, è inevitabile. Io mi sono laureato la prima volta dieci anni fa, in quel momento entrare nella P.A. era difficile poiché c'erano stati grandi tagli per far entrare l'Italia nei parametri imposti dalla moneta unica, le assunzioni erano tutte bloccate, dovevo sentirmi discriminato rispetto a coloro che si erano laureati pochi anni prima? Ricordo che dopo un anno dalla mia laurea un Istituto di Credito pubblico bandii un concorso, io non potevo partecipare perché avevo superato di un mese l'età massima, sinceramente la cosa mi fece arrabbiare, perché quando mi ero laureato avevo un'età che mi consentiva di partecipare a qualsiasi selezione, però non c'erano selezioni in corso...l'opportunità importante arrivava quando ormai non avevo più l'età.
Il problema per chi appartiene alla mia generazione è che, per una serie di coincidenze storiche e congiunturali, ha avuto poche possibilità ed ora si ritrova ad avere un'età che non consente un facile inserimento lavorativo. Anche a questo i nostri dirigenti politici dovrebbero pensare. Lo scorrimento di una graduatoria per coprire posizioni diverse da quelle messe a concorso in effetti, come dici, avrebbe il grave difetto di fare assumere persone che non hanno dimostrato una preparazione nelle materie specifiche del ruolo "nuovo". Però basterebbe un piccolo correttivo: o prevedere lo scorrimento soltanto per posizioni che richiedono competenze analoghe (un educatore potrebbe essere assunto come assistente sociale, ad esempio), oppure prevedere il superamento di ulteriori prove caratteristiche della diversa posizione. Alla fine, il ricorso ad idonei che hanno già superato un concorso, rappresenta un modo per risparmiare soldi pubblici. Inoltre, non dimentichiamo che anche noi, che siamo stati legati all'esito di un concorso per così tanti anni, siamo vittime di un'ingiustizia, abbiamo investito tempo, aspettative in qualcosa che, per cause che prescindono da nostre responsabilità, non ha mantenuto quello che prometteva. Perdonate la lunghezza di questi interventi, cercherò di essere più breve in futuro.
Caro Picard, nonostante non abbia letto tutta la discussione e quindi le mie valutazioni lascino il tempo che trovano, ho notato che i tuoi interventi sono sempre molto chiari e i tuoi ragionamenti molto coerenti. Credo di essere molto attento alle questioni etiche, anche se non nego che talvolta l'interesse personale potrebbe offuscare la mia capacità di giudizio ; nel caso in questione, tuttavia, non credo che lo scorrimento di una graduatoria di idonei comporterebbe una grande ingiustizia. Tu giustamente citi coloro che si laureano dopo, le cui possibilità verrebbero diminuite, in un certo senso hai ragione, ma da un altro punto di vista le opportunità si modificano con il modificarsi della società e delle congiunture economiche e, benché possa apparire ingiusto, è inevitabile. Io mi sono laureato la prima volta dieci anni fa, in quel momento entrare nella P.A. era difficile poiché c'erano stati grandi tagli per far entrare l'Italia nei parametri imposti dalla moneta unica, le assunzioni erano tutte bloccate, dovevo sentirmi discriminato rispetto a coloro che si erano laureati pochi anni prima? Ricordo che dopo un anno dalla mia laurea un Istituto di Credito pubblico bandii un concorso, io non potevo partecipare perché avevo superato di un mese l'età massima, sinceramente la cosa mi fece arrabbiare, perché quando mi ero laureato avevo un'età che mi consentiva di partecipare a qualsiasi selezione, però non c'erano selezioni in corso...l'opportunità importante arrivava quando ormai non avevo più l'età.
Il problema per chi appartiene alla mia generazione è che, per una serie di coincidenze storiche e congiunturali, ha avuto poche possibilità ed ora si ritrova ad avere un'età che non consente un facile inserimento lavorativo. Anche a questo i nostri dirigenti politici dovrebbero pensare. Lo scorrimento di una graduatoria per coprire posizioni diverse da quelle messe a concorso in effetti, come dici, avrebbe il grave difetto di fare assumere persone che non hanno dimostrato una preparazione nelle materie specifiche del ruolo "nuovo". Però basterebbe un piccolo correttivo: o prevedere lo scorrimento soltanto per posizioni che richiedono competenze analoghe (un educatore potrebbe essere assunto come assistente sociale, ad esempio), oppure prevedere il superamento di ulteriori prove caratteristiche della diversa posizione. Alla fine, il ricorso ad idonei che hanno già superato un concorso, rappresenta un modo per risparmiare soldi pubblici. Inoltre, non dimentichiamo che anche noi, che siamo stati legati all'esito di un concorso per così tanti anni, siamo vittime di un'ingiustizia, abbiamo investito tempo, aspettative in qualcosa che, per cause che prescindono da nostre responsabilità, non ha mantenuto quello che prometteva. Perdonate la lunghezza di questi interventi, cercherò di essere più breve in futuro.
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