Quello che più mi stupisce, tornando alla questione del lavoro, che la maggior parte delle persone del sud non contemplano affatto il lavoro autonomo tra le ipotesi possibili. O fai lo statale o fai la commessa o un lavoro simile e sottopagato, con contratti capestro, ecc... non ci sono alternative?
Eccome se ci sono, purtroppo quella che manca è la voglia di mettersi in gioco e la considerazione che dopo aver studiato tanto un lavoro manuale non è ciò che si vuole fare. Ma è veramente così che debbono andare le cose? Il mio elettricista gira in giacca e cravatta. Vende il suo prodotto e poi se c'è da sporcarsi si sporca pure. Guadagna in un anno quello che io non guadagnerò mai neanche in 10 e fattura tutto fino all'ultimo centesimo perché, dice, è sciocco evadere quando hai un lavoro che va bene ed una azienda sana tra le mani. Secondo lui evade chi sa che prima o poi manderà tutto a farsi benedire ed allora ha bisogno di fondi neri da accantonare per i momenti in cui non farà nulla ma il tenore di vita dovrà rimanere quello di sempre...sarà vero? Non lo so, certo mi fa riflettere questo. Chi lavora, chi suda, chi si impegna, non ha bisogno di evadere. Evade chi non ha un lavoro, chi fa il mestierante in una società come l'attuale che gli permette di evadere senza aver mai creato ricchezza, né per lo Stato né per gli altri, ma solo per se stesso.
La nuova consapevolezza dovrebbe proprio essere questa. Il lavoro non ci viene né dal cielo né per grazia ricevuta. Dobbiamo crearcelo noi. E' ovvio che se l'alternativa che ci creiamo ad un lavoro statale è quello di fare la commessa sottopagata, nessuno di noi opterà per questo. Ma possibile che la scelta si limiti a questo? Anni fa una legge che sfruttava fondi comunitari (tra l'altro forse ancora in vigore) prevedeva circa 50 milioni di vecchie lire da dare a fondo perduto a chi, giovane, volesse avviare una azienda. Cosa è accaduto? E' sotto gli occhi di tutti...il fioraio padre chiude la sua attività che viene aperta dal figlio che usufruisce del contributo. E...? Tutto come prima...il fioraio è sempre lo stesso ma il figlio per 5 anni è andato in vacanza in crociera, in America, in Giappone, ecc...sto raccontando palle? Credo purtroppo di raccontare una triste realtà del Sud. Anche quando qualcuno ci da una mano noi non pensiamo a come spiccare il volo grazie a quella mano ma cerchiamo di approfittare senza dover dare nulla in cambio.
E' questo ciò che mi angustia ed è questo che angustia gente come Saviano (la trasmissione ieri sera è stata a dir poco stupenda)...la consapevolezza che molti di noi si girano dall'altra parte. Che fanno finta di non vedere la situazione in cui stiamo e non fanno nulla, nemmeno ascoltare, se servisse a cambiare qualcosa. Al nord è di sicuro vero che ci sono più possibilità. Ma è anche vero che c'è anche molto più spirito d'iniziativa. La voglia di creare qualcosa di proprio. Ho vissuto 9 anni in una città del Nord. Le commesse, i facchini, i magazzinieri sono tutti del sud. I ragazzi del nord usano quel tipo di lavoro come trampolino di lancio per fare esperienza e poi mettersi in proprio. Noi nasciamo commessa e moriamo commessa. Perché succede questo se quando siamo al nord partiamo a parità di condizioni?
Naturalmente tutta questa è una generalizzazione e come tale va intesa. Ma questo senso di inadeguatezza che respiro quotidianamente sul forum e in ambito lavorativo mi fa pensare che spesso ci sia qualcosa che non va nella nostra mentalità piuttosto che nelle Istituzioni. Perché le Istituzioni ho sempre creduto che siano lo specchio della società che rappresentano. E se le istituzioni vanno a puttane (o a trans) il motivo non è sempre da cercare nel putridume della politica ma nella legittimazione che una società come la nostra dà a questi personaggi. E torniamo alla questione di prima, delle persone che si girano non volendo né parlare né vedere né ascoltare e che credono che l'impiego pubblico sia un modo per "fregare" il sistema non capendo che accettando quell'elemosina (economica ma anche in termini di condizioni lavorative generali) è il sistema che ha fregato te.
Eccome se ci sono, purtroppo quella che manca è la voglia di mettersi in gioco e la considerazione che dopo aver studiato tanto un lavoro manuale non è ciò che si vuole fare. Ma è veramente così che debbono andare le cose? Il mio elettricista gira in giacca e cravatta. Vende il suo prodotto e poi se c'è da sporcarsi si sporca pure. Guadagna in un anno quello che io non guadagnerò mai neanche in 10 e fattura tutto fino all'ultimo centesimo perché, dice, è sciocco evadere quando hai un lavoro che va bene ed una azienda sana tra le mani. Secondo lui evade chi sa che prima o poi manderà tutto a farsi benedire ed allora ha bisogno di fondi neri da accantonare per i momenti in cui non farà nulla ma il tenore di vita dovrà rimanere quello di sempre...sarà vero? Non lo so, certo mi fa riflettere questo. Chi lavora, chi suda, chi si impegna, non ha bisogno di evadere. Evade chi non ha un lavoro, chi fa il mestierante in una società come l'attuale che gli permette di evadere senza aver mai creato ricchezza, né per lo Stato né per gli altri, ma solo per se stesso.
La nuova consapevolezza dovrebbe proprio essere questa. Il lavoro non ci viene né dal cielo né per grazia ricevuta. Dobbiamo crearcelo noi. E' ovvio che se l'alternativa che ci creiamo ad un lavoro statale è quello di fare la commessa sottopagata, nessuno di noi opterà per questo. Ma possibile che la scelta si limiti a questo? Anni fa una legge che sfruttava fondi comunitari (tra l'altro forse ancora in vigore) prevedeva circa 50 milioni di vecchie lire da dare a fondo perduto a chi, giovane, volesse avviare una azienda. Cosa è accaduto? E' sotto gli occhi di tutti...il fioraio padre chiude la sua attività che viene aperta dal figlio che usufruisce del contributo. E...? Tutto come prima...il fioraio è sempre lo stesso ma il figlio per 5 anni è andato in vacanza in crociera, in America, in Giappone, ecc...sto raccontando palle? Credo purtroppo di raccontare una triste realtà del Sud. Anche quando qualcuno ci da una mano noi non pensiamo a come spiccare il volo grazie a quella mano ma cerchiamo di approfittare senza dover dare nulla in cambio.
E' questo ciò che mi angustia ed è questo che angustia gente come Saviano (la trasmissione ieri sera è stata a dir poco stupenda)...la consapevolezza che molti di noi si girano dall'altra parte. Che fanno finta di non vedere la situazione in cui stiamo e non fanno nulla, nemmeno ascoltare, se servisse a cambiare qualcosa. Al nord è di sicuro vero che ci sono più possibilità. Ma è anche vero che c'è anche molto più spirito d'iniziativa. La voglia di creare qualcosa di proprio. Ho vissuto 9 anni in una città del Nord. Le commesse, i facchini, i magazzinieri sono tutti del sud. I ragazzi del nord usano quel tipo di lavoro come trampolino di lancio per fare esperienza e poi mettersi in proprio. Noi nasciamo commessa e moriamo commessa. Perché succede questo se quando siamo al nord partiamo a parità di condizioni?
Naturalmente tutta questa è una generalizzazione e come tale va intesa. Ma questo senso di inadeguatezza che respiro quotidianamente sul forum e in ambito lavorativo mi fa pensare che spesso ci sia qualcosa che non va nella nostra mentalità piuttosto che nelle Istituzioni. Perché le Istituzioni ho sempre creduto che siano lo specchio della società che rappresentano. E se le istituzioni vanno a puttane (o a trans) il motivo non è sempre da cercare nel putridume della politica ma nella legittimazione che una società come la nostra dà a questi personaggi. E torniamo alla questione di prima, delle persone che si girano non volendo né parlare né vedere né ascoltare e che credono che l'impiego pubblico sia un modo per "fregare" il sistema non capendo che accettando quell'elemosina (economica ma anche in termini di condizioni lavorative generali) è il sistema che ha fregato te.
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