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Comitato "i nuovi educatori penitenziari"

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    Grazie a tutti per le risposte.
    So che non andrò a lavorare alle poste.Io non ci ho mai lavorato alle poste.Piuttosto case famiglia, centri psichiatrici, sert, scuola...
    Il terrorismo psicologico è sempre in agguato, e io ne sono ahimè sempre facile preda....

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      Mi preoccupano maggiormente le tante persone che prenderanno servizio e che, in un modo o in un altro, cercano scappatorie e vie d'uscita perché non hanno nessuna intenzione di fare gli educatori; e che al solo pensiero di fare questo lavoro ed avere a che fare coi detenuti diventano bianchi come un cencio. Una cosa ho imparato in tanti anni di carcere. Se ti mostri timoroso ed impaurito se ne accorgono tutti immediatamente (e non parlo solo dei detenuti). E neppure paga l'essere arroganti o verbalmente violenti. Bisogna semplicemente sapere cosa dire e come dirlo. Bisogna anche conoscere le regole non scritte del carcere senza però mai assecondare atteggiamenti strumentali o vessatori. Insomma, per fare gli educatori ci vogliono due "braccia" quadrate perché probabilmente la parola che dovrete sempre avere in mente sarà "mediazione". E non sto parlando solo della mediazione penale cosa buona e giusta ma che spesso lascia il tempo che trova, ma parlo dell'arte del mediare, dell'arrangiarsi, del saper fare e del saper come muoversi. Perché il carcere è un mondo a sé, con proprie regole e proprie consuetudini. E vi accorgerete che anche spostare una scrivania da un ufficio all'altro sarà una cosa complicata se non fatta con un poco di buon senso.
      Master(Pi)card

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        Originariamente inviato da Picard Visualizza il messaggio
        Mi preoccupano maggiormente le tante persone che prenderanno servizio e che, in un modo o in un altro, cercano scappatorie e vie d'uscita perché non hanno nessuna intenzione di fare gli educatori; e che al solo pensiero di fare questo lavoro ed avere a che fare coi detenuti diventano bianchi come un cencio. Una cosa ho imparato in tanti anni di carcere. Se ti mostri timoroso ed impaurito se ne accorgono tutti immediatamente (e non parlo solo dei detenuti). E neppure paga l'essere arroganti o verbalmente violenti. Bisogna semplicemente sapere cosa dire e come dirlo. Bisogna anche conoscere le regole non scritte del carcere senza però mai assecondare atteggiamenti strumentali o vessatori. Insomma, per fare gli educatori ci vogliono due "braccia" quadrate perché probabilmente la parola che dovrete sempre avere in mente sarà "mediazione". E non sto parlando solo della mediazione penale cosa buona e giusta ma che spesso lascia il tempo che trova, ma parlo dell'arte del mediare, dell'arrangiarsi, del saper fare e del saper come muoversi. Perché il carcere è un mondo a sé, con proprie regole e proprie consuetudini. E vi accorgerete che anche spostare una scrivania da un ufficio all'altro sarà una cosa complicata se non fatta con un poco di buon senso.

        Quoto in pieno!!!! non servono ulteriori parole

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          Streghina, che tu dica o meno il tuo nome e cognome ai detenuti, loro comunque lo saprebbero nel giro di 5 minuti. E così la targa della tua auto se solo volessero saperla. Non è quello il problema. Il problema sta nel mettersi nelle condizioni che dei tuoi "dati sensibili" non se ne possano fare nulla. E qui entra in gioco la professionalità di ognuno. Ma queste cose sono davvero scontate ed è inutile ribadirle in continuazione.
          Comunque sia, ti sarai accorta che nella maggior parte dei casi la Pol.Pen. evita di rapportarsi tra di loro e con gli altri chiamandosi per cognome. Non entro nel merito della tua scelta di dire nome e cognome (la trovo comunque errata ma so che con te è una causa persa!) poiché ci sono mezzi più consoni per riconoscere le persone che prendono in carico un detenuto (sull'AFIS/SIAP si registra ogni colloquio inserendo nome e cognome di chi l'ha fatto in modo che in ogni momento, qualunque operatore penitenziario possa aiutare il detenuto a capire con chi ha parlato e quale ruolo quella persona ricopre senza però venire a sapere necessariamente i dati anagrafici di quella persona).
          Ma queste sono piccolezze. Tu sai benissimo gestirti da sola e tra l'altro mi sei sembrata ben disposta a non farti travolgere dal sistema quindi nessun problema...solo un poco più di accortezza...mezzo etto al massimo...anche tagliata fine fine...e naturalmente con i pistacchi!
          Master(Pi)card

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            Originariamente inviato da Picard Visualizza il messaggio
            Streghina, che tu dica o meno il tuo nome e cognome ai detenuti, loro comunque lo saprebbero nel giro di 5 minuti. E così la targa della tua auto se solo volessero saperla. Non è quello il problema. Il problema sta nel mettersi nelle condizioni che dei tuoi "dati sensibili" non se ne possano fare nulla. E qui entra in gioco la professionalità di ognuno. Ma queste cose sono davvero scontate ed è inutile ribadirle in continuazione.
            Comunque sia, ti sarai accorta che nella maggior parte dei casi la Pol.Pen. evita di rapportarsi tra di loro e con gli altri chiamandosi per cognome. Non entro nel merito della tua scelta di dire nome e cognome (la trovo comunque errata ma so che con te è una causa persa!) poiché ci sono mezzi più consoni per riconoscere le persone che prendono in carico un detenuto (sull'AFIS/SIAP si registra ogni colloquio inserendo nome e cognome di chi l'ha fatto in modo che in ogni momento, qualunque operatore penitenziario possa aiutare il detenuto a capire con chi ha parlato e quale ruolo quella persona ricopre senza però venire a sapere necessariamente i dati anagrafici di quella persona).
            Ma queste sono piccolezze. Tu sai benissimo gestirti da sola e tra l'altro mi sei sembrata ben disposta a non farti travolgere dal sistema quindi nessun problema...solo un poco più di accortezza...mezzo etto al massimo...anche tagliata fine fine...e naturalmente con i pistacchi!

            Comprendo quello che dici ma immagina un istituto come San Vittore con 1500 detenuti che vedono mille persone al giorno...Secondo me è normale che quando un volontario/un agente/chiunque chieda al detenuto chi lo sta seguendo, questo possa rispondere tranquillamente l'educatrice X, Y invece che "quella mora", quella alta, bassa e via dicendo..
            Si snelliscono le procedure (almeno x noi è cosi')
            per quanto riguarda Afis x il trattamento, non è una prassi ancora applicata da noi, quindi non c'è nessun colloquio registrato tranne che sul cartaceo.
            La Pol Pen è un'altra storia...forse il loro timore nel non voler dare il proprio nome è comprensibile e giustificato
            Cmq hai detto bene io non mi lascio travolgere dal sistema perchè il sistema sono io!!! ah ah

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              info distacco

              Originariamente inviato da romuccia Visualizza il messaggio
              X PICAR, mi dispiace se le mie parole sono state fraintese..con SIAMO IN TANTI nn intendeve che i nuovi colleghi nn sono i benvenuti, anzi!!!!!Intendevo che rispetto alla situazione di 5 anni fà quando in Piemonte c'era un solo educatore per due Istituti, oggi in 8 al San Michele è una manna, e se anche negli altri Istituti ci sono molti educatori i distacchi risultano più semplici.Anni fà nn era possibile spostarsi.
              Ciao ROMUCCIA, avrei bisogno di qualche informazione sul distacco, ma preferirei contattarti in privato.
              Ti lascio la mia mail così se vuoi puoi comunicarmi un indirizzo al quale posso scriverti.
              Ti ringrazio fin da ora!!
              nika74@tin.it

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                x picard. vuoi dire che è possibile rilasciare ai detenuti le proprie generalità, nome e cognome, tanto comunque avrebbero un modo per venirle a sapere , ma assolutamente non bisogna dare indicazioni più approfondite ? se è così sono perfettamente d'accordo con te e con streghina

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                  ciao raga e un pò che non scrivo ma leggendo queste vostre osservaioni mi è venuto in mente quanto poco tempo abbiamo impiegato qualche mese fa per ricercare notizie e dati personali slle persone che ci precedevano in graduatoria... ognuno di noi lascia tracce più o meno consapevolmente.. per cui credo sia inutile discutere se chiamarsi per nome o cognome in carcere.. condivido pertanto le osservazioni di picard: Il problema sta nel mettersi nelle condizioni che dei tuoi "dati sensibili" non se ne possano fare nulla.

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                    buongiorno a tutti. avrei una domanda da fare e sono grata a chi voglia rispondermi: dovendo concludere una serie di attività rimaste in sospeso, avete conferma del fatto che le assunzioni partiranno dopo pasqua? o al limite, se anche voi vi trovate in una situazione di incertezza, avete un numero di telefono di riferimento a cui chiedere queste informazioni?

                    grazie a chi voglia aiutarmi.

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                      ciao marzo
                      sono a tua disposizione chiamami o scrivimi
                      rossi.educatore@tiscali.it
                      cell 3339099476
                      lina

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                      Sto operando...
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