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Comitato vincitori-idonei educatori C1, Dipartimento amministrazione peniten

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    Roma, lì 24 luglio 2008
    On. Angelino ALFANO
    Ministro della Giustizia
    ROMA
    Egregio Ministro
    ,
    nel corso di una riunione tenutasi ieri tra le OO.SS. e i COCER del Comparto Sicurezza e
    Difesa, abbiamo appreso che nella mattinata di ieri il Ministro dell’Interno, On.le Maroni, aveva
    convocato le OO.SS. rappresentative della Polizia di Stato per un confronto (il quarto dal suo
    insediamento) a 360 gradi sul quadro d’insieme con specifico riferimento agli effetti del D.L. 112 e
    alla prossima legge finanziaria. In tale incontro, siamo stati edotti, il Ministro Maroni avrebbe anche
    assunto precisi impegni rispetto all’auspicato e rivendicato riordino delle carriere.
    Analogamente il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, per vie brevi ha già comunicato
    ai COCER la convocazione (la quinta dal suo insediamento) per Martedì 29 p.v. con all’ordine del
    giorno il D.L. 112, la legge finanziaria, il riordino delle carriere, ecc.
    Per quanto sopra, attesa la necessità di approfondire anche per il Corpo di Polizia
    penitenziaria aspetti non secondari di alcune normative in itinere e più in generale esaminare
    l’attuale (infelice ed allarmante) situazione che investe il sistema penitenziario, nonché per
    comunicazioni rispetto alle iniziative intraprese dal Suo Ufficio dopo l’incontro del 25 giugno, La
    sollecitiamo a valutare la possibilità , tra i Suoi innumerevoli impegni parlamentari, di trovare il
    tempo di convocare le scriventi OO.SS.. Ciò anche in ragione delle Sue recenti dichiarazioni sulla
    polizia penitenziaria e sul sistema penitenziario.
    Vorrà convenire, On. Alfano, che non prevedere che il Ministro della Giustizia sia sentito in
    ordine alla redazione del DPCM previsto all’art. 72 c. 11 del D.L. 112 rischia di minare alla base
    la Sua dichiarata, apprezzata, volontà di
    togliere dall’ombra il Corpo di polizia penitenziaria. Non
    solo. Tale previsione rischia di marcare un ingiustificato ed intollerabile crinale discriminante per il
    Corpo di polizia penitenziaria, per l’Amministrazione Penitenziaria e per lo stesso Ministero della
    Giustizia.
    Per questo siamo certi che, non solo saprà impedire una marginalizzazione dalla discussione
    normativa di quel personale e di quel sistema che hanno in Lei il vero punto di riferimento
    istituzionale, ma Vorrà quanto prima convocare le OO.SS. della polizia penitenziaria.

    SAPPE OSAPP CISL FPS UIL PA P. FP CGIL SINAPPE USPP SIAPPE
    Capece Beneduci Mammuccari Sarno Quinti Santini Moretti D’Alisa
    dopo la richiesta di convocazione del ministro Alfano...ecco subito la risposta di quest'ultimo........

    COMUNICATO STAMPA 22 luglio 2008
    CARCERI
    SARNO : Bene Alfano . Ma Ora si faccia sul serio
    “ La tempestività con cui il Ministro Alfano ha raccolto l’esortazione delle OO.SS. della polizia
    penitenziaria ad un incontro finalizzato alla disamina dell’attuale momento che investe il sistema
    carcerario è da ritenersi al contempo utile, lodevole e molto apprezzata.”
    E’ quanto dichiara Eugenio SARNO, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, dopo aver
    appreso della convocazione, disposta dal Ministro della Giustizia, per il prossimo 29 luglio a Via Arenula.
    La mobilitazione di tutte le OO.SS. e dei COCER del Comparto Sicurezza e Difesa continuerà
    rivela SARNO-
    anche nei prossimi giorni con altre iniziative di protesta e sensibilizzazione rispetto alle
    decisioni economiche del Governo che penalizzano oltremodo gli operatori della sicurezza e della difesa.
    Ciò, però, non sminuisce affatto la valenza della convocazione del Ministro Alfano.

    Per la UIL il decreto sulla sicurezza non tarderà a dispiegare i suoi effetti con pesanti ripercussioni
    nelle carceri
    E’ facilmente immaginabile prevedere come il sistema penitenziario risentirà dell’entrata in
    vigore delle nuove norme appena approvate dal Parlamento. Entro poche settimane il Decreto Sicurezza
    non tarderà a far sentire i suoi effetti. Il conseguente sovraccarico di presenze aumenterà il
    sovrappopolamento e gli enormi disagi ad esso legato. Seguiranno inevitabili tensioni che dovranno
    essere gestite con competenze e professionalità, che di certo non mancano tra gli operatori penitenziari.
    Ancora una volta occorrerà affannarsi tra le emergenze contingenti quando, invece, si potevano e si
    dovevano pianificare misure atte a contrastare la nuova esplosiva situazione. Non è il momento di
    celebrare processi ma di invocare attenzione rispetto ad una situazione ai limiti della governabilità


    continua

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      La capacità ricettiva ottimale degli istituti penitenziari italiani assomma a circa 43mila posti, quella
      tollerabile si aggira intorno ai 55mila.
      Oramai la soglia delle 55mila presenze è realtà. Oltre tale limite il sistema non può garantire
      una detenzione dignitosa e civile. Vi sono aree del Paese come la Lombardia, la Liguria e il Triveneto
      che vedono le strutture penitenziarie sovraffollate con punte anche del 150% . Non parliamo , poi, degli
      istituti metropolitani come Poggioreale, Rebibbia , San Vittore, ecc. E’ chiaro
      – sottolinea il sindacalista –

      che gli effetti del sovraffollamento ricadono anche sugli operatori penitenziari cronicamente in
      sottorganico
      .”
      Per tali ragioni la UIL PA Penitenziari ritiene che l’incontro del 29 luglio possa rappresentare una
      buona opportunità per individuare soluzioni possibili
      Non credo che il Ministro Alfano abbia convocato le OO.SS. solo per mera opportunità. Sono
      certo che dopo l’inevitabile periodo di studio abbia maturato il convincimento che la situazione è da
      attenzionare con somma urgenza. Occorrono soluzioni intelligenti, possibili ed immediate. Noi crediamo
      possibile coniugare la richiesta di sicurezza che perviene dalla società ad un sistema sanzionatorio che
      preveda concretamente il ricorso a misure alternative al carcere. E’ evidente che ciò passa attraverso
      l’individuazione e il rafforzamento dei sistemi di controllo sui soggetti ammessi e , quindi, di un
      potenziamento degli organici e delle dotazioni logistiche. Sono anni che la polizia penitenziaria sconta
      un paradosso tutto italiano. In dieci anni
      – conclude SARNO - sono stati aperti istituti per una ricettività
      di circa tremila posti detentivi (Milano Bollate, Milano Opera, Palermo Pagliarelli, Ancona, S. Angelo
      dei Lombardi, Laureana, ecc.) senza che tali aperture abbiano determinato l’aumento di una, una sola,
      unità di polizia penitenziaria. Senza dimenticare l’esponenziale aumento dei servizi di traduzione. Non
      solo : l’assunzione della sorveglianza di strutture giudiziarie ( a Napoli e Roma) , nuovi compiti di polizia
      stradale, di scorte e tutela a personalità del Ministero della Giustizia. Tutto ciò a favore delle altre Forze
      di Polizia che, però, hanno visto diminuire i loro compiti ma aumentare gli organici. Anche per queste
      ragioni solleciteremo il Ministro Alfano ad aprire una vertenza carceri nel Parlamento”

      Carceri, Sarno: Bene Alfano ma ora si faccia sul serio ZCZC VEL0481 3 INT /R01 /ITA Carceri, Sarno: Bene
      Alfano ma ora si faccia sul serio Roma, 24 LUG (Velino)
      "La tempestivita' con cui il ministro Alfano ha
      raccolto l'esortazione delle OO.SS. della polizia penitenziaria a un incontro finalizzato alla disamina
      dell'attuale momento che investe il sistema carcerario e' da ritenersi al contempo utile, lodevole e molto
      apprezzata". È quanto dichiara Eugenio Sarno, segretario generale della Uil Pa penitenziari, dopo aver
      appreso della convocazione, disposta dal ministro della Giustizia, per il prossimo 29 luglio a via Arenula. "La
      mobilitazione di tutte le Oo.Ss. e dei Cocer del comparto sicurezza e difesa continuera'
      rivela Sarno

      anche nei prossimi giorni con altre iniziative di protesta e sensibilizzazione rispetto alle decisioni
      economiche del governo che penalizzano oltremodo gli operatori della sicurezza e della difesa. Cio', pero',
      non sminuisce affatto la valenza della convocazione del ministro Alfano". Per la Uil il decreto sulla sicurezza
      non tardera' a dispiegare i suoi effetti con pesanti ripercussioni nelle carceri. "È facilmente immaginabile
      prevedere come il sistema penitenziario risentira' dell'entrata in vigore delle nuove norme appena
      approvate dal Parlamento. Entro poche settimane il decreto Sicurezza non tardera' a far sentire i suoi
      effetti. Il conseguente sovraccarico di presenze aumentera' il sovrappopolamento e gli enormi disagi ad
      esso legato. Seguiranno inevitabili tensioni che dovranno essere gestite con competenze e professionalita',
      che di certo non mancano tra gli operatori penitenziari. Ancora una volta occorrera' affannarsi tra le
      emergenze contingenti quando, invece, si potevano e si dovevano pianificare misure atte a contrastare la
      nuova esplosiva situazione. Non e' il momento di celebrare processi ma di invocare attenzione rispetto ad
      una situazione ai limiti della governabilita'". La capacita' ricettiva ottimale degli istituti penitenziari italiani
      assomma a circa 43mila posti, quella tollerabile si aggira intorno ai 55mila. "Oramai la soglia delle 55mila
      presenze e' realta'. Oltre tale limite il sistema non puo' garantire una detenzione dignitosa e civile. Vi sono
      aree del paese come la Lombardia, la Liguria e il Triveneto che vedono le strutture penitenziarie
      sovraffollate con punte anche del 150 per cento. Non parliamo , poi, degli istituti metropolitani come
      Poggioreale, Rebibbia, San Vittore, ecc. È chiaro
      sottolinea il sindacalista che gli effetti del
      sovraffollamento ricadono anche sugli operatori penitenziari cronicamente in sottorganico". (segue)
      (com/red) 241558 LUG 08 NNNN

      VEL (INT) - 24/07/2008 - 15.59.00
      Carceri, Sarno: Bene Alfano ma ora si faccia sul serio (2)
      Carceri, Sarno: Bene Alfano ma ora si faccia sul serio (2) ZCZC VEL0482 3 INT /R01 /ITA Carceri, Sarno:
      Bene Alfano ma ora si faccia sul serio (2) Roma, 24 LUG (Velino) - Per tali ragioni la Uil Pa penitenziari
      ritiene che l'incontro del 29 luglio possa rappresentare una buona opportunita' per individuare soluzioni
      possibili. "Non credo che il ministro Alfano abbia convocato le Oo.Ss. solo per mera opportunita'. Sono certo
      che dopo l'inevitabile periodo di studio abbia maturato il convincimento che la situazione e' da attenzionare
      con somma urgenza. Occorrono soluzioni intelligenti, possibili ed immediate. Noi crediamo possibile
      coniugare la richiesta di sicurezza che perviene dalla societa' ad un sistema sanzionatorio che preveda
      concretamente il ricorso a misure alternative al carcere. È evidente che cio' passa attraverso l'individuazione
      e il rafforzamento dei sistemi di controllo sui soggetti ammessi e, quindi, di un potenziamento degli organici
      e delle dotazioni logistiche. Sono anni che la polizia penitenziaria sconta un paradosso tutto italiano. In dieci
      anni - conclude Sarno - sono stati aperti istituti per una ricettivita' di circa tremila posti detentivi (Milano
      Bollate, Milano Opera, Palermo Pagliarelli, Ancona, S. Angelo dei Lombardi, Laureana, ecc.) senza che tali
      aperture abbiano determinato l'aumento di una, una sola, unita' di polizia penitenziaria. Senza dimenticare
      l'esponenziale aumento dei servizi di traduzione. Non solo: l'assunzione della sorveglianza di strutture
      giudiziarie (a Napoli e Roma), nuovi compiti di polizia stradale, di scorte e tutela a personalita' del ministero
      della Giustizia. Tutto cio' a favore delle altre forze di polizia che, pero', hanno visto diminuire i loro compiti
      ma aumentare gli organici. Anche per queste ragioni solleciteremo il ministro Alfano ad aprire una vertenza
      carceri nel Parlamento". (com/red) 241558 LUG 08 NNNN

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        coscienza critica

        Originariamente inviato da VeNuSsS Visualizza il messaggio
        Ciao e piacere di consoscerti,
        il problema è quando faranno le assunzioni.....
        hai ragione e per questo pur nel nostro piccolo cercheremo di farci sentire.. posso chiederti sei gia' lavori in tale settore? libero di rispondere ovviamente
        Cosa intendi per troppa coscienza critica?
        ciao venus
        anche per me è un piacere stare qui, e ritrovare una vitalità che trovo ormai un po' stanca in molti colleghi, e che ha sempre caratterizzato gli educatori penitenziari italiani sin dalle origini (l'anno prossimo, gli "anziani" celebreranno il 30nnale), e credimi oltre ad avere una forte "coscienza critica" (in senso politico, culturale, educativo...) hanno sempre avuto tendenza a creare comitati, associazioni e...divisioni tra loro...

        l'altro aspetto di "coscienza critica" riguarda l'atteggiamento degli educatori rispetto alle scelte strategiche e operative dell'amministrazione penitenziaria, in particolare da parte di quelle categorie di operatori (Direttori d'Istituto/Dirigenti e Polizia Penitenziaria/Agenti di Custodia) che hanno sempre avuto in mano il "potere" gestionale.... ci sono voluti molti anni perchè il sistema ci digerisse e noi riuscissimo a trovare una forma di adattamento eticamente e professionalmente compatibile (che avrai capito ha qualsisi altra mission, fuorchè quella educativa...)

        quando faranno le assunzioni? ehh, su questo ho scritto un post sull'altro forum, e riprendendo velocemente l'argomento, posso dire questo
        * prima delle nuove assunzioni - come previsto dall'art 16 dell'accordo siglato il 22luglio - verrà quasi sicuramente avviato un interpello per la mobilità del personale in servizio (educatori stabilizzati inclusi), per cui - facendo un po' di conti - difficilmente si potrà procedere ad assunzioni prima dell'inizio del 2009 (ma questo è cmq ottimistico)
        * di questi tempi non ci sono sicurezze x nessuno, se oggi i soldi ci sono, domani potrebbero non esserci più, la scure di Brunetta sembra molto drastica...guarda un po' che fine hanno fatto i vincitori del concorso per Psicologi (ovviamente scaricare la responsabilità sul SSN è stata una mossa tanto elegante quanto spregiudicata...)

        sì, la vera questione - alla fine - sarà una questione di soldi da risparmiare e/o (ma è la stessa cosa) di posti di lavoro da tagliare... da questo punto di vista farsi sostenere da tutte le lobby possibili può essere l'unica via utile (sindacati, ordini professionali, associazioni di volontariato, etc.)

        in ogni caso, spero che vi assumano presto, c'è davvero bisogno di rinforzi, qui a C.C.Cagliari, come da tante altre parti

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          Hai chiarito davvero bene...e sono contenta che tu sia venuto a trovarci...avevamo bisogno di una persona come te e di una voce interna..che fosse pronta a chiarire un po di cose....scusami se oso,ma leggo in te anche un atteggiamento di passiva accettazione per quel che succede... mi sbaglio? o è solo la constatazione che le cose difficilmente potranno cambiare? (non sarebbe opportuno continuare a lottare per i propri diritti?)
          Cmq io penso che sia l'uinione a fare la forza e la sensibilizzazione è importantissima in questo caso...cosi' come hai poc'anzi sottolineato tu.. stiamo afcendo bene a punatre quindi sulle associazioni non profit ? hai letto gia' gli articoli che siamo riusciti a far scriver esu di noi?
          Cmq è piacevole parlare con te


          ciao venus
          anche per me è un piacere stare qui, e ritrovare una vitalità che trovo ormai un po' stanca in molti colleghi, e che ha sempre caratterizzato gli educatori penitenziari italiani sin dalle origini (l'anno prossimo, gli "anziani" celebreranno il 30nnale), e credimi oltre ad avere una forte "coscienza critica" (in senso politico, culturale, educativo...) hanno sempre avuto tendenza a creare comitati, associazioni e...divisioni tra loro...

          perche si sono divisi quando invece avrebbero dovuto restare uniti?
          Ultima modifica di VeNuSsS; 24-07-2008, 16:52.

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            lotta, cambiamento, storia

            Originariamente inviato da VeNuSsS Visualizza il messaggio
            Hai chiarito davvero bene...e sono contenta che tu sia venuto a trovarci...avevamo bisogno di una persona come te e di una voce interna..che fosse pronta a chiarire un po di cose....scusami se oso,ma leggo in te anche un atteggiamento di passiva accettazione per quel che succede... mi sbaglio? o è solo la constatazione che le cose difficilmente potranno cambiare? (non sarebbe opportuno continuare a lottare per i propri diritti?)
            Cmq io penso che sia l'uinione a fare la forza e la sensibilizzazione è importantissima in questo caso...cosi' come hai poc'anzi sottolineato tu.. stiamo afcendo bene a punatre quindi sulle associazioni non profit ? hai letto gia' gli articoli che siamo riusciti a far scriver esu di noi?
            Cmq è piacevole parlare con te


            ciao venus
            anche per me è un piacere stare qui, e ritrovare una vitalità che trovo ormai un po' stanca in molti colleghi, e che ha sempre caratterizzato gli educatori penitenziari italiani sin dalle origini (l'anno prossimo, gli "anziani" celebreranno il 30nnale), e credimi oltre ad avere una forte "coscienza critica" (in senso politico, culturale, educativo...) hanno sempre avuto tendenza a creare comitati, associazioni e...divisioni tra loro...

            perche si sono divisi quando invece avrebbero dovuto restare uniti?
            riguardo il mio stile di lavoro (e vita) posso dire che permango su una costante linea di tensione, tra ciò che l'idealità personale muove (io ancora non l'ho persa e anche altri, ma non tutti...) e una sana consapevolezza della realtà concreta e dei suoi gravi limiti...ricordo semplicemente che il rapporto educatori poliziotti è approssimativamente di 500 a 50.000 e questo vuole già significare un bel po' di cose... non perchè la polizia penitenziaria non abbia infine acquisito consapevolezza che anche il "trattamento" è una finalità istituzionale, ma per altri complessi motivi (dovrei fare una disamina storica che ora sarebbe troppo lungo riepilogare)... e alla fine è inutile pensare che davide possa vincere golia, soprattutto fintantochè gli educatori penitenziari (data anche l'assoluta peculiarità del ruolo) non riusciranno a darsi una dimensione unitaria e identitaria... pensa, seppur pochi, dopo tanti anni ancora non ci sono/siamo riusciti a ritrovare in un modello e/o organizzazione... eppure abbiamo un ruolo così "chiave" nel sistema, che basterebbe rallentare x 30 giorni tutte le pratiche relative a permessi e misure alternative per acquistare immediatamente un "potere contrattuale" elevato

            cmq penso sempre che il confine tra la lotta per i "diritti" e la rivendicazione di "interessi legittimi" sia molto labile, e spesso aggrapparsi ai diritti di una parte (tra l'altro spesso in conflitto con quelli di altre parti) può far dimenticare che su questa Terra non esiste più altro diritto che quello "positivo", il che significa che viene scritto e applicato da chi sarà abbastanza forte da farlo... certo ricercare il sostegno delle associazioni di volontariato è utile, ma non sufficiente, non foss'altro che queste sarebbero tendenzialmente classificabili dal governo in carica come "cattocomuniste" (e quindi automaticamente inascoltabili), o quantomeno populiste (e quindi stigmatizzabili, dopo dipietro e beppegrillo)

            però, vai avanti così... anch'io ho partecipato a tanti comitati e associazioni, e nonostante le delusioni non mi stancherò di farlo...

            avrei tante cose da scrivere, soprattutto trovando un interlocutrice così attenta e appassionata, ma credo che in questo momento l'esigenza più sentita - per te e gli altri - sia quella di poter sapere quando si comincia a lavorare...

            ma se hai voglia di trascorrere ancora il tempo intorno a questi temi, ti rinvio a spulciare la raccolta di interventi contenuti nel libro MASSA C. (a cura di), L' educatore e la pedagogia penitenziaria. Contributi teorici e metodologici, Cagliari, 2005 CUEC... bada non si tratta di pubblicità, perchè lo si può benissimo trovare gratuitamente o farlo ordinare dalla propria biblioteca pubblica preferita

            beh, forse è ora che mi fermi qui

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              Originariamente inviato da klaumas66 Visualizza il messaggio
              riguardo il mio stile di lavoro (e vita) posso dire che permango su una costante linea di tensione, tra ciò che l'idealità personale muove (io ancora non l'ho persa e anche altri, ma non tutti...) e una sana consapevolezza della realtà concreta e dei suoi gravi limiti...ricordo semplicemente che il rapporto educatori poliziotti è approssimativamente di 500 a 50.000 e questo vuole già significare un bel po' di cose... non perchè la polizia penitenziaria non abbia infine acquisito consapevolezza che anche il "trattamento" è una finalità istituzionale, ma per altri complessi motivi (dovrei fare una disamina storica che ora sarebbe troppo lungo riepilogare)... e alla fine è inutile pensare che davide possa vincere golia, soprattutto fintantochè gli educatori penitenziari (data anche l'assoluta peculiarità del ruolo) non riusciranno a darsi una dimensione unitaria e identitaria... pensa, seppur pochi, dopo tanti anni ancora non ci sono/siamo riusciti a ritrovare in un modello e/o organizzazione... eppure abbiamo un ruolo così "chiave" nel sistema, che basterebbe rallentare x 30 giorni tutte le pratiche relative a permessi e misure alternative per acquistare immediatamente un "potere contrattuale" elevato

              cmq penso sempre che il confine tra la lotta per i "diritti" e la rivendicazione di "interessi legittimi" sia molto labile, e spesso aggrapparsi ai diritti di una parte (tra l'altro spesso in conflitto con quelli di altre parti) può far dimenticare che su questa Terra non esiste più altro diritto che quello "positivo", il che significa che viene scritto e applicato da chi sarà abbastanza forte da farlo... certo ricercare il sostegno delle associazioni di volontariato è utile, ma non sufficiente, non foss'altro che queste sarebbero tendenzialmente classificabili dal governo in carica come "cattocomuniste" (e quindi automaticamente inascoltabili), o quantomeno populiste (e quindi stigmatizzabili, dopo dipietro e beppegrillo)

              però, vai avanti così... anch'io ho partecipato a tanti comitati e associazioni, e nonostante le delusioni non mi stancherò di farlo...

              avrei tante cose da scrivere, soprattutto trovando un interlocutrice così attenta e appassionata, ma credo che in questo momento l'esigenza più sentita - per te e gli altri - sia quella di poter sapere quando si comincia a lavorare...

              ma se hai voglia di trascorrere ancora il tempo intorno a questi temi, ti rinvio a spulciare la raccolta di interventi contenuti nel libro MASSA C. (a cura di), L' educatore e la pedagogia penitenziaria. Contributi teorici e metodologici, Cagliari, 2005 CUEC... bada non si tratta di pubblicità, perchè lo si può benissimo trovare gratuitamente o farlo ordinare dalla propria biblioteca pubblica preferita

              beh, forse è ora che mi fermi qui
              Ascoltero' il consiglio leggendo il libro che poc'anzi hai suggerito.
              Un ruolo Chiave nel sistema,esatto,hai focalizzato il punto nodale del problema ed è per questo che da quando iniziai a documentarmi sul settore educativo degli istituti penitenziari ebbi a scoprire una realta',sebbene ancora esterna per me, che mi lascio' dell'amaro in bocca.Appresi della non esistenza di alcun sindacato o organizzazione degli educatori penitenziari.Lessi di proteste, non generali, ma provenienti da alcuni educatori di singoli istituti carcerari,fra i quali una mozione tutt'ora in corso presentata dagli educatori di un carcere della sardegna ( del quale non ricordo il nome al momento)a seguito del'aggressione subita da un educatore per l'appunto, da parte di un detenuto.
              Ho continuato nella ricerca e, ogni qual volta, veniva a raffozzarsi in me una consapevolezza:gli educatori penitenziari sono soli e senza alcuna voce che li rappresenti.Ovviamente,tu potrai confermare o meno tale mia convinzione perche' sei la voce che ho cercato da un bel po.
              Iniziai a porrmi tante domande, sul perche' gli educatori penitenziari non abbiano raggiunto sino ad ora una propria organizzazione,un'organizzazione che rappresenti solo la loro categoria che non puo',a mio modesto parere,unirsi a categorie profondamente diverse dalla loro.Mi domandai perche' non si legge o si sente ,e sino ad ora, non ho mai letto di uno sciopero generale degli educatori penitenziari pur avendone tutte le sacro sante ragioni per farlo.Perche' non hanno mai lamentato in protesta la carenza di personale e l'incapacita' di assolvere pienamente alla funzione rieducativa,funzione per la quale sono stati assunti e chiamati ad operare.
              Una mia conclusione fu quella di pensare che solo pochi di loro hanno provato a ribellarsi alla loro triste condizione e si sa che una protesta di pochi non puo' suscitare l'intervento dei nostri capi.
              Non so se siano domande legittime le mie,ma è la verita' quando affermo che tali interrogativi sono ancora in attesa di risposta e dubbi nella mia mente.......
              Non immagini l'immenso piacere che sta suscitando in me la tua presenza,abbiamo bisogno di una voce interna che ci illumini,che ci dica la realta'dei fatti per migliorare un settore per il quale mostriamo interesse.
              Sei davvero il benevuto e quando ti andra' accetteremo una disamina storica..... cosi' come sei il benenuto in questo gruppo che pian piano, spero, continuera' a crescere...pensa che circa un mese fa eravamo solo in 7,adesso siamo in 35..... ancora siamo pochi lo so,ma il nostro punto vincente è l'unione e la coesione.
              Aspetto ancora tuoi interventi... sono interessantissimi..... vorrei chiederti l' e mail per non perderti di vista ma mi sembra brutto perche' ci conosciamo da poco



              www.ristretti.it
              edizione 7 Luglio 2008
              Files allegatilettera_alfano.pdf‎ (16.6 KB, 115 visite)
              __________________

              www.vita.it
              Giornale settimanale sul non profit,edicola n 29
              Articolo commentato sui vincitori/idonei del concorso per educatori nel Dap a seguito di lettera ad Alfano.
              Files allegatiarticolo con lettera ad Alfano pubblicato dal settimanale NON PROFIT sui 397 educatori.pdf‎ (55.9 KB, 84 visite)

              www.polpen.it
              notiziario del 17 luglio 2008
              In prima pagina i vincitori/idonei del concorso 397 educatori nel DAP
              Ultima modifica di VeNuSsS; 24-07-2008, 18:58.

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                Cecco Buonaseraaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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                  Giustizia: 55mila detenuti, 7 regioni al massimo "tollerabile"

                  Vita, 24 luglio 2008

                  Quasi 12mila detenuti in più della capienza regolamentare. E a meno 9mila da quella massima tollerata. Questa l’inquietante fotografia delle carceri italiane a due anni dall’indulto. Sono gli ultimi dati ufficiali del ministero della Giustizia a dirlo: se all’indomani del provvedimento di clemenza dell’agosto 2006 le presenze negli istituti di pena erano scese al minimo storico di 37200 (un anno dopo erano già arrivate a 45mila), al 21 luglio 2008 esse si attestano a ben 54.730 unità, ovvero più 47% in appena due anni.
                  Tutto ciò a fronte di una capacità regolamentare di 42.950 posti e una quantità massima tollerabile di 63.360, sfiorata nell’immediato pre-indulto quando si era raggiunta quota 61mila.
                  A livello locale, oggi sono particolarmente pesanti le situazioni di sette Regioni, tutte abbondantemente sopra il numero di posti regolamentare e a poche unità dal raggiungimento della capienza massima. Si tratta di Emilia Romagna (3758 presenti su 3761 tollerabili), Veneto (2832 su 2902), Campania (6737 su 6983), Lombardia (8108 su 8379), Liguria (1418 su 1594) e Marche (924 su 1042).
                  Del totale di carcerati, il 63% è italiano. Per quanto riguarda la posizione giuridica, sono il 42% è condannato in via definitiva, mentre i detenuti in attesa di primo giudizio sono il 29%. Infine, in cima alla lista dei reati più commessi si conferma il furto (23%), seguito da rapina (14,5%), ricettazione (8%), omicidio volontario ed estorsione (6% per entrambi).

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                    ciauzzzzzzz Venusssssssss sto per uscire! vado a mangiare un panino.....
                    gli amici vanno e vengono........i nemici si accumulano!

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                      Originariamente inviato da goku Visualizza il messaggio
                      ciauzzzzzzz Venusssssssss sto per uscire! vado a mangiare un panino.....
                      anche io sto uscendo e vado a mangiare la pizza...un bacioneeee Topolino ihihih :*******

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                      Sto operando...
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