Ciao ragazzi, a leggervi mi fate venire l'ansia! Ormai considerato il tempo che resta è inutile non vi metterete mica a prendere un altro libro. ... Vi ricordo comunque che tutti i titoli che abbiamo inserito sono letture consigliate e che la società che ha fatto i quiz della prova preselettiva non farà le domande dello scritto. Quindi potebbero non essere gli stessi argomenti. Ma i testi su cui state studiando vanno benissimo non vi fate prendere dal panico pre esame.. Per quanto riguarda i tempi considerate che la commissione dovrà correggere un bel pò di compiti e che c'è agosto di mezzo. Non andremo troppo in là comunque . Non trascurate però l'inglese: se prendete 30 nella prima prova ma 20 in inglese non ce la fate... mi dispiace non potervi dare informazioni più precise :non vorrei trovarmi a dover partecipare ad un forum come candidata del prossimo concorso dell'ice...
Grazie mille per le preziose info....Quindi, da quello che hai scritto, la voce che circolava su possibili orali a fine luglio la consideriamo fasulla? So che ci sono gli scritti e che pensare agli orali è cosa ardita....ma anche nell'incertezza ho bisogno di ripassare francese e sapere che gli orali saranno (eventualmente) dopo l'estate è fondamentale..
Raga buono studio a tutti...anche se non scrivo spesso vi leggo sempre e mi aiutate tantissimo..
voi le avete fatte le nuove teorie del commercio internazionale?
io avrei una mezza intenzione di tralasciarle...c'è qlc che me le può riassumere?
Allora le nuove teorie sono legate all'esistenza di mercati sempre meno perfetti, alla differenziazione verticale ed orizzontale dei prodotti e al passaggio dal commercio interindustriale a quello intraindustriale (non entro nello specifico di questi elementi)
Detto ciò io conosco solo 4 teorie (non so se gli altri libri ne citano altre) e sono<<.
1) teoria delle disponibilità (dove il ruolo del progresso tecnologico e della differenziazione dei prodotti è molto importante.
Questa teoria richiama vagamente H.O. perchè ogni paese si specializza in un settore e quindi importa quei beni di cui non ha disponibilità, ma a diff. di HO intervengono quei due fattori di cui sopra (tecnologia e differenziazione) che incidono sulla scelta del commercio internazionale.
Può accadere, infatti, che un prodotto possa essere non disponibile a livello di progresso tecnico che il mercato richiede, o di differenziazione del prodotto stesso e subentri il bisogno di importarlo.
Quindi la presenza del progresso tecnico all'interno di un sistema può far sì che certi prodotti che inglobano tali tecnologie ( es. auto con chiusure centralizzate) o siano differenziati (es: alta moda italiana) siano preferiti ad altri che non ne hanno (magari auto validissime sotto tutti gli altri punti di vista che non sia la chiusura centralizzata o abiti uguali a quelli italiani ma senza marchio che fa la differenza).
2) teoria del ciclo del prodotto (che si concentra sull'evoluzione del prodotto è simile alla 3 che si concentra invece sull'evoluzione della tecnologia)
Abbiamo diverse fasi: dopo l' invenzione e la creazione del nuovo prodotto deve trascorrere un certo intervallo di tempo prima che i consumatori lo scoprino si fidino
e lo comperino (quindi intervallo per la creazione della domanda) dopodichè il processo evolutivo lo porta alla fase di imitazione da parte degli altri paesi.
Cio comporterà la creazione di due processi paralleli nei paesi innovatori e in quelli imitatori.
Nei primi ci sarà un primo periodo di osservazione del nuovo prodotto dopo l'invenzione, poi la domanda cresce e si verifica una grande espansione delle exp, perchè il paese produce più della domanda interna, ad un certo punto però il boom delle exp rallenta e abbiamo un'inversione del ciclo perchè si verificherà un'imp di tale prodotto dai paesi imitatori.
I paesi imitatori invece inizieranno ad imitare (chiaramente dopo un lasso di tempo relativo) perchè aumenta la domanda interna del prodotto e per non imp lo imitano. Di fronte ad una crescente domanda, però, non riuscendo a soddisfarla in maniera sufficiente Imp dai paesi innovatori, dopodichè c'è l'inversione del trend e vedremo la crescita della produzione ed exp dei paesi imitatori contro la diminuzione della produzione dei paesi innovatori che saranno costretti ad importare il prodotot che hanno inventato da chi lo ha imitato.
3) teoria del gap tecnologico
E' praticamente uguale alla 2 devi solo sostituire il prodotto con la tecnologia. Anche qui infatti, si osserva il ciclo della nasciata maturità e morte!!!! quindi devi tener conto dell'intervallo di tempo della domanda, dell'imitazione e l'inversione del trend.
4)teoria dello sbocco per eccedenze (formulata per i PVS)
in pratica i PVS per "sbarazzarsi" delle eccedenze exp verso gli altri paesi e questo diventa il loro unico modo per creare commercio internazionale e una "pseudo" crescita economica in mancanza di investimenti diretti dall'estero o altre politiche simili.
Chiaramente anche qui ci sarebbe da aprire una lunga dissertazione sulle politiche di sfruttamento dei PVS, la specializzazione che invece di portare crescita economica li rende dipendenti dai paesi industr..ecc. ma credo che in linea di massima questo discorso tu l'abbia già visto a proposito della crescita economica o nelle economie nei PVS o altrove quindi qui soprassediamo!!!
Spero di esseri stata di aiuto...e non esser stata troppo confusionaria!!!
voi le avete fatte le nuove teorie del commercio internazionale?
io avrei una mezza intenzione di tralasciarle...c'è qlc che me le può riassumere?
Allora le nuove teorie sono legate all'esistenza di mercati sempre meno perfetti, alla differenziazione verticale ed orizzontale dei prodotti e al passaggio dal commercio interindustriale a quello intraindustriale (non entro nello specifico di questi elementi)
Detto ciò io conosco solo 4 teorie (non so se gli altri libri ne citano altre) e sono<<.
1) teoria delle disponibilità (dove il ruolo del progresso tecnologico e della differenziazione dei prodotti è molto importante.
Questa teoria richiama vagamente H.O. perchè ogni paese si specializza in un settore e quindi importa quei beni di cui non ha disponibilità, ma a diff. di HO intervengono quei due fattori di cui sopra (tecnologia e differenziazione) che incidono sulla scelta del commercio internazionale.
Può accadere, infatti, che un prodotto possa essere non disponibile a livello di progresso tecnico che il mercato richiede, o di differenziazione del prodotto stesso e subentri il bisogno di importarlo.
Quindi la presenza del progresso tecnico all'interno di un sistema può far sì che certi prodotti che inglobano tali tecnologie ( es. auto con chiusure centralizzate) o siano differenziati (es: alta moda italiana) siano preferiti ad altri che non ne hanno (magari auto validissime sotto tutti gli altri punti di vista che non sia la chiusura centralizzata o abiti uguali a quelli italiani ma senza marchio che fa la differenza).
2) teoria del ciclo del prodotto (che si concentra sull'evoluzione del prodotto è simile alla 3 che si concentra invece sull'evoluzione della tecnologia)
Abbiamo diverse fasi: dopo l' invenzione e la creazione del nuovo prodotto deve trascorrere un certo intervallo di tempo prima che i consumatori lo scoprino si fidino
e lo comperino (quindi intervallo per la creazione della domanda) dopodichè il processo evolutivo lo porta alla fase di imitazione da parte degli altri paesi.
Cio comporterà la creazione di due processi paralleli nei paesi innovatori e in quelli imitatori.
Nei primi ci sarà un primo periodo di osservazione del nuovo prodotto dopo l'invenzione, poi la domanda cresce e si verifica una grande espansione delle exp, perchè il paese produce più della domanda interna, ad un certo punto però il boom delle exp rallenta e abbiamo un'inversione del ciclo perchè si verificherà un'imp di tale prodotto dai paesi imitatori.
I paesi imitatori invece inizieranno ad imitare (chiaramente dopo un lasso di tempo relativo) perchè aumenta la domanda interna del prodotto e per non imp lo imitano. Di fronte ad una crescente domanda, però, non riuscendo a soddisfarla in maniera sufficiente Imp dai paesi innovatori, dopodichè c'è l'inversione del trend e vedremo la crescita della produzione ed exp dei paesi imitatori contro la diminuzione della produzione dei paesi innovatori che saranno costretti ad importare il prodotot che hanno inventato da chi lo ha imitato.
3) teoria del gap tecnologico
E' praticamente uguale alla 2 devi solo sostituire il prodotto con la tecnologia. Anche qui infatti, si osserva il ciclo della nasciata maturità e morte!!!! quindi devi tener conto dell'intervallo di tempo della domanda, dell'imitazione e l'inversione del trend.
4)teoria dello sbocco per eccedenze (formulata per i PVS)
in pratica i PVS per "sbarazzarsi" delle eccedenze exp verso gli altri paesi e questo diventa il loro unico modo per creare commercio internazionale e una "pseudo" crescita economica in mancanza di investimenti diretti dall'estero o altre politiche simili.
Chiaramente anche qui ci sarebbe da aprire una lunga dissertazione sulle politiche di sfruttamento dei PVS, la specializzazione che invece di portare crescita economica li rende dipendenti dai paesi industr..ecc. ma credo che in linea di massima questo discorso tu l'abbia già visto a proposito della crescita economica o nelle economie nei PVS o altrove quindi qui soprassediamo!!!
Spero di esseri stata di aiuto...e non esser stata troppo confusionaria!!!
Allora le nuove teorie sono legate all'esistenza di mercati sempre meno perfetti, alla differenziazione verticale ed orizzontale dei prodotti e al passaggio dal commercio interindustriale a quello intraindustriale (non entro nello specifico di questi elementi)
Detto ciò io conosco solo 4 teorie (non so se gli altri libri ne citano altre) e sono<<.
1) teoria delle disponibilità (dove il ruolo del progresso tecnologico e della differenziazione dei prodotti è molto importante.
Questa teoria richiama vagamente H.O. perchè ogni paese si specializza in un settore e quindi importa quei beni di cui non ha disponibilità, ma a diff. di HO intervengono quei due fattori di cui sopra (tecnologia e differenziazione) che incidono sulla scelta del commercio internazionale.
Può accadere, infatti, che un prodotto possa essere non disponibile a livello di progresso tecnico che il mercato richiede, o di differenziazione del prodotto stesso e subentri il bisogno di importarlo.
Quindi la presenza del progresso tecnico all'interno di un sistema può far sì che certi prodotti che inglobano tali tecnologie ( es. auto con chiusure centralizzate) o siano differenziati (es: alta moda italiana) siano preferiti ad altri che non ne hanno (magari auto validissime sotto tutti gli altri punti di vista che non sia la chiusura centralizzata o abiti uguali a quelli italiani ma senza marchio che fa la differenza).
2) teoria del ciclo del prodotto (che si concentra sull'evoluzione del prodotto è simile alla 3 che si concentra invece sull'evoluzione della tecnologia)
Abbiamo diverse fasi: dopo l' invenzione e la creazione del nuovo prodotto deve trascorrere un certo intervallo di tempo prima che i consumatori lo scoprino si fidino
e lo comperino (quindi intervallo per la creazione della domanda) dopodichè il processo evolutivo lo porta alla fase di imitazione da parte degli altri paesi.
Cio comporterà la creazione di due processi paralleli nei paesi innovatori e in quelli imitatori.
Nei primi ci sarà un primo periodo di osservazione del nuovo prodotto dopo l'invenzione, poi la domanda cresce e si verifica una grande espansione delle exp, perchè il paese produce più della domanda interna, ad un certo punto però il boom delle exp rallenta e abbiamo un'inversione del ciclo perchè si verificherà un'imp di tale prodotto dai paesi imitatori.
I paesi imitatori invece inizieranno ad imitare (chiaramente dopo un lasso di tempo relativo) perchè aumenta la domanda interna del prodotto e per non imp lo imitano. Di fronte ad una crescente domanda, però, non riuscendo a soddisfarla in maniera sufficiente Imp dai paesi innovatori, dopodichè c'è l'inversione del trend e vedremo la crescita della produzione ed exp dei paesi imitatori contro la diminuzione della produzione dei paesi innovatori che saranno costretti ad importare il prodotot che hanno inventato da chi lo ha imitato.
3) teoria del gap tecnologico
E' praticamente uguale alla 2 devi solo sostituire il prodotto con la tecnologia. Anche qui infatti, si osserva il ciclo della nasciata maturità e morte!!!! quindi devi tener conto dell'intervallo di tempo della domanda, dell'imitazione e l'inversione del trend.
4)teoria dello sbocco per eccedenze (formulata per i PVS)
in pratica i PVS per "sbarazzarsi" delle eccedenze exp verso gli altri paesi e questo diventa il loro unico modo per creare commercio internazionale e una "pseudo" crescita economica in mancanza di investimenti diretti dall'estero o altre politiche simili.
Chiaramente anche qui ci sarebbe da aprire una lunga dissertazione sulle politiche di sfruttamento dei PVS, la specializzazione che invece di portare crescita economica li rende dipendenti dai paesi industr..ecc. ma credo che in linea di massima questo discorso tu l'abbia già visto a proposito della crescita economica o nelle economie nei PVS o altrove quindi qui soprassediamo!!!
Spero di esseri stata di aiuto...e non esser stata troppo confusionaria!!!
grazie!!!!!!
me lo stampo e me lo leggo!
grazie grazie grazie
scusate ragazzi ho una pikkola domanda su cina e india:
in india le imprese che esportano trovano una domanda potenziale per quanto riguarda i bene di lusso (per tutta una serie di ragioni) mentre nn mi è kiaro in cina quale domanda di prodotti esteri possiede un maggiore potenziale...in altre parole che prodotti maggiormente importa la cina? e perchè?
grazie buono studio!!!
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