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    Originariamente inviato da antoniopap Visualizza il messaggio
    ciao gianl,

    non ho mai detto che il mio livello sia solo la laurea......è un pdv.....nel senso che secondo me, gli argomenti che vedo nel bando di concorso non sono trascendentali e quindu penso si possano affrontare con l' intermediate....anche perchè .non è che che per esempio sulla teoria generale del consumo o della produzione o sul teorema dell' economia del benessere si possa dire molto di più di quello detto in livelli intermediate...

    solo quello.

    ma tu per cosa concorri?
    Non era riferito a te, ma a qualunque concorrente. Riformulo il pensiero: "chiunque ha una preparazione che gli deriva solo dagli studi di laurea ecc."
    Sbagli pensando che sulla teoria generale del consumo o sull'economia del benessere ci sia poco da dire. Ci sono tanti di quei teoremi che un laureato se li sogna. Io ho indicato il Mas-Colell per farsi un'idea di quanto la microeconomia sia, di fatto, una branca della matematica. Ma va bene anche il Tirole (graduate anche questo, in inglese).
    Forse non sono stato bravo a far comprendere quale sia il punto.
    L'economia si studia a vari livelli di specializzazione.
    A questo concorso, partendo dal presupposto che il titolo di studio richiesto sia la laurea, si pensa che allora gli studi per la laurea, rispolverati e/o ristudiati vadano più che bene. E' un pensiero errato. Il livello minimo richiesto lo determina anche la preparazione media dei concorrenti. Se molti, tanti concorrenti hanno una preparazione elevata, allora si alza inevitabilmente il livello e quindi un compito che all'esame universitario di micro frutterebbe un 30 qui non serve nemmeno a prendere il minimo richiessto. Non è un problema di scrivere o meno cose giuste ma, come detto, di specializzazione. Se tu (pardon, "il concorrente") fa un bel tema sulla teoria generale del consumo è possibile che si ritrovi con un voto molto asso, o al limite insufficiente, se altri concorrenti tirano giù, oltre al temino, le dimostrazioni di alcuni teoremi chiave (es. quello sulla hemicontinuity).
    Io parlo per eseperienza pregressa e diretta. Poi ognuno faccia come crede.

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      per parlarci chiaro

      scusa gianl, per parlarci chiaro cosi capisco se valga o meno la pena di partecipare,

      nella dimostrazione del primo teorema dell' economia del benessere che parla dell' efficienza di un mercato concorrenziale, io sono stato sempre abituato a dimostrarlo attraverso le tre condizioni di ottimo paretiano: quella nel consumo, nella produzione e generale, con susseguente implicazione nel secondo teorema dell' economia del benessere ove si parla di equità del mercato concorrenziale dimostrabile attraverso le funzioni di welfarismo come quella utilitarista e rawlsiana.
      ora quando ti parlo di questi argomenti non significa che mi limiterò a descriverli sic et simpliciter come ho fatto sopra, ma attraverso grafici, scatole di edgeworth, frontiere utilità, descrizione matematiche delle proprietà delle stesse, ecc.ecc.ecc.
      Secondo te questo non sarebbe sufficiente per descrivere un banale teorema dell' economia del benessere??
      Anche io conosco la teoria microeconomica avanzata, ma penso che questa dissertazione sia più che sufficiente.

      ora siccome io non ho mai provato qst concorso, se tu mi dici che la discussione di cui sopra non è sufficiente, allora aumenterò il carico di studio.

      grazie per i consigli

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        Originariamente inviato da antoniopap Visualizza il messaggio
        scusa gianl, per parlarci chiaro cosi capisco se valga o meno la pena di partecipare,

        nella dimostrazione del primo teorema dell' economia del benessere che parla dell' efficienza di un mercato concorrenziale, io sono stato sempre abituato a dimostrarlo attraverso le tre condizioni di ottimo paretiano: quella nel consumo, nella produzione e generale, con susseguente implicazione nel secondo teorema dell' economia del benessere ove si parla di equità del mercato concorrenziale dimostrabile attraverso le funzioni di welfarismo come quella utilitarista e rawlsiana.
        ora quando ti parlo di questi argomenti non significa che mi limiterò a descriverli sic et simpliciter come ho fatto sopra, ma attraverso grafici, scatole di edgeworth, frontiere utilità, descrizione matematiche delle proprietà delle stesse, ecc.ecc.ecc.
        Secondo te questo non sarebbe sufficiente per descrivere un banale teorema dell' economia del benessere??
        Anche io conosco la teoria microeconomica avanzata, ma penso che questa dissertazione sia più che sufficiente.

        ora siccome io non ho mai provato qst concorso, se tu mi dici che la discussione di cui sopra non è sufficiente, allora aumenterò il carico di studio.

        grazie per i consigli
        Per carità, vale sempre la pena di partecipare, quindi compila la domanda e spediscila.
        Ti premetto che la mia attività di ricerca è diversa rispetto alla parte microeconomica che hai citato, per cui non potrò, adesso, sic et simpliciter, dirti come dovresti fare un compito che ti chieda di parlare dei teoremi del benessere.
        Ricordo però, sempre per rimanere nell'esempio, che ci sono tante cose, tanti teoremi, che un concorrente con studi superiori può inserirvi. Non so: parlare, per iniziare, degli assiomi delle preferenze, della legge di Walras, ecc..
        Ti ripeto, la micro spiegata sui manuali universitari undergraduate è una semplificazione della microeconomia. Questo vale anche per la macro e a maggior ragione per la parte quantitativa.
        Se puoi, rivediti le cose sui manuali universitari, ma poi passa subito a quelli graduate.
        Questo fu il tema di micro estratto al concorso bandito nel 2003 (il programma d'esame era meno denso):
        L'innovazione di prodotto può accrescere o diminuire il prezzo di equilibrio (cioè il prezzo che massimizza il profitto) praticato dall'impresa. L'effetto dell'innovazione sul prezzo dipende, a parità di altre condizioni, dall'elasticità della domanda rispetto al prezzo. Data la funzione di ricavo dell'impresa R(p,m) (dove p è il prezzo e m la variabile che denota il contributo dell'innovazione) e la funzione di costo nell'ipotesi di rendimenti costanti di scala (C[y(p)], dove y rappresenta l'output dell'impresa), il candidato:
        1. descriva (graficamente o analiticamente) la condizione di ottimo dell'impresa (massimizzazione dei profitti) in funzione del prezzo;
        2. analizzi (anche soltanto con l'ausilio di un grafico) l'effetto su prezzo e quantità di equilibrio di una variazione di m;
        3. discuta se uno sgravio fiscale (o contributivo), che riduca il costo del lavoro, può avere o meno effetti su prezzo e quantità di equilibrio.
        Può sembrare facile o difficile e può essere risolto in maniera più o meno analitica. Ad es. i punti 1. e 2. richiedono di risolvere analiticamente o graficamente il quesito. Graficamente è più semplice, ed è quello che si fa nelle aule universitarie per i corsi undergraduate. Ma se una decina di concorrenti facessero un'elegante dimostrazione analitica, usando solo come corrollario i grafici, sicuramente prenderebbero un voto alto, più alto di chi risolve solo con i grafici perchè magari non ha gli strumenti per affrontare il discorso da un punto di vista analitico-matematico.

        In bocca al lupo!

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          Merci Gianl

          OK MESSAGGIO RICEVUTO, STUDIERO DAL MAS.....CMQ PER MACRO, SEI D'ACCORDO SUL BLANCHARD E/O SUL BRADFORD DE LONG. IL ROMER è SICURAMENTE OTTIMO MA NON AVENDOLO NON VORREI SPENDERE ALTRI SOLDI SOPRATT. SE I PRIMI DUE VANNO BENE....POI PER LA PARTE STATISTICA ( INFERENZA), PENSO CHE UN TESTO UNIVERSITARIO SULLA STATISTICA IN GENERALE SIA BUONO, MENTRE PER L' ECONOMETRIA A QST PUNTO ( X FARE LE COSE PER BENE) CONCORDO SUL TESTO WATSON...PER GLI ELEMENTI DI OTTIMIZZAZIONE VINCOLATA COSA CONSIGLI?....

          E POI SE DOVESSERO ESSERCI LE PROVE PRESELETTIVE, LE DOMANDE A RISP MULTIPLA SONO TIPO PATENTE O SONO ACCESSIBILI?

          GRAZIE

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            Originariamente inviato da antoniopap Visualizza il messaggio
            OK MESSAGGIO RICEVUTO, STUDIERO DAL MAS.....CMQ PER MACRO, SEI D'ACCORDO SUL BLANCHARD E/O SUL BRADFORD DE LONG. IL ROMER è SICURAMENTE OTTIMO MA NON AVENDOLO NON VORREI SPENDERE ALTRI SOLDI SOPRATT. SE I PRIMI DUE VANNO BENE....POI PER LA PARTE STATISTICA ( INFERENZA), PENSO CHE UN TESTO UNIVERSITARIO SULLA STATISTICA IN GENERALE SIA BUONO, MENTRE PER L' ECONOMETRIA A QST PUNTO ( X FARE LE COSE PER BENE) CONCORDO SUL TESTO WATSON...PER GLI ELEMENTI DI OTTIMIZZAZIONE VINCOLATA COSA CONSIGLI?....

            E POI SE DOVESSERO ESSERCI LE PROVE PRESELETTIVE, LE DOMANDE A RISP MULTIPLA SONO TIPO PATENTE O SONO ACCESSIBILI?

            GRAZIE
            L'ottimizzazione vincolata è matematica pura, anche avanzata. Il testo base, per l'ottimizzazione applicata all'economia , è il Chang (mi pare che il tipo di nome faccia Alpha: nomen omen). E mi pare pure che ci sia un'edizione in italiano.
            Il Blanchard è il miglior testo, a mio parere, di macro in italiano. E' quello che più si avvicina a un testo graduate.
            Dimenticavo. Le domande a risposta multipla non sono esattamente tipo patente, e poi c'è una parte di comprensione della lingua estera, e un'altra con domande logico-attitudinali.
            E tieni presente che in genere il tempo che intercorre tra la prova preselettiva e gli scritti è poco: per cui bisogna arrivare già preparati alla preselezione.
            Ultima modifica di gianl; 20-02-2008, 11:00.

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              logico, alle preselettive bisogna già essere preparati..era sl per sapere com'era...buono studio..e ti auguro di essere tra i 50....
              ciao..

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                Originariamente inviato da antoniopap Visualizza il messaggio
                logico, alle preselettive bisogna già essere preparati..era sl per sapere com'era...buono studio..e ti auguro di essere tra i 50....
                ciao..
                Buono studio a te, ho letto che già lavori, tra l'altro.
                Magari saremo insieme nei 50!

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                  si tra un po stacco....speriamo che sto sogno si realizzi....

                  come disse la mia prof.ssa di matematica: non esiste una ricetta per il successo, è il frutto del duro lavoro quotidiano.


                  mah speriamo.

                  ciao..

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                    Originariamente inviato da antoniopap Visualizza il messaggio
                    PER GLI ELEMENTI DI OTTIMIZZAZIONE VINCOLATA COSA CONSIGLI?....
                    Trovi tutto quello che serve in questo libro (naturalmente non è da studiare tutto, ma solo le parti che interessano il programma), anche ciò che riguarda le equazioni differenziali:
                    http://www.libreriauniversitaria.it/.../9788833951331
                    http://www.unilibro.it/find_buy/Sche...atematica_.htm
                    oppure scarica queste dispense:
                    http://www.dii.unisi.it/~agnetis/ottvinc.pdf
                    http://globopt.dsi.unifi.it/users/sc...lez20-3-07.pdf
                    http://venus.unive.it/pesenti/Didatt.../EsOttVinc.pdf

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                      grazie

                      grazie assai.....

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                      Sto operando...
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