Non so se state guardando Le Iene ma guardare il servizio di Sabina Nobile con le sue domande il giorno dopo aver fatto il test è "bellissimo" T_T
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Originariamente inviato da Marz Visualizza il messaggiocmq ho ritrovato il testo uscito...era tratto dall'Economist..e a rileggerlo mi sembra facile anche se durante il test le domande lo facevano sembrare più tosto
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Originariamente inviato da Aipotu Visualizza il messaggioDici quello della mattina del 14? lo posteresti per favore?
Banks in Europe scrape together the extra capital they need
Jan 14th 2012 |
THE idea of getting Europe’s banks to plump up their cushions of capital to help restore confidence seemed sensible enough last year when it was championed by the IMF and then adopted by the European Banking Authority (EBA). But the journey to higher capital levels matters as well as the final destination. If banks with big shortfalls (see chart) simply slim their balance-sheets, that could hurt the flow of credit. It is better for Europe’s economies, if not for bank shareholders, if lenders raise the cash from investors.
So the difficulties that have beset UniCredit, Italy’s biggest bank by assets, as it tries to plug a gap of €8 billion ($10.2 billion) are particularly ominous. UniCredit’s shares slumped by almost half after it approved a deeply discounted rights issue earlier this month, though they have recovered a tad since.
The slide seems to have been exacerbated by a number of factors. These include the huge size of the rights issue as well as the nature of UniCredit’s existing investor base: many of its shares are held by charitable foundations which do not have the cash to exercise their rights to buy more stock, even at a discount. Nevertheless, the sharp fall has spooked investors and other banks that had been contemplating rights issues. “This is the most systemically important deal that any of us have ever done,” says someone involved in the capital-raising. “It is going to be seen as a litmus test of the willingness of investors to recapitalise banks.”
For UniCredit, at least, the pain will probably now tail off. The rights issue is unlikely to fail completely, since at worst its underwriters will be forced to buy some shares. But its travails will encourage banks elsewhere in Europe to find other ways to reach their new capital targets.
Spain’s two biggest banks, Santander and BBVA, had to raise almost €22 billion between them to meet the EBA’s core Tier-1 threshold of 9%. To do so they are relying on everything from asset sales and retained earnings to strategies that will irk customers. Santander, for instance, sold convertible bonds to retail investors four years ago. It is now turning them into shares, boosting its capital but also hitting many Spaniards in the pocket.
Silly accounting rules also help the banks. This week BBVA wrote down the value of its American business, saying the outlook for profits there was souring. This sorry news had the perverse impact of raising BBVA’s core capital by about €400m because it increased the losses it can set aside against tax on future profits.
Other banks are using similar techniques to boost capital. Commerzbank, Germany’s second-largest bank, caught analysts by surprise when it said on January 9th that its efforts to raise an extra €5 billion in core capital were “well under way”. Many had previously expected it to go cap in hand to Germany’s bail-out fund. Instead it now hopes to raise capital through asset sales, deleveraging and tax losses. Several lenders are thought to be tweaking their models to reduce their “risk weightings”, the amount of capital they must set aside against specific assets they have on their balance-sheets.
Banks cannot be blamed for using every trick in the book to avoid asking investors for more money, especially given the woes of UniCredit. But it is hard to see how nifty accounting will restore confidence and thaw out private funding markets.
cmq, come dicevano anche altri mi pare ci fossero parti in più nella prova..
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Originariamente inviato da Lynne Visualizza il messaggioNon so se state guardando Le Iene ma guardare il servizio di Sabina Nobile con le sue domande il giorno dopo aver fatto il test è "bellissimo" T_T
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Originariamente inviato da giando.ing Visualizza il messaggioMi permetto di intervenire per chiarire alcuni punti a tutti gli aspiranti colleghi, a cui faccio i migliori auguri, visto che l'anno scorso ho vissuto le vostre stesse sensazioni:
1. La Banca d'Italia, in special modo negli ultimi anni, ha preparato test la cui difficoltà è di gran lunga superiore alle mansioni che poi effettivamente andrete a svolgere. Basti pensare che nel concorso di Vice Assistenti 2010 - requisito terza media per intenderci - i vincitori erano quasi tutti laureati e dottorati, alcuni con anni di esperienze alle spalle.
La Banca sa di offrire un posto molto ambito, non solo dal punto di vista economico, quindi ovviamente si può permettere di selezionare i migliori, ne ha facoltà e ne trae enorme vantaggio.
Sulla gap poi tra il concorso e le mansioni reali ci sarebbe da aprire un dibattito infinito, speriamo che nel prossimo futuro qualcosa possa cambiare (cfr. Riforma delle Carriere c/o Falbi )
2. Il fatto che nel test ci siano 120 domande in 120 minuti NON SIGNIFICA che l'obiettivo era di rispondere a tutte le domande, anzi.. A mio parere un primo criterio di valutazione del candidato è legato proprio alla scelta delle domande a cui non si ha il tempo o non si è in grado di rispondere. Vi voglio ricordare che nel precedente concorso Assistenti Contabili il punteggio minimo per accedere all'orale è stato di circa 16/50, dunque si passava allo scritto con circa 30-35 domande esatte su 100 (e zero errori). Il punteggio massimo non è stato certo 50, ma intorno a 40 e lo hanno realizzato in pochissimi.
3. Sulla questione delle informazioni relative alla prova scritta posso condividere la vostra amarezza in merito all'ambiguità, ma di solito la Banca è piuttosto precisa nelle informazioni e comunque vi ha agevolato dandovi informazioni che in altri concorsi non sono state date, come il numero delle domande per ambito, oppure le precedenti prove che ad esempio gli ass. contabili non hanno potuto consultare ritrovandosi di fronte a quesiti di logica completamente (e non parzialmente) nuovi.
4. A chi non riesce a superare gli scritti resta una piccola consolazione: la consapevolezza che i 120 ammessi siano persone preparatissime e meritevoli oltre ogni dubbio, questo nei concorsi BI è una certezza.
Auguro a tutti voi che avete sogni e speranze di poter presto entrare nella grande famiglia BI.
In bocca al lupo !!
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Originariamente inviato da HEIDINA Visualizza il messaggioper chi ha fatto il test il 14 mattina: ma alla fine, tra anacleto, billy e ciop chi erano i gatti?????
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