annuncio
Comprimi
Ancora nessun annuncio.
L'angolo di ROL
Comprimi
X
-
Guardia di Finanza: corruzione presso la Commissione Tributaria Regionale - Sez. Foggia
Si tratta della Sezione staccata di Foggia dove sono state eseguite perquisizioni locali. L’attività investigativa svolta dai finanzieri di Bari, che vede coinvolti altri numerosi indagati, è ancora in corso al fine di comprendere la reale estensione del fenomeno corruttivo
Lucera, 04.04.2017 - I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari con la collaborazione di militari della Sezione PG Guardia di Finanza della Procura di Foggia, hanno eseguito perquisizioni locali presso gli uffici della Commissione Tributaria Regionale di Bari – Sezione staccata di Foggia e della Commissione Tributaria Provinciale di Foggia, nonché presso le abitazioni di otto indagati: quattro funzionari e dipendenti della Commissione Regionale e della Commissione Provinciale, un’ex funzionaria della Commissione Regionale, due commercialisti ed un pensionato dell’Agenzia delle Entrate (ritenuti, gli ultimi tre, intermediari tra i contribuenti che presentano i ricorsi tributari ed il personale dei citati organi giudicanti).
Le perquisizioni sono state disposte dalla Procura della Repubblica di Foggia, nell’ambito di una complessa indagine diretta ad accertare l’eventuale pagamento di tangenti al fine di ottenere sentenze favorevoli dalla Giustizia Tributaria, nonché verificare come avvenga la reale formazione delle decisioni.
Nel corso dell’attività di polizia giudiziaria è stata rinvenuta e sottoposta a sequestro numerosissima documentazione di estremo interesse investigativo, supporti informatici, personal computer e cellulari, oltre a ad alcune migliaia di euro in contanti trovati in casa degli indagati.
Sono, inoltre, state sequestrate numerose marche da bollo recuperate da atti pubblici della Commissione e riciclate dai funzionari e dipendenti indagati, nonché 10 reperti archeologici di pregevole fattura di presumibile civiltà dauna del VI-IV sec. a.C.
Nel corso delle successive acquisizioni sono stati prelevati anche moltissimi fascicoli processuali, possibile oggetto dell’attività corruttiva ipotizzata.
L’attività investigativa svolta dai finanzieri di Bari, che vede coinvolti altri numerosi indagati, è ancora in corso al fine di comprendere la reale estensione del fenomeno corruttivo ipotizzato nonché il coinvolgimento di altri soggetti.
Guardia di Finanza
Comando Provinciale di Bari
Comunicato stampa
Commenta
-
Differimento della pena per Totò Riina: un assurdo della logica
» BRUNO TINTI
Il Diritto è lo strumento con cui si fa Giustizia; che non si ha se non si applicano le stesse regole a tutti i cittadini. Per questo servono i codici: regole certe, dunque scritte. E professionisti in grado di conoscerli e di applicarli: avvocati e giudici. Questo è il sistema migliore possibile: consente un margine di errore minimo.
In Italia (dove peraltro è nato) questo sistema si è ammalato e, per varie ragioni (tra cui predominante è la necessità di una politica corrotta di sottrarsi alla legalità), si sta disgregando: incoerenza, superficialità e ignoranza lo hanno ridotto a una tela di Penelope il cui obbiettivo è la distruzione di ciò che si costruisce; una sorta di loop il cui prodotto finale è sempre più prossimo allo zero. Il fenomeno è particolarmente evidente nel settore penale.
COME ERA necessario per Penelope 3.000 anni fa, l’apparenza è tutto: polizia e carabinieri indagano e(qualche volta) arrestano; pubblici ministeri indagano e (spesso) scarcerano; giudici processano e (spesso)condannano. Le pene possono anche essere severe: il codice prevede ancora l’ergastolo e – per alcuni reati – si può arrivare a 30anni di prigione; qualche volta, pene del genere sono inflitte davvero. Un lavoro titanico. Poi l’esecuzione della pena. E qui si comincia a disfare ciò che in anni di lavoro (tutti sanno che la durata media di un processo penale –Tribunale, Appello e Cassazione – è 8 anni) si è costruito (salva la prescrizione, ma questa è un’altra – anche se complementare– storia). Le pene sono ridotte, sospese, differite, trasformate: ogni anno un permesso di un mese e mezzo si cumula alla riduzione di 3 mesi (in pratica un anno di prigione sono in realtà 7 mesi e mezzo).
LA SEMIDETENZIONE consente di uscire di prigione la mattina per andare a lavorare(si spera sia vero) e tornare la sera; gli ultimi 3 anni si scontano con attività socialmente utili (mitico il caso di Berlusconi e della sua sosta settimanale presso un pensionato per vecchietti). Il risultato di questo lavoro clandestino (restiamo nell’esempio di Penelope) è che ogni pena al di sopra dei 3 anni (questa viene di fatto azzerata) è dimezzata; perfino l’ergastolo. Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, i tristemente noti terroristi assassini dei Nar, responsabili rispettivamente di 93 e 96 omicidi, sono stati condannati ognuno a 6 ergastoli. Giustizia fu fatta. Si direbbe di no, visto che il primo ha scontato 18 anni e la seconda16; entrambi possono essere incontrati mentre passeggiano a piazza Navona. Tutto ex lege. Adesso si sta discutendo di Riina e della sua malattia terminale, ragione per la quale la sua pena dovrebbe essere differita o trasformata nella detenzione domiciliare ;insomma dovrebbe andare a morire a casa sua. Del dibattito giuridico non do conto: anche se servirebbe per far capire come il sistema si è evoluto nella tela di Penelope. Ma le argomentazioni dei favorevoli alla clemenza possono essere adeguatamente valutate sotto il semplice profilo logico. Differimento della pena significa che, in presenza di particolari
situazioni che rendano incompatibile la detenzione con i diritti fondamentali dell’individuo, la pena viene sospesa fino a quando questa situazione non sarà terminata.
ESEMPIO TIPICO è la gravidanza: la pena è sospesa addirittura fino al compimento di un anno di vita del bambino. Istituto questo evidentemente non applicabile a Riina, visto che la sua situazione sanitaria non muterà: si tratta di malattia terminale che lo condurrà sicuramente
a morte. Dunque, ameno che non si dimostri che le cure di cui necessita non possono essergli prestate in carcere, non c’è nessun motivo di scarcerarlo:
differimento significa sospensione e ripresa; ma in questo caso la ripresa è impossibile.
Sicché il vero obbiettivo è la detenzione domiciliare. Il fatto è che non è previsto che la prossima morte sia ragione di scarcerazione: se cure adeguate sono possibili in ambiente carcerario, ivi il detenuto deve restare. Ma pare che di tutto ciò si debba discutere. Camion carichi di carta che entrano e camion carichi di carta che escono: questa è la Giustizia italiana.
Commenta
-
I SOLITI RICHARD GERE DIETRO A PADOAN
» BRUNO TINTI
Con il film Pretty Woman milioni di italiani hanno scoperto una delle professioni più odiose del mondo: comprare aziende in difficoltà,
spogliarle di tutto ciò che ha qualche valore, mettersi in tasca il ricavato, lasciare sul lastrico i lavoratori e squagliarsela.
I politici che ci “amministrano” sono altrettanti Richard Gere (ovviamente meno affascinanti, simpatici e pronti alla redenzione): si sono comprati l’Italia con voti di scambio e leggi elettorali che consentono a Padrini di lungo corso di nominare i loro successori; e da anni la stanno spogliando con leggi che
favoriscono la parte peggiore del Paese –evasori fiscali in primis.
Quando non ci sarà più niente da “liquidare”, se ne andranno, lasciando l’Italia in rovina nelle mani di qualche tiranno
populista da strapazzo. Adesso arriva la “manovra”; nelle cui pieghe c’è l’ennesimo condono. Siccome l’Europa non vuole i
condoni (che infatti gli altri Paesi ripudiano come immorali, distruttori di ricchezza
e criminogeni),il portavoce dei “liquidatori”, il Ministro Padoan, si affanna ogni volta a dichiarare che “non si tratta di un condono”, qualifica che secondo lui non si addice alla remissione delle sanzioni e degli interessi purché si paghino le imposte evase o non versate. Poiché il ministro è persona di
grande professionalità, escluderei che non sappia che la sanzione e gli interessi sono parte integrante del debito di imposta;
per l’ottimo motivo che –qualora non fossero previste – nessuno pagherebbe: si fosse sicuri(e infatti così è) che, ciclicamente, il condono arriva, perché pagare oggi la stessa somma che si potrà pagare (o magari no)tra 10 anni? Sicché le “r o t t a m azioni” e le future altrettanto immaginifiche definizioni sono in realtà l’identica spoliazione che rendeva ricco Richard Gere: prendo i soldi e via. Che gli italiani diversi dai lavoratori dipendenti
e dai pensionati (a questi le imposte gliele prendono in busta paga) si organizzino in modo da non pagare niente o quasi, nulla gliene cale. Il che è tanto più grave perché il ministro sa benissimo che gli accertamenti sono pari al 10% delle dichiarazioni fiscali presentate; che il debito di imposta si prescrive ogni 5 anni; che il 90% dei contribuenti evasori la farà franca; che lo sfortunato 10% non sconterà in alcun modo la sua tentata evasione poiché le “r o t ta m a z i o n i” eliminano sanzioni e interessi; e che insomma anche questa ultima sciagurata iniziativa è un ulteriore passo verso la bancarotta economica e sociale.
NATURA LMENTE c’è un altro punto di vista che – apparentemente –non è nemmeno sbagliato. Ma insomma, se non riusciamo a prendere gli evasori e i loro soldi, se abbiamo la concreta speranza di raggranellare qualche miliardo e di ottenere il consenso dell’Europa alla manovra finanziaria, se comunque questi soldi sono perduti; prendiamo almeno quello che possiamo. Ah sì? E chi è che ha creato il sistema tributario più stupido e inefficiente del mondo? Chi è che non va in Svizzera o negli Usa a comprarsi un codice tributario per copiarlo e adottarlo?
Chi è che si ostina a dare istruzioni all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza perché si recuperi il possibile (bene) e l’impossibile (male: la
quantità di accertamenti sballati è impressionante), così incrementando i ricorsi? Chi è che continua a prevedere tre gradi di giudizio (Commissione Provinciale, Commissione Regionale e Cassazione; e se ci sono rinvii per errori di diritto si ricomincia) anche per la più banale delle controversie? Chi è che permette al contribuente di difendersi da solo, rinunciando all’ovvio deterrente costituito dalla necessità di pagare comunque l’onorario del professionista? Chi è che non prevede sanzioni adeguate per il contribuente che –alla fine della fiera – ha torto marcio, ha fatto perdere un sacco di tempo e denaro a tutti e che, nel peggiore dei casi (e se non interviene la “rottamazione”), paga quello che avrebbe dovuto pagare10 anni prima con sanzioni modeste (la riduzione di queste è la norma)?
Sono gli stessi che condonano e rottamano; e che predicano compliance e transparency (dette in inglese sembrano cose serie) a gente che,
quando si sveglia la mattina, si fa la punta al cervello per detrarre lo scontrino del caffè e inguattare onorari, compensi e profitti.
Sicché, di fronte a questa inerzia vecchia di mezzo secolo, alla complicità tra politica e partite Iva, alla pochezza intellettuale e professionale degli amministratori della cosa pubblica, presentare la “rottamazione” come l’uovo di Colombo che risolverà
i problemi di cassa italiani fa proprio girare le palle.
Commenta
-
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...ralot/3709773/
A chi fa un riferimento specifico all’acquisizione da parte di cordate cinesi di Inter e Milan, il presidente della Figc ha replicato: “Sono state fatte tutte le indagini che devono essere fatte ed i due investitori hanno ottemperato a tutti i punti ed hanno avuto questa patente di liceità. I fondi sono pervenuti attraverso delle banche cinesi. Per noi il controllo è finito qui. La Federazione non è la Guardia di Finanza“.
Commenta
-
Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
http://www.reportweb.tv/lazio-scoper...di-e-commerce/
Commenta
-
Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggioanche se il mio mito era REPETTO...
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012...opoker/246806/
Commenta
Commenta