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L'angolo di ROL

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    Moltiplicando le frequenze relative cumulate per le frequenze assolute totali si ottiene: la cumulata delle frequenze assolute
    Nel metodo dei minimi quadrati applicato al modello di regressione lineare semplice: la somma dei dati osservati è sempre uguale a quella dei dati teorici
    Nell’espressione di una retta:y=a+bx, il parametro a viene chiamato: intercetta
    - Nell’espressione di una retta:y=a+bx, il parametro b viene chiamato: coefficiente angolare
    - Nell’inferenza statistica cosa si intende per errore di prima specie? respingere un’ipotesi quando essa è vera
    - Nell’inferenza statistica cosa si intende per errore di seconda specie? accettare un’ipotesi falsa
    - Nella curva normale: media aritmetica, mediana e moda coincidono
    - Nella regressione lineare semplice le due rette di regressione (di y su x e di x su y): passano entrambe per il punto di coordinate (media di x,media di y)
    Per poter calcolare correttamente la concentrazione secondo gli indici più diffusi occorre: ordinare i dati in senso non decrescente
    - Per poter calcolare la media geometrica di una distribuzione: i dati devono essere tutti con lo stesso segno algebrico
    - Per ridurre l’ampiezza di un intervallo fiduciario (o di confidenza) nella stima della media dell’universo occorre: aumentare la numerosità del campione
    - Per un insieme di dati positivi e con variabilità non nulla la media aritmetica: è sempre superiore a quella geometrica
    - Per un insieme di dati positivi e con variabilità non nulla la media quadratica: è sempre superiore a quella aritmetica
    - Per una distribuzione di frequenze la rappresentazione grafica delle frequenze assolute cumulate dà luogo a una spezzata: sempre non decrescente
    - Per una variabile casuale normale o gaussiana, all’aumentare della varianza: la curva si schiaccia verso l’asse delle ascisse

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      Qual è il valor medio che minimizza sempre la somma degli scarti assoluti? la mediana
      Se due eventi sono compatibili, la probabilità che si verifichi uno qualsiasi di essi: è uguale alla somma delle probabilità che ognuno si verifichi meno la probabilità che si verifichino insieme
      - Se due variabili hanno correlazione lineare negativa: anche i coefficienti angolari delle due rette di regressione (di y su x e di x su y) sono entrambi negativi
      - Se due variabili hanno correlazione lineare positiva: anche i coefficienti angolari delle due rette di regressione (di y su x e di x su y) sono entrambi positivi
      - Se due variabili sono indipendenti: sono anche linearmente incorrelate (r =0)
      - Se due variabili sono perfettamente correlate linearmente: il coefficiente di correlazione r è uguale a 1 in valore assoluto
      - Se due variabili sono perfettamente e linearmente correlate, i loro valori: si dispongono tutti lungo una retta
      - Se due variabili x e y sono incorrelate (il coefficiente di correlazione lineare r è uguale a zero): la covarianza tra x e y è uguale a zero
      - Se in una tabella i “profili” delle colonne sono tutti uguali, allora: il chi quadrato di Pearson è uguale a zero
      - Se la codevianza tra due variabili è negativa: anche il loro coefficiente di correlazione lineare r è negativo
      - Se la distribuzione è asimmetrica positiva: la media aritmetica è maggiore della mediana che a sua volta è maggiore della moda
      - Se la media aritmetica di un gruppo di osservazioni è nulla, la varianza: coincide con il quadrato della media quadratica
      - Se la probabilità di un evento è uguale a zero: l’evento non necessariamente è impossibile
      Se si hanno questi sei valori: 2, 5, 4, 2, 7, 10 la moda è: 2
      - Se si hanno questi sette valori: 4, 7, 9, 3, 10, 8, 22 qual è la mediana? 8
      - Se si moltiplicano per una costante non nulla i valori di due variabili, il loro coefficiente di correlazione lineare r: rimane invariato
      - Se, in una serie temporale equispaziata, i dati rilevati si dispongono all’incirca secondo una progressione aritmetica, sarà bene perequare con: una retta
      - Se, in una serie temporale equispaziata, i dati rilevati si dispongono all’incirca secondo una progressione geometrica, sarà bene perequare con: un’esponenziale
      Si parla di regressione multipla quando: le variabili indipendenti sono più di una
      - Si possono avere distribuzioni di frequenza plurimodali?
      - Standardizzare una variabile significa: fare gli scarti dalla media aritmetica e dividere per lo scostamento quadratico medio
      Un indice relativo normalizzato: assume sempre valori compresi tra 0 e 1
      - Un istogramma è: una rappresentazione grafica per caratteri quantitativi divisi in classi
      - Un rapporto statistico è di composizione se: la quantità (o la frequenza) che sta al numeratore è parte della quantità (o frequenza) che appare al denominatore
      - Una misura della variabilità è la differenza interquartile: come è definita? terzo quartile meno primo quartile
      - Una variabile casuale è discreta quando: può assumere solo un numero finito o un’infinità numerabile di valori
      - Una variabile casuale normale può assumere: un valore qualsiasi compreso tra meno infinito e più infinito
      - Una variabile standardizzata: ha media aritmetica nulla e varianza unitaria
      - Uno scatterplot: è un tipo di rappresentazione grafica a punti sparsi




      più quelli che hai già......

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        Originariamente inviato da Limavy
        se....mo mi riporti l'elenco min min (per rispondere a tutte altro che studio dovrei fare!!!)
        parto da quelle somministrate dall'A.E. ed è già tanto ;-) poi mi vedo le spiegazioni del PROF.
        avevo un file di 250 domande.......se lo trovo te lo spedisco....., credo fosse MEF....venivano tutte da lì...

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          Originariamente inviato da Limavy

          va be' ...ci provo. (le risposte le dovrò capire...mica posso impararle a pappagallo!!!)
          si, le appunti sul manualone quando leggerai il capitolo statistica....

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            Originariamente inviato da Limavy

            io uno di 200 della vecchia sQuola ;-)
            tu manda che confronto
            forse era di 200, non ricordo bene...

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              I verbi sono azzeccati...ripassa diritto Limavy!!!!

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                Quelle strane mail del caso Schwazer

                (un articolo importante di Sarah Franzosini, per Salto.bz)
                Il vento fa il suo giro. La parabola discendente di Alex Schwazer potrebbe ora subire una svolta. I fatti: il 29 giugno scorso il colpo di scena, gli hacker russi di “Fancy Bear” si impossessano di 23 e-mail sottratte alla Iaaf, la Federazione internazionale di atletica leggera. Le mail vengono scambiate nel corso di tre mesi (da gennaio a marzo 2017) fra l’antidoping senior manager della Iaaf Thomas Capdevielle e il consulente legale Ross Wenzel, membro dello studio di Losanna Kellerhals Carrard (che insieme a Huw Roberts, dello studio londinese Bird & Bird, si occupa del caso Schwazer), con il coinvolgimento di altri avvocati e dirigenti della Iaaf e del laboratorio di Colonia, dove ancora si trovano le provette “incriminate” con i campioni di urina. Occorre infatti ancora accertare se l’urina dell’esame sia effettivamente quella di Schwazer e se non ci sia stato un inquinamento “esterno” o altri tipi di alterazione. Il marciatore, infatti, sostiene che qualcuno gli abbia dato la sostanza di nascosto o modificato la provetta.

                Il consulente legale Ross Wenzel
                Le e-mail in questione avvalorerebbero l’ipotesi di un complotto ordito per mettere fuori dai giochi l’atleta, come da tempo denuncia il suo ex tecnico Sandro Donati. Il 10 agosto 2016 Alex Schwazer viene squalificato per 8 anni dal Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna - dopo aver scontato tre anni e nove mesi per il doping all’epo (abbreviazione di eritropoietina, un ormone che controlla la produzione di globuli rossi nel sangue) del luglio 2012 -, una sentenza che gli impedirà di partecipare alle due discipline della marcia previste alle Olimpiadi di Rio, e cioè i 20 e i 50 chilometri; e che porrà di fatto fine alla sua carriera agonistica. Sono i contorni di una storia lacunosa che sfumano ulteriormente alla luce delle ultime rivelazioni.

                Fuoco alle polveri
                La prima e-mail è datata 17 gennaio 2017, giorno in cui il giudice per le indagini preliminari di Bolzano, Walter Pelino, stabilisce che l’esame del DNA di Schwazer si farà, complice una rogatoria internazionale, presso il laboratorio dei Ris dei carabinieri di Parma. L'incarico viene conferito al colonnello Giampietro Lago e al professor Marco Vincenti, chimico dell'università di Torino e presidente del laboratorio antidoping piemontese. Katherine Brown, legale della WADA (l’Agenzia mondiale antidoping) di Losanna, scrive ai vertici del laboratorio di Colonia, Wilhelm Schänzer e Hans Geyer, inviando loro una lettera del direttore antidoping della WADA Julien Sieveking e il verbale dell’incidente probatorio chiesto dalla difesa di Schwazer. Schänzer e Geyer prendono tempo - suscitando una certa insofferenza da parte di Losanna - e dopo 10 giorni rispondono che contatteranno il loro avvocato, il dottor Sartorius.
                Scattano i primi dubbi sulla neutralità della WADA: l’Agenzia starebbe tentando di condizionare il laboratorio di Colonia, accreditato peraltro dalla stessa WADA, al fine di accontentare la Iaaf che vuole impedire l’esame del DNA di Schwazer in un circuito neutro, a Parma, ovvero in un laboratorio che non sia controllato dalla WADA. Come evitare allora che le analisi vengano svolte in Italia? L'idea è quella di procedere rivolgendosi al tribunale di Colonia ma sorge un problema. La sede della Iaaf è a Montecarlo e il Principato di Monaco non fa parte dell'Unione europea e perciò non può intercedere presso i giudici di Colonia. Dopo diverse ipotesi vagliate nel successivo febbrile scambio di e-mail fra i legali della Iaaf, Wada e Colonia per cercare una soluzione, si alza bandiera bianca.

                L'avvocato della Iaaf di Colonia Ulrich Leimenstoll
                In combutta con la Iaaf
                Un primo, clamoroso, espediente emerge nell’e-mail del 9 febbraio. Ulrich Leimenstoll, avvocato della Iaaf di Colonia che si occupa del caso Schwazer insieme al collega Björn Gercke, scrive a Ross Wenzel: “Se sei d’accordo darei il testo della memoria al Dr. Sartorius, cosicché il laboratorio possa lavorare su una dichiarazione ‘armonizzata’ [con la nostra]”.

                In sostanza il laboratorio della città della Renania viene “imbeccato” allo scopo di sottoscrivere una linea quanto più possibile coincidente con quella della Iaaf. Se non è collusione questa. Il 10 febbraio Ross Wenzel contatta Thomas Capdevielle e cita i punti principali della memoria che sarà inviata al tribunale di Colonia. Per la Iaaf l’analisi della provetta deve avvenire nell’ambito sportivo e dunque per evitare l’entrata in scena del Reparto Investigazioni Scientifiche (Ris) dei carabinieri di Parma ecco il colpo di genio: fare riferimento al fatto che Schwazer sia stato un ex carabiniere e abbia gareggiato per l’Arma in diverse occasioni, insinuando dunque un presunto conflitto di interessi e la minaccia di eventuali manipolazioni dei campioni. Nel passaggio successivo della mail, tuttavia, la stessa Iaaf arriva a ritenere difficile la condanna di Schwazer per doping intenzionale in sede penale, in quanto “tutti gli esperti del caso concordano che non è possibile distinguere fra uso volontario e involontario” di certe sostanze.

                I carabinieri, Donati e il sospetto
                Ma ce n’è per tutti. Il prossimo malcapitato finito sulla lista nera della Iaaf è il professor Donati. Ancora un botta e risposta fra Leimenstoll e Wenzel Ross: un altro motivo per allontanare l’incubo Ris di Parma è alludere al fatto che l’allenatore di Schwazer abbia uno stretto contatto con la polizia italiana definita uno “sponsor”, tanto che “la scritta ‘Carabinieri’ appare regolarmente sulla maglia dell’atleta”. Qualcosa scricchiola in casa Iaaf. Il tentativo di dimostrare una oscura connessione fra i carabinieri, Schwazer e Donati suona quasi disperato, tanto che il legale Huw Roberts sconsiglierà di seguire questa strategia. E infatti il passaggio in cui si fa riferimento al presunto legame fra l'ex coach Donati e i carabinieri verrà tolto dal testo della memoria presentato dalla Federazione per il ricorso presso la Corte d'Appello di Colonia. Non solo. L’avvocato Sergio Spagnolo (per la Iaaf di Milano) mette in guardia, in una mail del 14 febbraio, il nostro Ross Wenzel: se la Iaaf continua a fare ostruzionismo circa lo spostamento delle provette la magistratura, oltre che la stampa, potrebbe giudicare “negativamente questo tipo di approccio”, e concludere che “i sospetti di Schwazer possano essere in qualche modo confermati o che la Iaaf stia cercando di ‘nascondere qualcosa’”. Ross Wenzel risponde prontamente: “Invierò senz'altro la vostra e-mail alla Iaaf ma è escluso che la Federazione non faccia tutto quanto è in suo potere per evitare che i campioni non sigillati vengano consegnati al laboratorio dei carabinieri”. Poco dopo il consulente legale avverte Capdevielle: “Comincio a chiedermi se [gli avvocati italiani] siano dalla nostra parte…”.
                Una pedina di nome Barra
                Nel cast dell’ingarbugliata pièce fa la sua comparsa Luciano Barra, ex segretario della Fidal ed ex membro del Coni già noto alle cronache, come noto è il suo risentimento nei confronti di Schwazer e Donati. Nell’aprile 2016 Barra manda una lettera aperta al numero uno della Fidal Alfio Giomi implorandolo di non iscrivere l'atleta altoatesino alla Coppa del Mondo di Marcia che si sarebbe tenuta a Roma l’8 maggio successivo. In quell'occasione Schwazer vince la 50 chilometri con un tempo di 3 ore e 39 minuti qualificandosi per i Giochi di Rio. Un trionfo effimero, visto che a giugno verrà ancora sospeso dalla Iaaf dopo essere risultato positivo a un nuovo test antidoping. In una e-mail di Capdevielle del 14 febbraio indirizzata al suo interlocutore preferito, Ross Wenzel, si prospetta l’eventualità di inviare il testo della memoria presentata ai giudici di Colonia, guarda caso, a Barra. Il motivo? Non pervenuto, ma non è difficile intuirlo data la sua avversione per il duo Donati-Schwazer. Il 20 febbraio l’ennesimo, significativo, “carteggio” fra il consulente legale e Capdevielle: “Il laboratorio di Colonia sta cercando di restare neutrale, ma sarebbe utile se fosse disposto a sostenere in una certa misura la nostra posizione”, afferma il consulente svizzero. La replica di Capdevielle: “Non si rendono conto di essere parte della trama contro AS [Alex Schwazer, ndr] e delle potenziali conseguenze per loro? Hans [Geyer] ha probabilmente bisogno di ulteriori informazioni base”. E infine il cliffhanger. Scrive Ross Wenzel: “Credo di essere riuscito a convincerli”.

                http://www.giuliocavalli.net/…/quelle-strane-mail-del-caso…/

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                  http://www.repubblica.it/sport/2016/...ra_-143819241/

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                    E tu non studi, Rol?

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                      ROMA - Sempre più solo e sempre più accerchiato, questa mattina ha parlato con "qualcuno che gli sta intorno" e l'inquietudine che l'ha accompagnato nei suoi ultimi drammatici giorni è diventata paura. Confessa Sandro Donati: "Sì, ho paura che possa accadere qualcosa di molto brutto a me o alla mia famiglia". Paura di cosa, professore? "Anche di perdere la vita". Non è soltanto una storia di qualificazioni olimpiche e di record, di allori e di medaglie. Una vicenda che è stata rappresentata come uno scandalo dello sport in realtà fa tanto odore di mafia, di clan, di soldi. E mistero dopo mistero si sta trasformando in un affaire internazionale dove le provette di urina s'intrecciano con grandi affari e grandi interessi, appetiti di consorterie criminali, intrighi e vendette.

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