Not. 152/2008 - Dogane - A proposito di cose da fare.... Notiziario n. 152 del 10 marzo 2008
AGENZIA DELLE DOGANE
A PROPOSITO DI COSE DA FARE…..
La trattativa per il rinnovo del contratto delle Agenzie fiscali, ha visto i lavoratori delle dogane in prima linea per sostenere una piattaforma rivendicativa aderente, nelle richieste, a quello che negli anni è stato il contributo di tutti per la crescita ed il rafforzamento dell’Agenzia delle Dogane.
Potenti risultati di servizio,ottenuti con abnegazione e spirito di appartenenza, finalmente resi noti all’opinione pubblica, hanno acceso i riflettori su un settore, fino a ieri patrimonio di conoscenza dei soli addetti ai lavori. Un settore di vera eccellenza nel panorama del pubblico impiego.
In tutto ciò, gli unici a non maturare un grado di pari attenzione e lungimiranza, sono stati i soggetti politici che, stretti dall’urgenza dei loro programmi di sopravvivenza a qualunque costo, bisognosi di dare in pasto all’opinione pubblica qualche migliaio di “fannulloni”, non hanno trovato di meglio che “impallinare” i primi dipendenti pubblici in attesa di rinnovo contrattuale: i lavoratori delle Agenzie Fiscali.
Solo sfortuna allora? Sicuramente no, perché se è vero che la delegazione trattante dell’ARAN si è fatta forte di una direttiva non più modificabile, perché emanata da un Governo poi andato in crisi, era possibile un intervento forte delle Agenzie, che, quantomeno, mettesse in gioco risorse economiche dei rispettivi fondi da stabilizzare in busta paga.
Perché non si è fatto? Forse perché qualche Agenzia non aveva abbastanza risorse o, pur avendole, non le ha volute impiegare a tal fine? O forse perché, qualcuno, all’Agenzia delle Entrate ha preteso che il no sindacale all’area professional, meritasse una risposta forte? Il campo delle ipotesi è vasto,la dietrologia non ci interessa, ma la realtà parla di una preintesa pessima, siglata da chi ci è voluto stare, non sottoscritta dal SALFi, sindacato che ha un grosso “difetto”: fa quello che dice e dice quello che fa.
Ma adesso che tutto è compiuto, adesso che ognuno ha fatto o farà le proprie rilevazioni (assemblee, referendum, etc…) sul consenso dei colleghi alla preintesa - che noi tutti sappiamo essere ai minimi di gradimento- si vuole, per caso, aprire un balletto fra sigle sindacali o si vuole, per grazia, andare a chiudere una serie di accordi già maturi per essere sottoscritti ?
Posso ricordare, a me stesso, che la famosa “vertenza dogane” era, ed è, incentrata sul contratto integrativo, sui passaggi di area e interni alle aree, sul fondo 2006 solo da definire, sul fondo 2007 ancora tutto da contrattare, etc. etc?
Posso ricordare, sempre a me stesso, che bisogna concertare gli organici del personale a livello regionale, che bisogna dare avvio al programma di assunzioni, che bisogna andare a risolvere sofferenze segnalate in diversi uffici delle dogane?
Si può davvero pensare che tutte queste ed altre emergenze, la cui elencazione ometto per brevità di cronaca, possano attendere l’esito delle elezioni politiche o chissà quali altri assestamenti politico-sindacali?
Il SALFi pensa di no, il SALFi pensa che bisogna portare risultati concreti al personale doganale, che tanto ha dato e poco ha ricevuto, soprattutto, nell’ultimo anno e mezzo.
Questo, secondo noi, deve essere l’unico impegno di tutti, Amministrazione e Sindacato. Chi ci sta? (Il responsabile nazionale Settore Dogane, Marcello Fici)
AGENZIA DELLE DOGANE
A PROPOSITO DI COSE DA FARE…..
La trattativa per il rinnovo del contratto delle Agenzie fiscali, ha visto i lavoratori delle dogane in prima linea per sostenere una piattaforma rivendicativa aderente, nelle richieste, a quello che negli anni è stato il contributo di tutti per la crescita ed il rafforzamento dell’Agenzia delle Dogane.
Potenti risultati di servizio,ottenuti con abnegazione e spirito di appartenenza, finalmente resi noti all’opinione pubblica, hanno acceso i riflettori su un settore, fino a ieri patrimonio di conoscenza dei soli addetti ai lavori. Un settore di vera eccellenza nel panorama del pubblico impiego.
In tutto ciò, gli unici a non maturare un grado di pari attenzione e lungimiranza, sono stati i soggetti politici che, stretti dall’urgenza dei loro programmi di sopravvivenza a qualunque costo, bisognosi di dare in pasto all’opinione pubblica qualche migliaio di “fannulloni”, non hanno trovato di meglio che “impallinare” i primi dipendenti pubblici in attesa di rinnovo contrattuale: i lavoratori delle Agenzie Fiscali.
Solo sfortuna allora? Sicuramente no, perché se è vero che la delegazione trattante dell’ARAN si è fatta forte di una direttiva non più modificabile, perché emanata da un Governo poi andato in crisi, era possibile un intervento forte delle Agenzie, che, quantomeno, mettesse in gioco risorse economiche dei rispettivi fondi da stabilizzare in busta paga.
Perché non si è fatto? Forse perché qualche Agenzia non aveva abbastanza risorse o, pur avendole, non le ha volute impiegare a tal fine? O forse perché, qualcuno, all’Agenzia delle Entrate ha preteso che il no sindacale all’area professional, meritasse una risposta forte? Il campo delle ipotesi è vasto,la dietrologia non ci interessa, ma la realtà parla di una preintesa pessima, siglata da chi ci è voluto stare, non sottoscritta dal SALFi, sindacato che ha un grosso “difetto”: fa quello che dice e dice quello che fa.
Ma adesso che tutto è compiuto, adesso che ognuno ha fatto o farà le proprie rilevazioni (assemblee, referendum, etc…) sul consenso dei colleghi alla preintesa - che noi tutti sappiamo essere ai minimi di gradimento- si vuole, per caso, aprire un balletto fra sigle sindacali o si vuole, per grazia, andare a chiudere una serie di accordi già maturi per essere sottoscritti ?
Posso ricordare, a me stesso, che la famosa “vertenza dogane” era, ed è, incentrata sul contratto integrativo, sui passaggi di area e interni alle aree, sul fondo 2006 solo da definire, sul fondo 2007 ancora tutto da contrattare, etc. etc?
Posso ricordare, sempre a me stesso, che bisogna concertare gli organici del personale a livello regionale, che bisogna dare avvio al programma di assunzioni, che bisogna andare a risolvere sofferenze segnalate in diversi uffici delle dogane?
Si può davvero pensare che tutte queste ed altre emergenze, la cui elencazione ometto per brevità di cronaca, possano attendere l’esito delle elezioni politiche o chissà quali altri assestamenti politico-sindacali?
Il SALFi pensa di no, il SALFi pensa che bisogna portare risultati concreti al personale doganale, che tanto ha dato e poco ha ricevuto, soprattutto, nell’ultimo anno e mezzo.
Questo, secondo noi, deve essere l’unico impegno di tutti, Amministrazione e Sindacato. Chi ci sta? (Il responsabile nazionale Settore Dogane, Marcello Fici)
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