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Banca d'Italia - Bando 76 Coadiutori - 01/02/2013

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    Originariamente inviato da beat_concorso Visualizza il messaggio
    In t il premo per il rischio ed il risk free erano dati ed re ed rd si potevano ricavare.
    Per calcolare i Beta in t si potevano utilizzare le seguenti formule:

    re= rf+ Be(premio per il rischio): da questa formula si poteva ricavare re
    rd=rf+Bd(premio per il rischio): da questa forumla si poteva ricavare Bd
    Ba=Be(E/(D+E))+Bd(D(D+E))

    in t+1 dato che valeva MM il Ba rimane costante. Inoltre i dati ci forniscono il nuovo rd (2% in + dell'rd in t) dunque si poteva calcolare il nuovo Bd con la formula rd=rf+Bd(premio per il rischio)

    A questo punto per calcolare il nuovo Be bastava utilizzare di nuovo la formula Ba=Be(E/(D+E))+Bd(D(D+E)) avendo come unica incognita Be (Ba è costante e Bd lo abbiamo calcolato prima).

    Io ho risolto l'esercizio in questo modo e mi sembra corretto.. voi che ne pensate?
    Scusa, ma so' de coccio. Mi puoi mettere i numeri per calcolare i Beta? con tutte queste sigle non mi ci trovo :/

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      Cmq alla base di tutto rimane se impostare l'esercizio secondo MM oppure no.
      Il testo parla di mercati perfetti e assenza di imposte.

      Alcuni espongono così il teorema:
      l’ammontare dell’indebitamento di un’impresa e la struttura di tale
      indebitamento non influiscono sul suo valore se:
      1) non vi sono imposte;

      2) il fallimento dell’impresa non comporta alcun costo reale di
      liquidazione né alcun costo di reputazione per i suoi dirigenti e
      3) i mercati finanziari sono perfetti, cioè concorrenziali, privi di attrito ed

      esenti da asimmetrie informative.

      Per me l'ipotesi 2 non era prevista nell'esercizio per cui andava svolto non seguendo MM... Se invece ritenete che l'ipotesi 2 fosse implicita nella traccia io ho toppato alla grande!

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        Originariamente inviato da beat_concorso Visualizza il messaggio
        In t il premo per il rischio ed il risk free erano dati ed re ed rd si potevano ricavare.
        Per calcolare i Beta in t si potevano utilizzare le seguenti formule:

        re= rf+ Be(premio per il rischio): da questa formula si poteva ricavare re
        rd=rf+Bd(premio per il rischio): da questa forumla si poteva ricavare Bd
        Ba=Be(E/(D+E))+Bd(D(D+E))

        in t+1 dato che valeva MM il Ba rimane costante. Inoltre i dati ci forniscono il nuovo rd (2% in + dell'rd in t) dunque si poteva calcolare il nuovo Bd con la formula rd=rf+Bd(premio per il rischio)

        A questo punto per calcolare il nuovo Be bastava utilizzare di nuovo la formula Ba=Be(E/(D+E))+Bd(D(D+E)) avendo come unica incognita Be (Ba è costante e Bd lo abbiamo calcolato prima).

        Io ho risolto l'esercizio in questo modo e mi sembra corretto.. voi che ne pensate?

        Scusami non mi è chiara una cosa: dici che in t re si può ricavare, perché consideri il valore di mercato uguale a quello contabile e quindi re=UN/P?
        Quindi con questo re ti calcoli il be con il capm e poi perché ti ricalcoli re?

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          Originariamente inviato da Alelix Visualizza il messaggio
          Cmq alla base di tutto rimane se impostare l'esercizio secondo MM oppure no.
          Il testo parla di mercati perfetti e assenza di imposte.

          Alcuni espongono così il teorema:
          l’ammontare dell’indebitamento di un’impresa e la struttura di tale
          indebitamento non influiscono sul suo valore se:
          1) non vi sono imposte;

          2) il fallimento dell’impresa non comporta alcun costo reale di
          liquidazione né alcun costo di reputazione per i suoi dirigenti e
          3) i mercati finanziari sono perfetti, cioè concorrenziali, privi di attrito ed

          esenti da asimmetrie informative.

          Per me l'ipotesi 2 non era prevista nell'esercizio per cui andava svolto non seguendo MM... Se invece ritenete che l'ipotesi 2 fosse implicita nella traccia io ho toppato alla grande!
          In realtà io ho trovato una definizione leggermente diversa secondo la quale MM ha come unica ipotesi la presenza di mercati di capitali perfetti che poi si sostanzia in: a) i prezzi dei titoli sono dati dal valore attuale dei loro flussi di cassa futuri; b) non ci sono imposte, né costi di transazione, né costi di fallimento; c) le decisioni finanziarie di un'impresa non modificano i flussi di cassa generati dai suoi investimenti.

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            beati poi che avete messo il wacc costante. io ho impostato mm e ho detto che il wacc aumenta. secondo me i prof. penseranno, mazza che confusione...:-)

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              Originariamente inviato da angelr Visualizza il messaggio
              Scusami non mi è chiara una cosa: dici che in t re si può ricavare, perché consideri il valore di mercato uguale a quello contabile e quindi re=UN/P?
              Quindi con questo re ti calcoli il be con il capm e poi perché ti ricalcoli re?
              Io ho calcolato prima il WACC in t come utile operativo (45)/Enterprise Value (300) applicando la formula inversa secondo cui l'EV è dato dal cash flow (in questo caso l'utile operativo)/WACC; ho ottenuto un risultato di WACC=15%. Avendo il WACC mi sono ricavata Re dalla formula: WACC = Re*E/EV + Rd*D/EV dove l'unica incognita era appunto Re e mi veniva Re=17,5% in t. Ho riapplicato la stessa formula in t+1 lasciando costante WACC a 15% e cambiando Rd, E e D con i nuovi valori post emissione obbligazionaria e mi viene un nuovo Re=19,33%.

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                secondo voi posso avere una minima chance se ho impostato mm ma ho detto che il wacc saliva?

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                  Originariamente inviato da Geurs Visualizza il messaggio
                  Io ho calcolato prima il WACC in t come utile operativo (45)/Enterprise Value (300) applicando la formula inversa secondo cui l'EV è dato dal cash flow (in questo caso l'utile operativo)/WACC; ho ottenuto un risultato di WACC=15%. Avendo il WACC mi sono ricavata Re dalla formula: WACC = Re*E/EV + Rd*D/EV dove l'unica incognita era appunto Re e mi veniva Re=17,5% in t. Ho riapplicato la stessa formula in t+1 lasciando costante WACC a 15% e cambiando Rd, E e D con i nuovi valori post emissione obbligazionaria e mi viene un nuovo Re=19,33%.
                  Ok grazie ora è chiaro, ovviamente alla base c'è sempre l'ipotesi di coincidenza tra valore di mercato e valore contabile, infatti facendo re= UN/P i valori sono gli stessi. Penso che il concetto di mercati perfetti oltre a far valere MM comportava l'uguaglianza tra valori di mercato e valori contabili ma io non ho avuto proprio il tempo di rifletterci, né avevo la mente lucida per farlo quindi non ho considerato questa ipotesi

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                    NESSUNO che mi risponde.....e va be.....buona fortuna a tutti allora
                    ve saluto

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                      Originariamente inviato da antoniopap Visualizza il messaggio
                      NESSUNO che mi risponde.....e va be.....buona fortuna a tutti allora
                      ve saluto
                      Io ti risponderei pure se sapessi come ragiona la commissione... io per esempio non ho fatto nessunissimo commento all'esercizio per mancanza di tempo, come verrà valutato? Mah...

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