annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Quando il prodotto dei medi diverge da quello degli estremi

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

    VOLUNTARY DISCLOURE 15/01/2015...sul giornale di oggi

    “ Sembra chiaro che la scelta fatta dal legislatore prima, e del Mef poi, è di non rinuciare a priori a una mappatura amministrativa invasiva…..Il tema di fondo è che quando (io aggiungerei e SE) l.A.E. incrocerà i dati della voluntaty con le segnalazioni 231 si potranno facilmente risalire ai consulenti del “rientro” che non hanno fatto la segnalazione di operazione sospetta di riciclaggio”…….e poi ancora …” Ora il pressingchiusa e blindata la voluntary si sposta su MEF, a cui verrà verosimilmente richiesta una parziale retromarcia”

    Questi non si rendono conto neppure di quello che scrivono…..

    Allora caro amico…..quella che lei chiama una mappatura amministrativa non è altro che un elenco di soggetti che maneggeranno tanti quattrini sporchi di gentaglia cui non è possibile chiamare nè come furbetti, ne come parassiti….ma bisogna iniziare a chiamare con il loro vero nome , DELINQUENTI.

    Inoltre, aggiungo, se dall’incrocio dovesse risultare che il professionista sia lo stesso che abbia consigliato la fuoriuscita dei capitali illeciti…..altro che pressione su Mef (ma poi chi è che dovrebbe fare pressione? Le lobby? Chi?)…la pressione dovrebbe farla il Mef su questi soggetti …(magari si scopre che abbiano consigliato l’esportazione di capitali per altri clienti che non hanno aderito per esempio….i pesci grossi)…..

    Commenta


      Accordo Ocse sul fisco: addio al segreto bancario in Svizzera (e a Singapore) - Il Sole 24 ORE......

      a noi invece l'accordo...

      1) solo su richiesta (dunque non automatico)


      2) solo per le posizioni più a rischio (quali? Quando una posizione può essere definita a rischio?:-))

      3) solo per informazioni rilevanti (quali? )

      4) scambio non retroattivo (il più odioso.....)

      Commenta


        Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
        VOLUNTARY DISCLOURE 15/01/2015...sul giornale di oggi

        “ Sembra chiaro che la scelta fatta dal legislatore prima, e del Mef poi, è di non rinuciare a priori a una mappatura amministrativa invasiva…..Il tema di fondo è che quando (io aggiungerei e SE) l.A.E. incrocerà i dati della voluntaty con le segnalazioni 231 si potranno facilmente risalire ai consulenti del “rientro” che non hanno fatto la segnalazione di operazione sospetta di riciclaggio”…….e poi ancora …” Ora il pressingchiusa e blindata la voluntary si sposta su MEF, a cui verrà verosimilmente richiesta una parziale retromarcia”

        Questi non si rendono conto neppure di quello che scrivono…..

        Allora caro amico…..quella che lei chiama una mappatura amministrativa non è altro che un elenco di soggetti che maneggeranno tanti quattrini sporchi di gentaglia cui non è possibile chiamare nè come furbetti, ne come parassiti….ma bisogna iniziare a chiamare con il loro vero nome , DELINQUENTI.

        Inoltre, aggiungo, se dall’incrocio dovesse risultare che il professionista sia lo stesso che abbia consigliato la fuoriuscita dei capitali illeciti…..altro che pressione su Mef (ma poi chi è che dovrebbe fare pressione? Le lobby? Chi?)…la pressione dovrebbe farla il Mef su questi soggetti …(magari si scopre che abbiano consigliato l’esportazione di capitali per altri clienti che non hanno aderito per esempio….i pesci grossi)…..


        Eutekne.info - Voluntary, il CNDCEC contro gli obblighi antiriciclaggio

        Commenta


          RIENTRO DEI CAPITALI. Il Governo: sanzioni ridotte. Ma la “voluntary disclosure” non è uno scudo fiscale

          La “voluntary disclosure“, che consentirà il rientro volontario di capitali detenuti illegalmente al’estero, è stata approvata dal Consiglio dei ministri tramite decreto ma, come precisa una nota dello stesso governo, non è affatto un condono.afferma il consiglio dei ministri.



          San Marino. Capitali in uscita, stima di IlSole24Ore

          pubblicato sabato 17 gennaio 2015 alle 07:32

          A proposito di capitali in uscita dalla Repubblica di San Marino per effetto della voluntary disclosure (di cui ha trattato il presidente Abs) e dell'imminente accordo Italo Svizzero, intervista a Fabrizio Vedana, 'Vice dg Unione Fiduciaria', pubblicata su IlSole24Ore.
          (...) Quale previsione fate sull’entità dei capitali all’estero e sui possibili flussi?
          Secondo le nostre stime, anche tenendo conto dei dati forniti dalla Banca d’Italia i patrimoni detenuti all’estero sono tra i 150 e i 200 miliardi. C’è chi sostiene che potrebbero rientrare la metà, chi di più. Va detto che di questi la gran parte, circa il 70%, è in Svizzera, mentre a Montecarlo si stima ci siano tra i 20 e i 30 miliardi. A San Marino invece ci sono piccoli patrimoni ciascuno di 30/40 mila euro per un totale di circa un miliardo. (…)
          Che cosa farà una grande differenza nell’avvio delle VD?Direi che al primo posto c’è l’accordo con la Svizzera che è probabile venga firmato il 20 gennaio in occasione della presentazione del padiglione svizzero all’Expo. Questo significa che per chi decide di aderire alla voluntary i costi si dimezzano. Non essere più nella black list è ormai una realtà per Lussemburgo e San Marino (…)





          ma non è un condono....:-))))...(senza considerare la depenalizzazione di reati)

          Commenta


            Falso in bilancio: è da ridere, se non ci fosse da piangere


            Ma perché nessuno glielo dice Renzi che il suo ministro della Giustizia di Giustizia non capisce niente? Ha senso assumersi orgogliosamente la paternità degli inciuci? Per di più affrontando con superba faciloneria questioni tecniche di cui sfuggono significato e conseguenze. Prendiamo l’ultima schifezza, il falso in bilancio riveduto, corretto e rimasto tale quale. Orlando e Renzi lo sanno cosa sono le soglie di punibilità e a che servono? Evidentemente no, però – se hanno pazienza – leggendo qui lo possono capire.
            Queste soglie nascono nel 1982, con i reati tributari: sono talmente tanti che è impossibile celebrare tutti i processi. Attenzione, tutti i processi per i reati che si scoprono; che sono una piccola parte (il 10 %) di quelli che si commettono. Sicché si decide di alleggerire lo strumento penale: sarà utilizzato solo per le evasioni più rilevanti quelle al di sopra di una certa “soglia” (fissa, uguale per tutti, non percentuale); per quelle più piccole, sotto la “soglia”, se ne occuperà l’Agenzia delle Entrate che oltre a riscuotere le imposte dovute, irrogherà sanzioni amministrative, le multe.

            Il sistema dunque sanziona tutta l’evasione fiscale (scoperta): parte con la Giustizia penale e parte con quella amministrativa. Ma le “soglie fantasiosamente immaginate dall’avv.Ghedini in Tribuna le a Milano, mentre difende va B. imputato di falso in bi lancio, respinte con perdite perché non previste dalla legge, quindi introdotte con legge dallo stesso B., oggi riproposte dal duo dinamico, semplicemente depenalizzano questo reato. In altre parole se la posta falsificata è inferiore al 5 % del risultato di esercizio, o all’ 1 % del patrimonio netto, il bilancio è falso sì; ma è un falso lecito; nessuna sanzione, penale o amministrativa è prevista.
            La cosa più assurda è che tanto più è ricco il falsificatore, tanto più è elevato il falso; ma, purché inferiore alle soglie, non costituisce reato. Invece un piccolo falsificatore, che però superi le soglie lui sì che può essere condannato. Orlando e Renzi non lo sanno (ma Renzi dovrebbe, laureato in Legge, ha studiato Diritto penale) ma stanno applicando a rovescio una vituperata teoria giuridica nazista: la colpa d’autore (Tater schuld). Secondo questa teoria ciò che merita punizione non è tanto il delitto ma il modo di essere di chi lo ha commesso: si punisce qualcuno perché è molto cattivo indipendentemente dalla gravità del reato.
            Ovviamente è un’aberrazione: la legge punisce il reato in funzione della sua gravità; e prevede una pena variabile tra un minimo e un massimo; entro questi limiti si tiene conto della personalità del reo e si determina la misura della pena, più o meno alta. Con le soglie previste da Orlando (e prima ancora e non a caso da B) succede che, quanto più è ricca una persona, tanto meno è meritevole di pena. Sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. La riforma copia carbone ha mantenuto la procedibilità a querela: vuol dire che non si può procedere (tranne si tratti di società quotate) anche per un falso gravissimo, se i soci della società o i creditori non sporgono querela.
            I soci: avete mai visto un ladro che si autodenuncia? I soci che non fanno parte del Consiglio di Amministrazione e che nulla sanno della gestione della società; e i creditori: come fanno a sapere che il bilancio è falso? Magari lo scoprono dopo un anno o due: con una prescrizione di 7 anni e mezzo, meglio che risparmino i soldi dell’avvocato, non ce la faranno mai. Soprattutto il falso in bilancio riformato (!) mantiene la natura (inventata da Ghedini, lui sa benissimo ciò che fa) di reato di danno: occorre, perché sia reato, che il falso abbia cagionato un danno ai soci o ai creditori.
            Che siano danneggiati i soci che lo hanno fatto è da escludere: il falso gli serviva per procurarsi un vantaggio: ottenere f inanziamenti, distribuire dividendi, pagare meno imposte. Restano i soci eventualmente fregati e i creditori. Ma siamo sempre lì: chi glielo dice che il bilancio è falso? E quando se ne accorgono? Insomma: avrà qualche significato il fatto che, dal 2000 (legge Ghedini / B), di processi per falso in bilancio non se ne sono fatti più? Questa è la non contestabile dimostrazione che una legge del genere di fatto lo depenalizza.
            E, tanto per concludere con un’ovvietà: il falso in bilancio è la mamma di tutti i reati contro l’economia. Procura i soldi “neri”per pagare la corruzione e il voto di scambio; e senza di lui non si può commettere evasione fiscale. Stando così le cose, le vanterie di Orlando (l’avevamo previsto proprio così, siamo noi che lo vogliamo così) equivalgono a spararsi in un piede. Se proprio devi fare le porcate, falle di nascosto e spera che non ti scoprano. Ma forse hanno ragione loro. Forse alla gente di tutto ciò non gliene importa nulla: sperano solo che, un giorno, un bel falso in bilancio capiti di farlo anche a loro.

            Commenta


              Falso in bilancio = nero per tangenti = corruzione = conflitto di interessi.

              Commenta


                Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
                Falso in bilancio: è da ridere, se non ci fosse da piangere


                Ma perché nessuno glielo dice Renzi che il suo ministro della Giustizia di Giustizia non capisce niente? Ha senso assumersi orgogliosamente la paternità degli inciuci? Per di più affrontando con superba faciloneria questioni tecniche di cui sfuggono significato e conseguenze. Prendiamo l’ultima schifezza, il falso in bilancio riveduto, corretto e rimasto tale quale. Orlando e Renzi lo sanno cosa sono le soglie di punibilità e a che servono? Evidentemente no, però – se hanno pazienza – leggendo qui lo possono capire.
                Queste soglie nascono nel 1982, con i reati tributari: sono talmente tanti che è impossibile celebrare tutti i processi. Attenzione, tutti i processi per i reati che si scoprono; che sono una piccola parte (il 10 %) di quelli che si commettono. Sicché si decide di alleggerire lo strumento penale: sarà utilizzato solo per le evasioni più rilevanti quelle al di sopra di una certa “soglia” (fissa, uguale per tutti, non percentuale); per quelle più piccole, sotto la “soglia”, se ne occuperà l’Agenzia delle Entrate che oltre a riscuotere le imposte dovute, irrogherà sanzioni amministrative, le multe.

                Il sistema dunque sanziona tutta l’evasione fiscale (scoperta): parte con la Giustizia penale e parte con quella amministrativa. Ma le “soglie fantasiosamente immaginate dall’avv.Ghedini in Tribuna le a Milano, mentre difende va B. imputato di falso in bi lancio, respinte con perdite perché non previste dalla legge, quindi introdotte con legge dallo stesso B., oggi riproposte dal duo dinamico, semplicemente depenalizzano questo reato. In altre parole se la posta falsificata è inferiore al 5 % del risultato di esercizio, o all’ 1 % del patrimonio netto, il bilancio è falso sì; ma è un falso lecito; nessuna sanzione, penale o amministrativa è prevista.
                La cosa più assurda è che tanto più è ricco il falsificatore, tanto più è elevato il falso; ma, purché inferiore alle soglie, non costituisce reato. Invece un piccolo falsificatore, che però superi le soglie lui sì che può essere condannato. Orlando e Renzi non lo sanno (ma Renzi dovrebbe, laureato in Legge, ha studiato Diritto penale) ma stanno applicando a rovescio una vituperata teoria giuridica nazista: la colpa d’autore (Tater schuld). Secondo questa teoria ciò che merita punizione non è tanto il delitto ma il modo di essere di chi lo ha commesso: si punisce qualcuno perché è molto cattivo indipendentemente dalla gravità del reato.
                Ovviamente è un’aberrazione: la legge punisce il reato in funzione della sua gravità; e prevede una pena variabile tra un minimo e un massimo; entro questi limiti si tiene conto della personalità del reo e si determina la misura della pena, più o meno alta. Con le soglie previste da Orlando (e prima ancora e non a caso da B) succede che, quanto più è ricca una persona, tanto meno è meritevole di pena. Sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. La riforma copia carbone ha mantenuto la procedibilità a querela: vuol dire che non si può procedere (tranne si tratti di società quotate) anche per un falso gravissimo, se i soci della società o i creditori non sporgono querela.
                I soci: avete mai visto un ladro che si autodenuncia? I soci che non fanno parte del Consiglio di Amministrazione e che nulla sanno della gestione della società; e i creditori: come fanno a sapere che il bilancio è falso? Magari lo scoprono dopo un anno o due: con una prescrizione di 7 anni e mezzo, meglio che risparmino i soldi dell’avvocato, non ce la faranno mai. Soprattutto il falso in bilancio riformato (!) mantiene la natura (inventata da Ghedini, lui sa benissimo ciò che fa) di reato di danno: occorre, perché sia reato, che il falso abbia cagionato un danno ai soci o ai creditori.
                Che siano danneggiati i soci che lo hanno fatto è da escludere: il falso gli serviva per procurarsi un vantaggio: ottenere f inanziamenti, distribuire dividendi, pagare meno imposte. Restano i soci eventualmente fregati e i creditori. Ma siamo sempre lì: chi glielo dice che il bilancio è falso? E quando se ne accorgono? Insomma: avrà qualche significato il fatto che, dal 2000 (legge Ghedini / B), di processi per falso in bilancio non se ne sono fatti più? Questa è la non contestabile dimostrazione che una legge del genere di fatto lo depenalizza.
                E, tanto per concludere con un’ovvietà: il falso in bilancio è la mamma di tutti i reati contro l’economia. Procura i soldi “neri”per pagare la corruzione e il voto di scambio; e senza di lui non si può commettere evasione fiscale. Stando così le cose, le vanterie di Orlando (l’avevamo previsto proprio così, siamo noi che lo vogliamo così) equivalgono a spararsi in un piede. Se proprio devi fare le porcate, falle di nascosto e spera che non ti scoprano. Ma forse hanno ragione loro. Forse alla gente di tutto ciò non gliene importa nulla: sperano solo che, un giorno, un bel falso in bilancio capiti di farlo anche a loro.





                Più è ricco il frodatore maggiore è la somma entro la quale non è penalmente punibile. Questo associato alla drastica riduzione del periodo di prescrizione, altra aberrazione gigantesca in un Paese con i tempi dei processi, sia penali che civili, lunghissimi, rende di fatto non punibile questo che è la mamma di tutti i reati finanziari

                Commenta


                  La gente non si interessa a tali questioni perchè non le capisce. E non le capisce perchè il nostro sistema giuridico deve essere complesso e bizantino per mantenere un esercito di avvocati e magistrati.
                  La radice del problema è che il legislatore non si rivolge mai al cittadino, si rivolge agli "addetti ai lavori".

                  Commenta


                    Ma è tanto difficile capire questo?

                    Se una impresa presenta utili per 100mila € ed effettua un falso per 5000 è perseguibile;
                    Una che presenta un utile di 1 milione € e fa un falso per 49.999€ non è perseguibile

                    Commenta


                      Per gli stati white list non v'è alcun raddoppio dei termini di accertamento. (:-)

                      Per gli Stati black list che abbiano sottoscritto un accordo sullo scambio di informazioni con l'Italia (come la Svizzera) non opera la presunzione sul raddoppio dei termini per la presunzione di redditività ma solamente quella che prevede il raddoppio dei termini per le sanzioni RW, a meno che non venga approvato il recente emendamento Sanga che esclude anche questo raddoppio). ( in trepidante e vibrante attesa) :-))

                      Raddoppio dei termini in presenza di violazioni penali: in attesa del decreto sulla certezza del diritto non è chiaro se nel contesto della disclosure sarà operante tale forma di raddoppio che, ad esempio, in alcuni casi potrebbe vanificare la firma dell'accordo da parte della Svizzera. (non fasciamoci la testa prima del tempo :-))))

                      Il ravvedimento è una alternativa, a volte anche conveniente, ma non garantisce copertura penale (salvo quanto sarà previsto dal decreto sulla certezza del diritto). :-))))

                      Commenta

                      Sto operando...
                      X