annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Quando il prodotto dei medi diverge da quello degli estremi

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

    #61
    Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
    Chiedo venia...non ero a conoscenza del salvacondotto predisposto per l'eventuale responsabilità dei professionisti...

    http://www.fiscooggi.it/files/u27/ra....2014_08_0.pdf


    Comandante concordo su tutto e da anni che sbraito....:-) ma se posso permettermi....i professionisti straccioni se ne fott.no della sospensione (e della "galera")....questi capiscono solo il pecunio...lo scopo della loro vita, l'accumulo del pecunio....su questo bisogna "educarli"....a davedè, come sbraitano se ci mettiamo le mani nelle tasche in maniera decisa...

    http://www.gdf.gov.it/repository/Con...pdf?download=1

    Commenta


      #62
      Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
      Comandante concordo su tutto e da anni che sbraito....:-) ma se posso permettermi....i professionisti straccioni se ne fott.no della sospensione (e della "galera")....questi capiscono solo il pecunio...lo scopo della loro vita, l'accumulo del pecunio....su questo bisogna "educarli"....a davedè, come sbraitano se ci mettiamo le mani nelle tasche in maniera decisa...

      http://www.gdf.gov.it/repository/Con...pdf?download=1

      Ieri ho senti parlare 2 straccioni che parlavano dei funzionari a.e..." Loro nella migliore delle ipotesi sono come sceriffi degli spaghetti western, che guardano impotenti i banditi festeggiare sulla sponda del Rio Grande.....anche quando riescono a intravedere parte del sistema viene a loro impedito di vedere il tutto...e se non vedi il tutto non è possibile capirlo".....non ci voglio neppure pensare che sia così...forse si riferivano al fatto di non avere una interconnessione delle banche dati....come vorrei vedere una playstation da vicino...

      Commenta


        #63
        20 Marzo 2014

        Evasione fiscale. Impegno internazionale

        I Paesi “early adopters” si impegnano a implementare il Common Reporting Standard.

        Lotta all’evasione - La lotta all’evasione fiscale è una delle priorità del nostro Paese, che dall’inizio della crisi e anche prima ne ha fatto un baluardo imprescindibile dal quale trarre benefici anche e soprattutto in termini di risorse economiche. Sul punto è intervenuto proprio ieri il Ministero dell’Economia e delle Finanze sottolineando l’evidente evoluzione che ha riguardato lo scambio concreto e automatico di informazioni fiscali tra diversi Paesi, che ha condotto a un più mirato piano di aggressione ai comportamenti evasivi nei confronti del Fisco.

        L’impegno internazionale - La nota del dicastero guidato da Pier Carlo Padoan ha illustrato la dichiarazione congiunta dei quarantaquattro Stati coinvolti nel processo di lotta all’evasione tributaria attraverso un incremento dei sistemi di scambio dei dati in possesso. In merito a ciò sono state forti le parole del ministro italiano che ha inteso sottolineare la valenza della giornata di ieri, che “segna una nuova e significativa pietra miliare nella realizzazione del nuovo standard globale per lo scambio automatico delle informazioni fiscali che porterà ad un cambiamento radicale nella nostra capacità di contrastare e scoraggiare l'evasione fiscale. I 44 paesi e giurisdizioni che si sono impegnati nell’iniziativa lanciata lo scorso aprile dal G5 per una rapida adozione di tale standard hanno, per la prima volta, annunciato congiuntamente il programma dettagliato per l’attuazione del nuovo standard globale. In base a tale programma, ambizioso ma realistico, le prime informazioni saranno scambiate nel 2017 anche per quanto riguarda conti aperti alla fine del 2015. Questo impegno concreto ai fini di una rapida adozione dello standard globale mostra la nostra determinazione a guidare il passaggio rapido ad un sistema realmente globale che rimuoverà i sicuri rifugi per tutti coloro che cercano di evadere le tasse. Chiediamo a tutti i centri finanziari di aderire a questo calendario temporale in modo coerente con le proprie responsabilità nel sistema finanziario globale. Auspichiamo una rapida trasposizione nel diritto comunitario del nuovo standard globale, ivi incluse le tempistiche annunciate oggi, entro la fine del 2014”. Padoan ha salutato con soddisfazione l’iniziativa che ha visto i natali al G5 dell’aprile 2013 in merito alle questioni di trasparenza e scambio automatico di informazioni a fini fiscali.

        La dichiarazione comune – Dunque, in cosa consiste questo impegno condiviso? Ebbene, attraverso la dichiarazione comune sottoscritta ieri, i Paesi “early adopters” hanno assunto l’irrevocabile impegno di implementare il Common Reporting Standard. In sostanza, si tratta di un nuovo standard globale sullo scambio automatico di informazioni finanziarie a fini fiscali, approvato dall’OCSE alla fine di gennaio dell’anno in corso. L’implementazione dovrà avvenire in base a un ben preciso calendario condiviso, tenendo conto del quale i suddetti Stati dovranno stipulare accordi tra autorità competenti e adottare le legislazioni nazionali utili affinché lo scambio possa avvenire senza impedimenti di sorta. Il citato calendario dispone infine che “gli intermediari finanziari raccoglieranno le informazioni sia sui conti intrattenuti al 31 dicembre 2015 che su quelli aperti successivamente mentre il primo scambio di informazioni tra autorità fiscali avrà luogo nel 2017”.


        Senza impedimenti di sorta... domanda: mettere delle condizioni da rispettare affinchè avvenga lo scambio automatico s'intende impedimento?

        Commenta


          #64
          “ L’autodenuncia –ha tagliatocorto-il ministro delle finanze –non deve essere una comoda via diuscita per gli evasori. L’intesa è stata raggiuntasull’inasprimento delle sanzioni economiche. Finora chi segnalavala propria colpa anticipando l’indagine oltre ad evitare ilcarcere, se la cavava con il pagamento di TUTTE LE IMPOSTE nonversate più un interesse annuo del 6% e, se l’evasione superava i50.000 €, anche una multa del 5%. Con il 2015 la sanzione saràraddoppiata e gli anni su cui fare chiarezza devono essere10.



          Tranquillistraccioni/e…..non è il ministro italiano che sta parlando….
          Ieri in Tv… Rmoscia si è detto pentito di aver fatto lo scudo a volto coperto …..quando si dice la coerenza…..Io non dico che una personanon possa pentirsi, ma se al gesto nobile non segue....….. ilpentimento non può essere a gratis insomma….Non basta dire hosbagliato……certo sarebbe stato meglio che avesse detto “ Hocreato un grave danno ai cittadini onesti e per questo in futuro miasterrò dalla gestione del bene pubblico”….ma, in tal caso, dalpopolo italiota sarebbe stato giudicato un sempliciotto , un uomoancorato ai principi morali, un sognatore…..

          Commenta


            #65
            Antiriciclaggio -

            03 Aprile 2014 Ore 06:35 Voluntary disclosure: la proposta di legge ignora il GAFI

            Le procedure di autodenuncia che si stanno diffondendo in molti Paesi sulla scorta dei lavori dell’OCSE in materia di voluntary tax compliance dovrebbero sottostare a principi stabiliti dal GAFI riguardanti l’applicazione dei normali presidi antiriciclaggio. Tuttavia, la proposta di legge presentata il 31 marzo 2014 alla Camera non ne tiene conto.


            In un mondo nel quale il GAFI è considerato ormai l’Oracolo dal quale promana ogni saggezza questo può comportare più problemi che soluzioni.
            Le procedure di autodenuncia che si stanno diffondendo fra molti Paesi si allineano a standard formulati da organizzazioni sovranazionali: principalmente l’OCSE e il suo braccio antiriciclaggio, il GAFI. Gli interventi normativi fin qui abbozzati anche in Italia non si discostano da questa tendenza.
            Ma c’è un’eccezione. Il disegno di legge (A.C. 2248 del 31 marzo 2014 ) che sostituirà l’art. 1, D.L. n. 4/2014, contiene infatti due parziali esoneri dalla segnalazione delle operazioni sospette. Uno per i professionisti, che vale limitatamente all’esame della posizione giuridica del cliente e all’assistenza nell’intera procedura, e uno per gli intermediari qualora, dopo aver acquisito tutta la documentazione della procedura, essi non rilevino elementi ulteriori e diversi da quelli contenuti nella documentazione acquisita.

            Il testo è pessimo e l’interpretazione letterale porterebbe a risultati assurdi: in base al tenore letterale gli intermediari dovrebbero essere esonerati anche se dalla documentazione acquisita emergesse che i fondi sono il frutto di una rapina, purché non rilevino elementi ulteriori e diversi.
            Ma, sorvolando sulla formulazione infelice, il punto è che l’esenzione può essere sembrata agli estensori del testo una semplificazione. In realtà rischia di essere una pessima idea per almeno due motivi.
            Il primo motivo consiste nel fatto che la disposizione non è conforme ai principi del GAFI i quali prevedono espressamente, fra l’altro, l’integrale applicazione delle misure e la proibizione di esenzioni dagli obblighi antiriciclaggio durante l’attuazione dei programmi di voluntary disclosure (GAFI, Managing the AML and CFT policy implications of VTC programmes, ottobre 2012).
            La voluntary disclosure messa in opera dall’Argentina è stata indicata come un esempio da non seguire proprio perché conteneva esenzioni simili e l’Argentina ha dovuto affrettarsi a rassicurare il GAFI sull’applicazione dei normali presidi antiriciclaggio.
            Il GAFI sta tenendo monitorati i programmi di voluntary disclosure di Argentina, Belgio, Italia, Pakistan, Turchia e Ungheria. Con i tempi che corrono, e mentre il nostro Paese si prepara per il prossimo anno alla valutazione in materia AML da parte del Fondo monetario internazionale, non sembra il caso di rischiare un “cicchetto” del GAFI.

            Il secondo motivo é che gli intermediari hanno già avuto un’esperienza analoga, con conseguenze ancora tutte da valutare. Una simile esenzione fu infatti prevista dall’art. 13-bis, D.L. n. 78/2009 in occasione dello scudo fiscale.
            Queste esenzioni impongono di fatto ai destinatari di stimare la rilevanza penale delle condotte dei propri clienti e addirittura di qualificare le condotte stesse per ipotizzare l’eventuale emersione di specifici illeciti.
            È di tutta evidenza che nessun commercialista o funzionario di banca è in grado di anticipare - per di più in tempi strettissimi - le conclusioni a cui potrebbero pervenire dei professionisti del diritto penale dopo mesi o anni di indagini, approfondimenti, dibattimenti, e due o tre gradi di giudizio.
            Insomma, l’esenzione costringe i destinatari a un esercizio impossibile e in contrasto con lo spirito della legge antiriciclaggio la quale infatti non affida loro il compito di sostituire le polizie e l’autorità giudiziaria, ma solo di segnalare certe operazioni al verificarsi di certe condizioni.
            I rischi ai quali sono esposti professionisti e intermediari in caso di (probabili) errori di valutazione sono evidenti.
            Non si capisce poi quale potrebbe essere il vantaggio, per i professionisti e gli intermediari e per i loro clienti interessati all’autodenuncia, di non eseguire le segnalazioni tenendo conto che comunque l'Agenzia delle Entrate è tenuta a comunicare all'autorità giudiziaria competente le notizie di reato e, in base al disegno di legge, la conclusione di ciascuna procedura di collaborazione volontaria.
            Una soluzione equilibrata sembra essere che professionisti e intermediari eseguano la comunicazione all’UIF all’avvio della procedura, specificando che il cliente è intenzionato ad avviare la collaborazione volontaria, e al termine della stessa integrino la SOS comunicandone anche la conclusione, in modo che l’Ufficio possa “scremare” i dossier da approfondire.
            A dire il vero non si capisce neppure quale sia il vantaggio per l’UIF di ricevere numerose segnalazioni probabilmente del tutto inutili, ma l’impianto della disciplina antiriciclaggio è progettato in questo modo a livello internazionale. Che esso stia producendo crescenti sprechi di risorse non è certo una scoperta dell’ultim’ora.

            Commenta


              #66
              LA VERA LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE SI FA IN QUESTO MODO….
              “Entrare” nelle banche e nelle fiduciarie…..

              Finora tutti si sono interessati solo al cliente, ma il cliente è solo un testimone di come funziona il sistema. Bisogna invece entrare nelle cattedrali…è necessario creare una sorta di Nsa delle transazioni finanziarie ( sistema HADOPI FINANZIARIO) che recuperi metadati delle transazioni economiche. Funzionerebbe come la Nsa con i metadati della telefonia e delle connessioni. Solo in questo modo si possono scoprire i movimenti di denaro, le quantità e seguirli.
              Il giudice Falcone è stato ucciso per questo…ricordo di aver letto che trascorreva notti intere a spulciare migliaia e migliaia di assegni (e girate) per risalire ai beneficiari effettivi dei soldi sottratti ai cittadini italiani, FOLLOW THE MONEY (segui i soldi) diceva… e troverai il colpevole……immaginate se fosse vivo ancora oggi …no, le lobby non potevano permetterlo.

              Commenta


                #67
                Ho letto che l'A.e si stia attrezzando con degli informatici....lavoreranno per questo?

                Commenta


                  #68
                  Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio


                  infamone....

                  Commenta


                    #69
                    Evasione da 4 milioni, sequestrata la villa della cantante Gianna Nannini a Siena - Il Fatto Quotidiano

                    Commenta


                      #70
                      Rino Gaetano - Gianna - Live Sanremo 1978 - YouTube

                      Commenta

                      Sto operando...
                      X