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L'angolo di ROL

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    Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio

    per questo il nostro è un paese "meraviglioso"......un paese per furbetti (loro si sentono tali, per me sono straccioni)

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...stato/3692777/
    Mi piacerebbe poterti smentire, ma non è possibile...

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      Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio

      Era doveroso scrivere quell'articolo, ma hai ragione: le questioni che riguardano il lavoro sono top secret, anche il luogo in cui si trova il magistrato. Che, spero per lui, si possa fidare di qualcuno per altre questioni della sua vita e, per quanto è possibile, anche nel lavoro.
      Nessuno tocchi babbino

      In tutto il mondo i giornalisti cercano notizie sulle inchieste che riguardano personaggi pubblici e, se sono bravi e/o fortunati, le trovano. Gli atti di indagine infatti, anche quando sono segreti, passano per decine di mani (non solo dei pm, ma anche di agenti, cancellieri, segretarie…) e, per quante cautele si adottino, prima o poi trapelano. Nel qual caso i cronisti vengono applauditi e premiati. Era così anche in Italia. Poi è arrivato Renzi. Da quel giorno, gli scoop sono buoni, se riguardano indagini sui nemici di Renzi; e cattivi, se riguardano indagini sugli amici di Renzi. Ne consegue che le fughe di notizie sono benemerite nel primo caso e scandalose nel secondo. Infatti sulle prime si indaga senza esclusione di colpi, anche indagando magistrati e loro compagne; nel secondo si lascia correre, sbadigliando e fischiettando. Da quando è nato, il Fatto ha svelato un’infinità di indagini, perlopiù segrete: quella (poi archiviata) a Lagonegro su Gianni Letta, quella di Milano su B. e Ruby, quella di Trani sulle pressioni di B. per chiudere Annozero, quella di Siena sul derivato tossico di Mps, quella tra Milano e Siracusa sui dossier dell’Eni, quella di Roma sulle polizze di Romeo “intestate” alla Raggi, quella su Consip e così via. Ma solo il caso Consip ha destato scandalo: e non perché amici e parenti di Renzi sono indagati per aver tentato di truccare il più grande appalto d’Europa e rovinato le indagini con soffiate, ma perché il Fatto l’ha raccontato.

      Anche gli errori o le forzature della polizia giudiziaria seguono un andamento intermittente: se riguardano gli amici di Renzi, sono dolosi a prescindere; se riguardano i nemici di Renzi o personaggi neutri (come Massimo Carminati o altri imputati di Mafia Capitale, che come tutti i maxi-processi contiene errori, poi scoperti dai pm, dai giudici o dai difensori), sono tutti in buona fede a prescindere e nessun carabiniere finisce indagato. Lo stesso doppio binario vale per la competenza, che Woodcock è da sempre accusato di violare: se il capitano Scafartocommise reati nell’informativa alla Procura di Napoli, è la Procura di Napoli che deve indagare; qui invece curiosamente indaga Roma. E vi raccomando la “rilevanza penale” che, per dirla con un francesismo, è come la pelle dei ********: più la tiri e più si allunga. La telefonata tra Renzi padre e Renzi figlio non viene né trascritta né contestata al babbo indagato, anche se penalmente rilevantissima (papà Tiziano non esclude di aver incontrato il suo aspirante corruttore Alfredo Romeo al bar). Invece vengono trascritte e depositate le intercettazioni penalmente irrilevanti di Raffaele Marra.

      Tipo quelle in cui l’ex funzionario commenta con l’amica Concetta la sua intervista al Fatto del novembre 2016, depositate al processo su una corruzione di 5 anni fa. E la celebrata “circolare Pignatone”, che doveva salvarci dall’obbrobrio delle intercettazioni penalmente irrilevanti sui giornali? Desaparecida. Anzi, gli stessi giornali che tuonano contro le intercettazioni penalmente irrilevanti sbattute in prima pagina sbattono in prima pagina le intercettazioni penalmente irrilevanti di Marra che dà della psicolabile o della “senza palle” alla Raggi (e figurarsi che sarebbe accaduto se Marra avesse detto che la sindaca ha le palle: sarebbero usciti in edizione straordinaria).

      Ora, noi sappiamo per certo che Woodcock non ci ha mai passato notizie, né segrete né pubbliche, né direttamente né tramite la sua compagna Federica, e speriamo che Lillo sia presto sentito dai pm per aiutarli a dissipare l’equivoco. Ma c’è chi potrebbe non crederci, dunque lasciamo che l’indagine faccia il suo corso (alla fine, se qualcuno se ne ricorderà, qualcun altro si vergognerà). Il fatto è che Woodcock era già colpevole prim’ancora di ricevere dai colleghi romani l’invito a comparire. Senza aver fatto assolutamente nulla di men che corretto, non appena Renzi e i suoi l’hanno attaccato pubblicamente sulle sue inchieste finite nel nulla (gli piacerebbe) e chiedendo al ministro Orlando di sguinzagliare gli ispettori come B., si è ritrovato sotto procedimento disciplinare a opera del Pg della Cassazione, il Csm ha aperto una pratica per trasferirlo da Napoli per “incompatibilità ambientale” (non si sa bene con chi o cosa) e ora è indagato a Roma con la sua compagna, che s’è vista pure sequestrare il cellulare (cosa mai avvenuta per l’indagato Tiziano Renzi: evidentemente è più grave una sospetta fuga di notizie che un sospetto traffico d’influenze). Intanto il suo capo Giovanni Colangelo è stato prepensionato dal governo. E i due testi-chiave dell’inchiesta? L’ad Consip, Marroni, è stato licenziato dal governo e l’ex sindaco di Rignano, Lorenzini, non è stato ricandidato dal Pd.

      Sfido io che B. ammira Renzi: gli sarebbe piaciuto, ai suoi tempi, liberarsi con tanta facilità dei suoi processi. Solo che lui non poteva, perché pezzi di magistratura, stampa, intellighentjia e opinione pubblica tennero la schiena dritta e fecero muro. Oggi, con Renzi, sono tutti così teneri che si tagliano con un grissino. Basta vedere tg e giornali di ieri: linciaggio di Woodcock e Sciarelli a reti ed edicole unificate. In prima linea proprio gli sparafucile berlusconiani, da Sallusti a Ferrara, da F.F. al rag. Cerasa, con l’ormai abituale contributo di Repubblica. In attesa di scoprire chi e perché protegge Renzi con lo scudo spaziale dell’alta tensione (chi tocca i fili muore) anche nel momento più nero della sua parabola politica, il governo dirami subito direttive precise a tutte le Procure della Repubblica: una lista completa di amici e parenti di Renzi da non sfiorare nemmeno con un fiore. Così i pm camperanno tranquilli e potranno almeno processare tutti gli altri.

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        http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...rsoni/3696288/

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          Sicilia, arrestati ex sindaco di Niscemi e altre 8 persone: “Voto di scambio politico mafioso”

          http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...fioso/3694991/

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            Laboccetta torna alla Camera 6 mesi dopo il carcere: “Sofferenza finita”. Per i pm è uomo di fiducia di Corallo, re delle slot

            http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...-slot/3694371/

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              Lamezia, un tesoro costruito grazie a una bancarotta

              Sequestro per tre milioni di euro ai coniugi Giuseppe Cristaudo e Titina Caruso, consigliere comunale di Forza Italia. Sigilli al bowling del centro commerciale e a una villa con 15 stanze e piscina. Nei guai anche un commercialista

              http://www.corrieredellacalabria.it/...una-bancarotta

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                URBINO – Sviluppi nella lunga inchiesta nei confronti della società di Volley Robur Tiboni, relativa agli anni in cui la squadra militava nella massima serie.
                La Guardia di finanza di Pesaro ha sequestrato 4 unità immobiliari, quote societarie, saldi attivi su conti correnti bancari e postali e quote societarie per un valore complessivo di un milione di euro ai rappresentanti di una società e due associazioni sportive di pallavolo femminile di Urbino, già indagati da due anni per associazione per delinquere finalizzata a violazioni tributarie. Nel maggio del 2015 le Fiamme gialle avevano eseguito numerose perquisizioni nei confronti dei tre indagati, sospettati di aver organizzato un articolato sistema di evasione delle imposte attraverso la creazione ad hoc di due associazioni sportive dilettantistiche, per beneficiare delle agevolazioni fiscali previste per questo tipo di enti e procurarsi entrate commerciali da destinare alla società sportiva che gestiva la squadra militante nel massimo campionato di pallavolo femminile. Secondo la Gdf le tre società avrebbero adottato un sistema contabile occulto parallelo a quello ufficiale per gestire le risorse finanziarie, omesso di registrare in contabilità le entrate realizzate e dichiarare i reali redditi percepiti, oltre ad occultare documenti e scritture contabili: un meccanismo che ha consentito di evadere le imposte sui redditi e l'Iva per la somma di un milione. Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal Gip di Urbino

                http://www.corriereadriatico.it/pesa...y-2533153.html

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                  Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
                  Nessuno tocchi babbino

                  In tutto il mondo i giornalisti cercano notizie sulle inchieste che riguardano personaggi pubblici e, se sono bravi e/o fortunati, le trovano. Gli atti di indagine infatti, anche quando sono segreti, passano per decine di mani (non solo dei pm, ma anche di agenti, cancellieri, segretarie…) e, per quante cautele si adottino, prima o poi trapelano. Nel qual caso i cronisti vengono applauditi e premiati. Era così anche in Italia. Poi è arrivato Renzi. Da quel giorno, gli scoop sono buoni, se riguardano indagini sui nemici di Renzi; e cattivi, se riguardano indagini sugli amici di Renzi. Ne consegue che le fughe di notizie sono benemerite nel primo caso e scandalose nel secondo. Infatti sulle prime si indaga senza esclusione di colpi, anche indagando magistrati e loro compagne; nel secondo si lascia correre, sbadigliando e fischiettando. Da quando è nato, il Fatto ha svelato un’infinità di indagini, perlopiù segrete: quella (poi archiviata) a Lagonegro su Gianni Letta, quella di Milano su B. e Ruby, quella di Trani sulle pressioni di B. per chiudere Annozero, quella di Siena sul derivato tossico di Mps, quella tra Milano e Siracusa sui dossier dell’Eni, quella di Roma sulle polizze di Romeo “intestate” alla Raggi, quella su Consip e così via. Ma solo il caso Consip ha destato scandalo: e non perché amici e parenti di Renzi sono indagati per aver tentato di truccare il più grande appalto d’Europa e rovinato le indagini con soffiate, ma perché il Fatto l’ha raccontato.

                  Anche gli errori o le forzature della polizia giudiziaria seguono un andamento intermittente: se riguardano gli amici di Renzi, sono dolosi a prescindere; se riguardano i nemici di Renzi o personaggi neutri (come Massimo Carminati o altri imputati di Mafia Capitale, che come tutti i maxi-processi contiene errori, poi scoperti dai pm, dai giudici o dai difensori), sono tutti in buona fede a prescindere e nessun carabiniere finisce indagato. Lo stesso doppio binario vale per la competenza, che Woodcock è da sempre accusato di violare: se il capitano Scafartocommise reati nell’informativa alla Procura di Napoli, è la Procura di Napoli che deve indagare; qui invece curiosamente indaga Roma. E vi raccomando la “rilevanza penale” che, per dirla con un francesismo, è come la pelle dei ********: più la tiri e più si allunga. La telefonata tra Renzi padre e Renzi figlio non viene né trascritta né contestata al babbo indagato, anche se penalmente rilevantissima (papà Tiziano non esclude di aver incontrato il suo aspirante corruttore Alfredo Romeo al bar). Invece vengono trascritte e depositate le intercettazioni penalmente irrilevanti di Raffaele Marra.

                  Tipo quelle in cui l’ex funzionario commenta con l’amica Concetta la sua intervista al Fatto del novembre 2016, depositate al processo su una corruzione di 5 anni fa. E la celebrata “circolare Pignatone”, che doveva salvarci dall’obbrobrio delle intercettazioni penalmente irrilevanti sui giornali? Desaparecida. Anzi, gli stessi giornali che tuonano contro le intercettazioni penalmente irrilevanti sbattute in prima pagina sbattono in prima pagina le intercettazioni penalmente irrilevanti di Marra che dà della psicolabile o della “senza palle” alla Raggi (e figurarsi che sarebbe accaduto se Marra avesse detto che la sindaca ha le palle: sarebbero usciti in edizione straordinaria).

                  Ora, noi sappiamo per certo che Woodcock non ci ha mai passato notizie, né segrete né pubbliche, né direttamente né tramite la sua compagna Federica, e speriamo che Lillo sia presto sentito dai pm per aiutarli a dissipare l’equivoco. Ma c’è chi potrebbe non crederci, dunque lasciamo che l’indagine faccia il suo corso (alla fine, se qualcuno se ne ricorderà, qualcun altro si vergognerà). Il fatto è che Woodcock era già colpevole prim’ancora di ricevere dai colleghi romani l’invito a comparire. Senza aver fatto assolutamente nulla di men che corretto, non appena Renzi e i suoi l’hanno attaccato pubblicamente sulle sue inchieste finite nel nulla (gli piacerebbe) e chiedendo al ministro Orlando di sguinzagliare gli ispettori come B., si è ritrovato sotto procedimento disciplinare a opera del Pg della Cassazione, il Csm ha aperto una pratica per trasferirlo da Napoli per “incompatibilità ambientale” (non si sa bene con chi o cosa) e ora è indagato a Roma con la sua compagna, che s’è vista pure sequestrare il cellulare (cosa mai avvenuta per l’indagato Tiziano Renzi: evidentemente è più grave una sospetta fuga di notizie che un sospetto traffico d’influenze). Intanto il suo capo Giovanni Colangelo è stato prepensionato dal governo. E i due testi-chiave dell’inchiesta? L’ad Consip, Marroni, è stato licenziato dal governo e l’ex sindaco di Rignano, Lorenzini, non è stato ricandidato dal Pd.

                  Sfido io che B. ammira Renzi: gli sarebbe piaciuto, ai suoi tempi, liberarsi con tanta facilità dei suoi processi. Solo che lui non poteva, perché pezzi di magistratura, stampa, intellighentjia e opinione pubblica tennero la schiena dritta e fecero muro. Oggi, con Renzi, sono tutti così teneri che si tagliano con un grissino. Basta vedere tg e giornali di ieri: linciaggio di Woodcock e Sciarelli a reti ed edicole unificate. In prima linea proprio gli sparafucile berlusconiani, da Sallusti a Ferrara, da F.F. al rag. Cerasa, con l’ormai abituale contributo di Repubblica. In attesa di scoprire chi e perché protegge Renzi con lo scudo spaziale dell’alta tensione (chi tocca i fili muore) anche nel momento più nero della sua parabola politica, il governo dirami subito direttive precise a tutte le Procure della Repubblica: una lista completa di amici e parenti di Renzi da non sfiorare nemmeno con un fiore. Così i pm camperanno tranquilli e potranno almeno processare tutti gli altri.
                  Come al solito guerra tra poteri dello Stato (solo che anziché partire dalla Magistratura, come vogliono far credere, parte dal Governo. Mentre i Magistrati di solito mi pare facciano il loro dovere )...

                  Renzi è meno attaccabile di Berlusconi, al di là dei guai giudiziari, è un politico giovane che riscuote consenso e dietro l'angolo c'è l'incubo Cinquestelle.....
                  Ultima modifica di strelizia; 01-07-2017, 19:06.

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                    Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio

                    Come al solito guerra tra poteri dello Stato...

                    Renzi è meno attaccabile di Berlusconi, al di là dei guai giudiziari, è un politico giovane che riscuote consenso e dietro l'angolo c'è l'incubo Cinquestelle.....
                    i 5 stelle ? ahahhahaha.

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                      Se erano capaci non avrebbero abboccato (Roma..)

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                      Sto operando...
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