Immagino che il lavoro sia tanto....e come si dice, scarseggiando uomini e mezzi, il Direttore ha pensato bene di utilizzarvi anche per il lavoro in scadenza.....come dargli torto. ...,la prossima volta fai la faccia tosta, bussa alla porta e di " Direttò me fa vedè pur u spurtill :-)..solo qualche giorno...:-))) e poi ritorno a fare quello che stavo facendo...se ti dice no....tu vacci lo stesso....mica ti può menare :-))))
gli altri 2 aprivano lo sportello autonomamente, niente archivio o lavori di scribacchino per loro....
insomma me l'hanno messa nel di di dietro
che significa lavoro da scribacchino? se un lavoro che andava fatto....dovevi farlo punto. Poi ripeto, potevi chiedere (con garbo) al tuo direttore di andare qualche giorno a vedere un altro settore....non credo ti sarebbe stato opposto un rifiuto.
che significa lavoro da scribacchino? se un lavoro che andava fatto....dovevi farlo punto. Poi ripeto, potevi chiedere (con garbo) al tuo direttore di andare qualche giorno a vedere un altro settore....non credo ti sarebbe stato opposto un rifiuto.
intendo avvisi di liquidazione e abbinamento di atti giudiziari per 3 mei piu per 2 mesi accertamento parziale
non ho fatto ne sportello ne 36 bis ter fatto dagli altri 2
credo che il termine breve per gli atti telematici è legato all'obbligatorietà con cui alcuni soggetti debbano provvedervi. La registrazione telematica comporta di allegare tutti i documenti, nessuno escluso, obbligo che, imposto a specifici soggetti, come ad esempio il notaio, si presume la correttezza nell'agire. Che interesse avrebbe il notaio ad occultare telematicamente degli atti soggetti a registrazione se la legge lo considera un pubblico ufficiale ligio alle regole? In tal caso quindi l'amministrazione, se vuole accertare la presenza di incongruenze ha un termine breve, ha tutto a disposizione, documenti, prove... e se non lo fa si attacca al tram. Più difficile è il caso della registrazione cartacea. L'ufficio dovrebbe provvedere ad ispezioni, verifiche, analisi e presunzioni che non derivano da un documento telematico prodotto da un pubblico ufficiale. L'accertamento richiede più tempo.... e quindi un termine maggiore per procedere...
Si ai domiciliari per il notaio che non versa le somme ricevute dai clienti a titolo di imposta all’erario.Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con sentenza. 25841 depositata il 6 luglio scorso. Secondo la ricostruzione della vicenda, un notaio, invece di versare le somme dei clienti per l’acquisto di immobili a titolo di imposta, teneva queste somme per se, o in alcuni casi versava allo stato cifre di gran lunga inferiori a quelle reali.Alcuni acquirenti lamentavano quindi che le somme da loro versate al notaio, a titolo di imposta di registro, ipotecarie e catastali non erano stata corrisposte alla Agenzia delle Entrate. Emergeva che, pur avendo regolamento riscosso dai contraenti, le somme da questi dovute allo Stato per le imposte, il notaio non le aveva poi materialmente versate all’ufficio competente.Inoltre la Corte ha spiegato che la notaia in questione si era poi trasferita ad Orbetello ingenerando il convincimento secondo cui l’intento dell’imputata sarebbe stato quello di protrarre l’azione illecita in modo indisturbato e in luogo dove non erano noti i precedenti comportamenti. Quest’ultima considerazione ha quindi persuaso gli Ermellini sulla legittimità dell’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari del notaio accusato di peculato.
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