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Comitato vincitori-idonei educatori C1, Dipartimento amministrazione peniten

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    SALVIAMO LA LEGGE GOZZINI!
    Ha senso, in un momento in cui al centro dell’attenzione
    di tutti c’è la voglia di vivere più sicuri, pensare a
    modificare pesantemente, fin quasi a svuotarla, una legge
    che da anni contribuisce proprio a creare SICUREZZA?
    Eppure è quello di cui si parla con sempre maggiore
    insistenza, nell’ambito di una campagna martellante sulla
    sicurezza.
    MA LA
    GOZZINI È UNA LEGGE CHE CREA SICUREZZA!

    Una legge che permette a chi sta in carcere di avviare
    un lento rientro nella società fatto di piccoli passi, che
    vanno dai permessi premio alle misure alternative alla
    detenzione, e di coltivare in ogni caso la speranza che
    ci sia sempre un’altra possibilità nella vita.
    Una legge grazie alla quale la violenza dentro le carceri
    si è enormemente ridotta, permettendo anche a chi
    opera all’interno di lavorare in condizioni decenti.
    Una legge grazie alla quale una persona che comincia un percorso di rientro nella società, controllato
    e con tappe chiare, sarà meno incattivita, spaesata, priva di riferimenti di una, scaraventata fuori dalla
    galera a fine pena, a fare indigestione di libertà e di solitudine.
    Una legge che permette alle persone detenute di “allenarsi alla legalità e alla libertà”. Si dice che
    bisogna tenere le persone in galera fino all’ultimo giorno, ma in questo modo si impedisce di fatto ai
    condannati di riabituarsi alla libertà in modo graduale ed equilibrato.
    Si fa sempre un gran rumore quando un detenuto in semilibertà commette un
    reato, e sono davvero eventi rari (lo 0,24 %), mentre non si parla quasi mai delle
    migliaia di persone che proprio grazie alle misure alternative al carcere, come la
    semilibertà, sono riuscite a lavorare, a formarsi una famiglia e a costruirsi una
    vita dignitosa nella legalità.
    I dati, del resto, parlano chiaro: perché tra chi si fa la galera fino alla fine, il 69%
    torna a commettere reati negli anni successivi, e tra chi invece esce prima, ma
    gradualmente con le misure alternative, la recidiva è del 19%.
    Vivere in una società che sa riaccogliere è una scuola di umanità, di equilibrio e
    di serenità che, alla lunga, costituisce una garanzia di maggior sicurezza per tutti
    Sottoscrivo l’Appello per “Salvare la legge Gozzini”:
    Nome _________________ Cognome __________________

    (Le adesioni sono da inviare a Ristretti Orizzonti: Via Citolo da Perugia, 35 - 35138 Padova - mail: redazione@ristretti.it


    Sta per concludersi la fase epistolare con un'ultima iniziativa. A settembre nuova fase e incontro.


    www.ristretti.it
    edizione 7 Luglio 2008
    Files allegati
    lettera_alfano.pdf‎ (16.6 KB, 125 visite)
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    www.vita.it
    Giornale settimanale sul non profit,edicola n 29
    Articolo commentato sui vincitori/idonei del concorso per educatori nel Dap a seguito di lettera ad Alfano.
    Files allegati
    articolo con lettera ad Alfano pubblicato dal settimanale NON PROFIT sui 397 educatori.pdf‎ (55.9 KB, 102 visite)


    www.polpen.it
    notiziario del 17 luglio 2008
    In prima pagina i vincitori/idonei del concorso 397 educatori nel DAP:
    http://www.polpen.it/index.asp?action=viewart&id=956

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      Originariamente inviato da Miss. Lorina Cappa Visualizza il messaggio
      Magari sarebbe opportuno chiarire che l'iniziativa parlamentare di cui sopra non è dovuta alla solerzia del tuo comitato ma a tutt'altro gruppo. Tanto per essere precisi e non rischiare di prendersi meriti che non vi appartengono.

      Chiusa la fase epistolare (genialmente rappresentata sul forum Educatori C1) inizierà la nuova fase con la richiesta di incontro. Poichè per incontrarsi bisogna essere in due e finora né il ministro né nessuno del DAP ha sull'agendina il tuo nome o quello del tuo comitato. Sbaglio?!?!?!?

      A me è parso di dover fare un po' di chiarezza poiché dopo le ultime vergognose vicende riguardanti, suo malgrado, il comitato di Mirtilla non mi pare giusto continuare ad appropriarsi di idee e di conquiste altrui.

      Non serve specificarlo se chi legge ha un briciolo di cervello venuss ha pubblicato diversi articolo relativi al penitenzairio non si è mai presa alcun merito, era evidente che non erano tutti correlati strettamente alla nostra vicenda. Non voglamo riconoscimenti missschiocchina ma solo un'assunzione. Non ci arrivi proprio, vero?

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        Ma io l'ho scritto perché pensavo che tu non avessi capito.....vai a fare del bene.....

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          COMUNICATO CONGIUNTO
          CISL PENITENZIARIO E SI.DI.PE.
          CARCERI: IL RISCHIO DI PERDERE IL CONTROLLO DELLA SITUAZIONE
          Preferire la forza della ragione alla ragione della forza

          Semplicistica è la tesi di chi legge nei recenti, numerosi, casi di violenza da parte di detenuti registrati nei confronti degli operatori penitenziari, innanzi tutto di polizia, la naturale conseguenza del riformarsi del sovraffollamento nelle carceri.
          Certamente concentrare un numero eccessivo di persone detenute in strutture che non sono, obiettivamente, in grado di contenerle, favorisce lo scatenarsi di situazioni di criticità e di tensione, ma la causa non può essere solo e sempre quella…
          In verità la sensazione, diffusa tra tutto il Personale (nessuno escluso), è che si stia progressivamente perdendo la caratterizzante attitudine professionale (mai concretamente monetizzata…) di riuscire
          a rimanere "freddi" in situazioni calde, razionali in situazioni dove gli animi dei detenuti risultino essere tesi e concitati, di riuscire ad imporsi, preliminarmente, con la forza della ragione e della parola, facendo comprendere come non giovi a nessuno peggiorare la qualità dei rapporti umani o far precipitare le situazioni.
          Il carcere è sempre stato, e continuerà ad essere, un luogo "difficile", e sicuramente il SIDIPE e la CISL, nei tavoli in cui interverranno, in tema di rinnovi contrattuali, ribadiranno tale elementare principio, affinché sia "pesato" in termini retributivi ed attraverso mezzi di protezione sociale adeguati,
          rimarcando le differenze: la polizia e gli operatori penitenziari stanno "in mezzo", per l’intero arco della loro giornata lavorativa, alle più diverse, e talvolta spietate, criminalità prigioniere…
          Non bisogna essere sociologi per comprendere come i detenuti malvolentieri si sentano ospiti nelle patrie galere, non risultando sufficiente il subentrare della rassegnazione: in carcere anche i problemi talvolta più semplici e banali vengono vissuti come gravi ed insormontabili;
          il rischio ed il conflitto sono sempre in agguato.
          Proprio l’esigenza di questa consapevolezza, che andrebbe particolarmente curata in sede di formazione professionale, dovrebbe spingere gli operatori penitenziari a mettere in campo la loro migliore performance, la loro capacità di
          non perdere il controllo delle situazioni, anche ove le stesse appaiano pronte a collassare.
          L’attuale legislazione e la giurisprudenza, insieme con la c.d. "società civile", starebbero con il poliziotto penitenziario oppure contro ?
          Altra cosa è impedire, usando le armi in dotazione da parte delle sentinelle (figure ormai rare e da collezione in diversi istituti…), l’evasione di un detenuto, altro è essere costretti a ricorrere, in situazioni di forte criticità, a sfollagenti e scudi, gas lacrimogeni o lance antincendio…
          Ma queste sono
          considerazioni comuni a tutti coloro che, per davvero, operino all’interno delle carceri e non certo quelle di quanti, cerchino di affrontare le criticità illudendosi che un armamentario diverso risulterebbe risolutivo.
          E’ la presenza di personale di polizia penitenziaria e degli altri operatori tutti che andrebbe, al contrario, esigita e maggiormente assicurata, non abbandonando quelle poche residue nelle stesse, in sezioni detentive sempre più affollate di detenuti e, contestualmente, depredate negli organici di polizia che si vorrebbe impegnare altrove, purché fuori dagli istituti penitenziari: pensate quale grande sollievo sarebbe per un giovane agente non sentirsi soli, ed avere un compagno di lavoro accanto, nei posti di servizio !
          Altro che "colpi di sole", è l’ombra ed il buio che molti sembrano voler continuare a preferire in questa calda estate.
          Il Segretario Nazionale SI.DI.PE. Il Coordinatore Nazionale Penitenziario CISL/Fps
          Enrico SBRIGLIA Marco MAMMUCARI


          Sta per concludersi la fase epistolare con un'ultima iniziativa. A settembre nuova fase e incontro.


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          notiziario del 17 luglio 2008
          In prima pagina i vincitori/idonei del concorso 397 educatori nel DAP:
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          Ultima modifica di VeNuSsS; 06-08-2008, 13:19.

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            COORDINAMENTO NAZIONALE GIUSTIZIA
            00186 Roma - Via del Corea, 13 - Tel. 06/3233363 - 06/36000316 – 06/3203311 Fax 06/3226052
            e-mail: ugl.statali@libero.it - paola.saraceni@uglstatali.it - 347/0662930
            sito web: www.uglstatali.it
            Comunicaci la tua e-mail o fax ti invieremo la nostra newsletter.
            Se invece intendi cancellarti o esercitare i diritti previsti dall’art 7, D.L. 30 giugno 2003, n. 196
            scrivici, sarà nostra cura adempiere a quanto da te richiesto
            - 1 -
            UNIONE GENERALE DEL LAVORO
            Prot. n. 7_955_GIUSTIZIA Roma, 25 luglio 2008
            Info Giustizia n. 24
            I NOSTRI GOVERNANTI, DI FRONTE ALLA GRAVE CRISI DELLA GIUSTIZIA,
            CHE COSA FANNO ?


            HANNO
            stanziato per il ministero della giustizia 107 milioni nel 2006, contro
            i 202 milioni del 2002;
            HANNO


            ridotto del 25% gli stanziamenti per i consumi e per il materiale di
            cancelleria;
            HANNO


            bloccato le assunzioni, lasciando gli organici scoperti in tutti i
            settori.
            Il personale amministrativo ha una scopertura del

            30% ed attende da 8 anni
            la riqualificazione !!
            Il Capo Dipartimento Castelli ha dichiarato che

            i tagli previsti dal D.L. 112,
            che anticipa la finanziaria 2009,


            porteranno al BLOCCO degli Uffici
            Giudiziari
            Con personale insufficiente, con pochi soldi per mezzi e strumenti e ancor
            meno soldi per il personale,


            la Giustizia rischia LA PARALISI TOTALE !
            contro questo gioco al massacro, fai valere i tuoi diritti:
            ADERISCI SUBITO AL RICORSO
            PER RISARCIMENTO DANNI CAUSATO DALLA MANCATA
            RIQUALIFICAZIONE (ovviamente beati loro che possono )

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              Lombardia: don Virgilio Balducchi; situazione è insostenibile

              Dire, 6 agosto 2008

              In Lombardia "situazione insostenibile". Lo sostiene don Virgilio Balducchi, cappellano del carcere di Bergamo e delegato dei padri spirituali degli istituti di pena lombardi: "A due anni dall’indulto, a Bergamo, ci sono 500 detenuti per 280 posti".
              A due anni dall’indulto la situazione nelle carceri lombarde è di nuovo insostenibile. A dirlo è don Virgilio Balducchi, cappellano del carcere di Bergamo e delegato dei padri spirituali degli istituti di pena lombardi. "Il sovraffollamento - dice don Virgilio Balducchi - ha raggiunto i livelli precedenti alla legge del 2006. A Bergamo, a fronte di una capienza di 280 persone, sono state già superate le 500 presenze. E in un incontro avuto la scorsa settimana con gli altri cappellani della Lombardia ho potuto riscontrare che la situazione è la stessa quasi ovunque". Secondo don Virgilio Balducchi, "siamo ai livelli pre-indulto, anche se a essere tornati in carcere non sono soltanto coloro che ne erano usciti grazie all’atto di clemenza del Parlamento".
              Situazione difficile anche a Brescia, dove Mario Fappani, garante dei detenuti del Comune, denuncia una situazione difficile nella casa circondariale "Canton Mombello:" "Un edificio vecchio di oltre un secolo e con una tollerabilità massima certificata di 290 posti la scorsa settimana è arrivato a contenere 450 persone, per il 75% stranieri appartenenti a decine di nazionalità. Il caldo afoso di questi giorni contribuisce a pregiudicare ancora di più la tollerabilità della vita in carcere".
              A Bollate, invece, la situazione resta nella norma: i detenuti sono poco più di 700, spiega la direttrice Lucia Castellano, la struttura ne potrebbe ospitare fino a 970 anche se la sua capienza attuale è inferiore perché alcuni settori del carcere, pur non essendo pieni, non possono ricevere altri detenuti: "Nel settore femminile, ad esempio, ci sono solo 40 persone a fronte di 100 posti disponibili, ma il numero non può aumentare perché mancano le agenti di polizia". A agosto sarà un mese difficile anche a Bollate: "La maggior parte della attività si interrompono - aggiunge il cappellano, don Antonio Sfondrini -. Terminano la scuola e le attività integrative, diminuiscono il personale e i volontari".

              Milano: caldo e poco personale… agosto è il mese più difficile

              Dire, 6 agosto 2008

              Il Garante dei detenuti della Provincia di Milano ha svolto una ricognizione negli istituti di pena. Oltre al sovraffollamento, i maggiori problemi sono risultati le condizioni igieniche e la dignità delle persone.
              Anche nelle carceri di Milano la situazione si sta avvicinando a quella precedente all’indulto. Lo dice Giorgio Bertazzini, Garante dei detenuti della Provincia di Milano, che nelle settimane scorse ha svolto una ricognizione negli istituti di pena della provincia in previsione di agosto, "il mese più difficile in ogni carcere, sia per il caldo che per la mancanza di personale e di volontari".
              A essere sovraffollate, spiega Giorgio Bertazzini, sono soprattutto le due case circondariali: "A san Vittore, al posto delle 800 persone regolamentari, ce ne sono 1400, e gli ingressi arrivano anche a 70 al giorno. A Monza ci sono 800 detenuti quando potrebbero essere al massimo 400, e un centinaio di detenuti dorme con il materasso buttato sul pavimento".
              In tutta la Provincia di Milano i reclusi sono circa 4mila, cioè esattamente il 50% del totale regionale, mentre le strutture del territorio potrebbero ospitare non più di 2500 persone. "Tra gli aspetti della vita in carcere più compromessi ci sono l’igiene e la dignità delle persone - dice Giorgio Bertazzini -. La carenza di fondi ha tagliato i kit di primo ingresso, diminuito la frequenza con la quale vengono cambiati materassi e biancheria". Anche le condizione economiche dei carcerati si sono aggravate: "A san Vittore, dove in passato molti detenuti provvedevano da sé a farsi da mangiare con cibi acquistati con i propri soldi, adesso il carrello per la consegna dei pasti arriva vuoto alla fine dei corridoi".

              Bologna: Berselli (Pdl); situazione "Dozza" è tra le più critiche

              Ansa, 6 agosto 2008

              La situazione del carcere bolognese della Dozza è "drammatica, per il numero spropositato di detenuti" e per la "grave carenza di personale". Lo dice il Presidente della Commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli, dopo una visita alla Casa Circondariale di Bologna. La situazione, a suo giudizio, è "tra le più critiche del paese" per sovraffollamento di detenuti (previsti 483, presenti 1.042) e scarsità di personale (386 unità anziché le 567 fissate).


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                Visita a sorpresa del Ministro a Regina Coeli


                Visita a sorpresa del ministro della Giustizia Angelino Alfano nel carcere romano di Regina Coeli. Il Guardasigilli, nel pomeriggio, ha trascorso piu' di un' ora nell' istituto di pena per rendersi conto di persona dello stato della struttura e delle condizioni di vita dei detenuti.
                Si e' trattato di una iniziativa spontanea, e' stato spiegato, la prima di un giro che nei prossimi mesi tocchera' le carceri di altre regioni italiane. Proprio ai problemi della vita dietro le sbarre il ministro dedichera' - a quanto si e' appreso - l' intervento previsto al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione il 26 agosto.
                A Regina Coeli Alfano ha visitato la storica rotonda dove tre papi - Giovanni XXIII, Paolo VI, e Giovanni Paolo II - hanno celebrato la messa per i reclusi; poi e' stato accompagnato in varie sezioni della parte antica del carcere e in quelle sottoposte a lavori di ristrutturazioni in tempi piu' recenti.
                Il Guardasigilli ha avuto modo di parlare con molti detenuti in attesa di giudizio ed extracomunitari, alcuni dei quali gia' condannati in primo grado, e alcuni tossicodipendenti. Poi ha incontrato alcuni agenti ai quali - a quanto e' stato riferito - ha ribadito l' attenzione del ministero nei confronti dell' attivita' del Corpo di Polizia Penitenziaria.
                Camminando nei corridoi, Alfano e' stato riconosciuto e chiamato da vari detenuti ed e' entrato in alcune celle fermandosi per brevi colloqui. Chi ha assistito alla visita ha detto che il ministro ha constatato come nelle sezioni ristrutturate le condizioni di vita siano piu' accettabili concordando sulla necessita' di proseguire nel programma di ammodernamento del carcere, costruito alla fine del 1800. L' istituto di pena non ha problemi di sovraffollamento dal momento che ha 870 detenuti ma puo' ospitarne fino a mille.

                7/8/2008


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                  ciauz Venussssssssssssssssssssss
                  gli amici vanno e vengono........i nemici si accumulano!

                  Commenta


                    Goku giorno!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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                      Giustizia: Sappe; sovraffollamento delle carceri è allarmante

                      Comunicato stampa, 7 agosto 2008
                      Appello del Sappe al Ministro Alfano e al Capo del Dap Ionta.
                      Da tempo sosteniamo che l’assenza di una seria politica di riforme strutturali sul sistema penitenziario da approvarsi congiuntamente al provvedimento di indulto del 2006 avrebbe portato in poco tempo le carceri a livelli allarmanti di affollamento. Alla fine dello scorso mese di luglio, i detenuti a vario titolo nelle Case Circondariali, nelle Case di Reclusione e negli istituti per le misure di sicurezza erano vicinissimi a sfondare quota 55mila (54.945), cioè quasi il 30% in più del livello di capienza delle 205 strutture penitenziarie attive in Italia (42.950 posti ).
                      E ogni settimana il numero dei detenuti aumenta. Servono dunque risposte concrete ed urgenti, alle quali vogliamo contribuire con alcune soluzioni che indichiamo al Ministro della Giustizia Angelino Alfano ed al nuovo Capo dell’Amministrazione penitenziaria Franco Ionta, con i quali intendiamo collaborare seriamente per risolvere una grave criticità del sistema Giustizia del nostro Paese.
                      Servono interventi correttivi urgenti in materia penitenziaria. A cominciare, ad esempio, dall’incremento del grado di attuazione della norma che prevede l’applicazione della misura alternativa dell’espulsione per i detenuti extracomunitari i quali debbano scontare una pena, anche residua, inferiore ai due anni. La disposizione infatti attribuisce al Magistrato di Sorveglianza un potere di attivazione di ufficio finalizzato alla verifica dei presupposti per l’emissione del decreto di espulsione, che potrebbero dare un primo segnale di deflazione penitenziaria.Ma è urgente intervenire presto perché la situazione penitenziaria del Paese sta raggiungendo livelli davvero allarmanti.


                      Sta per concludersi la fase epistolare con un'ultima iniziativa. A settembre nuova fase e incontro.


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                      edizione 7 Luglio 2008
                      Files allegati
                      lettera_alfano.pdf‎ (16.6 KB, 126 visite)
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                      www.vita.it
                      Giornale settimanale sul non profit,edicola n 29
                      Articolo commentato sui vincitori/idonei del concorso per educatori nel Dap a seguito di lettera ad Alfano.
                      Files allegati
                      articolo con lettera ad Alfano pubblicato dal settimanale NON PROFIT sui 397 educatori.pdf‎ (55.9 KB, 110 visite)


                      www.polpen.it
                      notiziario del 17 luglio 2008
                      In prima pagina i vincitori/idonei del concorso 397 educatori nel DAP:
                      http://www.polpen.it/index.asp?action=viewart&id=956

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