annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

testi di studio per MIBAC_397 posti di "Assistente alla Vigilanza..."

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

    Originariamente inviato da robivann Visualizza il messaggio
    Mi chiedo però che contributo maggiore rispetto ad essi possano portare persone per nulla motivate e scontente prima ancora di cominciare, seppure dotate di titoli e capacità eccelse. Io vi invito a pensarci bene signori perchè si tratta di restarci a lungo nel museo ad indicare il bagno ai turisti
    son d'accordo

    Commenta


      Originariamente inviato da suzy Visualizza il messaggio
      Scusa avrò il cervello fuso dal prolungato studio del diritto (più rovescio, mi sembra), ma non ho capito questa storia dei petali di rosa....
      Te lo spiego in un attimo. Prima però voglio ribadire una cosa: non sto qui né per lamentarmi né per sollevare polemiche etc. Anzi, di solito intervengo poco. Se poi alcune proposizioni vengono interpretate, sic et simpliciter, come espressione di disfattismo, lamentele etc., beh, questo potrebbe anche significare - e sfido chiunque a dimostrare il contrario - che quelle proposizioni dicono ciò che fa comodo non sentirsi dire. Altro che sofismi, dunque.

      Quanto alla storia dello spargere petali di rose. Si tratta dell'atteggiamento, potremmo dire, cui ci riferiamo quando diciamo "eh, va bene, per te son tutte rose e fiori". Un atteggiamento edificante, dunque, che spaccia per "verità" ciò che invece desideriamo lo sia. Mascheramento del desiderio. Wishful thinking, dicono gli inglesi, no?

      Per il resto, sono certo che tutti noi, se ce ne sarà data la possibilità, faremo del nostro meglio. Questo però non può significare rinunciare a riflettere, qualunque sia l'esito delle riflessioni.

      Commenta


        Originariamente inviato da robivann Visualizza il messaggio
        Francamente resto sorpreso da questo tipo di discorsi
        e la mia sorpresa è principalmente dovuta all'ammirazione nei confronti di chi, pur ritenendo tale lavoro un "ripiego" non corrispondente alle proprie ben più ampie potenzialità, è riuscito a superare delle prove non facili con una concorrenza molto agguerrita. Detto questo, mi sembra che molti di voi siano consci del degrado dei beni culturali in Italia e tutti siamo concordi nel meravigliarci di fronte all'inettitudine e all'impreparazione degli attuali "custodi". Mi chiedo però che contributo maggiore rispetto ad essi possano portare persone per nulla motivate e scontente prima ancora di cominciare, seppure dotate di titoli e capacità eccelse. Io vi invito a pensarci bene signori perchè si tratta di restarci a lungo nel museo ad indicare il bagno ai turisti
        Ma insomma, questo bagno si tratterà sì o no di indicarlo? Ed il caffè da portare alla dottoressa dirigente?.
        La mia voleva essere, potremmo dire, una "realistica ironia", a cavallo tra il serio ed il faceto. Se vuoi, anche una sdrammatizzazione, visto che quando parliamo di "lavoro" tutto diventa serio, drammatico, tragico. Credo sia perché c'è di mezzo Sua Maestà la morte: se non lavoro non mangio; e se non mangio muoio; dunque, per la proprietà transitiva dell'implicazione: se non lavoro muoio.
        Ma capisco gli effetti antipatici che può provocare su chi, magari a prezzo di grandi fatiche, si è cimentato in questo concorso. Se le mie parole hanno provocato tali effetti, me ne scuso. Ci impegneremo tutti, nei musei, potete starne certi. Magari i "disfattisti" un pelo di più degli "spargitori di petali di rose".

        Commenta


          Originariamente inviato da mark973 Visualizza il messaggio
          Ma insomma, questo bagno si tratterà sì o no di indicarlo? Ed il caffè da portare alla dottoressa dirigente?.
          La mia voleva essere, potremmo dire, una "realistica ironia", a cavallo tra il serio ed il faceto. Se vuoi, anche una sdrammatizzazione, visto che quando parliamo di "lavoro" tutto diventa serio, drammatico, tragico. Credo sia perché c'è di mezzo Sua Maestà la morte: se non lavoro non mangio; e se non mangio muoio; dunque, per la proprietà transitiva dell'implicazione: se non lavoro muoio.
          Ma capisco gli effetti antipatici che può provocare su chi, magari a prezzo di grandi fatiche, si è cimentato in questo concorso. Se le mie parole hanno provocato tali effetti, me ne scuso. Ci impegneremo tutti, nei musei, potete starne certi. Magari i "disfattisti" un pelo di più degli "spargitori di petali di rose".

          ue non si puo dire na parola.....se scatenato l inferno.... oggi mi hanno dato del classista, dell'esaurito e secondo me pure dello s tronzo del presuntuoso...e vabbe anche gesu era incompreso.....mi è di consolazione....faro dei miracoli....per farmi perdonare....ma voi ,,,,pregatemi

          Commenta


            Originariamente inviato da suzy Visualizza il messaggio
            son d'accordo
            E mi verrebbe anche da dire "Chi ha i denti non ha il pane e chi ha il pane non ha i denti"...

            Commenta


              Originariamente inviato da ECONOMISTA73 Visualizza il messaggio
              ue non si puo dire na parola.....se scatenato l inferno.... oggi mi hanno dato del classista, dell'esaurito e secondo me pure dello s tronzo del presuntuoso...e vabbe anche gesu era incompreso.....mi è di consolazione....faro dei miracoli....per farmi perdonare....ma voi ,,,,pregatemi
              E' che toccare l'argomento "lavoro" è sempre una cosa delicata, oggi più che mai, visto che è oggi, più che mai, che l'uomo sente con tutte le sue forze di esistere solo se (o magari se e solo se) può dire di lavorare. Tra l'altro la dissacrazione del lavoro è una operazione pericolososissima da fare - e che dunque è fortemente sconsigliabile - negli ambienti lavorativi. Chi lo fa sperimenterà a sue spese, quale agnello sacrificale, tutta la "pietas" di cui è capace l'epoca dei "diritti dell'uomo".
              Ma lo saprai già. Dunque, in fondo, l'effetto che le tue parole hanno sortito è stato quello di trasformare questo forum in un ambiente lavorativo o per lo meno pre-lavorativo. Hai anticipato quell'ambiente.

              Ci sono precise ragioni che presiedono al fatto che la domanda "cosa fai nella vita?" significa "che lavoro fai?" (per cui se rispondi "nulla" stai affermando, autocontraddicendoti, di non fare nulla nella vita). Tu hai toccato quelle ragioni, e sei finito sulla croce.

              Commenta


                frequento il forum raramente perchè non mi piace interagire in questo modo, ma sono un pò allibita da quello che leggo...
                scusate ma stiamo parlando di un posto di lavoro o di un patibolo?
                scusa economista, eh, non ti conosco ma spesso ho letto i tuoi post...permetti che ci si indispone un pò se prima di sapere l'esito dello scritto eri tra i più accaniti e trepidanti e ora siamo noi gli inguaiati ad aspettare/sperare di essere assunti?
                x chi deve fare ancora l'orale poi capisco l'insofferenza verso certi discorsi...

                cmq cambiando argomento ho trovato questa notizia su un altro forum(forse già data):
                RIUNIONE TAVOLO NAZIONALE 16 DIC ORDINE DEL GIORNO
                di UILservizosindacale il martedì 15 dicembre 2009, 15:40

                Si comunica che il giorno 16 dicembre 2009 alle ore 14.00, presso il Salone del Consiglio Nazionale (via del Collegio Romano, 27), si terrà una riunione di contrattazione nazionale con il seguente ordine del giorno:

                1. Fondazione MAXXI;
                2. approfondimento dell’art 12 del CCIM (Comma 3);
                3. prima informativa sugli organici �" piano assunzioni 2010.

                speriamo bene...

                Commenta


                  Originariamente inviato da mark973 Visualizza il messaggio
                  E' che toccare l'argomento "lavoro" è sempre una cosa delicata, oggi più che mai, visto che è oggi, più che mai, che l'uomo sente con tutte le sue forze di esistere solo se (o magari se e solo se) può dire di lavorare. Tra l'altro la dissacrazione del lavoro è una operazione pericolososissima da fare - e che dunque è fortemente sconsigliabile - negli ambienti lavorativi. Chi lo fa sperimenterà a sue spese, quale agnello sacrificale, tutta la "pietas" di cui è capace l'epoca dei "diritti dell'uomo".
                  Ma lo saprai già. Dunque, in fondo, l'effetto che le tue parole hanno sortito è stato quello di trasformare questo forum in un ambiente lavorativo o per lo meno pre-lavorativo. Hai anticipato quell'ambiente.

                  Ci sono precise ragioni che presiedono al fatto che la domanda "cosa fai nella vita?" significa "che lavoro fai?" (per cui se rispondi "nulla" stai affermando, autocontraddicendoti, di non fare nulla nella vita). Tu hai toccato quelle ragioni, e sei finito sulla croce.

                  condivido anzi super condivido...te si che la sai lunga .....semplicemente si è per un momento rotto quel velo di buonismo che mi fa cariare i denti.....tipo vi voglio tutti bene...siete la mia famiglia pensa che alla vodafone uno che lavorava con me piangeva davanti al team leader che per lui era come il padre che non aveva mai avuto...tutto questo per una riconferma contrattuale che a lui è stata data anche se al telefono parlava in dialetto stretto a me no perche io dicevo esattamnete le stesse cose che dico qua....figurati se ste situazioni non le ho gia vissute

                  Commenta


                    Originariamente inviato da mark973 Visualizza il messaggio
                    Molto impegnativa, la tua proposizione! Pulire i gabinetti in una stazione è un lavoro? Se non lo è, dovremo trovare un termine per definire che cosa è quella cosa: pulire i gabinetti di una stazione. Schiavitù?

                    Se invece lo è, visto che il tuo asserto è universale (c'è quel "qualsiasi", che ha la valenza logica di un "ogni"), allora delle due l'una:
                    - o non è possibile fare con passione il lavoro di pulitore di gabinetti di una stazione. E allora esce fuori che ci sono dei lavori che non è possibile fare con passione, cioè proprio con quella cosa, la passione, che garantirebbe la trasformazione di qualsiasi lavoro in un bel lavoro. Bella sfiga, dunque, un lavoro del genere.
                    - oppure è possibiile fare con passione il lavoro di pulitori dei gabinetti di una stazione. Allora dovremmo dire che questo lavoro, fatto con passione, si trasforma in un bel lavoro. Diciamolo pure, perché da un punto di vista logico non fa una grinza. Però attenti a dirlo a chi quel lavoro lo fa, perché potremmo per lo meno essere mandati a quel paese (poi, certo, potremmo sempre dire che la loro rabbia è dovuta al fatto che essi non puliscono i gabinetti della stazione con passione).



                    Altra proposizione impegnativissima! Poniamo: "se una persona vale qualcosa, allora non resterà a fare il custode a vita". Te la sentiresti, allora, di andare a dire a quelli che a vita sono rimasti nella posizione in cui sono stati assunti, che è falso che valgano qualcosa, cioè che non valgono niente?

                    Scusa se mi sono permesso di fare l'analisi logica dei tuoi enunciati. E' che le frasi edificanti, ottimistiche, che alludono ad un bene che sarebbe garantito a tutti etc., nascondono sempre la fede, la speranza etc., ma non hanno mai quella necessità che invece vorrebbero avere.
                    Complimenti per i sofismi e per l'analisi logica! Peccato che non hai capito lo scopo delle mie frasi: il mondo fa abbastanza schifo, se non ci metti un po' di ottimismo, puoi anche spararti...E te lo dice una persona che per lavoro ha anche pulito il c. agli anziani e sempre con il sorriso sulle labbra (padrone di non crederci)...Anche la mia proposizione impegnativissima "se una persona vale qualcosa, allora non resterà a fare il custode a vita", voleva incitare a darsi da fare, non voleva per forza sottendere che quelli che sono rimasti a fare il custode non valgano nulla...Magari a qualcuno non è neanche interessato migliorare la sua posizione o si è trovato in situazioni in cui raccomandati, persone agguerritissime ecc.. hanno avuto la meglio...sappiamo tutti come va il mondo, però se uno parte scoraggiato, ha già perso in partenza...
                    E poi scusa, ma a me pare un po' assurdo l'atteggiamento di chi ha studiato tanto e poi non è contento di aver vinto...

                    Commenta


                      Dunque per quanto riguarda l'Opificio e' appurato che e' un istituto centrale. Tuttavia, essendo dotato di un apparato amministrativo a se' stante (con direttore, bilanci vari etc.), pur dipendendo dal segretariato generale, funziona esattamente come un istituto ad autonomia speciale. Cosi' tutti gli altri istituti centrali, che al tempo stesso sono dotati di autonomia. Cosi' sapevo e mi sento di ribadire. senno' non si spiega la presenza di un gruppo dirigenziale che viene coordianto dal Segretario gen, ma agisce in totale e completa autonomia. Problema che si e' posto qui a Venezia, nel momento in cui la Soprintendente e' stata sostituita dalla nuova, direttrice dell'Istituto Centrale del restauro: perche' era una delle poche in grado a sapere come si gestiva un ente autonomo come una soprintendenza speciale

                      (se mi sbagliassi ditemi dove avete trovato info diverse)
                      Ultima modifica di elisag80; 16-12-2009, 10:15.

                      Commenta

                      Sto operando...
                      X