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Banca d'Italia: Concorso 20 Assistenti con conoscenza avanzata della lingua inglese

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    Originariamente inviato da dimber Visualizza il messaggio
    Si dà anche il caso del ragazzino di periferia, con 8 fratelli e i genitori disoccupati, intelligentissimo ma senza neanche i soldi per i libri di testo e costretto a fare lavoretti o aiutare in casa. Purtroppo, molti di questi ragazzi si perdono ma non certo per colpa loro. O magari riescono a strappare un diploma, ma chiàà con quale voto - il che li avrebbe automaticamente esclusi da questa "competizione". Lo Stato fa poco e, di fatto, non tutti hanno le stesse possibilità.
    Sono casi estremi, e mi auguro che non sia il caso di nessuno dei partecipanti a questo concorso, ma nei miei pochi anni di insegnamento ne ho visti pure troppi.
    Beh...sinceramente un povero avrebbe comuque avuto difficoltà a partecipare a questo concorso...conosco persone che non si sarebbero potute permettere di andare a Roma 1/2 volte per partecipare (e forse qualcuno non ha neanche internet per potersi iscrivere)...e infatti questo è uno dei motivi per cui la bocciatura all'orale non la capisco proprio...dopo lo sbattimento di andare fin lì almeno un 30 politico si può dare, tanto se poi la graduatoria non scorre al massimo la persona non viene assunta. Se il principio è scremare tanto valeva far accedere meno persone all'orale...

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      Ma con uno scritto a crocette non puoi scremare, e neanche con altre prove scritte di tipo oggettivo. E' ovvio che l'ultima scrematura avvenga all'orale.

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        Non possiamo veramente imputare a Bankitalia (o allo Stato in genere) le differenze economiche tra le persone. Io concordo che lo Stato dovrebbe cercare di appianare queste differenze il più possibile, e non lo fa. Però parlando per estremi si confondono soltanto le acque: il ragazzino povero con 8 fratelli non è né la media né tantomeno la maggioranza della popolazione studentesca della nazione.

        Quanto al 30 politico, tanto varrebbe dire che, siccome paghi le tasse universitarie, bisogna darti la laurea "politica".

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          Originariamente inviato da fiorediloto Visualizza il messaggio
          Non possiamo veramente imputare a Bankitalia (o allo Stato in genere) le differenze economiche tra le persone. Io concordo che lo Stato dovrebbe cercare di appianare queste differenze il più possibile, e non lo fa. Però parlando per estremi si confondono soltanto le acque: il ragazzino povero con 8 fratelli non è né la media né tantomeno la maggioranza della popolazione studentesca della nazione.

          Quanto al 30 politico, tanto varrebbe dire che, siccome paghi le tasse universitarie, bisogna darti la laurea "politica".
          Non sto dando la colpa alla banca,figuriamoci...anzi ho visto ben di peggio!dico solo che purtroppo ad alcune persone sono precluse certe cose o comunque sono più complicate.
          Per il 30...un 30 fa scendere in fondo alla graduatoria, poi se servono meno persone non si viene assunti...mi rendo conto che sarebbe troppo bello e che renderebbe totalmente inutili gli orali sapere di non poter essere "bocciati" però anche veder bocciate persone valide non fa molto piacere

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            Certo che no, però il discorso "bocciare persone valide" è un problema legato alla soggettività della valutazione, e non è certo promuovendo tutti che si risolve. Annullare l'esame orale implicherebbe, in un concorso come questo: a) che non serve che tu sappia parlare e comprendere l'inglese parlato, basta che tu lo sappia leggere; b) che ti conquisti un titolo (idoneità) possibilmente non meritato, che può essere valutato e fare punteggio per partecipare ad altri concorsi, avvantaggiandoti rispetto ad altri. Insomma...

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              Originariamente inviato da fiorediloto Visualizza il messaggio
              Non possiamo veramente imputare a Bankitalia (o allo Stato in genere) le differenze economiche tra le persone. Io concordo che lo Stato dovrebbe cercare di appianare queste differenze il più possibile, e non lo fa. Però parlando per estremi si confondono soltanto le acque: il ragazzino povero con 8 fratelli non è né la media né tantomeno la maggioranza della popolazione studentesca della nazione.

              Quanto al 30 politico, tanto varrebbe dire che, siccome paghi le tasse universitarie, bisogna darti la laurea "politica".
              fiorediloto purtroppo di casi di svantaggio nella scuola odierna ce ne sono tanti, e le risorse che noi insegnanti abbiamo per aiutare questi ragazzi sono pochissime. Ovviamente, io non do la colpa né a Bankitalia né totalmente allo Stato, perchè le differenze ci sono sempre state. Però non credo neanche troppo alle storie in stile The Millionaire, o dell'uomo che si è fatto da sè, perchè sono l'eccezione e non la regola.
              Per il resto, c'è poco da dire, istituzioni come Banca d'Italia o il Senato o altre ricercano l'eccellenza, se così vogliamo chiamarla. E sono d'accordo sul fatto che un 30 "politico" non sarebbe giusto. In alcuni casi, e questo l'ho già detto, la commissione sembra essere stata eccessivamente severa ma è ovvio che non tutti i 120 ammessi all'orale possano risultare idonei. Si tratta sempre e comunque di un giudizio di idoneità a un determinato posto di lavoro e non di un giudizio sulla persona e il suo essere o meno valida.

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                Originariamente inviato da fiorediloto Visualizza il messaggio
                b) che ti conquisti un titolo (idoneità) possibilmente non meritato, che può essere valutato e fare punteggio per partecipare ad altri concorsi, avvantaggiandoti rispetto ad altri. Insomma...
                Questa non la sapevo...in che senso l'idoneità a un concorso può essere valutata in altri concorsi?

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                  In alcuni bandi viene attribuito un punteggio alle idoneità di altri concorsi. Mi sembra, per esempio, che l'eventuale idoneità in un concorso pubblico fosse valutata per attribuire il punteggio nelle graduatorie di terza fascia del personale ATA.

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                    Torno dopo qualche giorno a leggere e rimango letteralmente sconvolta dalla bocciatura di Nostos. Sul serio. Inizio a farmi delle domande.
                    Maslow l'hanno chiesto anche a me il secondo giorno comunque.
                    E un esame orale senza bocciati non ha senso: c'è chi rende meglio all'orale e chi allo scritto, se si dà un 30 politico si riconferma quasi la graduatoria dello scritto...

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                      Originariamente inviato da dimber Visualizza il messaggio
                      fiorediloto purtroppo di casi di svantaggio nella scuola odierna ce ne sono tanti, e le risorse che noi insegnanti abbiamo per aiutare questi ragazzi sono pochissime. Ovviamente, io non do la colpa né a Bankitalia né totalmente allo Stato, perchè le differenze ci sono sempre state. Però non credo neanche troppo alle storie in stile The Millionaire, o dell'uomo che si è fatto da sè, perchè sono l'eccezione e non la regola.
                      Dimber, siamo d'accordo, e sono certa che in questo campo hai molta più esperienza di me. Le persone che conosco io, però, e sono tante anche queste, sono quelle del ceto medio che "l'inglese non lo so perché la scuola non me l'ha insegnato". La scuola dovrebbe insegnarlo? Certo che sì. Ma dato che non lo fa, ed è così per tutti, forse a un certo punto bisogna accettare questa (triste) realtà e investire qualcosa di proprio. Che non deve necessariamente essere denaro: per esempio la mia università organizzava corsi di lingua per gli studenti a costo minimo (tipo 50 euro per un corso di quattro o forse sei mesi). Si era informata una mia amica che, per l'appunto, non aveva molti soldi da spendere in corsi privati. Oppure recentemente alcune amministrazioni regionali hanno messo a bando dei voucher da spendere in corsi di lingua a patto che poi si passi l'esame finale. O ancora, quando studiavo all'università i lettorati di lingue erano aperti a tutti, potevi anche infiltrarti con discrezione e seguirli per i tuoi fini. Insomma, ci sono delle possibilità, non saranno tante ma ci sono, tra cui l'autodidattica è solo la più estrema.

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