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L'angolo di ROL

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    TRONY...

    La “bomba” lanciata dall’Anac ha come naturale creato scompiglio nella cittadella giudiziaria tanto che oggi, dopo una riunione con i presidenti delle corti, il presidente del Tribunale Roberto Bichi ha emesso una nota in cui si chiede di accertare le “singole responsabilità” su “eventuali comportamenti illeciti nel più celere tempo possibile, per dirimere dubbi, evitare illazioni, e per non ledere l’immagine e il ruolo del Tribunale di Milano, impegnato nel garantire il massimo di legalità in un’area così importante per il tessuto sociale ed economico dell’Italia”.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...edure/3659256/

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      http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...legge/3659392/

      si chiamava nonnismo....

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        Lo zerbino alla fine viene solitamente frullato......è solo questione di tempo

        http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...mazzi/3659844/

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          http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...sieme/3660890/

          Carissino Franceco...una battaglia persa.....

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            la banca crolla sotto il peso di gestioni clientelari (prestiti agli amici e agli amici degli amici) e le fondazioni, che in teoria avrebbero dovuto vigilare sulle proprie controllate, si trovano di colpo assediate dalle perdite.

            http://espresso.repubblica.it/inchie...?ref=HEF_RULLO

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              Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
              la banca crolla sotto il peso di gestioni clientelari (prestiti agli amici e agli amici degli amici) e le fondazioni, che in teoria avrebbero dovuto vigilare sulle proprie controllate, si trovano di colpo assediate dalle perdite.

              http://espresso.repubblica.it/inchie...?ref=HEF_RULLO
              Arte che passione
              Al vertice delle fondazioni c’è anche chi punta sull’arte per rafforzare il patrimonio. È la strada scelta dalla Cassa di Firenze (Carifi), che nel tempo ha messo insieme una collezione del valore dichiarato di 47 milioni.

              Una pinacoteca degna dei Medici, che però, di recente, ha subìto un improvviso, quanto rilevante, deprezzamento. Un nuovo censimento dei quadri ha portato infatti a una svalutazione complessiva di 13 milioni di euro: come dire che un quarto di quel tesoro è di colpo evaporato. Il «Corpus di dipinti, disegni e incisioni» dell’artista Pietro Annigoni, ad esempio, acquistato nel 2007 e messo in vendita dai figli dell’artista per cinque milioni di euro, risulta oggi valerne poco più di due. Alcune tele di un suo allievo, Luciano Guarnieri, cedute dagli eredi per 4,5 milioni nel 2010, sono state iscritte nel bilancio 2015 per un milione e trecentomila euro. Sui registri delle vendite di ArtPrice, i dipinti di Guarnieri si muovono in media a un prezzo inferiore ai mille euro. Valori quindi a dir poco distanti da quelli indicati nei conti della fondazione toscana.

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                Sostenere l’arte, in un momento di ristrettezze pubbliche, è fondamentale. La domanda resta sempre: quale arte? Fra le iniziative in proprio la Fondazione ha speso 441 mila euro nel 2015 per l’acquisto di dipinti, fra cui due ritratti comprati all’asta a Milano, a cui vanno aggiunti 36 mila euro per pagare i consulenti che hanno valutato le opere. Per aggiudicarsi quei quadri Carisbo ha quindi speso più di quanto ha messo in bilancio alla voce “sostegno dei bisognosi” inserita tra le iniziative in proprio. Questi ultimi contributi non superano infatti i 308 mila euro.

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                  Appiani ha chiuso il bilancio 2015, ultimo disponibile, con una perdita di 4 milioni e 379 mila euro. «Quei soldi erano il patrimonio della comunità di Treviso. Adesso non ci sono più. E alla città queste iniziative della fondazione hanno lasciato poco o nulla, dal punto di vista sociale», attacca Giovanni Gajo, amministratore del fondo Alcedo, che dopo una dura intervista al quotidiano locale, “La Tribuna”, ribadisce ora: «Un azionista si rende conto del danno quando la sua banca crolla, perché perde i propri soldi. Ma qui è la stessa cosa. Ed è uno scandalo su cui le prime denunce risalgono a cinque anni fa. Dov’era chi doveva controllare?».

                  A vigilare sulle fondazioni d’origine bancaria è il ministero dell’Economia e delle Finanze. Carlo Borzaga, ordinario di Politica Economica all’università di Trento, uno dei più stimati studiosi di impresa sociale in Italia, su questo è netto: «Vigilanza ce n’è stata poca. Punto. E dove è avvenuta, è stata soprattutto formale. Certe operazioni altrimenti non si sarebbero viste». Continua: «Ci sono enti che fanno un lavoro eccezionale, ma altri che non hanno mai pensato ai più deboli».

                  Rotta su Vaduz
                  A Civitavecchia sono in molti a chiedersi dove fossero i controllori quando la fondazione bancaria locale, nel 2015, ha bruciato una ventina di milioni (quasi un terzo del proprio patrimonio) affidandoli a una compagnia di assicurazioni di Vaduz, nel Liechtenstein, attraverso un fiduciario svizzero ora indagato.

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                    come previsto.....

                    http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...marzo/3661112/

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                      Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
                      http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...sieme/3660890/

                      Carissino Franceco...una battaglia persa.....
                      Lascialo parlare...

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                      Sto operando...
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