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    ecco i livelli....
    (ANSA) - VENEZIA, 16 GIU
    - un giudice tributario della Commissione regionale in Veneto,
    - tre dirigenti dell'Agenzia delle Entrate,
    - Due tenenti colonnello della Guardia di finanza,
    - oltre a commercialisti
    - e imprenditori.


    - Ci sono anche vertici degli apparati dello Stato nell'elenco dei 16 arresti eseguiti oggi a Venezia in un'inchiesta per corruzione condotta dalle 'fiamme gialle', che hanno eseguito le ordinanze nei confronti anche dei loro stessi colleghi: gli ufficiali della Gdf, Vincenzo Corrado e Massimo Nicchinello, quest'ultima eseguita a Siracusa.
    L'ipotesi è che quella di un sistema corruttivo nel quale chi aveva responsabilità negli uffici di Gdf e Agenzia delle Entrate si sarebbe accordato con gli imprenditori, dietro somme di denaro e costosi regali, per forti sconti nelle sanzioni per evasione fiscale. Un'indagine nata da intercettazioni raccolte nell'inchiesta Mose. In manette anche l'ex dirigente dell'Agenzia a Venezia, Elio Borrelli, e un giudice tributario della Commissione regionale, Cesare Rindone.

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      (sopra la politica.....)

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        se colpisci la testa, cade tutto.

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          Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
          se colpisci la testa, cade tutto.
          o meglio, l'indagine è completa.

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            PRIMO EPISODIO - Il primo episodio riscontrato consiste in un patto corruttivo tra un imprenditore jesolano ed un dirigente dell’Agenzie delle Entrate, che, trasferito in un'altra regione dopo i contatti preliminari (è diventato direttore dell'Agenzia delle entrate della provincia di Pesaro-Urbino), si è avvalso del suo pari grado in servizio a Venezia, con cui c'erano buoni rapporti. Sono state raccolte fonti di prova relative alla corresponsione di tangenti per un totale di 140mila euro, in varie tranche tra il settembre 2016 e il maggio 2017; in cambio, i due funzionari si sono adoperati per ridurre di circa l’80% le imposte dovute da tre società edili, con sede in provincia di Venezia, riconducibili all’imprenditore, che erano state sottoposte a verifica fiscale da altri funzionari della stessa Agenzia, passando così da 41 milioni di euro dell’originaria pretesa di gettito a poco più di 8 milioni di euro effettivamente pagati. Inoltre, l’imprenditore ha ottenuto che venisse ritardata la notifica di altri avvisi di accertamento per debiti tributari, in modo da poter chiedere rimborsi Iva, ammontanti a 600mila euro, che altrimenti non avrebbe potuto legittimamente ottenere. Nelle vicende sono risultati partecipi, con ruoli attivi, anche i familiari dell’imprenditore (moglie e due figli, incaricati da quest'ultimo di mantenere i rapporti con i pubblici ufficiali corrotti). Un altro episodio invece a Chioggia: gli stessi due funzionari si erano accordati, secondo l'accusa, con un commercialista della città clodiense per ricevere 50mila euro in cambio della promessa di “accomodare” un accertamento tributario ad un’impresa del posto. Si sarebbero accordati per favorire l'emissione di avvisi di accertamento a condizioni più favorvoli per il contribuente, con riduzione dell'imposta pretesa e delle relative sanzioni e interessi. L'intento sarebbe stato anche di pilotare a favore delle società verificate gli accertamenti tributari dell'Agenzia delle Entrate. Nel mirino A.S., con studio a Chioggia, che curava gli interessi di un'impresa attiva nel settore marittimo. I due funzionari dell'Agenzia delle entrate avrebbero accettato la promessa della consegna di denaro di somme non definite, ma comunque superiori a 50mila euro. Sarebbe tutto stato definito dopo la redazione effettiva delle pratiche.“

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              GLI ALTRI EPISODI - Ulteriore vicenda simile, sempre con lo scopo di ridimensionare l’esito di verifiche, ha visto coinvolti il Nucleo di polizia tributaria di Venezia, una società immobiliare e un’azienda di trasporti di Venezia. I due titolari delle imprese ispezionate (sono amministratori di fatto di 3 realtà societarie) avrebbero corrotto un ufficiale della guardia di finanza (si tratta di un tenente colonnello in servizio al Comando regionale Veneto) e un funzionario dell’Agenzia delle Entrate, già capo del settore controlli e riscossione fino al 31 gennaio 2016 e poi capo ufficio "Grandi Contribuenti" della Direzione regionale del Veneto. Fondamentale l’intermediazione di una commercialista trevigiana, T.M. L’ufficiale, in cambio di denaro e beni di lusso per un valore di 40mila euro, avrebbe fatto da “ponte” verso il funzionario dell’Agenzie delle Entrate, e, con il proprio interessamento, supportato dalla commercialista, avebbe reso possibile la riduzione di oltre il 70% dell’importo del debito complessivo delle aziende verificate, passato da 13 milioni di euro a 3,7. Erano stati promessi altri 30mila euro e ci sarebbe stata anche la consegna di alcuni orologi di valore, oltre che la possibilità di future assunzioni nelle società del gruppo oggetto degli accertamenti.“

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                TERZO CASO - La terza vicenda si ricollega a verifiche fiscali effettuate dall’Agenzie delle Entrate nei confronti di un’impresa assicuratrice veronese. Risultano coinvolti l’ufficiale del Corpo ed il funzionario dell’Agenzia delle Entrate già citati, nonché due dirigenti dell’azienda assicurativa e l'ex giudice di pace di Verona in carica fino a luglio 2016 e giudice della Commissione tributaria regionale del Veneto, con sede a Venezia. Quest'ultimo avrebbe svolto le funzioni di mediatore tra funzionari e imprenditori. I pubblici ufficiali, secondo l'accusa, hanno ricevuto oggetti preziosi del valore di 20mila euro (ossia due Rolex), a febbraio e marzo 2017, e in cambio hanno fatto sì che il debito erariale, per imposte e sanzioni da pagare, scendesse da 8,8 milioni a poco più di 2,6.“

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                  ASSUNZIONI IN CAMBIO DELLO SCONTO - Ci sarebbe stata anche la promessa di assunzione da parte della società assicurativa nei confronti del tenente colonnello della guardia di finanza in futuro, oltre che della compagna del funzionario dell'Agenzia delle entrate, con livello "almeno dirigenziale". Il tutto si è tradotto con una proposta d'assunzione per uno stipendio annuo di 90mila euro. Un'ipotesi che non veniva però accettata. Come "piano B" la promessa di future consulenza di un valore consistente. Sarebbe arrivata anche la promessa da parte dei dirigenti di assumere un amico comune sia dell'ex giudice di pace scaligero, sia del militare della guardia di finanza. Ora in carcere.“

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                    „CORRUZIONE ANCHE A UDINE, FINANZIERE COINVOLTO. ANCHE QUI ASSUNZIONI "DI COMODO" - Un ultimo episodio corruttivo riguarda l’"accomodamento” di un controllo fiscale, eseguito tra il novembre 2015 e il febbraio 2016, nei confronti di un’impresa industriale della provincia di Udine, con sede a Buttrio, specializzata in sistemi di pesatura industriale; in questo caso, l’ufficiale in servizio a Venezia si è rivolto ad un altro ufficiale che a quel tempo dirigeva l’attività di verifica (il tenente colonnello all'epoca in servizio al nucleo di polizia tributaria di Udine come comandante del Gruppo di tutela di Finanza pubblica) convincendolo a non approfondire troppo l’ispezione contabile. In cambio, l’imprenditore friulano ha assunto alle dipendenze il figlio del primo ufficiale e ha offerto altri regali, come cene in ristoranti di lusso. Oltre agli arresti, il Gip ha disposto il sequestro, in capo agli indagati, delle somme oggetto delle pattuizioni corruttive, per un importo totale di 440mila euro.“

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                      Sospesi dipendenti Agenzia Entrate. L'Agenzia delle Entrate, che sta coadiuvando l'autorità giudiziaria, ha comunicato di aver sospeso i dipendenti coinvolti nella vicenda. "Pur nella speranza che possano dimostrare la propria innocenza, l'Agenzia delle Entrate ha provveduto all'immediata sospensione dei dipendenti coinvolti nell'inchiesta ancora in servizio. - si legge -. Al fine di tutelare la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori che operano onestamente e scrupolosamente, nonché al fine di garantire l'immagine dell'Agenzia delle entrate e l'indispensabile rapporto di fiducia che i contribuenti devono poter avere con essa, saranno avviate tutte le misure sanzionatorie e risarcitorie"

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