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    GIULIO CAVALLI

    Ne scrive Lirio Abbate:


    Racconto su L’Espresso in edicola oggi, una serie di episodi che sono accaduti negli ultimi anni in cui il 41 bis viene aggirato, stravolto, e a nulla valgono le regole imposte dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e dai direttori delle carceri.
    E così i capimafia detenuti in base alla speciale norma penitenziaria del 41 bis, dal 2009 ad oggi vengono sempre più spesso accompagnati a casa. In questo modo possono riabbracciare parenti e familiari, grazie ad uno speciale permesso che viene accordato dal magistrato di Sorveglianza il quale accoglie le richieste del detenuto. Non ci sono vetri divisori o stanze isolate come previsto dal 41 bis. Il boss lascia per alcune ore il carcere di massima sicurezza per andare a casa. E qui inizia il viavai. Come in una processione.

    Non basta la nutrita scorta della polizia penitenziaria per tenere lontani curiosi e compari, il boss è a casa sua, e qui è il padrone. E da padrone si comporta. Il segnale è stato lanciato, il padrino per la gente del suo paese è tornato. E quello che dopo le stragi si voleva tentare di contrastare, oggi sembra restare forte solo sulla carta.

    Perché i mafiosi a forza di carte bollate e istanze ben motivate possono ottenere lo stravolgimento del 41 bis, il regime carcerario da sempre contrastato dalle mafie – perché ne hanno paura – diventato per legge molto rigido nel 2009. E così a venticinque anni dalle stragi tornano le commemorazioni, gli omaggi, i riti laici e religiosi.

    L’insegnamento di Falcone e Borsellino nella lotta alla mafia viene sempre più disatteso e tradito a colpi di carte bollate e timbri, ma solo in pochi sembrano accorgersene. Gli altri guardano alla luna.

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      Ci sono il capo della Misericordia Leonardo Sacco, che gestisce il Cara di Isola Capo Rizzuto, e il parroco don Edoardo Scordio tra i fermati dell’operazione “Jonny” che stamattina ha stroncato la cosca Arena. Sacco e Scordio sono accusati di associazione mafiosa, oltre a vari reati finanziari e di diversi casi di malversazione, reati aggravati dall’aver favorito la ‘ndrangheta. Sono 68 in tutto le misure cautelari disposte dalla Direzione distrettuale antimafia ed eseguite dalla guardia di finanza, dai carabinieri e dalla polizia di stato. Nel provvedimento di fermo, firmato dal procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Luberto e dal sostituto Domenico Guarascio, sono finiti boss e gregari della potente famiglia mafiosa ma anche i responsabili del Centro di accoglienza più grande del Sud Italia.

      http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...aiali/3586251/

      Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello Stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, tutti aggravati dalla modalità mafiose

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        La sezione misure di prevenzione del tribunale meneghina ha disposto l'amministrazione giudiziaria della società di sorveglianza privata del palazzo di giustizia del capoluogo lombardo e di quattro direzioni generali della catena di ipermercati. Esponenti della società avevano contatti con la nota famiglia di Cosa nostra a Catania. Coinvolti anche un ex funzionario della provincia e una dipendente del comune


        http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...udani/3586260/

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          Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio

          Ci sono il capo della Misericordia Leonardo Sacco, che gestisce il Cara di Isola Capo Rizzuto, e il parroco don Edoardo Scordio tra i fermati dell’operazione “Jonny” che stamattina ha stroncato la cosca Arena. Sacco e Scordio sono accusati di associazione mafiosa, oltre a vari reati finanziari e di diversi casi di malversazione, reati aggravati dall’aver favorito la ‘ndrangheta. Sono 68 in tutto le misure cautelari disposte dalla Direzione distrettuale antimafia ed eseguite dalla guardia di finanza, dai carabinieri e dalla polizia di stato. Nel provvedimento di fermo, firmato dal procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Luberto e dal sostituto Domenico Guarascio, sono finiti boss e gregari della potente famiglia mafiosa ma anche i responsabili del Centro di accoglienza più grande del Sud Italia.

          http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...aiali/3586251/

          Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello Stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, tutti aggravati dalla modalità mafiose
          un business illecito che in un solo anno, il 2009, ha permesso di stornare qualcosa come 6 milioni di euro, sul totale dei 13 a disposizione della Fraternita di Misericordia di Isola in virtù di convenzioni stipulate con il ministero dell’Interno per la gestione dei centri per l’accoglienza. In quell’anno Sacco avrebbe distratto, «con il concorso morale e materiale del prete don Edoardo Scordio, beneficiario della condotta», somme pari a 3 milioni di euro: 528mila destinati proprio alla parrocchia per non meglio precisati prestiti e saldi di note di debito; 432mila attraverso prelievi in contanti dai conti della Fraternita; 2 milioni per mezzo di investimenti immobiliari

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            Gli investigatori hanno annotato voce per voce le somme destinate a finalità che con l’accoglienza c’entravano poco: ci sono 105mila euro prelevati in contanti per fini non chiariti, altri 180mila distratti a favore di Stefania Muraca, 385mila ad Antonio Poerio, 234mila a Fernando Poerio, 209mila e Silvia Muraca, 386mila e Maria Lanatà. Il totale fa 2,8 milioni. Nel solo 2009, annotano ancora gli inquirenti, le somme non destinate alle finalità di pubblico interesse sono state pari a 5,8 milioni, «con la circostanza aggravante dell’avere agito al fine di agevolare le illecite attività consortili della locale di ‘ndrangheta (gli Arena, ndr)», destinando quindi parte dei proventi illeciti alla «bacinella» della cosca, «in tal modo concorrendo all’acquisizione di maggiori profitti e di fatto incrementando le capacità economiche di quest’ultima».
            Stesso canovaccio illegale nel 2010, quando il “sistema” messo in piedi da Sacco e Scordio ha “ingoiato” circa 3 milioni di euro, tramite prelievi in contanti, acquisto di immobili, finanziamenti e pagamenti di fatture alla società Sea Lounge srl, di fatto riconducibile a Sacco e ad Antonio e Fernando Poerio. Così la bacinella cresceva sempre più.

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              È un film già visto: la ’ndrangheta che fiuta il business anni prima, gli investigatori che inseguono mentre gli affari crescono a dismisura. L’ipotesi era (ed è) che il clan Arena si fosse infiltrato nel settore grazie alla fornitura dei pasti all’interno della struttura governata dal ministero dell’Interno. Avevano capito prima di tutti le potenzialità dell’eolico; è stato lo stesso con le migrazioni. Cambiano società, prestanome e colletti bianchi. L’obiettivo è lo stesso: tessere relazioni, collezionare appalti, fare soldi. E in questo Leonardo Sacco, per anni, è stato bravissimo.

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                http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...ssini/3587565/

                Per il gip, la presunta associazione per delinquere vantava "una rete di rapporti, intrattenuti dagli associati, con soggetti esterni all’organizzazione e vicini agli organi di polizia, in grado di rivelare notizie coperte dal segreto d’ufficio". In particolare, si parla di un capitano e di un maresciallo della Gdf (non identificati) e di un colonnello del Nucleo di polizia tributaria di Como (identificato) come informatori

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                  Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
                  http://www.ilfattoquotidiano.it/2017...ssini/3587565/

                  Per il gip, la presunta associazione per delinquere vantava "una rete di rapporti, intrattenuti dagli associati, con soggetti esterni all’organizzazione e vicini agli organi di polizia, in grado di rivelare notizie coperte dal segreto d’ufficio". In particolare, si parla di un capitano e di un maresciallo della Gdf (non identificati) e di un colonnello del Nucleo di polizia tributaria di Como (identificato) come informatori


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                    banditi......
                    Ultima modifica di ROL; 15-05-2017, 17:57.

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                      Dottoressa.., che Dio vi protegga.....

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                      Sto operando...
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