Proprio la stangata incassata a luglio del 2014 deve avere convinto i sei imputati a scendere a miti pretese. Prima la “collaborazione” avanzata dai fratelli Angelo Della Gatta e Pasquale Della Gatta - ritenuti i principali responsabili del crac e condannati in primo grado a 17 anni e 2 mesi - e ora la messa a disposizione da parte dell’erede del capitano Michele Iuliano del tesoretto custodito in Svizzera. Un’ipotesi avanzata già da alcuni mesi, ma ora formalizzata davanti ai giudici della IV sezione della corte d’appello di Napoli. A cui la difesa di Giovanna Iuliano e Maria Luigia Lembo hanno consegnato tutta la documentazione relativa alle trattative in dirittura d’arrivo con la curatela fallimentare per la restituzione dei circa 10 milioni del trust.
http://www.metropolisweb.it/news/dei...olo/29012.html
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