in caso di acquisizione di fattori a fecondità semplice si presume che i servizi acquisiti saranno tutti consumati nel corso dell’esercizio, per cui il relativo costo si iscrive in conto economico;
incaso di acquisizione di fattori a fecondità ripetuta si presume che quei servizi restino a disposizione al termine dell’esercizio per cui il relativo costo si iscrive a stato patrimoniale.
I ricavi conseguiti nel corso dell’esercizio si iscrivono sempre a conto economico, salvo “spostarli” al termine dell’esercizio nello stato patrimoniale (passività economiche) nel caso in cui l’operazione di vendita sottostante non possa considerarsi conclusa (i ricavi non sono realizzati).
Nel caso siano rimasti a disposizione fattori a fecondità semplice acquisiti nell’anno ancora utili, il valore viene rettificato (tolto) dal conto economico e iscritto a stato patrimoniale tra le attività economiche.
In pratica i valori residui che saranno utilizzati in futuri si “spostano” dal conto economico allo stato patrimoniale.
Per i servizi accolti sin dall’origine nelle attività economiche (tanto quelli acquisiti nell’anno tanto quelli acquisti negli anni precedenti), al termine dell’esercizio si procede ad una nuova valutazione; l’effetto di questa valutazione (quota di ammortamento) si porta a rettifica delle stesse attività economiche e ad incremento dei costi dell’esercizio. In pratica i valori consumati (utilità cedute) nell’esercizio si “spostano” dallo stato patrimoniale al conto economico.
Per tale ragione i valori che vanno a stato patrimoniale (di fatto “transitano” per
lo stato patrimoniale) saranno riaperti nella prima scrittura dell’anno successivo mentre i valori che vanno a conto economico non verranno ripresi (potremmo dire che“muoiono” nel conto economico).
La separazione tra il passato (che va a conto economico) e il futuro (che va a stato patrimoniale) avviane in base al principio di competenza economica
Un costo si considera di competenza economica di un esercizio....
A) Se ha dato in quell'anno la sua utilità e se ha trovato copertura nel correlato ricavo, nel senso che il suo sostenimento ha
permesso all'impresa, tramite il processo produttivo, di ottenere un ricavo di competenza.
B) Se è maturato nel precedente periodo amministrativo o se ha dato nello stesso la sua utilità o se ha trovato copertura nel suo correlativo ricavo.
C) Se maturerà nel successivo periodo amministrativo o se darà nello stesso la sua utilità.
D) Se non ha trovato copertura nel suo correlativo ricavo.
I costi sospesi sono....
A) Quei costi che hanno avuto la manifestazione finanziaria nell'esercizio in corso ma che sono di competenza degli esercizi
successivi.
B) Quei costi relativi all'acquisto di beni o servizi non ancora pagati.
C) Quei costi che non hanno ancora avuto la manifestazione finanziaria nell'esercizio in corso.
D) Costi relativi all'acquisizione di immobilizzazioni immateriali. I costi ed i ricavi di competenza degli esercizi futuri sono costituiti....
A) Dai costi e ricavi pluriennali e costi e ricavi sospesi.
B) Solo dai costi e ricavi pluriennali.
C) Dai costi pluriennali e ricavi sospesi.
D) Dai ricavi pluriennali e costi sospesi Le rimanenze di merci, materie, semilavorati, prodotti, ecc. hanno la natura di....
A) Costo sospeso.
B) Costo pluriennale.
C) Ricavo sospeso.
D) Ricavo pluriennale. I risconti passivi sono....
A) Ricavi sospesi.
B) Costi pluriennali.
C) Ricavi pluriennali.
D) Costi sospesi. É prassi consolidata distinguere le scritture di assestamento in scritture di completamento, di integrazione, di rettifica, di ammortamento. Le scritture di completamento si riferiscono alla rilevazione.....
A) Delle operazioni già concluse per le quali, tuttavia, non sono stati ricevuti o non sono stati ancora emessi i documenti di credito e di debito.
B) Degli accantonamenti nei fondi rischi.
C) Delle rimanenze di merci, materie prime, prodotti finiti, materiali di consumo, ecc.
D) Dei risconti attivi e passivi.
Nel fascicolo sull'azienda di Seattle compare infatti solamente il nome di un manager della filiale del Lussemburgo, dove sarebbero stati contabilizzati i profitti realizzati in Italia per aggirare il fisco. Ma non è da escludere che nelle prossime ore possano finire fra gli indagati anche altri dirigenti. Dagli ambienti della magistratura non trapela invece alcuna indicazione sulla cifra della possibile evasione fiscale. Per saperne qualcosa bisognerà attendere ancora qualche settimana di indagine, ma i guai per Amazon potrebbero essere appena iniziati, visto che la magistratura ha già trasmesso i risultati delle proprie verifiche sulla compagnia all’Agenzia delle Entrate.
Nel fascicolo sull'azienda di Seattle compare infatti solamente il nome di un manager della filiale del Lussemburgo, dove sarebbero stati contabilizzati i profitti realizzati in Italia per aggirare il fisco. Ma non è da escludere che nelle prossime ore possano finire fra gli indagati anche altri dirigenti. Dagli ambienti della magistratura non trapela invece alcuna indicazione sulla cifra della possibile evasione fiscale. Per saperne qualcosa bisognerà attendere ancora qualche settimana di indagine, ma i guai per Amazon potrebbero essere appena iniziati, visto che la magistratura ha già trasmesso i risultati delle proprie verifiche sulla compagnia all’Agenzia delle Entrate.
" L’assunto alla base dell’intera inchiesta è un atto di fede, un truismo che né la solerte autrice del servizio, né la Gabanelli si degnano d’illustrarci....".se se ahahahha ciappa e porta casa.........
" L’assunto alla base dell’intera inchiesta è un atto di fede, un truismo che né la solerte autrice del servizio, né la Gabanelli si degnano d’illustrarci....".se se ahahahha ciappa e porta casa.........
direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio ed in tale direzione sono stati profusi sforzi a livello internazionale tanto che nel contesto di G8, G20, l’OCSE è stato invitato ad elaborare un modello standardizzato di comunicazione al fine di far comunicare alle autorità fiscali, da parte delle imprese multinazionali, i Paesi nei quali generano utili e versano le rispettive imposte. Il punto di partenza della informativa di carattere non finanziario è la ormai riconosciuta responsabilità sociale ed ambientale delle imprese.
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