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concorso agenzia delle entrate 2015 - 892 posti per funzionari amministrativi

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    Il nuovo OIC 10 disciplina la materia del rendiconto finanziario. Esso prevede la redazione del rendiconto finanziario delle disponibilità liquide e stabilisce che i flussi finanziari vadano distinti in:
    • flussi finanziari della gestione reddituale;
    • flussi finanziari da attività di investimento;
    • flussi finanziari da attività di finanziamento.


    La società può aggiungere ulteriori flussi finanziari rispetto a quelli previsti dagli schemi contenuti nell'OIC 10 se ciò è necessario ai fini della chiarezza e della rappresentazione veritiera e corretta della situazione finanziaria.

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      http://www.fondazionenazionalecommer...ti.it/node/738

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        Originariamente inviato da ROL Visualizza il messaggio
        non esiste un programma.....ma rendiconto finanziario e principali indici e margini sicuro ci saranno......
        Io avevo studiato anche budget delle vendite, budget economico, budget di cassa...vado a cenare. Ciao

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          azzz

          http://www.ilfattoquotidiano.it/2016...dente/2529607/

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            Originariamente inviato da strelizia Visualizza il messaggio
            Io avevo studiato anche budget delle vendite, budget economico, budget di cassa...vado a cenare. Ciao
            non serve....

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              qui ci si impiccia....


              Si osservi, a conclusione (studiatele..), che un aumento di rimanenze finali determina comunque
              l’aumento del risultato d’esercizio, sia che si tratti di rimanenze di prodotti finiti (o di altre rimanenze che hanno subito una lavorazione dall’impresa) piuttosto che di materie
              prime (o di altre rimanenze che non hanno subito lavorazioni da parte dell’impresa), in
              quanto si tratta sempre di rettifiche di costi. Cio` che cambia tra le rimanenze di prodotti
              finiti (e delle altre rimanenze che hanno subito una lavorazione dall’impresa) e le
              rimanenze di materie prime (e delle altre rimanenze che non hanno subito lavorazioni
              da parte dell’impresa) e` solo la diversa collocazione lungo lo schema di conto economico: le prime vanno ad aumentare il Valore della produzione, le seconde vanno a diminuire i Costi della produzione.

              NB : nel conto economico non appare l’entita` delle rimanenze finali delle voci del magazzino (che invece appare nello stato patrimoniale), bensı` la variazione delle stesse intervenuta nell’esercizio, per ciascuna delle voci evidenziate. )

              NB: Le rimanenze nel conto economico sono suddivise tra quelle che hanno subito una lavorazione da parte dell’impresa (classificate nel gruppo A «Valore della produzione») e quelle che sono state acquistate da terzi senza avere subito alcuna lavorazione (classificate nel gruppo B «Costi della produzione»).

              NB: Nelle scritture di chiusura contabilmente non troverete il conto Variazioni ma è prassi utilizzare conti specifici separati (es rimanenze iniziali di materie prime e rimanenze finali di materie prime ….e non invece il conto “Variazioni rimanenze materie prime”……La somma algebrica delle voci sarà fatta solo in sede di redazione del bilancio.

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                (apre le porte....ahahhahaha)
                Il ddl concorrenza rischia di aprire le porte delle imprese italiane alle mafie. Il campanello d’allarme arriva dalle associazioni dei notai, dalla commissione Finanze del Senato, ma soprattutto dal procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, che ha parlato di “un varco formidabile” aperto al crimine organizzato e un “sistema di controlli indebolito”. Al centro del dibattito stanno due articoli del testo (44 e 45) in questi giorni all’esame dellacommissione Industria del Senato, per ora accantonati ma che dovrebbero essere discussi e votati questa settimana. Il primo prevede che si possano costituire società a responsabilità limitata semplificate anche mediante scrittura privata, da depositare poi presso i registri delle imprese. Finora, invece, è necessario un atto pubblico, certificato da un notaio, che esercita un controllo sui soci e sulla natura della società. L’articolo 45, poi, riguarda i trasferimenti di quote all’interno di queste società: anche in questo caso, si potranno inviare per via telematica i contratti al registro delle imprese senza passare dal notaio.

                Su queste novità è intervenuto il procuratore nazionale antimafia Roberti, che a dicembre ha parlato in audizione di fronte alla commissione. Il ddl concorrenza, secondo il magistrato, “azzera le maglie dei sistemi di controllo e apre un varco formidabile per l’ingresso delle organizzazioni mafiose negli appalti”. Nel dettaglio, rispetto alla costituzione di srl semplificate, Roberti ha rilevato che il testo “indebolisce il sistema di controlli che diventano puramente formali, non più affidati a un pubblico ufficiale ma rimessi solo formalmente ed ex post al conservatore dei registri delle imprese chiamato a prendere atto della scrittura privata a cui manca l’identificazione certa di chi la sottoscrive e di chi per via informale la invia”. A questo si aggiunge “la mancata previsione di un’adeguata verifica per il trasferimento delle quote sociali che è alla base della fittizia intestazione delle quote e noi sappiamo per esperienza che il diavolo mafioso si nasconde nel trasferimento delle quote delle società. Tutto il sistema di aggressione delle organizzazioni mafiose all’economia legale passa per le società”. Insomma, il magistrato ha segnalato il rischio che i minori controlli potranno favorire i personaggi legati al crimine organizzato che vorranno costituire una srl semplificata o procedere al trasferimento di quote societarie.
                “L’obiettivo del governo era rendere più veloci e meno costose operazioni come la costituzione di srl semplificate o il trasferimento di quote”, spiega Luigi Marino, senatore di Area popolare, relatore della legge. Non a caso, il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi si è presentata in commissione, lo scorso ottobre, per riferire sul disegno di legge. La titolare del Mise, a quanto riportano i resoconti del Senato, ha spiegato che “per quanto riguarda i notai, si prevede di ridurre gli atti per i quali è obbligatorio ricorrere ai loro servizi professionali, sulla scorta delle raccomandazioni della Commissione europea e dei principali organismi internazionali. Non sarà più necessario il notaio per costituire una srl semplificata, né per eseguire una serie di atti all’interno delle srl nei casi in cui essi siano sottoscritti per via digitale”. E nelle slide che il ministro ha lasciato agli atti, a corredo del suo intervento, agli articoli in questione è dedicata una sola diapositiva, dal titolo “Notai: un mercato ancora da aprire”: Guidi si è limitata a riportare due citazioni di Ocse e Banca mondiale a sostegno della sua tesi. “Ora, dopo l’intervento del procuratore Roberti, – prosegue Marino – sono convinto che le sue osservazioni debbano essere raccolte. Noi come relatori stiamo lavorando ad emendamenti modificativi in questo senso”.
                Anche perché, a fianco di Roberti, si sono registrati anche altri interventi. Lucrezia Ricchiuti, senatrice Pd nella commissione Antimafia, spiega che è “pericoloso eliminare i controlli” e che gli articoli del ddl concorrenza “sacrificano, in nome di una presunta spinta alla liberalizzazione, elementi fondamentali del diritto societario in particolare e del diritto comunitario in generale”. La senatrice sottolinea che “le srl semplificate sono le società preferite dalle mafie: eliminare la verifica da parte del notaio rischia di fare saltare il tema del controllo”. E aggiunge: “Se in un altro Paese quelle norme potevano essere comprensibili, in un contesto ad alta densità mafiosa come il nostro dobbiamo fare i conti con un’altra realtà”.
                E infine, uno stop è arrivato anche dalla commissione Finanze del Senato, che ha dato parere favorevole al disegno di legge, a condizione di sopprimere i due articoli in questione. “L’obiettivo di semplificare le procedure, pur condivisibili in linea teorica, – si legge nel documento – rischia di avere effetti sul grado e sulla qualità dei controlli sia di natura fiscale che di contrasto delriciclaggio, che la disciplina vigente consente per la forma pubblica dell’atto e per l’individuazione certa del soggetto obbligato a compiere tali controlli”.
                Naturalmente, il fronte dei contrari annovera anche i notai, che vedrebbero perdere una delle loro funzioni. “Gli atti notarili sono atti dello Stato, che il notaio redige per delega dello Stato – sottolinea Carmelo Di Marco, presidente di Federnotai – Perciò è necessario che queste attività siano sottoposte a un controllo continuativo e capillare. E le norme azzerano questi controlli”. Di Marco traccia uno scenario degli eventuali effetti del ddl concorrenza: “Si potranno trasferire quote societarie attraverso agenzie di pratiche auto o società di servizi. E questo potrà essere dirompente sul fronte della sicurezza pubblica, in un Paese come il nostro dove le cessioni di azienda sono il veicolo principale di trasferimento di fondi per attività criminogene”. E ancora, nel caso delle srl semplificate, “chiunque potrà diventare socio o amministratore di una società a responsabilità limitata senza saperlo, senza volerlo e senza sapere con chi”.

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                  http://www.rivistadirittotributario....rio-effettivo/

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                    follow the money........fermati solo quando sei arrivato al capolinea.... ( chi ha intascato effettivamente gli sghei....)

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                      se sono stati bravi .(il terminale è in uno stato non collaborativo) hai perso......altrimenti dipenderà solo da te....

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                      Sto operando...
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