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L'accantonamento a fondo rischi e oneri
Come esposto brillantemente dai precedenti forummisti, gli accantonamenti al fondi rischi scaturiscono dalle scritture di assestamento che devono essere fatte prima del 31/12 di ogni anno, e precedeno, pertanto, le scritture di chiusura ed epilogo dei conti.
In particolare si tratta di scritture integrative, nel senso che integrano il Conto economico di costi che non hanno avuto la loro manifestazione finanziaria nell'esercizio (che avverrà negli esercizi futuri), ma sono di comepetenza dell'esercizio in questione.
Anche se si tratta di componenti negative di reddito, a mio sommesso parere hanno un attinenza anche con i ricavi dell'esercizio. Mi spiego meglio tali accantonamenti sono fatti materialmente, stornando parte dei ricavi conseguiti nell'esercizio per coprire costi di competenza la cui manifestazione finanziaria avverrà in futuro.
Tipico esempio di fondo rischio è il fondo manutenzione mezzi. Con l'usura dei mezzi (che avviene ininterrottamente per più anni), è scontato che prima o poi accadranno dei malfunzionamenti che richiederanno il sostenimento di costi di riparazione. Per il rispetto del principio di competenza economica, quindi, non è giusto imputare tali costi solo nell'esercizio in cui finanziariamente avverrà l'esborso finanziario, ma occorre ripartirlo anche negli esefcizi passati in cui il mezzo ha rilasciato la sua utilità.
ALMENO CREDO
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Originariamente inviato da JACKBLAK Visualizza il messaggioCome esposto brillantemente dai precedenti forummisti, gli accantonamenti al fondi rischi scaturiscono dalle scritture di assestamento che devono essere fatte prima del 31/12 di ogni anno, e precedeno, pertanto, le scritture di chiusura ed epilogo dei conti.
In particolare si tratta di scritture integrative, nel senso che integrano il Conto economico di costi che non hanno avuto la loro manifestazione finanziaria nell'esercizio (che avverrà negli esercizi futuri), ma sono di comepetenza dell'esercizio in questione.
Anche se si tratta di componenti negative di reddito, a mio sommesso parere hanno un attinenza anche con i ricavi dell'esercizio. Mi spiego meglio tali accantonamenti sono fatti materialmente, stornando parte dei ricavi conseguiti nell'esercizio per coprire costi di competenza la cui manifestazione finanziaria avverrà in futuro.
Tipico esempio di fondo rischio è il fondo manutenzione mezzi. Con l'usura dei mezzi (che avviene ininterrottamente per più anni), è scontato che prima o poi accadranno dei malfunzionamenti che richiederanno il sostenimento di costi di riparazione. Per il rispetto del principio di competenza economica, quindi, non è giusto imputare tali costi solo nell'esercizio in cui finanziariamente avverrà l'esborso finanziario, ma occorre ripartirlo anche negli esefcizi passati in cui il mezzo ha rilasciato la sua utilità.
ALMENO CREDO
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Originariamente inviato da JACKBLAK Visualizza il messaggioCome esposto brillantemente dai precedenti forummisti, gli accantonamenti al fondi rischi scaturiscono dalle scritture di assestamento che devono essere fatte prima del 31/12 di ogni anno, e precedeno, pertanto, le scritture di chiusura ed epilogo dei conti.
In particolare si tratta di scritture integrative, nel senso che integrano il Conto economico di costi che non hanno avuto la loro manifestazione finanziaria nell'esercizio (che avverrà negli esercizi futuri), ma sono di comepetenza dell'esercizio in questione.
Anche se si tratta di componenti negative di reddito, a mio sommesso parere hanno un attinenza anche con i ricavi dell'esercizio. Mi spiego meglio tali accantonamenti sono fatti materialmente, stornando parte dei ricavi conseguiti nell'esercizio per coprire costi di competenza la cui manifestazione finanziaria avverrà in futuro.
Tipico esempio di fondo rischio è il fondo manutenzione mezzi. Con l'usura dei mezzi (che avviene ininterrottamente per più anni), è scontato che prima o poi accadranno dei malfunzionamenti che richiederanno il sostenimento di costi di riparazione. Per il rispetto del principio di competenza economica, quindi, non è giusto imputare tali costi solo nell'esercizio in cui finanziariamente avverrà l'esborso finanziario, ma occorre ripartirlo anche negli esefcizi passati in cui il mezzo ha rilasciato la sua utilità.
ALMENO CREDO
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Originariamente inviato da pokerissimo Visualizza il messaggioMa questo fondocome influenza il reddito imponibile? In che modo? Cioè è possibile che un contabile "furbetto" riesca ad incidere sul reddito imponibile giocando con i fondi? se si Come?
L'ammontare degli accantonamenti non deducibili viene ripreso a tassazione mediante una corrispondente variazione in aumento del red.imp. ciao
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Originariamente inviato da kyr09 Visualizza il messaggioNo, il contabile da questo punto di vista non può fare niente, semplicemente perchè il Tuir ammette la deducibilità di alcuni accantonamenti soltanto (tipo acc.quiescenza e previdenza, acc.rischi su crediti, ecc.) e comunque entro precisi limiti quantitativi...
L'ammontare degli accantonamenti non deducibili viene ripreso a tassazione mediante una corrispondente variazione in aumento del red.imp. ciao
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Un impresa, per il resto in una posizione di utile di 100 euro,ha la necessità di accantonare 50 euro fiscalmente non deducibili, ed ha l'opportunità fiscale di accantonare, per altri motivi, 50 euro deducibili fiscalmente. Quest'ultima somma non potrebbe essere dedotta in sede di dichiarazione dei redditi, neppure considerando che, al conto economico, erano affluiti altri costi fiscalmente non deducibili. Di conseguenza, chi volesse rispettare le regole civilistiche dovrebbe rassegnarsi ad essere povero per i soci ( con un utile di 50 euro ed un imponibilie di 100). Per ridurre l'imponibile a 50 euro dovrebbe imputare al conto economico il costo ammesso in deduzione dalla norma fiscale, ed abbassare l'utile di esercizio. Mi spiega qualche anima pia il perchè? Sono bloccato. Vi ringrazio anticipatamente
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Originariamente inviato da pokerissimo Visualizza il messaggioUn impresa, per il resto in una posizione di utile di 100 euro,ha la necessità di accantonare 50 euro fiscalmente non deducibili, ed ha l'opportunità fiscale di accantonare, per altri motivi, 50 euro deducibili fiscalmente. Quest'ultima somma non potrebbe essere dedotta in sede di dichiarazione dei redditi, neppure considerando che, al conto economico, erano affluiti altri costi fiscalmente non deducibili. Di conseguenza, chi volesse rispettare le regole civilistiche dovrebbe rassegnarsi ad essere povero per i soci ( con un utile di 50 euro ed un imponibilie di 100). Per ridurre l'imponibile a 50 euro dovrebbe imputare al conto economico il costo ammesso in deduzione dalla norma fiscale, ed abbassare l'utile di esercizio. Mi spiega qualche anima pia il perchè? Sono bloccato. Vi ringrazio anticipatamenteI.Santacrocelover
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