Originariamente inviato da Ladyangel
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Il discorso che fai riporta sempre al punto nevralgico e di difficile digeribilità per chi ne è convolto: il contemperamento degli interessi.
Quando la Pubblica Amministrazione fa una scelta, c'è sempre qualcuno che di quella scelta se ne gioverà e qualcun altro che la subirà. Ma questo, da solo, non basta a classificare quella scelta della P.A. come ingiusta e/o arbitraria.
Non si pensa, soggettivamente, che un 100 sia più preparato di un 99. In primo luogo perchè i voti in questione sono comparabili perchè sulla medesima scala di misura, e in quella scala 100 è oggettivamente "più in alto" di 99. E qui ritorniamo a ciò che avevo scritto: potremmo anche pensare, in astratto, che in giro sul pianeta ci sia qualcuno che ha 100 che "vale" meno di un altro che ha 99, ma come si fa a stabilirlo? E, ammesso che si possa fare, è questo il compito della Pubblica Amministrazione?
In secondo luogo perchè si pensa che, oggettivamente, in media un 100 è più preparato di un 99. Certo, si può ragionare su quale sia questa differenza tra un 100 e un 99. E si può concludere che sia sfuggente, pressochè nulla. Ma questo sofisma, portato agli estremi, porterebbe alle stesse conclusioni pensando alla differenza tra un 99 e un 98, e poi tra un 98 e un 97 e così via, arrivando a concludere che non esistono differenze in termini di preparazione e brillantezza tra un 110 e lode ed un 66. Siccome così non è, è inutile rimuginare sulla bontà del limite. Come dice bambolero si può pensare e dire tutto per sfogarsi, soprattutto se si ha un voto appena sotto al limite, ma questo non porta a nulla.
Su un altro piano si potrebbe invece affermare che non è compito della Pubblica Amministrazione, e soprattutto degli Enti che seguono le regole privatistiche della contrattazione con il personale, rimettere in discussione il voto di laurea, e non c'è alcun obbligo giuridico che prevede che venga data una "seconda chance" a chi non è stato particolarmente brillante durante gli studi universitari.
Lo so che tutto ciò che ho scritto sembra brutale e quasi offensivo ma, se esiste qualche laureato con un voto inferiore a 100 meritevole di essere assunto dall'AE, non si può rimproverare a quest'ultima di non esserlo andato a cercare dandogli una possibilità: la ricerca del personale costa tempo e denaro.
Il punto è sempre quello: contemperamento di interessi, perseguimento dell'interesse generale in termini di efficienza, efficacia ed economicità.
Siamo sicuri che questo famigerato limite non abbia queste finalità e/o che sia illegale, illegittimo e/o arbitrario? Difficile da sostenere e da dimostrare.
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