FEDERAZIONE CONFSAL - UNSA Coordinamento Nazionale Giustizia Via della Trinità dei Pellegrini, 1 – 00186 Roma Tel. 06/6876650 · 06/6876662 - Fax 06/6878819 www.sagunsa.it – info@sagunsa.it Roma, 3 luglio 2008 COMUNICATO STAMPA Pacchetto sicurezza e decreto legge 112 del 25.6.2008: Il NO di Massimo Battaglia, Segretario Nazionale CONFSAL UNSA Giustizia La Confsal Unsa Giustizia ha ripetutamente segnalato al ministro Alfano la necessità di valutare le ricadute che le norme inserite sul c.d. "pacchetto sicurezza" e quelle di cui al recente D.L. 112, emanato dal Governo lo scorso 25 giugno, avranno sugli uffici giudiziari, UNEP, e sulle altre strutture dei vari Dipartimenti del ministero (Dap e Giustizia minorile). A tutt’oggi abbiamo ricevuto, come risposta, una riduttiva convocazione, per il prossimo 22 luglio, per l’esame/ratifica di ulteriori tagli di organici al di fuori e prescindendo da ogni confronto sulle priorità del Dicastero della giustizia. La scrivente Organizzazione Sindacale ritiene assolutamente necessario garantire la gestione e l’operatività degli uffici giudiziari, degli istituti di pena per adulti e minori, nonché dell’esecuzione penale esterna per la tenuta del sistema giustizia e per l’ esigenza di sicurezza dei cittadini, che alla luce dei provvedimenti emanati appaiono fortemente penalizzati, con grave ripercussione sulle condizioni lavorative del personale. La Confsal Unsa Giustizia proclama lo stato di agitazione di tutti i dipendenti dei vari Dipartimenti del Ministero della Giustizia.
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Comitato vincitori-idonei educatori C1, Dipartimento amministrazione peniten
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Dede posta!....
ti posto le e mail dei piu importanti sindacati al riguardo:
Indirizzi email della FP CGIL Nazionale
Per scrivere alla Funzione Pubblica CGIL Nazionale:posta@fpcgil.it
Per scrivere alla redazione del sito www.fpcgil.it : webmaster@fpcgil.it
Per scrivere al sindacato sappe,donato capece,sul sito www.sappe.it in alto su contattaci puoi inoltrarla tranquillamente.
Altro indirizzo:
AGI-Agenzia Giornalistica Italia S.p.A.
Via Cristoforo Colombo 98, 00147 Roma
Tel. 06.519961 Fax 06.51996362-6-7
internet: www.agi.it
e-mail: info@agenziaitalia.it
e-mail segreteria.redazione@agi.it
Inoltrala anche li magari con una piccola introduzione e poi mandi il file...
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Originariamente inviato da VeNuSsS Visualizza il messaggioDede posta!....
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Indirizzi email della FP CGIL Nazionale
Per scrivere alla Funzione Pubblica CGIL Nazionale:posta@fpcgil.it
Per scrivere alla redazione del sito www.fpcgil.it : webmaster@fpcgil.it
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perfetto thanks
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Ciao Venuss , sono dany ,pronta a tutto x la difesa dei nostri meritati diritti, dopo tanta attesa, esasperato studio e non poca delusione per le varie ingiustizie viste,ben volentieri mi unisco a voi nel comitato... Attendo tue notizie e chiarimenti su cio che si sta organizzando. La mia mail: danyasia@libero.it
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Originariamente inviato da danyasia Visualizza il messaggioCiao Venuss , sono dany ,pronta a tutto x la difesa dei nostri meritati diritti, dopo tanta attesa, esasperato studio e non poca delusione per le varie ingiustizie viste,ben volentieri mi unisco a voi nel comitato... Attendo tue notizie e chiarimenti su cio che si sta organizzando. La mia mail: danyasia@libero.it
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Giustizia: Uil; l’avvicendamento al Dap? è una scelta infelice
Agi, 4 luglio 2008
Una "scelta infelice". Così la Uil penitenziari giudica l’avvicendamento al vertice del Dap che "ormai parrebbe non appartenere più alle voci di corridoio ma alla realtà". Per Eugenio Sarno, segretario del sindacato, la decisione del ministro Alfano di avvicendare l’attuale Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Ettore Ferrara (il suo successore, secondo indiscrezioni sarà l’attuale procuratore aggiunto di Roma Franco Ionta) è una "scelta contraria agli interessi del sistema penitenziario".
Per gestire il sistema carcere, ricorda Sarno, "bisogna innanzitutto conoscerlo, cosa che ha bisogno di molto tempo. Nel momento in cui il Presidente Ferrara aveva cominciato ad entrare nei complicati meccanismi viene sostituito. Saranno pure le ragioni della politica ma questa volta a rimetterci sarà tutto il sistema".
Di certo, sottolinea il sindacalista in una nota, "l’avvicendamento dei vertici dipartimentali non può essere ascritto nelle priorità e nei bisogni reali. Il crescente sovrappopolamento, la fatiscenza delle strutture, la grave e insostenibile carenza degli organici , la penuria di fondi e di mezzi sono condizioni che prescindono dalle gestioni amministrative. Sono condizioni - conclude Sarno - determinate dall’insensibilità e dalla disattenzione della politica verso il pianeta carcere, che restano, in ogni caso, insolute e rispetto alle quali chiediamo al ministro Alfano impegni precisi e concreti".
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Originariamente inviato da papy Visualizza il messaggioFinalmente...............aspettiama da due anni questa agitazione
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Prot. n. 138
Class.: 3.02.08Alla FP CGIL Nazionale
Settore Penitenziario
Alla FPS CISL Nazionale
Settore Penitenziario
Alla UIL PA
Settore Penitenziario
ROMA
Alle FP CGIL Territoriali
Settore Penitenziario
Alla FPS CISL Territoriali
Settore Penitenziario
Alla UIL P.A. Territoriali
Settore Penitenziario
LORO SEDI
Al MINISTERO DELLA
GIUSTIZIA
Dipartimento Amm.ne
Penitenziaria
Dottor Ettore Ferrara
Dottor De Pascalis
R O M A
Ai presidenti delle
Commissioni Giustizia della
Camera dei deputati e del
Senato della Repubblica
ROMA
Ai Presidenti dei Tribunali di
Sorveglianza di
MILANO
BRESCIA
Al Provveditorato Reg.le Dap
Della Lombardia
Dottor Luigi Pagano
MILANO
Agli Istituti Penitenziari
ed Uffici Esecuzione Penale
Esterna della Lombardia
LORO SEDIOGGETTO: ASSEMBLEA UNITARIA EDUCATORI PENITENZIARI LOMBARDIAPer quanto di competenza ed opportuna conoscenza si trasmette il verbale dell’assemblea unitaria
degli educatori penitenziari lombardi aperta ai collaboratori delle aree pedagogiche.
Per i contenuti condivisi ed i contributi apportati si ritiene di appoggiare le indicazioni contenute
nello stesso richiedendo, ad ogni livello, l’avvio di una serie di contatti per affrontare la questione
degli operatori pedagogici penitenziari.
Nelle more queste OO.SS. si riservano ogni azione utile a tutela dei lavoratori.FP CGIL FPS CISL FP UIL P.A.
Antimo De Col Pietro Paris Teresa PaleseFUNZIONE
PUBBLICA
LOMBARDIAIl giorno 14 gennaio presso il Provveditorato Regionale del Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria di Milano si è tenuta l’assemblea regionale indetta da CGIL, CISL e UIL per glieducatori penitenziari della Lombardia aperta a tutti i collaboratori delle aree pedagogicheed
ad alcune associazioni di volontari presenti nel territorio.
L’incontro è stato sollecitato dopo gli avvenimenti di Volterra – l’aggressione dell’unica educatrice
presente nel suo Istituto – nella convinzione diffusa della necessità di rafforzare una professionalità
da troppo tempo penalizzata e disciplinata da interventi unilaterali della sola Amministrazione
Penitenziaria: quella dell’educatore penitenziario.
Il profilo dell’operatore pedagogico degli Istituti Penitenziari, emerso dagli interventi è stato
fortemente caratterizzato dagli ultimi provvedimenti ministeriali, circolari e decreti sull’area della
sicurezza, che hanno orientato l’attività trattamentale in senso tecnico e amministrativo.
In Lombardia i timidi apporti numerici degli educatori C1 assunti a tempo determinato e la
successiva integrazione con gli agenti di rete, pur rappresentando nel secondo caso un importante
segnale di attenzione del territorio all’insufficienza organica delle aree pedagogiche, integrando
risorse anziché sovrapporle (sussidiarietà verticale), non hanno risolto la situazione a fronte del
persistente malcostume dei distacchi.
I presenti ritengono quindi necessario concludere velocemente gli iter concorsuali giacenti e
prestare attenzione rispetto alle assegnazioni dei vincitori nelle sedi del nord, presidiando anche in
seguito sui movimenti clientelari, già denunciati invano in passato da alcune OO.SS..
Viene citata l’opinione pubblica come “committente” dell’esecuzione penale, in questo però si
registra dissenso posizionando i riferimenti operativi degli educatori nei direttori e nella
Magistratura di Sorveglianza di cui si richiede il coinvolgimentorispetto alla forte
compressione delle attività trattamentali e dell’attività di osservazione.
Tutti i lavoratori hanno smesso di interrogarsi sull’identità indefinita dell’educatore e condizionata
dall’estemporaneità di circolari, peraltro disattese da molte direzioni, per orientarsi su quelli che
sono gli obiettivi della loro presenza, i fini di un mandato rieducativo che risente di una diversa e a
sua volta indefinita interpretazione della funzione della pena che né la politica né
l’Amministrazione esprimono compiutamente .
La presenza degli educatori, oggi in un’ottica di relazioni di rete e nel contesto operativo
penitenziario, deve fare i conti con la polizia penitenziaria alla quale, grazie all’introduzione di
nuove e riqualificate figure professionali apicali, è stato assegnato uno spazio trattamentale definito.
La richiesta forte è quindi quella di far esplodere le contraddizioni di una gestione illuminata nei
vertici ma contraddittoria nei fatti, dobbiamo lavorare per far affermare nei fatti il principio della
gestione della pena come strumento di riabilitazione.
In alcune regioni, Toscana in particolare, si ipotizza una confluenza del nostro settore negli enti
locali ritenendo questi, quali gestori del territorio, più sensibili ed interessati al trattamento e al
recupero per evitare le recrudescenze malavitose per il loro stesso interesse territoriale.
Questa provocazione è stata valutata dall’assemblea come una opportunità per poter aprire un
confronto con le Istituzioni locali, apparentemente interessate a un reale processo di rieducazione e
reinserimento dei detenuti, chiedendo l’integrazione di risorse sia umane che strumentali.
Si avverte un forte bisogno di ridefinizione della politica penitenziaria in linea ed a maggior
precisazione dell’Ordinamento Penitenziario del 1975, così come si avverte la necessità di un
adeguamento dell’impianto normativo ormai più che trentennale, rispetto all’operatività destinata
ad un’utenza le cui caratteristiche faticano ad armonizzarsi con le condizioni richieste dalla legge
per declinare l’intervento trattamentale.
Gli educatori non possono accettare che l’unica politica nei confronti dei detenuti sia il
controllo e la sicurezza, prevaricando e marginalizzando tutta l’attività trattamentale.Assecondando le scelte dell’Amministrazione si va progressivamente a limitare il diritto dei
detenuti di ricevere un’offerta trattamentale.
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Gli educatori non possono accettare che l’unica politica nei confronti dei detenuti sia il
controllo e la sicurezza, prevaricando e marginalizzando tutta l’attività trattamentale.Assecondando le scelte dell’Amministrazione si va progressivamente a limitare il diritto dei
detenuti di ricevere un’offerta trattamentale.
L’educatore è il tecnico della riabilitazione ed è un pedagogista, aperto ad ogni forma di
collaborazione ma deve restare il pilastro fondamentale del sistema trattamentale nel carcere.
Si valuta che seguire l’opzione di uscita dal carcere, per passare agli Enti locali, oltre che essere un
iter lungo e complesso, farebbe modificare il carcere.Il carcere senza educatori sarebbe diverso e
comunque la loro presenza con una formula “consulenziale” sarebbe diversa ed in molti casi ancora
più debole in termini di tutela del lavoro e proposizione di ipotesi per il detenuto.
Tornando all’attualità si chiede che l’Amministrazione si faccia fortemente carico del progetto
pedagogico, disatteso e trascurato in molti istituti. Si lamenta l’assenza di un sistema
sanzionatorio per la mancata osservanza delle indicazioni operative contenute nelle circolari
che disciplinano l’area pedagogica ed i suoi prodotti limitando ed impoverendo la finalità
trattamentale.
Si avverte la necessità di un deciso intervento normativo che raccolga le indicazioni delle
circolari e disciplini la figura dell’educatore penitenziario in ottica di scambio e confronto circolare
con le altre figure penitenziarie.
Pur in presenza di una crescente domanda di “certezza della pena”, agli educatori continua ad essere
affidato il compito di operare per affermare il diritto al trattamento e alla progettazione e
realizzazione di percorsi riabilitativi.
Valutando che la mancata definizione del ruolo dell’educatore dentro il carcere determina la
deresponsabilizzazione del contesto, si conclude l’incontro chiedendo unmaggiore e forte
coinvolgimento del Provveditorato, del DAP, delle strutture sindacali nazionali, politiche e
della Magistratura di Sorveglianza sulla tutela dell’attività trattamentale e degli operatori del
trattamento in un’ottica di maggiore definizione di strumenti normativi ed operativi.
Inoltre si chiede alle OO.SS. presenti di operare per aprire un confronto con il Provveditorato e con
gli Enti Locali della nostra regione per raccogliere tutte le opportunità e le risorse disponibili nella
nostra regione.
Si conviene un aggiornamento dell’incontro a fronte delle adesioni raccolte e della disponibilità
espressa anche da enti ed associazioni.
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