Collaboratori ed educatori.
Capisco le preoccupazioni manifestate dai vincitori del concorso per collaboratori amministrativi.
Non è facile affrontare la vita di ogni giorno, senza certezze riguardo il proprio futuro lavorativo.
Gli anni d’attesa che ci accomunano sono estenuanti, ed al danno della paralisi relativo alla possibilità di pianificare la propria vita, si unisce la beffa di sentirsi dire che è stupido aspettare tanto, per avere poi un modesto ruolo nella società, o, peggio, che è troppo comodo temporeggiare ed essere degli onesti “nullafacenti”, piuttosto che darsi da fare anche scavalcando le regole.
Vi capisco. Ma la figura dell’educatore penitenziario ha delle peculiarità tali che non consentono di assimilarla con altre figure professionali.
L’urgenza che dovrebbe motivare una celere tempistica delle assunzioni di educatori, è diversa da quella che giustifica l’assunzione di collaboratori.
Non sarebbe, quindi, credibile assemblare le ragioni alla base delle rivendicazioni mosse dalle due categorie di vincitori concorsuali.
Concordo nella necessità di portare a conoscenza, tramite lettera, i rappresentanti istituzionali indicati dal gruppo “vincitori-idonei del concorso educatori Dap”.
Continuo a credere nell’importanza di un coinvolgimento dei mass-media e di qualche affidabile rappresentanza sindacale, ma non vi nascondo di essere scoraggiata e molto preoccupata per la sorte che mi riserverà questo concorso in cui tanto ho creduto.
Un saluto a tutti.
Gianna.
Capisco le preoccupazioni manifestate dai vincitori del concorso per collaboratori amministrativi.
Non è facile affrontare la vita di ogni giorno, senza certezze riguardo il proprio futuro lavorativo.
Gli anni d’attesa che ci accomunano sono estenuanti, ed al danno della paralisi relativo alla possibilità di pianificare la propria vita, si unisce la beffa di sentirsi dire che è stupido aspettare tanto, per avere poi un modesto ruolo nella società, o, peggio, che è troppo comodo temporeggiare ed essere degli onesti “nullafacenti”, piuttosto che darsi da fare anche scavalcando le regole.
Vi capisco. Ma la figura dell’educatore penitenziario ha delle peculiarità tali che non consentono di assimilarla con altre figure professionali.
L’urgenza che dovrebbe motivare una celere tempistica delle assunzioni di educatori, è diversa da quella che giustifica l’assunzione di collaboratori.
Non sarebbe, quindi, credibile assemblare le ragioni alla base delle rivendicazioni mosse dalle due categorie di vincitori concorsuali.
Concordo nella necessità di portare a conoscenza, tramite lettera, i rappresentanti istituzionali indicati dal gruppo “vincitori-idonei del concorso educatori Dap”.
Continuo a credere nell’importanza di un coinvolgimento dei mass-media e di qualche affidabile rappresentanza sindacale, ma non vi nascondo di essere scoraggiata e molto preoccupata per la sorte che mi riserverà questo concorso in cui tanto ho creduto.
Un saluto a tutti.
Gianna.
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