BRUNETTA APRE SUI CONTRATTI. PRECARI, NIENTE SANATORIE
legge Brunetta apre sui contratti Precari, niente sanatorie GLI ALTRI INTERVENTI Introdotti per decreto la stretta sulle consulenze e criteri più rigidi permatattia In futuro verrà punito anche il medico mendace LE CONSULENZE Si potrà ricorrere solo in casi di motivate esigenze e dovranno essere affidate a professionisti di provata specializzazione universitaria ROMA ú Schiaritain vista per il contratto degli statali. Prima dell'estate verrà riaperto il tavolo con i sindacati e, in quella sede, verranno anche comunicate le risorse a disposizione. Ad annunciarlo è stato ieri fl ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta. Provocando reazioni differenti tra le sigle sindacali: un «buon segnale» per Cisi e Uil mente là Cgil ha detto di temere «soluzioni transitorie». Contratti a parte, Brunetta ha poi illustrato gli interventi sulla Pa previsti in Finanziaria. Soffermandosi sulla ripartizione tra decreto, Ddl e disegno di legge delega. Alcune delle misure più "care" al titolare di Palazzo Vido-ni hanno trovato spazio già nel decreto legge. Come la lotta alle assenze per malattia, che finiscono per essere «molto superiori a quelle del privato», come ha sottolineato lo stesso Brunetta illustrando il suo giro di vite. Una volta entrato in vigore il DI, dalla seconda assenza per malattia in poi, il dipendente dovrà presentare un certificato medico prodotto da una struttura pubblica. Non solo, ma dovrà rendersi reperibile tutti i giorni (anche festivi) nelle fasce orarie 8-13 e 14-20. A completare l'opera sarà poi la legge delega che punirà sia il lavoratore che il medico mendace in presenza di un certificato falso. Per restare agli interventi del DI sul pubblico impiego, va ricordata la "stretta" su consulenze e collaborazioni esterne. In base alle nuove disposizioni, nelle Pa centrali, si potrà ricorrere a professionisti esterni («di comprovata specializzazione universitaria», si legge nel testo) solo in presenza di esigenze motivate e purché ci sia una coerenza tra incarico e incaricato. Il fine è quello di ridurre i co- sti, lo stesso che accompagna la scelta di operare stabilizzazioni dei precari solo per concorso e «mai più ope legis». Una misura voluta dal precedente Esecutivo, che Brunetta na" definito ieri una'delle «3oomua polpette avvelenate» lasciate in eredità dal Governo Prodi. Sul lavoro flessibile nella Pa, l'intento del ministro è quello di ricorrervi sì per esigenze straordinarie, ma con^ più elasticità che in passato. A tal proposito, viene fissato il tetto massimo di tré anni di utilizzo nell'ultimo quinquennio con più tipologie contrattuali. Mentre oggi il limite è stabilito in tré mesi, salvo le assunzioni per maternità, e sussiste il divieto di ricorrere a contratti diversi per lo stesso addetto. co impiego, il decreto interviene anche sulla contrattazione collettiva, affidando alla Corte dei conti il compito di verifica-re come vengono spese le risorse degli accòrdi integrativi. In particolare specificando se sono state destinate o meno a incentivare il merito e la premia-lità. Altre due tematiche che, come la lotta all'assenteismo, troveranno un'attuazione ancora più ampia nel disegno di legge delega dove si punta a inserire meccanismi efficaci e stringenti per la valutazione di dirigenti e dipendenti. In modo da legare l'attribuzione della parte variabile della retribuzione al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Tra le soluzioni che stanno più a cuore a Brunetta c'è poi la territorializzazione dei concorsi pubblici, contenuta stavolta nel Ddl della manovra. Stabilendo che i posti di lavoro messi a concorso siano individuati con riferimento alle sedi di servizio o agli ambiti regionali, l'economista veneziano vuole scongiurare quello strano fenomeno per cui, puntualmente, si verificano «sovraccarichi di personale al Sud e carenze al Nord». In attesa dei nuovi concorsi, per incentivare il flusso migratorio verso il settentrione, lo stesso Ddl punta a imprimere un'accelerazione netta sul piano della mobilità, soprattutto qualora vengano trasferite le funzioni da una Pa all'altra. A Finanziaria approvata, infatti, potrà essere punito il dipendente che rifiuta il trasferimento per due volte in cinque anni. Con quale sanzione? La messa a disposizione, vale a dire la cassa integrazione del settore pubblico. Eu.B. irlimikkii- Reference date : 20/06/08 Data Rassegna20/06/08 09.05
legge Brunetta apre sui contratti Precari, niente sanatorie GLI ALTRI INTERVENTI Introdotti per decreto la stretta sulle consulenze e criteri più rigidi permatattia In futuro verrà punito anche il medico mendace LE CONSULENZE Si potrà ricorrere solo in casi di motivate esigenze e dovranno essere affidate a professionisti di provata specializzazione universitaria ROMA ú Schiaritain vista per il contratto degli statali. Prima dell'estate verrà riaperto il tavolo con i sindacati e, in quella sede, verranno anche comunicate le risorse a disposizione. Ad annunciarlo è stato ieri fl ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta. Provocando reazioni differenti tra le sigle sindacali: un «buon segnale» per Cisi e Uil mente là Cgil ha detto di temere «soluzioni transitorie». Contratti a parte, Brunetta ha poi illustrato gli interventi sulla Pa previsti in Finanziaria. Soffermandosi sulla ripartizione tra decreto, Ddl e disegno di legge delega. Alcune delle misure più "care" al titolare di Palazzo Vido-ni hanno trovato spazio già nel decreto legge. Come la lotta alle assenze per malattia, che finiscono per essere «molto superiori a quelle del privato», come ha sottolineato lo stesso Brunetta illustrando il suo giro di vite. Una volta entrato in vigore il DI, dalla seconda assenza per malattia in poi, il dipendente dovrà presentare un certificato medico prodotto da una struttura pubblica. Non solo, ma dovrà rendersi reperibile tutti i giorni (anche festivi) nelle fasce orarie 8-13 e 14-20. A completare l'opera sarà poi la legge delega che punirà sia il lavoratore che il medico mendace in presenza di un certificato falso. Per restare agli interventi del DI sul pubblico impiego, va ricordata la "stretta" su consulenze e collaborazioni esterne. In base alle nuove disposizioni, nelle Pa centrali, si potrà ricorrere a professionisti esterni («di comprovata specializzazione universitaria», si legge nel testo) solo in presenza di esigenze motivate e purché ci sia una coerenza tra incarico e incaricato. Il fine è quello di ridurre i co- sti, lo stesso che accompagna la scelta di operare stabilizzazioni dei precari solo per concorso e «mai più ope legis». Una misura voluta dal precedente Esecutivo, che Brunetta na" definito ieri una'delle «3oomua polpette avvelenate» lasciate in eredità dal Governo Prodi. Sul lavoro flessibile nella Pa, l'intento del ministro è quello di ricorrervi sì per esigenze straordinarie, ma con^ più elasticità che in passato. A tal proposito, viene fissato il tetto massimo di tré anni di utilizzo nell'ultimo quinquennio con più tipologie contrattuali. Mentre oggi il limite è stabilito in tré mesi, salvo le assunzioni per maternità, e sussiste il divieto di ricorrere a contratti diversi per lo stesso addetto. co impiego, il decreto interviene anche sulla contrattazione collettiva, affidando alla Corte dei conti il compito di verifica-re come vengono spese le risorse degli accòrdi integrativi. In particolare specificando se sono state destinate o meno a incentivare il merito e la premia-lità. Altre due tematiche che, come la lotta all'assenteismo, troveranno un'attuazione ancora più ampia nel disegno di legge delega dove si punta a inserire meccanismi efficaci e stringenti per la valutazione di dirigenti e dipendenti. In modo da legare l'attribuzione della parte variabile della retribuzione al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Tra le soluzioni che stanno più a cuore a Brunetta c'è poi la territorializzazione dei concorsi pubblici, contenuta stavolta nel Ddl della manovra. Stabilendo che i posti di lavoro messi a concorso siano individuati con riferimento alle sedi di servizio o agli ambiti regionali, l'economista veneziano vuole scongiurare quello strano fenomeno per cui, puntualmente, si verificano «sovraccarichi di personale al Sud e carenze al Nord». In attesa dei nuovi concorsi, per incentivare il flusso migratorio verso il settentrione, lo stesso Ddl punta a imprimere un'accelerazione netta sul piano della mobilità, soprattutto qualora vengano trasferite le funzioni da una Pa all'altra. A Finanziaria approvata, infatti, potrà essere punito il dipendente che rifiuta il trasferimento per due volte in cinque anni. Con quale sanzione? La messa a disposizione, vale a dire la cassa integrazione del settore pubblico. Eu.B. irlimikkii- Reference date : 20/06/08 Data Rassegna20/06/08 09.05
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