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    #21
    Il mercato del lavoro non è un unico blocco, ma ha molti segmenti.
    Differisce dal punto divista geografico (a Nord è diverso da quello del Sud), dalle figure ricercate (un conto la ricerca di ingegneri, un conto quella di laureati in economia, ecc.), dal tipo di aziende che domandano lavoro (se è una PMI oppure una società quotata in Borsa, oppure se è una società industriale, finanziaria-creditizia o di consulenza), dal tipo di professionalità ricercata (un istituto di credito ricerca, tra i laureati, sia personale per il front office che analisti finanziari. Ed è superfluo sottolineare le differenze).

    Ognuno di questi segmenti è caratterizzato da elementi differenti: prospettive di carriera, ammontare degli stipendi, ecc.
    Una piccola impresa del Nord-Est è molto più flessibile e gestita in maniera personale dal prprietario che, quindi, è anche amministratore. E generalmente non è molto gratificante.
    Lavorare invece per una società di consulenza è totalmente differente: lo stipendio iniziale è basso, ma nel giro di alcuni anni si arriva a livelli accettabili, e poi il curriculum diviene di tutto rispetto. Perciò in queste società avviene un elevato turn over dei lavoratori: dopo pochi anni si cambia per altre società che offrono condizioni concorrenziali.
    L'unica costante sono i turni di lavoro: elevati per ogni segmento.
    Naturalmente cambia anche la possibilità di accesso: in una PMI è molto più semplice che in una società quotata. C'è molta più concorrenza e si è sottoposti a selezioni molto più "selettive".

    Non è così semplice da ridurre il discorso a lavoro nel privato vs. lavoro nel pubblico.
    UIn buon posto nel privato vale molto di più della partecipazione ad un concorso pubblico. Nel pubblico impiego, poi, le possibilità di carriera sono pratcamente assenti. Qualche scatto di stipendio dovuto all'anzianità è tutto quello che offre. I concorsi interni sono solo per anzianità e sono per titoli. Anzi, si dovrebbe dire per titolo, perchè l'unico titolo valutato è l'anzianità. E la meritocrazia va a farsi benedire. Puoi essere molto più produttivo del tuo collega lavativo (e questo è anche il motivo per cui ti è antipatico), però lui è stato assunto prima di te quindi vince il concorso interno al posto tuo. Se ci metti che fu anche assunto tramite raccomandazioni, allora ti conviene prendere le medicine per l'ulcera.
    Ripeto, anche nel privato ci sono tante situazioni, però non bisogna generalizzare.

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      #22
      Originariamente inviato da laguerre Visualizza il messaggio
      Cari ragazzi io ho una laurea in ingegneria e lavoro nel famoso Nord Est produttivo (?) e da alcuni anni ho un ruolo assimilabile a quello di quadro aziendale, ma a mala pena arrivo a 1300 euro netti mensili lavorando mediamente 10 - 11 ore al giorno, senza ferie, senza malattia, senza tredicesima, senza cellulare, senza autovettura aziendale, ecc.
      Vi assicuro che molti miei amici e colleghi coetanei laureati non se la passano tanto meglio, anzi.

      Io vivo nel c.d. ricco veneto (ma dove ???) e la realtà per i laureati è davvero dura, per non dire pietosa...nel privato ti sfruttano, ti obbligano a metterti in p.IVA cercando di pagarti il meno possibile...però la categoria degli sfruttatori circola col la mercedes...
      Il fatto è che il ricco (?) nord-est non cerca laureati, cerca bassa manovalanza. Guarda anche nei telegiornali, quando parlano di lavoro forse mostrano dei quadri, i cosìdetti colletti bianchi?
      No, mostrano sempre operai, perché è quella la massa lavorativa più grande, e maggiore numero significa maggiore attenzione, perché creerebbe instabilità sociale.
      Se centomila laureati stanno a casa, di instabilità ne creano forse un poco, al massimo fanno ricorso al tar, se 1 milione di operai non ha lavoro ti va in piazza.
      Gabriele

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        #23
        questa è la prima cosa sensata che leggo su questo tema!
        Il problema alla base di tutto è che con la produzione che si fa in Italia ( la stessa di 30 anni fa) senza innovazione tecnologica, a parte alcuni rarissimi settori di nicchia, la domanda di personale laureato è bassissima. Una aziendina del "mitico" nord-est "ricco" ( ricco un tempo forse....) è composta al 95% da operai extracomunitari e dalla restante parte dal "padrone" ( spesso anch'egli ex operaio divenuto padrone quindi con la stessa "mentalita'" ..) e dalla sempre presente ragioniera che fa le veci dal boss ( altro falso mito contadino che le donne siano brave amministratrici di $) .
        Pensate che in queste realta' ci sia spazio per laureati???????
        Ultima modifica di Wexford; 26-07-2007, 13:24.

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          #24
          X Valeriad

          Originariamente inviato da valeriad Visualizza il messaggio
          il concorso che ho vinto è a tempo indeterminato, stipendio netto e.1500,tredicesima, quattordicesima, inerente alla laurea che ho conseguito, ferie, permessi, straordinari pagati profumatamenti...se nel privato mi offrono di piu', dimmelo che arrivo subito!!!!
          è vero, sto aspettando per la fatidica assunzione, ma penso che ne valga la pena
          Faccio un po' di chiarezza, per te e per gli altri.
          C1 ministero giustizia
          Stipendio netto mensile 1300 euro.
          Tredicesima mensilità.
          Nessuna quattordicesima.
          Straordinari (se consentiti) pagati male (10 euro lordi all'ora).
          Questo è quello che so io (dipendente Min Giustizia)...poi sei il Ministero ha fatto altrimenti per i nuovi assunti, mi farebbe piacere saperlo.
          Ma credimi, non penso che sia così...il CCNL parla chiaro...
          Master(Pi)card

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            #25
            Originariamente inviato da Wexford Visualizza il messaggio
            questa è la prima cosa sensata che leggo su questo tema!
            Il problema alla base di tutto è che con la produzione che si fa in Italia ( la stessa di 30 anni fa) senza innovazione tecnologica, a parte alcuni rarissimi settori di nicchia, la domanda di personale laureato è bassissima. Una aziendina del "mitico" nord-est "ricco" ( ricco un tempo forse....) è composta al 95% da operai extracomunitari e dalla restante parte dal "padrone" ( spesso anch'egli ex operaio divenuto padrone quindi con la stessa "mentalita'" ..) e dalla sempre presente ragioniera che fa le veci dal boss ( altro falso mito contadino che le donne siano brave amministratrici di $) .
            Pensate che in queste realta' ci sia spazio per laureati???????
            Che la gestione delle PMI italiane sia discutibile - per usare un termine decoroso - è un'opinione indicutibile.
            Come è indiscutibile che chi abbia una fabbrica abbia bisogno, in termini assoluti, di molti più operai rispetto a tutte le altre figure professionali.
            Devono ancora inventarla l'industria di produzione in cui lavorano 10 white collars per un operaio.

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              #26
              Originariamente inviato da la rivincita dei nerds Visualizza il messaggio
              Ma infatti è un ottimo stipendio, come stipendio iniziale. Solo che con quello stipendio andrai probabilmente anche in pensione.
              Lo stipendio netto di un quadro aziendale, che penso sia l'aspirazione di un laureato (altrimenti che ha studiato a fare?), è sui 3000 netti mensili.
              Finalmente qualcuno addirittura più cinico e disincantato di me nell'analisi del pubblico impiego.

              Concordo al 150% con te (e te lo dico per esperienza, non per sentito dire).

              Ad ogni modo, non tutte le persone sono ambiziose o hanno fiducia nelle proprie capacità.
              C'è chi si accontenta dell'appiattimento professionale e dell'assenza pressochè totale di stimoli ma per contro, hanno un posto "sicuro" e (mal) pagato.
              Io non biasimo nessuno e rispetto tutti, sia ben chiaro.

              Certo è che se tornassi indietro non parteciperei nemmeno al concorso che mi vede legato dal 90 ad un'amministrazione pubblica che non ha per niente investito nelle proprie risorse umane. Pensate che ho lo stesso livello funzionale dal 91. Lasciamo perdere va :-)

              Vabbè che adesso (dal 2008) mi danno ben 6 € lordi in + al mese... Che vuoi di + dalla vita?

              Buon lavoro/studio e fortuna a tutti.

              A.

              P.S.: dimenticavo... esiste anche chi sostiene l'impiego pubblico perchè sa di avere avuto e che avrà n calci ben assestati per andare brillantemente avanti. Ecco, in questo scenario la musica ovviamente cambia. Viva la meritocrazia del PI.

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                #27
                quante incongruenze mi tocca leggere.
                Non mi sembra che la gente che lavora nella PA spinga o faccia richieste ai propri sindacati per avere una valutazione meritocratica.
                Venite qui a pontificare, ma poi guai a chi vi tocca il vostro posticino nelle PA. Ci sputate sopra, ma poi i soldi sicuri per portare il pane a casa ve li da' la mammella della Stato.
                LO stato non puo' cacciarvi in nessun modo, ma non siete mica obbligati a restarvi se non ci state bene o se pensate di guadagnare di piu' nel privato.
                Mi sorge un dubbio, non è che avete paura della meritocrazia e vi iscrivete in massa ai sindacati di estrema sinistra e poi venite qui a fare i "liberisti all'amatriciana" e i meritocratici?
                Siate coerenti con voi stessi,per favore.
                Ultima modifica di Wexford; 27-07-2007, 09:07.

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                  #28
                  Originariamente inviato da Wexford Visualizza il messaggio
                  quante incongruenze mi tocca leggere.
                  Non mi sembra che la gente che lavora nella PA spinga o faccia richieste ai propri sindacati per avere una valutazione meritocratica.
                  Venite qui a pontificare, ma poi guai a chi vi tocca il vostro posticino nelle PA. Ci sputate sopra, ma poi i soldi sicuri per portare il pane a casa ve li da' la mammella della Stato.
                  LO stato non puo' cacciarvi in nessun modo, ma non siete mica obbligati a restarvi se non ci state bene o se pensate di guadagnare di piu' nel privato.
                  Mi sorge un dubbio, non è che avete paura della meritocrazia e vi iscrivete in massa ai sindacati di estrema sinistra e poi venite qui a fare i "liberisti all'amatriciana" e i meritocratici?
                  Siate coerenti con voi stessi,per favore.
                  Grande intervento...
                  Il liberismo all'amatriciana è quello che si definisce un colpo di genio.
                  Per quanto mi riguarda (sono da 7 anni nella P.A.) la scelta è stata dettata da molte considerazioni che non sto qui ad elencare.
                  Voglio solo dire che nel settore privato non è sempre la meritocrazia che ti fa fare carriera (anzi, x quello che so molte volte è proprio il contrario), così come, spesso, il settore pubblico riesce ad appagare chi in quel lavoro effettivamente crede.
                  Insomma, i pro e i contro si distribuscono equamente ed è inutile criticare gli altri per la scelta che fanno. A parole sembra tutto facile...
                  Infine il discorso sindacati. Non è che nel privato ci sia una situazione tanto diversa che nel pubblico.
                  Purtroppo la tutela dei lavoratori è un argomento quantomai complesso e non basta criticare le scelte di alcuni sindacati per risolvere il problema. Purtroppo tutelando i lavoratori onesti, molte volte si rischia di parare il **** anche a quelli che il proprio lavoro non lo fanno e non l'hanno mai fatto. Sia nel pubblico che nel privato.
                  Master(Pi)card

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                    #29
                    Originariamente inviato da Picard Visualizza il messaggio
                    Grande intervento...
                    Il liberismo all'amatriciana è quello che si definisce un colpo di genio.
                    Per quanto mi riguarda (sono da 7 anni nella P.A.) la scelta è stata dettata da molte considerazioni che non sto qui ad elencare.
                    Voglio solo dire che nel settore privato non è sempre la meritocrazia che ti fa fare carriera (anzi, x quello che so molte volte è proprio il contrario), così come, spesso, il settore pubblico riesce ad appagare chi in quel lavoro effettivamente crede.
                    Insomma, i pro e i contro si distribuscono equamente ed è inutile criticare gli altri per la scelta che fanno. A parole sembra tutto facile...
                    Infine il discorso sindacati. Non è che nel privato ci sia una situazione tanto diversa che nel pubblico.
                    Purtroppo la tutela dei lavoratori è un argomento quantomai complesso e non basta criticare le scelte di alcuni sindacati per risolvere il problema. Purtroppo tutelando i lavoratori onesti, molte volte si rischia di parare il **** anche a quelli che il proprio lavoro non lo fanno e non l'hanno mai fatto. Sia nel pubblico che nel privato.
                    Sono completamente d'accordo con te. Purtroppo, siamo sempre portati a generalizzare e ad assolutizzare, e quindi consideriamo la PA come il luogo dove trovi solo nullafacenti ed il privato come quello in cui va sempre tutto meglio che nel pubblico... Ma non è così: qualche volta anche la PA riesce a valorizzare le capacità dei dipendenti. Dipende da tante cose, ma io penso che sia fondamentale il modo di lavorare di chi sta "nei piani alti"; se hai un capo preparato, che sa gestire le persone, e che ti fa sentire l'orgoglio di lavorare nella PA... allora puoi essere felice e realizzato come lavoratore come chiunque altro.
                    Sandhurst

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                      #30
                      Aggiungerei, a proposito di chi parla di appiattimento professionale e mancanza di stimoli, che la P.A. non è affatto, oggi, quel burosauro monolitico e immobile che si vuole far credere. Attualmente chi, per i più vari motivi, non è soddisfatto del proprio lavoro ha ampie possibilità di cambiare, attraverso trasferimenti, mobilità ed eventualmente ulteriori concorsi.
                      Io, ad esempio, ho già cambiato due volte amministrazione: la prima volta per concorso e la seconda per mobilità e oggi sono soddisfattissimo della sistemazione che ho trovato.

                      Per quanto concerne la pretesa mancanza di carriera, è vero che nei passaggi interni conta in modo preponderante l'anzianità, ma è anche vero che, per chi non si accontenta, sono tutt'altro che infrequenti i concorsi da dirigente (a cui ho cominciato a partecipare, raggiungendo in un caso l'idoneità).

                      In conclusione, a me sembra che anche nella p.a. si appiattisce solo chi si accontenta e non ha intenzione di darsi ulteriori obiettivi; scelta, quest'ultima, del tutto legittima, ma che non consente poi, a mio avviso, di lamentarsi.

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